Buon inizio
settimana cari lettori! La recensione di oggi riguarda un romanzo molto
particolare. Il secondo del genere Dark
Contemporary Romance che leggo e che mi ha lasciata con un’opinione
abbastanza contrastante. La mia vendetta con te è la storia d’esordio
pubblicata da Giovanna Roma. Una vicenda assolutamente
forte, intensa che potrebbe turbare l’animo del lettore o conquistarlo!
Curiosi? Leggete e lasciatemi le vostre impressioni!
Titolo: La mia
vendetta con te
Autore: Giovanna Roma
Editore: Selfpublishing
Pagine: 240
Genere: Dark
Contemporary Romance
Prezzo: € -
Ebook: € 0,99
Uscita: 22 Luglio 2015
Trama
La rovina di lei, potrebbe essere una salvezza
per lui. Perché difendere la figlia del peggior nemico? La vendetta è a portata
di mano ed è così dolce, giovane, perfetta per lui, per saziare la sua
lussuria. Elin crede di sapere come sarà la sua vita, peccato solo di non aver
fatto i conti con ciò che è fuori dalla sua bolla felice. Incontrerà un uomo di
nome Maksim, disposto a tutto per la sua vendetta ed entrerà a far parte delle
più note organizzazioni criminali russe. Le redini del gioco sfuggono di mano e
gli equilibri che si erano creati saranno messi in discussione da passioni ed
egoismi. Riusciranno a capire di non essere più semplici avversari o verranno
inghiottiti dagli interessi latenti della mafia russa?
Attenzione: Dark Contemporary Romance.
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti,
scene molto forti, violente, esplicite e un linguaggio crudo. Non adatto a
minori o persone particolarmente sensibili o suscettibili. Se ne raccomanda una
lettura consapevole.
Giovanna Roma: sono nata e cresciuta in Italia
e viaggiato sin da bambina. I generi che leggo spaziano tra thriller,
psicologia, erotico e dark romance. Anche quando un autore non mi convince,
concedo sempre una seconda possibilità, leggendo un altro suo libro. “La mia
vendetta con te” è il mio primo romanzo ed è auto-pubblicato.
Disturbante
e torbido. Lascivo, morboso, irrazionale, irriverente, battagliero,
sporco, tenace, avventuroso, sconvolgente, implacabile. Ne volete ancora? Leggete!
La mia
vendetta con te è un romanzo che
appartiene al genere Dark Contemporary Romance senza
alcun dubbio, ma credo sia anche molto sui generis. Non ho mai letto nulla di
così crudo e violento per quanto riguarda il legame che unisce un uomo e una donna,
soprattutto in questo caso, quando si tratta di un sequestratore e della sua vittima.
Elin, il cui vero nome è Katerina, non sa di essere stata adottata e che la sua
vera identità nasconde nientemeno che la parentela con una delle famiglie
mafiose più influenti della Russia. La sua vita scorre tranquillamente in una
banalità e quotidianità sconcertante, nella sua Svizzera fatta di verde e di
passeggiate ed è per questo che quando una notte come tante si ritrova in casa
un uomo spaventosamente pericoloso che armeggia con il suo pc e la percuote
violentemente per rapirla, la sua mente ed il suo corpo sono attraversati dal
terrore più cupo e della consapevolezza più lapidaria: la sua libertà è finita.
Ma chi è
quell’individuo possente, forte, con una cicatrice che gli taglia il volto e
una voce tanto suadente da farle dimenticare ogni volta che si trova
irrimediabilmente di fronte il suo aguzzino?
Maksim: un vero e proprio eroe al contrario.
Credetemi, non troverete un personaggio così macabro, così cattivo, così
perverso e lussurioso al di fuori di quelle pagine. E’ lui il dio del sesso
violento e non richiesto. L’unico in grado di comandare il corpo di una donna
oltre la sua stessa volontà, di controllarlo semplicemente perché lui ci sa
fare, anche se ha un modo che, Mon Dieu, gli andrebbero tagliate le mani
all’istante. Ma che ci vuoi fare? Giovanna
Roma non risparmia nessun incubo alla sua protagonista e crea un uomo che
somiglia davvero ad un Dio ma nero, più oscuro della notte stessa, lapidario,
micidiale, in cui non esiste traccia di cedimento, di sentimento, di emozione
che non sia la frenesia e la bramosia della possessione.
Ho stentato
a leggere alcune parti, lo ammetto. L’autrice se ne frega di qualsiasi moralità
o apparenza, del bon ton, della gentilezza, non esiste nulla di tutto questo.
Non esiste dolcezza, non esiste passione così come l’avete conosciuta fino ad
oggi, esiste solo e soltanto una parola: ossessione. Malata, incendiaria,
terrificante, lugubre, intensa e inappagabile.
Katerina è
una donna normale, fragile, non è una combattente e davanti alla furia e alla
voglia di vendetta di Maksim, seppur tenti in tutti i modi di attutire i colpi,
la sua è una lenta discesa all’inferno. L’uomo ha vissuto una vita di abusi, di
carcere, di malavita, di rabbia e di odio e il fulcro di tutta la sua ferocia
si concentra su Sergey, il vero padre di Katerina. Attraverso il
rapimento della donna, Maksim vuole vendicarsi del vecchio magnate e il piano
che ha in mente per farlo, fa venire i brividi solo a pensarci…
Il legame
che si stabilisce subito tra i due protagonisti è un’arma a doppio taglio per
entrambi, con l’unica differenza che Maksim è un vero animale, una bestia e
riesce, grazie al suo istinto predatorio, a nascondere egregiamente i
sentimenti che lentamente nascono in lui. Badate bene, la parola “sentimenti” è
metaforica. L’oscurità della sua coscienza, l’inverosimile cattiveria che lo
comanda e la sensazionale passione che gli incendia costantemente i pantaloni,
lo rendono capace soltanto di sentire una strana e insolita dipendenza verso
Katerina ma non parla mai d’amore. Solo una volta, parlando di se stesso, fa
riferimento al proprio cuore, ma è una caso! Credo che l’autrice in quel
momento si sia distratta!
Ad ogni
modo, rispettando il lussurioso e oscuro genere di appartenenza, la storia è
tutta incentrata sul sesso più sfrenato, violento e carnale che possiate
immaginare. I due si amano e si odiano, si cercano e si respingono ma mentre la
donna cerca in qualche modo di dare una spiegazione sentimentale al trasporto
che nutre verso quell’uomo che comunque resta il suo aguzzino, Maksim è un
treno in corsa, un’auto priva di freni, una vera bomba sempre sul punto di
esplodere, in tutti i sensi.
“Imprigiona
il mio corpo nelle tenaglie che ha al posto delle braccia. Ha un ghigno
malefico sul volto e mi domando se non sia un cannibale pronto a divorarmi.
- Solo
una vigliacca colpirebbe un uomo alle spalle. Sei proprio figlia di tuo padre.-”
Bene,
quello sopra è solo l’esempio più gentile di come il nostro eroe al contrario
si riferisce a quella che considera la sua donna. Perché sì, diciamocela tutta,
nonostante il rapimento, i continui abusi, gli schiaffi e le sonore pacche sul
sedere, per Maksim, Katerina è la sua donna!
Il
nomignolo più gentile con cui la chiama è puttanella e non conosce un modo più
umano di toccarla se non lasciandole lividi e imprecando maledizioni a tutta
forza.
Il
linguaggio è abbastanza volgare e l’ho trovato spesso fuori luogo ma in effetti
se considero la storia e il modo in cui l’autrice ha deciso, consapevolmente, di
creare il suo personaggio, ci sta tutto. Parliamoci chiaro, qui non c’è niente
da salvare, né amore, né altro. Questo romanzo è adrenalinico, perché oltre al
sesso che resta il filo conduttore insieme alla paura e alla violenza, c’è
anche una buona storia che fa da base all’intera struttura narrativa.
Non a caso
ho apprezzato molto come la vicenda si svolge, con numerosi colpi di scena che
non ti immagini, e soprattutto l’entrata di nuovi personaggi che rendono
accattivante ed intrigante il continuo della lettura. Insomma se hai la forza
di superare certe scene e certe immagini brusche e inaccettabili, ti ritrovi
con qualcosa da leggere che alla fine non ti aspetti.
Ma, ripeto,
non esiste amore né dolcezza. Non sperate con occhi lucidi e languidi che lui
possa pentirsi, redimersi, inginocchiarsi, ammalarsi d’amore per la sua
Katerina. No, Maksim rimarrà Maksim, al suo cospetto lei continuerà a provare
paura e potenza, caldo e freddo senza mai ottenere niente di diverso se non
assoluta contaminazione della carne e dello spirito. Lui, poi, chiaro e
diretto, non le risparmierà mai la verità e il destino esclusivo e terribile
che le ha riservato.
“Non sarò
il tuo padrone, il tuo signore o altre cazzate del genere. Sarò il bastardo che
ti possiederà e controllerà. Credi di poter scappare?”
No, lei non
crede di scappare e neanche noi. L’autrice non ce lo permette, la sua storia è
impetuosa, una vera tempesta, dove la volontà della protagonista viene
completamente annientata dal desiderio di un uomo che non ha limiti. Davvero,
credetemi, non ne ha.
“E’ un
brutale e selvaggio assassino, un rapinatore, ha fatto saltare in aria un
palazzo e non ci pensa due volte a colpire una donna indifesa.”
Da quale torbido
abisso di odio e malvagità, di noncuranza, incoscienza, maledizione, viene
fuori Maksim? Perché qualunque incubo più sinistro a cui ci abbiano abituato, non regge il confronto con questo personaggio tanto inquietante da apparire
inverosimile.
“Ha la
capacità di essere gelido e rovente come le fiamme dell’inferno allo stesso
tempo.”
Ma lui cosa
pensa?
E’ un
concentrato di arroganza e prepotenza allo stato puro. Un fuoco che cammina, un
uomo che non sembra provare nulla al di fuori di ciò che gli comanda il suo
istinto omicida e manipolatore ma i suoi comportamenti, alla lunga, tradiscono
un certo interesse più profondo per la piccola Katerina, così indifesa e
bisognosa di continua protezione. Quando le cose capitoleranno e sarà promessa
ad un altro uomo, Maksim farà di tutto per riaverla, dimostrando una forza e una
potenza demoniaca, pronto ad uccidere chiunque sbarri la sua strada.
Lo stile
dell’autrice a volte è freddo, altre è potente e caldo, capace di dare
perfettamente l’idea di ciò che sta narrando. Di certo il suo personaggio è un
mostro, non ci sono alternative, non sono qui a raccontarvi bugie. Nell’ottica
della forza e della violenza del genere narrativo, il tutto combacia con una
storia che incuriosisce ma sconvolge anche per la schiettezza, per la
scelleratezza, per la visionarietà gratuita di una brutalità che poteva almeno
in alcuni casi essere stemperata per essere accolta nel modo migliore. Ma
Giovanna Roma ha scelto lucidamente questo estremismo, questa realtà anarchica
che porta il marchio della perversione e della violenza. Di sicuro non si è
tirata indietro ed ha dato voce ad una creatura quasi immonda ma che lei,
evidentemente, considera immortale, come più volte la definisce.
“E’
talmente forte e terribilmente virile che è impossibile resistergli. Ha un
fascino rude, prepotente ed immortale. E’ come se fosse stato forgiato nel
marmo degli dei e rivestito di bronzo da Efesto. Ares ha plasmato il suo
spirito guerriero, mentre Ade l’ha condannato a riempire di uomini il suo
inferno, rendendolo un dio in terra.”
La
descrizione di Maksim è lungimirante e chiarisce l’idea che vi farete di lui.
Katerina ne è totalmente conquistata, sottomessa, assoggettata. Nonostante
tenti di resistergli in tutti i modi, all’amore non si comanda.
“Perché non
riesco a smuoverlo di un millimetro mentre quando è lui a baciarmi mette a
soqquadro il mondo?”
Nonostante
la presenza di errori e di refusi probabilmente dovuti alla distrazione, la
storia mi ha trascinato fino alla fine, sempre un po’ titubante. Ho sorvolato
su alcune cose, mi sono soffermata su altre, ho apprezzato la capacità dell’autrice
di scendere in particolari, senza lasciare nulla all’immaginazione. Devo e
voglio riconoscerle il coraggio di aver creato una storia assolutamente out
rispetto a ciò a cui siamo abituati a leggere.
Una storia che spacca totalmente
ogni tipo di confine, inabissandosi in luoghi sconosciuti e fino ad allora
creduti impenetrabili. Per chi non è pronto a veder seriamente e ostinatamente
capovolto qualsiasi concetto di amore e di devozione, non apra questo libro.
Qui non si scherza. Le anime nobili, quelle che credono che ogni storia d’amore
e di sesso debba finire con la salvazione, si tengano alla larga da questo
testo. Vi ho avvertiti.
Per il resto, questa storia vi sorprenderà, vi
scombussolerà, vi farà riflettere, vi infastidirà, vi prenderà ma soprattutto
vi sporcherà. Sporcherà la vostra voglia di amore, il vostro docile desiderio
di leggere di innamoramenti e redenzioni, di passioni sconvolgenti e di
sottomissioni. Sporcherà i vostri sogni portando ad un passo da voi l’odore
della rabbia e la sete della vendetta.
La malattia contenuta nella lussuria più sfrenata, nella frustrazione, nella
libidine, nella paura e nel dolore. Forse ci sarà spazio per un piccolo barlume
di affetto ma non aspettatevi cuori e fiori, qui, per voi, c’è solo l’inferno.
Grazie per la tua ricca recensione Antonietta ;)
RispondiEliminaA te Giovanna, per avermi dato la possibilità di leggerlo! :)
EliminaSembra una storia davvero tosta.
RispondiEliminaCiao Anonimo, se vuoi saperne di piu' il nove settembre parte il blog tour del romanzo. Passa dal blog segnalato da Antonietta www.giovannaroma.blogspot.it per maggiori dettagli ;)
EliminaDovrei decidermi a leggere questo genere, la tua recensione mi ha incuriosito troppo! Fantastica la firma con la farfalla <3 **_____**
RispondiEliminaCiao Chanel S., se vuoi saperne di piu' il nove settembre parte il blog tour del romanzo. Passa dal blog segnalato da Antonietta www.giovannaroma.blogspot.it per maggiori dettagli ;)
EliminaGrazie Chanel! Inizia presto e non rimandare! ^^
EliminaNon fa per me...
RispondiEliminaLo capisco, è molto forte, quindi bisogna esserne sicuri ;-)
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