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lunedì 5 giugno 2023

Recensione: SULLA TUA PELLE di Andrea Tortelli

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Giunti, oggi vi parlo di Sulla tua pelle di Andrea Tortelli.

sulla tua pelle

di Andrea Tortelli
Editore: Giunti
Pagine: 196
GENERE: Reportage
Prezzo: 9,99€ - 16,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2023
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Il 20 marzo 2022, lungo una strada di montagna in provincia di Brescia, viene ritrovato il corpo di una donna uccisa, smembrata e chiusa in sacchi neri. Gli inquirenti dichiarano che è difficile risalire all’identità della vittima ma rivelano la presenza sui suoi resti di alcuni tatuaggi. Intanto il giornalista Andrea Tortelli è in smart working: che nel suo caso significa gestire quasi da solo una testata di informazione online, dalla scelta della linea editoriale alla gestione dei problemi tecnici e amministrativi fino alla redazione dei pezzi, e nel frattempo occuparsi del figlio piccolo. Non ha perso, però, la passione per il giornalismo fatto bene, quello che verifica ogni notizia, si pone domande e cerca le risposte. È così che, pochi giorni dopo e in meno di ventiquattr’ore, armato solo di computer e smartphone, Andrea riesce a risalire all’assassino, a chattare con lui, a dare un nome alla vittima: Carol Maltesi, nota come Charlotte Angie, mamma, attrice, giovane donna dai sogni troppo grandi, morta ormai da mesi nel silenzio più assordante. Da questo momento per le forze dell’ordine non è difficile arrestare il colpevole, ma questo, si sa, non è che il primo passo per comprendere il senso di una storia. Le indagini dei magistrati chiariranno i fatti, ma per Andrea Tortelli non è possibile smettere di pensare a quella ragazza morta troppo presto, cercare di conoscerla anche se ormai è tardi. Sulla tua pelle è dunque il resoconto di un caso da manuale di giornalismo investigativo – che ha suscitato l’interesse dei media di tutto il mondo, dal «Telegraph» al «New York Post», dall’«Abc» alla «Rtl» tedesca – e la storia di una donna che ha cercato la propria strada nel nostro mondo indifferente e al tempo stesso giudicante. Un racconto che rende omaggio a una ragazza che cercava la felicità e che ci insegna come i social, dietro le loro foto patinate, non siano altro che un luogo dove ciascuno di noi cerca di uscire dalla propria solitudine.

RECENSIONE

Sulla tua pelle è il libro di Andrea Tortelli, il giornalista che in un giorno è riuscito a scoprire l’identità del corpo di una donna morta e a chattare con l’assassino, che viene arrestato poche ore dopo. 
Di cosa sto parlando? 
Dell’omicidio di Carol Maltesi, avvenuto per opera di un suo ex compagno che l’ha uccisa, poi ha provato a bruciare il corpo e infine ha deciso di smembrarlo e di chiuderlo in sacchi neri per poi gettarlo in un burrone. 

Avete appena avuto un deja vù, vero? Vi sembra familiare questa storia, è ovvio, perché proprio in questi giorni un’altra donna incinta è stata uccisa dal suo compagno. 
Perchè gli uomini uccidono le donne che dicono di amare? O che portano in grembo il loro figlio? 
Bella domanda. 
Il caso di Carol, attrice porno, è stato un episodio infernale per i familiari e per tutta l’opinione pubblica, persino per Tortelli che è stato colui che ha risolto il caso. L’assassino, avendo accesso a tutti i dispositivi della donna, ha finto di essere lei dopo averla uccisa, e in questo modo né i parenti, né gli amici si sono resi conto che fosse morta. 

Questa storia fa nascere domande non solo in termini di giustizia, ma anche sociali e morali. È mai possibile che finchè sei online, allora significa che esisti? Eppure sei morta, ma nessuno se ne accorge. Ormai la nostra vita è diventata un riflesso di ciò che facciamo virtualmente e tutte le persone che ci conoscono, pensano che stiamo bene perché magari pubblichiamo una foto, o scriviamo qualcosa, in realtà dentro siamo a pezzi e nessuno lo sa. Nessuno se lo chiede. 

È quello che è successo alla vittima. Carol non stava bene, si sentiva sola, eppure il suo disagio non è stato capito, anzi è stato usato per ferirla, per annientarla. L’assassino che la conosceva bene, ha finto di essere lei per far credere che fosse ancora viva, e la cosa più incredibile è che ci è riuscito. Questo perché? Perchè nessuno guarda più oltre le apparenze. Tutti ci fermiamo a quello che gli altri ci mostrano. 

Carol lavorava nell’ambiente porno, e in quanto tale molti hanno pensato che quello che le è successo fosse meritato. Altri hanno detto che se l’è cercata ma nessuno si è reso conto che era un essere umano e che magari aveva bisogno di aiuto. Pensate che la morte di una persona, oggi, può essere nascosta semplicemente scrivendo un post. 
Ah, vabbè, ha scritto? Ha messo una foto? Allora sta bene. 
Ecco qui. Questa è la società odierna dove tutti ci vediamo ma nessuno si conosce per davvero. 

Questo libro è un pugno nello stomaco, è un trionfo di rabbia e di odio verso questi esseri che si definiscono umani, e che noi pensiamo siano uomini validi con cui dividere le nostre vite, e che invece si rivelano dei mostri, psicopatici, animali che uccidono perché si sentono depredati del loro potere, del controllo che non hanno mai avuto. 

Oltre a fattori morali, psicologici, sociali, penali, questa storia riflette la mancanza di empatia e di comprensione del nostro mondo che giudica, giudica, giudica, senza sapere un cazzo. 
Vagonate di commenti, gente che si è permessa di dire che la vittima era una poco di buono, che si è meritata tutto, che gente come lei non avrebbe mai avuto un futuro dignitoso. 

Ma questa cattiveria, questo finto bigottismo, questo perbenismo da quattro schifosi soldi, da dove viene fuori, fatemi capire? 
Questa gente, cos’ha nel cervello? 
Una donna, qualunque lavoro faccia, è una Donna. 
Qualunque siano le sue scelte. 
È un essere umano da rispettare. 
Tutti questi sputa sentenze di infima categoria dovrebbero provare un po’ sulla loro pelle, appunto, quello che accade quando diventi una vittima. 

Meno male che ci sono persone come l’autore che con rispetto e capacità giornalistica, è riuscito a raccontare una storia oscura ma anche profondamente umana, dove le vittime non sono condannate ma risollevate dal buio in cui qualcuno le ha gettate, ritrovando, forse, un po’ di pace.

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