Buon fine
settimana cari lettori! Oggi vi propongo la recensione di un libro molto
particolare e che racconta del secondo viaggio del protagonista di nome Malo
nel Regno delle Ombre! Sto parlando di La bambola di porcellana scritto da Maxence Fermine. Una lettura adatta a
chiunque, dai più piccoli ai più grandi e che mi ha fatto sognare!
Lasciatemi
le vostre impressioni!
Titolo:
La bambola di porcellana
Autore:
Maxence Fermine
Editore:
Bompiani
Pubblicazione:
Ottobre 2014
Genere:
Narrativa
Pagine:
215
Prezzo:
12.00
È ormai trascorso un anno da quando
Malo è tornato dal Regno delle Ombre. Da allora Lili, la piccola mercante di
sogni dagli occhi dorati, occupa tutti i suoi pensieri. Quando, in un luna park
di Edimburgo, il ragazzo rivede due abitanti del paese immaginario, decide di
seguirli, determinato a reincontrare la sua amica. Sfortunatamente, il Regno
delle Ombre si è trasformato più in un incubo che in un sogno a occhi aperti.
Trovato rifugio dal sinistro Sir Luke, Malo non si sente per nulla rassicurato
dall'interesse del suo ospite verso una meravigliosa bambola di porcellana.
Quali oscuri disegni nasconde il misterioso fabbricante di giocattoli? Malo
farebbe qualsiasi cosa pur di non restare al suo servizio, ma l'amicizia merita
di affrontare qualunque rischio...
Maxence Fermine è nato ad Albertville,
ha trascorso parte della sua infanzia a Grenoble e attualmente vive in Alta
Savoia. Di lui Bompiani ha pubblicato Neve (1999), che ha già raggiunto
ventisei edizioni, Il violino nero (2001), L’apicoltore (2002), che ha ricevuto
il Premio Murat “Un romanzo francese per l’Italia”, La trilogia dei colori
(2003), cofanetto che raccoglie i tre volumi precedenti, Opium (2003), Billard
Blues (2004), Amazone e la leggenda del pianoforte bianco (2005) e Tango Masai,
l’ultimo sultano (2006). In uscita in contemporanea con questa edizione
illustrata di Neve, sempre per Bompiani, il nuovo romanzo, Il labirinto del
tempo.
La bambola
di porcellana è il secondo
libro scritto da Maxence Fermine dedicato al Regno delle Ombre
e al viaggio incantevole ma
non privo di inquietudine condotto dal giovane protagonista di nome Malo.
Il primo
libro, La piccola mercante
di sogni, è ambientato in
Francia, a Parigi ed è lì, in un misterioso luogo a metà tra la realtà ed il
sogno che avviene l’iniziale conoscenza tra Malo e il Regno incantato rigorosamente
in bianco e nero e abitato da una serie infinita di personaggi tanto divertenti
quanto a loro volta drammatici.
La lettura
di questi testi seppur apparentemente semplice e dedicata ad un pubblico
giovane, nasconde una lunga lista di
significati nascosti aderenti alla realtà e alla nostra vita che possono essere
colti con attenzione e cura attraverso una lettura più profonda e maggiormente
coinvolta.
Maxence
Fermine riconduce Malo nel Regno delle Ombre, ma questa volta la porta
fantastica per quel luogo così strano ma profondamente attraente per qualunque
essere umano, si trova ad Edimburgo, in Scozia, dove il bambino si è recato
insieme ai genitori per l’impellente ed importantissimo Congresso dei portatori
di cravatte di cui il padre è uno dei maggiori esponenti.
Accompagnato
dalla madre al Luna Park, il protagonista è prontamente affascinato dall’aria
fantasiosa e sognante che si respira in quel luogo e presto si ritrova a vagare
da solo nel Palazzo degli specchi dove due strani personaggi che sembrano nani
giocattolo, lo condurranno nuovamente nel temibile ma tanto desiderato Regno.
“Aveva lasciato il regno delle Ombre da appena un
anno. Quel Paese immaginario dove aveva fatto incontri tanto interessanti,
soprattutto quello con Lili, la piccola venditrice di sogni, una ragazzina che
lo aveva profondamente colpito. La pensava tutti i giorni e ogni mattina
sperava di riuscire a ritrovare il passaggio segreto che lo avrebbe ricondotto
a lei.”
Lili è il
motivo per il quale Malo desidera così tanto tornare in quel luogo. Il legame
che si è stabilito nel viaggio precedente tra lui e la piccola venditrice di
sogni va molto oltre la semplice amicizia
e il bambino sente di provare un affetto intenso e profondo per la bambina
dai capelli neri e dallo sguardo color del miele. Lili è stravagante tanto
quanto i personaggi sconclusionati e sinistri che Malo incontrerà nella sua
seconda visita che lo condurrà nientemeno che a DarkHouse Manor, il maniero di Sir Luke, un essere infido e malvagio che nel suo Museo
degli Orrori mette in mostra i giocattoli che ritiene brutti per il solo gusto
di spaventare i visitatori.
Nel Regno
delle Ombre tutto è il contrario di tutto e primo fra tutti il concetto di
bellezza è totalmente capovolto. Per questo Malo è considerato brutto come lo
sono tutti i bambini e Sir Luke s’impegna ad utilizzarlo come una delle
principali attrazioni del Museo insieme ad una bellissima e delicatissima
bambola di porcellana a cui lui stesso dà la vita.
Nel ricordo
di Lili e dei suoi sogni, Malo stringerà una nuova e forte amicizia con Louison, la triste e bella bambola dai capelli rossi e
lo sguardo incantato che condividerà con lui un destino pieno di paura e di
fughe rocambolesche da quel paese stravagante e dalle grinfie malevole di Sir
Luke e della sua banda di giocattoli spezzati e stralunati.
C’è una
frase che è posta all’inizio del libro e che sintetizza in poche parole il
senso dei primi due viaggi e dell’ultimo che Malo affronterà in La fata dei ghiacci.
“Quando si scompare per la prima volta lo si fa in
sogno. La seconda volta, non si sogna più. La terza volta non si vive più che
nei sogni delle persone che si sono conosciute.”
E’ ciò che
accade a Malo quando gli verrà detto che questa volta non sta sognando e che è
tutto reale, soprattutto l’immaginazione.
Tra porte
che ti portano laddove tu desideri, creature misteriose e parlanti,
attraversando giardini incantati, ascoltando esseri animati e vagando alla
ricerca della piccola mercante, Malo affronterà nuove e pericolose avventure
accompagnato dalla fedele bambola di porcellana che cerca disperatamente la sua
padrona, una bambina che probabilmente starà piangendo la perdita della sua fidata
amica.
Ho amato
alla follia l’idiolotto, la lingua con cui alcuni personaggi del libro si
esprimono. Mi ha fatto sorridere e ho cercato di imparare alcuni termini a
memoria perché li ho trovati troppo curiosi ed entusiasmanti.
Qui alcuni
esempi che secondo me vale la pena citare!
Muffare = Trovare
Blablabare
= Parlare
Sbriciolare = Scoprire
Sputasentenziario = Discorso
Portolare = Portare
Sala d’acquario = Bagno
Raschiolare = Passare
Per chi mi
conosce bene sa quanto il mio animo sia quello di una bambina, molto legato
alla dimensione dell’infanzia e attratta naturalmente da un testo come questo
dove al di là della narrazione di un viaggio evidentemente fantastico si celano
inevitabilmente sensi più profondi, capaci di esprimere una visione che non si
limita al mero racconto per bambini ma è radicato con maestria e precisione nel
fondo della nostra epoca, diventando manifestazione velata delle nostre
abitudini, dei nostri comportamenti, del nostro vivere quotidiano e sociale.
Malo è un
bambino normale e attraverso gli incontri che è destinato a fare si compie
anche la sua crescita e la sua maturazione verso tematiche fondamentali come
quelle del confronto con gli altri, dell’affermazione di sé, dello stabilirsi
di legami importanti e duraturi al di fuori di quelli familiari.
Lo stile di
Maxence Fermine è straordinario. Ho amato molto questo autore ne Il Violino Nero,
e mi ha conquistato anche adesso, raccontando in un modo che è assolutamente
suo di un mondo che potrebbe apparire insulso e stupido ma invece riesce ad
avere delle connotazioni estremamente reali e acute.
La
particolarità sta nel riuscire a raccontare una fiaba oscura, popolata di
esseri strani e temibili, ambientata in cimiteri, manieri dimenticati e
giardini maledetti senza però perdere quella credibilità che ti permette di
restare completamente catturata da quel mondo e soprattutto di vederlo, con i
tuoi occhi.
“Già che sei qui tanto vale che assisti al mio
lavoro. Apri gli occhi e ammira.”
Cura e
dettaglio sono le parole più adatte a rappresentare questa storia che tutto
sembra al di fuori di un racconto per bambini. Innamorata della copertina fin
dalla prima volta che l’ho vista, ho deciso consapevolmente di gettarmi a
braccia aperte nel Regno delle Ombre, perché volevo guardare da vicino le sue
stranezze, quel fascino indimenticabile e quell’alone di fiaba nera perenne che non fa paura ma invoglia a
continuare. Volevo guardare da vicino la bellezza e il candore della bambola di
porcellana, conoscere la sua storia e imparare a sognarla.
Volevo
esserci insomma, per passeggiare tra gli aloni lasciati dai sogni, respirare l’aria
stregata di quei luoghi e averne così
tanto nei polmoni da non poterla scordare più.
E’ una piccola bambola vana
Una bambola di porcellana
Che a volte l’amore risana
Se l’affligge una pena lontana.
Li ho letti entrambi, mi manca solo il terzo! Fantastici! *_*
RispondiEliminaA me manca il primo e l'ultimo! <3
EliminaFermine è unico.
RispondiEliminaBello davvero!^^
EliminaHo letto la piccola mercante di sogni e me ne sono innamorata!!!!!
RispondiEliminaLeggi anche questo, non te ne pentirai!
EliminaVeramente molto bello!
RispondiElimina