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martedì 3 settembre 2024

Recensione: MEXICAN GOTHIC di Silvia Moreno-Garcia

Buongiorno! Ho letto Mexican Gothic di Silvia Moreno-Garcia, edito Mondadori, e ho un'opinione non del tutto positiva!

mexican gothic

di Silvia Moreno Garcia
Editore: Mondadori
Pagine: 348
GENERE: Gothic/Horror 
Prezzo: 9,99€ - 18,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2021
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Noemí Taboada riceve una lettera angosciata e delirante da sua cugina Catalina, che ha appena sposato un inglese altolocato e che implora il suo aiuto. E così si reca a High Place, una tetra dimora sperduta tra le montagne del Messico. Noemí è poco credibile nei panni della crocerossina: è una raffinata debuttante, più adatta ai cocktail party che alle indagini poliziesche, ma è anche caparbia, sveglia, e non si lascia intimorire facilmente: certo non dal marito di Catalina, uno sconosciuto dall'aria sinistra ma intrigante; né dal padre, l'anziano patriarca che sembra particolarmente attratto da lei; e neppure dalla casa, che inizia a invadere i suoi sogni con visioni di sangue e sventure. Il suo unico alleato in questo luogo inospitale è il più giovane membro della famiglia. Ma forse anche lui ha un oscuro segreto da nascondere. Mentre dal passato riemergono storie di violenza e follia, Noemí viene lentamente risucchiata in un mondo terrificante e seducente al tempo stesso. Un mondo dal quale potrebbe essere impossibile fuggire.

RECENSIONE

Mexican Gothic, romanzo di Silvia Moreno-Garcia, rappresenta un'affascinante incursione nel genere gotico, ambientata in un Messico degli anni '50 che, nonostante le premesse, si rivela più una cornice simbolica che un vero e proprio protagonista. 

La storia, narrata attraverso gli occhi di Noemi Taboada, una giovane donna di 22 anni, ci porta in un viaggio che fonde elementi tradizionali del gotico con un'ambientazione insolita e personaggi enigmatici. Il romanzo si apre con una lettera inquietante, inviata da Catalina, la cugina di Noemi, che sembra essere sull'orlo della follia. 

La lettera contiene richieste disperate di aiuto e insinuazioni di complotti e avvelenamenti, gettando un'ombra oscura su High Place, la remota dimora dove Catalina vive con il marito e la sua famiglia. Questo incipit, carico di tensione e mistero, getta immediatamente il lettore in un'atmosfera di sospetto e paura, con mille domande che affollano la mente. 

L'autrice riesce a costruire un senso di urgenza e pericolo sin dalle prime pagine, utilizzando la lettera di Catalina come uno strumento per agganciare il lettore. Le domande che sorgono spontanee – Cosa sta succedendo a Catalina? Chi è il responsabile del suo malessere? – sono la forza trainante che spinge Noemi a intraprendere un viaggio verso l'ignoto, un viaggio che sarà tanto una scoperta di sé quanto una discesa nell'oscurità che avvolge la famiglia Doyle. 

Uno degli aspetti più coinvolgenti del libro è l'ambientazione. High Place, la tenuta della famiglia Doyle, è il cuore pulsante della storia. La dimora, con i suoi corridoi bui, le stanze polverose e il cimitero adiacente, è un esempio perfetto dell'archetipo gotico: una casa antica e decadente che sembra essere viva, con segreti nascosti tra le sue mura e un'oscurità che minaccia di inghiottire chiunque vi entri. 

Le descrizioni dell’autrice sono precise e evocative, capaci di trasportare il lettore direttamente nei gelidi corridoi della casa, dove ogni ombra sembra nascondere un pericolo. La scelta di ambientare la storia in Messico, tuttavia, è interessante ma forse non sfruttata appieno. Se da un lato il titolo e i nomi dei personaggi suggeriscono un forte legame con la cultura messicana, dall'altro l'ambientazione e le dinamiche della storia richiamano molto più il gotico tradizionale, tipicamente associato all'Inghilterra vittoriana. Questo contrasto, sebbene affascinante, potrebbe deludere chi si aspetta una narrazione profondamente radicata nel folklore e nella storia messicana. 

Il cast di personaggi che l’autrice mette in scena è variegato e ben delineato, anche se non sempre convincente. Noemi, la protagonista, è una giovane donna moderna, con una vita fatta di studi, feste e un senso di indipendenza che la distingue dalle eroine gotiche tradizionali. Tuttavia, la sua evoluzione nel corso della storia lascia talvolta a desiderare. Inizialmente determinata e curiosa, Noemi diventa sempre più passiva e meno coerente nelle sue azioni, soprattutto nella seconda metà del romanzo. Le sue reazioni alle situazioni di pericolo appaiono spesso superficiali, con momenti in cui sembra più preoccupata di dettagli frivoli, come la scelta dell'abbigliamento, piuttosto che delle minacce che la circondano. 

I membri della famiglia Doyle, invece, sono ritratti in modo volutamente ambiguo. Virgil Doyle, il marito di Catalina, è un personaggio dai modi affascinanti ma con un'aura sinistra, che rende difficile capire quali siano le sue vere intenzioni. Florence, la matriarca della casa, è rigida e ostile, contribuendo a creare un'atmosfera di costante tensione. E poi c'è Howard Doyle, il patriarca, un uomo inquietante la cui presenza sembra incarnare il male stesso che pervade High Place. 

Questi personaggi, pur essendo ben delineati, risultano a tratti stereotipati, con pochi veri colpi di scena che ne rivelino la complessità. Questo potrebbe essere visto come un limite, soprattutto in un romanzo che si propone di sorprendere e spaventare il lettore. Se la prima metà del libro costruisce un crescendo di tensione e mistero, la seconda parte sembra purtroppo perdere il ritmo. La risoluzione del mistero che circonda la famiglia Doyle, infatti, si rivela piuttosto confusa e meno efficace di quanto ci si potrebbe aspettare. 

L’autrice sembra voler spingere la storia verso un territorio più soprannaturale e grottesco, ma il risultato finale non è all'altezza delle premesse. Le spiegazioni offerte sono poco chiare e lasciano molti punti interrogativi, facendo sì che il lettore possa sentirsi insoddisfatto dalla conclusione. Questo passaggio da un'atmosfera di tensione gotica a un finale più grottesco e soprannaturale può risultare disorientante, e non tutti i lettori potrebbero apprezzare questa svolta. La sensazione è che l'autrice abbia cercato di creare un'enigma originale e scioccante, ma che nella fretta di sorprendere abbia sacrificato la coerenza narrativa. 

In conclusione, Mexican Gothic è un romanzo che offre un'interessante rivisitazione del gotico, con un'ambientazione insolita e un inizio carico di promesse. Tuttavia, la storia perde parte della sua forza nella seconda metà, con una risoluzione del mistero che può lasciare insoddisfatti. Nonostante le sue imperfezioni, rimane una lettura intrigante per chi ama le atmosfere cupe e misteriose, anche se potrebbe non soddisfare pienamente le aspettative di chi cerca una narrazione gotica tradizionale e coerente fino alla fine. 

L’autrice dimostra comunque una notevole abilità nel creare ambientazioni suggestive e personaggi complessi, e con Mexican Gothic ha sicuramente contribuito a rinnovare l'interesse per il gotico contemporaneo, aprendo la strada a future esplorazioni del genere. 
Una lettura che consiglio a chi ama le atmosfere gotiche e i misteri, pur con qualche riserva sulla coerenza del finale. 

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