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lunedì 7 settembre 2015

La mia vendetta con te di Giovanna Roma Recensione

Buon inizio settimana cari lettori! La recensione di oggi riguarda un romanzo molto particolare. Il secondo del genere Dark Contemporary Romance che leggo e che mi ha lasciata con un’opinione abbastanza contrastante. La mia vendetta con te è la storia d’esordio pubblicata da Giovanna Roma. Una vicenda assolutamente forte, intensa che potrebbe turbare l’animo del lettore o conquistarlo! 

Curiosi? Leggete e lasciatemi le vostre impressioni!




Titolo: La mia vendetta con te
Autore: Giovanna Roma
Editore: Selfpublishing
Pagine: 240
Genere: Dark Contemporary Romance
Prezzo: € -
Ebook: € 0,99
Uscita: 22 Luglio 2015

Trama

La rovina di lei, potrebbe essere una salvezza per lui. Perché difendere la figlia del peggior nemico? La vendetta è a portata di mano ed è così dolce, giovane, perfetta per lui, per saziare la sua lussuria. Elin crede di sapere come sarà la sua vita, peccato solo di non aver fatto i conti con ciò che è fuori dalla sua bolla felice. Incontrerà un uomo di nome Maksim, disposto a tutto per la sua vendetta ed entrerà a far parte delle più note organizzazioni criminali russe. Le redini del gioco sfuggono di mano e gli equilibri che si erano creati saranno messi in discussione da passioni ed egoismi. Riusciranno a capire di non essere più semplici avversari o verranno inghiottiti dagli interessi latenti della mafia russa?

Attenzione: Dark Contemporary Romance.
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene molto forti, violente, esplicite e un linguaggio crudo. Non adatto a minori o persone particolarmente sensibili o suscettibili. Se ne raccomanda una lettura consapevole.

Giovanna Roma: sono nata e cresciuta in Italia e viaggiato sin da bambina. I generi che leggo spaziano tra thriller, psicologia, erotico e dark romance. Anche quando un autore non mi convince, concedo sempre una seconda possibilità, leggendo un altro suo libro. “La mia vendetta con te” è il mio primo romanzo ed è auto-pubblicato.






Disturbante e torbido. Lascivo, morboso, irrazionale, irriverente, battagliero, sporco, tenace, avventuroso, sconvolgente, implacabile. Ne volete ancora? Leggete!

La mia vendetta con te è un romanzo che appartiene al genere Dark Contemporary Romance senza alcun dubbio, ma credo sia anche molto sui generis. Non ho mai letto nulla di così crudo e violento per quanto riguarda il legame che unisce un uomo e una donna, soprattutto in questo caso, quando si tratta di un sequestratore e della sua vittima. 

Elin, il cui vero nome è Katerina, non sa di essere stata adottata e che la sua vera identità nasconde nientemeno che la parentela con una delle famiglie mafiose più influenti della Russia. La sua vita scorre tranquillamente in una banalità e quotidianità sconcertante, nella sua Svizzera fatta di verde e di passeggiate ed è per questo che quando una notte come tante si ritrova in casa un uomo spaventosamente pericoloso che armeggia con il suo pc e la percuote violentemente per rapirla, la sua mente ed il suo corpo sono attraversati dal terrore più cupo e della consapevolezza più lapidaria: la sua libertà è finita.

Ma chi è quell’individuo possente, forte, con una cicatrice che gli taglia il volto e una voce tanto suadente da farle dimenticare ogni volta che si trova irrimediabilmente di fronte il suo aguzzino?

Maksim: un vero e proprio eroe al contrario. Credetemi, non troverete un personaggio così macabro, così cattivo, così perverso e lussurioso al di fuori di quelle pagine. E’ lui il dio del sesso violento e non richiesto. L’unico in grado di comandare il corpo di una donna oltre la sua stessa volontà, di controllarlo semplicemente perché lui ci sa fare, anche se ha un modo che, Mon Dieu, gli andrebbero tagliate le mani all’istante. Ma che ci vuoi fare? Giovanna Roma non risparmia nessun incubo alla sua protagonista e crea un uomo che somiglia davvero ad un Dio ma nero, più oscuro della notte stessa, lapidario, micidiale, in cui non esiste traccia di cedimento, di sentimento, di emozione che non sia la frenesia e la bramosia della possessione.

Ho stentato a leggere alcune parti, lo ammetto. L’autrice se ne frega di qualsiasi moralità o apparenza, del bon ton, della gentilezza, non esiste nulla di tutto questo. Non esiste dolcezza, non esiste passione così come l’avete conosciuta fino ad oggi, esiste solo e soltanto una parola: ossessione. Malata, incendiaria, terrificante, lugubre, intensa e inappagabile.

Katerina è una donna normale, fragile, non è una combattente e davanti alla furia e alla voglia di vendetta di Maksim, seppur tenti in tutti i modi di attutire i colpi, la sua è una lenta discesa all’inferno. L’uomo ha vissuto una vita di abusi, di carcere, di malavita, di rabbia e di odio e il fulcro di tutta la sua ferocia si concentra su Sergey, il vero padre di Katerina. Attraverso il rapimento della donna, Maksim vuole vendicarsi del vecchio magnate e il piano che ha in mente per farlo, fa venire i brividi solo a pensarci…

Il legame che si stabilisce subito tra i due protagonisti è un’arma a doppio taglio per entrambi, con l’unica differenza che Maksim è un vero animale, una bestia e riesce, grazie al suo istinto predatorio, a nascondere egregiamente i sentimenti che lentamente nascono in lui. Badate bene, la parola “sentimenti” è metaforica. L’oscurità della sua coscienza, l’inverosimile cattiveria che lo comanda e la sensazionale passione che gli incendia costantemente i pantaloni, lo rendono capace soltanto di sentire una strana e insolita dipendenza verso Katerina ma non parla mai d’amore. Solo una volta, parlando di se stesso, fa riferimento al proprio cuore, ma è una caso! Credo che l’autrice in quel momento si sia distratta!

Ad ogni modo, rispettando il lussurioso e oscuro genere di appartenenza, la storia è tutta incentrata sul sesso più sfrenato, violento e carnale che possiate immaginare. I due si amano e si odiano, si cercano e si respingono ma mentre la donna cerca in qualche modo di dare una spiegazione sentimentale al trasporto che nutre verso quell’uomo che comunque resta il suo aguzzino, Maksim è un treno in corsa, un’auto priva di freni, una vera bomba sempre sul punto di esplodere, in tutti i sensi.

“Imprigiona il mio corpo nelle tenaglie che ha al posto delle braccia. Ha un ghigno malefico sul volto e mi domando se non sia un cannibale pronto a divorarmi. 
- Solo una vigliacca colpirebbe un uomo alle spalle. Sei proprio figlia di tuo padre.-”

Bene, quello sopra è solo l’esempio più gentile di come il nostro eroe al contrario si riferisce a quella che considera la sua donna. Perché sì, diciamocela tutta, nonostante il rapimento, i continui abusi, gli schiaffi e le sonore pacche sul sedere, per Maksim, Katerina è la sua donna!

Il nomignolo più gentile con cui la chiama è puttanella e non conosce un modo più umano di toccarla se non lasciandole lividi e imprecando maledizioni a tutta forza.
Il linguaggio è abbastanza volgare e l’ho trovato spesso fuori luogo ma in effetti se considero la storia e il modo in cui l’autrice ha deciso, consapevolmente, di creare il suo personaggio, ci sta tutto. Parliamoci chiaro, qui non c’è niente da salvare, né amore, né altro. Questo romanzo è adrenalinico, perché oltre al sesso che resta il filo conduttore insieme alla paura e alla violenza, c’è anche una buona storia che fa da base all’intera struttura narrativa.

Non a caso ho apprezzato molto come la vicenda si svolge, con numerosi colpi di scena che non ti immagini, e soprattutto l’entrata di nuovi personaggi che rendono accattivante ed intrigante il continuo della lettura. Insomma se hai la forza di superare certe scene e certe immagini brusche e inaccettabili, ti ritrovi con qualcosa da leggere che alla fine non ti aspetti.

Ma, ripeto, non esiste amore né dolcezza. Non sperate con occhi lucidi e languidi che lui possa pentirsi, redimersi, inginocchiarsi, ammalarsi d’amore per la sua Katerina. No, Maksim rimarrà Maksim, al suo cospetto lei continuerà a provare paura e potenza, caldo e freddo senza mai ottenere niente di diverso se non assoluta contaminazione della carne e dello spirito. Lui, poi, chiaro e diretto, non le risparmierà mai la verità e il destino esclusivo e terribile che le ha riservato.

“Non sarò il tuo padrone, il tuo signore o altre cazzate del genere. Sarò il bastardo che ti possiederà e controllerà. Credi di poter scappare?”

No, lei non crede di scappare e neanche noi. L’autrice non ce lo permette, la sua storia è impetuosa, una vera tempesta, dove la volontà della protagonista viene completamente annientata dal desiderio di un uomo che non ha limiti. Davvero, credetemi, non ne ha.

“E’ un brutale e selvaggio assassino, un rapinatore, ha fatto saltare in aria un palazzo e non ci pensa due volte a colpire una donna indifesa.”

Da quale torbido abisso di odio e malvagità, di noncuranza, incoscienza, maledizione, viene fuori Maksim? Perché qualunque incubo più sinistro a cui ci abbiano abituato, non regge il confronto con questo personaggio tanto inquietante da apparire inverosimile.

“Ha la capacità di essere gelido e rovente come le fiamme dell’inferno allo stesso tempo.”

Ma lui cosa pensa?
E’ un concentrato di arroganza e prepotenza allo stato puro. Un fuoco che cammina, un uomo che non sembra provare nulla al di fuori di ciò che gli comanda il suo istinto omicida e manipolatore ma i suoi comportamenti, alla lunga, tradiscono un certo interesse più profondo per la piccola Katerina, così indifesa e bisognosa di continua protezione. Quando le cose capitoleranno e sarà promessa ad un altro uomo, Maksim farà di tutto per riaverla, dimostrando una forza e una potenza demoniaca, pronto ad uccidere chiunque sbarri la sua strada.

Lo stile dell’autrice a volte è freddo, altre è potente e caldo, capace di dare perfettamente l’idea di ciò che sta narrando. Di certo il suo personaggio è un mostro, non ci sono alternative, non sono qui a raccontarvi bugie. Nell’ottica della forza e della violenza del genere narrativo, il tutto combacia con una storia che incuriosisce ma sconvolge anche per la schiettezza, per la scelleratezza, per la visionarietà gratuita di una brutalità che poteva almeno in alcuni casi essere stemperata per essere accolta nel modo migliore. Ma Giovanna Roma ha scelto lucidamente questo estremismo, questa realtà anarchica che porta il marchio della perversione e della violenza. Di sicuro non si è tirata indietro ed ha dato voce ad una creatura quasi immonda ma che lei, evidentemente, considera immortale, come più volte la definisce.

“E’ talmente forte e terribilmente virile che è impossibile resistergli. Ha un fascino rude, prepotente ed immortale. E’ come se fosse stato forgiato nel marmo degli dei e rivestito di bronzo da Efesto. Ares ha plasmato il suo spirito guerriero, mentre Ade l’ha condannato a riempire di uomini il suo inferno, rendendolo un dio in terra.”

La descrizione di Maksim è lungimirante e chiarisce l’idea che vi farete di lui. Katerina ne è totalmente conquistata, sottomessa, assoggettata. Nonostante tenti di resistergli in tutti i modi, all’amore non si comanda.

“Perché non riesco a smuoverlo di un millimetro mentre quando è lui a baciarmi mette a soqquadro il mondo?”

Nonostante la presenza di errori e di refusi probabilmente dovuti alla distrazione, la storia mi ha trascinato fino alla fine, sempre un po’ titubante. Ho sorvolato su alcune cose, mi sono soffermata su altre, ho apprezzato la capacità dell’autrice di scendere in particolari, senza lasciare nulla all’immaginazione. Devo e voglio riconoscerle il coraggio di aver creato una storia assolutamente out rispetto a ciò a cui siamo abituati a leggere. 

Una storia che spacca totalmente ogni tipo di confine, inabissandosi in luoghi sconosciuti e fino ad allora creduti impenetrabili. Per chi non è pronto a veder seriamente e ostinatamente capovolto qualsiasi concetto di amore e di devozione, non apra questo libro. Qui non si scherza. Le anime nobili, quelle che credono che ogni storia d’amore e di sesso debba finire con la salvazione, si tengano alla larga da questo testo. Vi ho avvertiti. 

Per il resto, questa storia vi sorprenderà, vi scombussolerà, vi farà riflettere, vi infastidirà, vi prenderà ma soprattutto vi sporcherà. Sporcherà la vostra voglia di amore, il vostro docile desiderio di leggere di innamoramenti e redenzioni, di passioni sconvolgenti e di sottomissioni. Sporcherà i vostri sogni portando ad un passo da voi l’odore della rabbia e la sete della vendetta.  La malattia contenuta nella lussuria più sfrenata, nella frustrazione, nella libidine, nella paura e nel dolore. Forse ci sarà spazio per un piccolo barlume di affetto ma non aspettatevi cuori e fiori, qui, per voi, c’è solo l’inferno.





9 commenti:

  1. Grazie per la tua ricca recensione Antonietta ;)

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    1. A te Giovanna, per avermi dato la possibilità di leggerlo! :)

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  2. Sembra una storia davvero tosta.

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    1. Ciao Anonimo, se vuoi saperne di piu' il nove settembre parte il blog tour del romanzo. Passa dal blog segnalato da Antonietta www.giovannaroma.blogspot.it per maggiori dettagli ;)

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  3. Dovrei decidermi a leggere questo genere, la tua recensione mi ha incuriosito troppo! Fantastica la firma con la farfalla <3 **_____**

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    1. Ciao Chanel S., se vuoi saperne di piu' il nove settembre parte il blog tour del romanzo. Passa dal blog segnalato da Antonietta www.giovannaroma.blogspot.it per maggiori dettagli ;)

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    2. Grazie Chanel! Inizia presto e non rimandare! ^^

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  4. Risposte
    1. Lo capisco, è molto forte, quindi bisogna esserne sicuri ;-)

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