Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice La nave di Teseo, vi parlo di un romanzo che ho amato! Le cinque ferite di Kristin Valdez Quade.
di Kirstin Valdez Quade Editore: La nave di Teseo Pagine: 496 GENERE: Romanzo contemporaneo Prezzo: 11,99€ - 20,00€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2022 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟
Trama:
È la Settimana santa nel New Mexico e, nella cittadina di Las Penas, Amadeo Padilla deve interpretare la parte di Gesù nella processione del Venerdì santo. Si sta preparando con fervore per questo ruolo che rappresenta, per lui, un momento di riscatto. Nella sua vita Amadeo non ha combinato granché: ha trentatré anni, è disoccupato, vive mantenuto dalla madre, beve un po’ troppo, è separato e non è per nulla affidabile.
Rappresentare Gesù è un grande onore, e potrebbe essere un nuovo punto di partenza, o almeno così crede. Almeno finché sua figlia quindicenne, Angel, si presenta, incinta, alla sua porta e manda all’aria i suoi piani di redenzione personale. La vita di Amadeo viene sconvolta, messa a soqquadro, dalla figlia, dalle altre donne che gli orbitano intorno: sua madre, Yolanda, la sua ex moglie, Marissa; oltre che da Tío Tive, un prozio saggio e burbero, custode delle memorie familiari e delle tradizioni della comunità.
Cinque generazioni della famiglia Padilla si incontrano e si scontrano durante il primo anno di vita di Connor, il bambino di Angel, e con tutti deve fare i conti Amadeo, che spesso risolve i suoi problemi con una birra in mano e che non crede di essere all’altezza di quello che gli altri si aspettano da lui. Ma, forse, sarà proprio quel bambino inaspettato a dare alla famiglia Padilla e ad Amadeo la possibilità di salvarsi.
Kirstin Valdez Quade è la nuova grande voce della letteratura americana, con un’incredibile capacità di creare dei personaggi, ognuno attraversato da una ferita, indimenticabili.
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RECENSIONE
Le cinque ferite è un romanzo familiare che racconta la vita di Amadeo, un uomo che è figlio, marito e padre in relazione a tre donne che fanno parte della sua vita.
La madre Yolanda, l’ex moglie Marissa e la figlia Angel.
All’inizio del romanzo è impegnato a interpretare la parte di Gesù nella processione del Venerdì santo nella cittadina di Las Penas, in Messico.
Adoro le ambientazioni messicane. Sapete perché?
Ho imparato che tutti i personaggi sembrano strappati dalla vita reale, e la loro esistenza non è mai filtrata, è sempre cruda, viscerale, persino brutale.
Per me leggere un romanzo con queste caratteristiche è il meglio che io possa trovare in giro.
Amadeo non è un uomo di successo. Altro che. La sorella Valerie lo considera un fannullone perché all’età di trent’anni non sa ancora cosa fare, e vive con la madre.
Yolanda, dal canto suo, è una donna forte, che ama entrambi i suoi figli, ma è malata e non lo ha detto a nessuno. Preferisce continuare a mostrarsi forte e a vivere la vita fino all’ultimo senza lasciarsi abbattere dalla paura e dal dolore, ma soprattutto senza caricare la sua famiglia di un peso grave come quello della morte, sempre più vicina.
E poi c’è Angel.
La vera protagonista di questa storia.
Non perché lo sia davvero, ma lo è per me.
Mi sono rivista in lei. Nel rapporto con il padre e con la madre, potrei addirittura dire che i suoi genitori sono uguali ai miei, soprattutto mia madre.
Quello che è accaduto a questa ragazza di appena sedici anni, non è accaduto a me, ma il modo di pensare di Marissa verso sua figlia è identico a quello di mia madre.
Angel vive con la madre, ma decide di lasciarla quando scopre di essere incinta e non vuole più avere a che fare con il nuovo compagno di lei, Mike.
Marissa non fa nulla per fermare la figlia. Così, Angel chiede ospitalità alla nonna e vive con lei e suo padre.
Non chiedere a un uomo cosa prega e come lo fa.
C’è molto che fa riflettere riguardo al loro rapporto. Angel adora la nonna, ma ha un atteggiamento contraddittorio con il padre. Gli vuole bene, è evidente, ma non riescono sempre a comprendersi, eppure l’affetto sembra essere più forte di qualsiasi contrasto caratteriale.
Amadeo non è abituato a fare il padre, probabilmente non lo vuole fare nemmeno. Non sa come si fa, poverino. È tutto preso dalla processione e da Tio Tive, l’uomo più importante del paese e della famiglia Padilla perché vuole fare a tutti i costi bella figura con lui.
Tutti pensano che Amadeo non valga nulla, e guarda un po’, proprio sua figlia la pensa diversamente.
È bello seguire la maturazione del loro rapporto che avviene lentamente, pagina dopo pagina. Amadeo sembra un ragazzino quando si tratta della figlia. Sembra quasi che abbia la sua stessa età. E a volte, Angel mi ha sorpreso, per la sua grande maturità, per le sue riflessioni così chiare e precise sui comportamenti altrui.
Quando Angel dice che è andata via di casa perché vuole che la madre impari a rispettarla, ho sentito parlare me stessa.
È stato incredibile.
Io sono Angel.
Un po’ più vecchia, ma lo sono, credetemi.
Mike tenta di strangolare Angel. Questo è il maledetto punto. Lei cerca conforto nella madre, è convinta che Marissa la difenderà e caccerà via il maniaco. E invece, la madre difende il suo compagno dicendo che era solo uno scherzo. Per Angel è una delusione sapere di non poter contare nemmeno su chi ti ha messo al mondo. Per lei è un tradimento. Così va via.
Nonostante ciò, per tutto il libro, Angel non fa che pensare alla madre, verso cui prova sentimenti contrastanti. Vorrebbe risolvere con lei, ma è anche orgogliosa e non ammette di tornare indietro.
Quando frequenta una nuova scuola e conosce nuove amiche, scopre quanto sia importante il valore del matrimonio anche se sua madre non glielo ha mai insegnato.
È molto più responsabile di qualsiasi ragazza della sua età e nonostante ciò, sente comunque il bisogno di avere una madre e un padre vicino.
Il problema è che i suoi genitori sono più immaturi di lei, a parte la nonna. L’unica che sembra darle ciò che le serve.
Angel è minorenne. Qualcuno non dovrebbe starle dietro?
La nascita del bambino, Connor, riunirà la famiglia.
Marissa tornerà da Angel e Amadeo comincerà a capire cosa significa occuparsi davvero di qualcuno.
Non sarà facile. Non sarà sempre uguale.
Soprattutto quando Angel comprenderà che tutti i genitori sbagliano, ma non per questo va bene, semplicemente significa che è necessario non farlo più.
Ho amato molto Angel, se non si fosse capito.
È un personaggio talmente completo, così forte, così chiaro nei suoi pensieri e nei suoi stati d’animo. Per me è stata trasparente. L’ho compresa in tutto.
Riconosco la bravura dell’autrice nell’aver creato un’opera completa, a tutto tondo, sulla famiglia, sui doveri, sulla sessualità, sull’occupazione, su tutto ciò che riguarda l’esistenza di ognuno di noi.
Sono certa che chiunque di voi lo legga, riconoscerà qualcosa di sé e della propria vita.
Io mi sono rivista in troppe cose.
Fino alla fine Angel ha creduto che ci fosse abbastanza spazio per tutto nella propria vita e nel proprio cuore. Pensava che i litigi, le discussioni, si sarebbero sempre risolti prima o poi. E invece ha dovuto scoprire che ci possono essere fratture insanabili. Lei che ha sempre sperato che gli altri si avvicinassero a lei, e invece l’hanno lasciata andare.
Ma lei ha il suo bambino, adesso.
Lei è forte.
E non ha bisogno di nessuno.
Tranne che di suo figlio.
È quello che ho sempre detto a me.
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