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lunedì 30 maggio 2016

La fiera delle meraviglie di Clio Gray Recensione

Buon lunedì cari lettori! La fiera delle meraviglie di Clio Gray è un romanzo che mi ha attratto sin da subito, amando molto questo genere di atmosfere e le storie popolate di personaggi strani e bizzarri. Un romanzo pieno di sorprese ma anche di valori e di commozione che accompagna il lettore in un viaggio tanto meraviglioso quanto speciale. Grazie a Leone editore per la copia! 



Titolo: La fiera delle meraviglie
Autore: Clio Gray
Editore: Leone
Pagine: 448
Prezzo: 14,90
Uscita: 2016
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TRAMA


Germania, XIX secolo. Il piccolo Philbert Bedrossian vive un’infanzia molto sofferta: rifiutato e abbandonato dalla madre a causa del tumore che gli deturpa la testa, trova solo parziale conforto in un padre che, nonostante il suo affetto, soffre troppo per l’abbandono della moglie e decide a sua volta di andarsene. Il bimbo cresce sotto l’ala protettrice di Frau Kranz, la sua balia, e in compagnia di Kroonk, una maialina rossa, regalo del padre, finché con l’arrivo di un’epidemia viene affidato alle cure di una fiera itinerante di stanza in città, piena di personaggi bizzarri. 

















La fiera delle meraviglie è un romanzo capace di raccontare in modo approfondito e costante l’approccio storico di cui si fa carico e tutto ciò che esso comporta senza mai perdere l’interesse esclusivamente narrativo dell’opera che riesce ad intrattenete e a far riflettere, ad istruire e ad aprire la mente riguardo una specifica visione della vita: la deformità. 
Philbert, il protagonista, è un bambino che a causa di un tumore, si ritrova con la testa deformata. La madre lo abbandona, fuggendo via con l’amante francese perché desiderosa di avere una figlia e non quello che poi, considera un vero e proprio mostro. Il padre rimane talmente sconvolto da questa perdita improvvisa ed insensata che non è più in grado di occuparsi di Philbert di cui invece si prenderà cura Frau, la vicina di casa. 
Ma il destino ha in serbo qualcosa di molto diverso per il nostro piccolo eroe che è profondamente legato ad un maialino tenero e dolce che lo accompagnerà in tutte le sue avventure. Per Philbert il destino ha in serbo la Fiera delle Meraviglie, una sorta di circo errante popolato dai più strambi e bizzarri personaggi con i quali scoprirà cosa vuol dire davvero vivere e soprattutto crescere. 
L’intero mondo del suo passato era sepolto in profondità dentro di lui, e così come senza dubbio dal girino nasce il rospo, altrettanto sicuramente se stava arrivando qualcosa di bello una cosa terribile l’avrebbe seguito. 
Quando leggo trame simili di romanzi in cui sono i diversi e soprattutto le fiere, i circhi, i luoghi particolari ed itineranti ad essere i protagonisti, creature strane e al di fuori della normalità, non posso fare a meno di esserne terribilmente attratta. E’ più forte di me, amo questo genere di libri quando mi permettono di esplorare altre condizioni ma soprattutto pongono finalmente la luce su altre visioni, differenti dalla mia, che mi aprono orizzonti inesplorati e proprio per questo ancora più validi e ricchi di significato. 
Clio Gray ci porta in un mondo, quello tedesco della metà dell’800 in piena guerra, nella più assoluta condizione di cambiamento, dove non solo c’è la storia personale di Philbert ma ci sono anche i capovolgimenti religiosi e politici, tutto questo per una visione totalizzante di una dimensione della quale ti senti parte integrante dall’inizio alla fine. 
La penna di questa scrittrice che ha già all’attivo numerosi romanzi, è solida, strutturata, consistente ma non priva di poesia e di dettagli. Il linguaggio è scorrevole ed è capace di colorarsi di immagini di varia natura, passando da quelle più morbide e sentimentali fino alla descrizione di scene violente come quelle degli stupri o della guerra. 
Le persone dicono sempre che non si può tornare indietro, che ciò che è fatto è fatto; sebbene l’ultima parte della frase fosse vera per Philbert come per chiunque altro, la prima non lo era, poiché stava scoprendo di poter tornare nel passato in qualunque momento. Non ne avrebbe cambiato nulla, ma poteva chiudere gli occhi e rivivere tutto quanto di nuovo come se l’avesse vissuto in quel momento; ogni colore, odore, tocco reale come fosse accaduto solo qualche istante prima. 
L’intento è quello di fornire al lettore una rappresentazione sensata e realistica di ciò che avveniva all’epoca grazie anche agli studi dell’autrice sia in campo storico che artistico che permettono una rappresentazione in cui la verità di base e la finzione immaginaria si fondono per dare vita ad un romanzo corposo, non solo per il numero di pagine, più di 400 ma proprio per la grandezza dei sentimenti e delle emozioni espresse e modellate al fine di essere fruite nel modo più immediato possibile da chi legge, senza difficoltà. 
Philbert stringerà legami molto forti con i suoi compagni di viaggio, in modo particolare con Hermann, l’uomo pesce e con Kwert, forse il personaggio più strano che prevederà grandi cose per Philbert ma come spesso ripete il narratore onnisciente del romanzo, grande non vuol dire necessariamente buono. 
La storia di questo piccolo eroe è sicuramente triste, commovente, sentita ma anche carica di energia, di movimento, di crescita e soprattutto di superamento. 
L’autrice pone l’attenzione sulla psicologia dei legami che si creano e sulle conseguenze di essi su tutto ciò che li circonda. I meccanismi che si costruiscono sulla base di tante diversità messe insieme che tentano di convivere e soprattutto di sostenersi l’una con l’altra. 
Emozionalmente il romanzo si concentra sull’esplorazione del concetto di vicinanza, quanto e come ognuno di noi desidera l’altro vicino, abbastanza ma non troppo. Insomma, il concetto si presta ad una molteplicità di interpretazioni ma è sicuramente vero che la comprensione ed il sostegno rimangono le doti fondamentali sulle quali si basa il messaggio del testo. Un messaggio che si concentra anche sul pensiero di grandezza proprio in rapporto al protagonista ed al suo destino. Quanto può essere importante perseguire la grandezza in rapporto ad una vita umile con accanto soltanto le persone che amiamo e che ci amano, incondizionatamente? 
A volte le persone non hanno bisogno di una folla ma non vogliono nemmeno rimanere completamente sole; a loro basta sapere che qualcuno è lì, non troppo lontano nell’oscurità. 
La fiera delle meraviglie è una di quelle letture a cielo aperto, ciò significa di ampio respiro, talmente consistenti, floride, tonde, corpose da riuscire a raccogliere in sé una vera e propria trasposizione della dimensione sociale, politica e storica di quegli anni. Una visione globale dalla quale emerge anche la parte sentimentale e fatta di sensazioni, di destino e di vite private che coinvolgono gli aspetti più sinceri ma anche dolorosi ed inquieti dei protagonisti. Un’umanità sentita e ferita che esplora gli aspetti meno superficiali, quelli più nascosti e impauriti, quelli meno fortunati ma più sinceri, dietro i quali, a volte, si nasconde la vera meraviglia. 

10 commenti:

  1. Sembra molto carino ma non penso sia il mio genere! Aspetto qualche nuovo suggerimento più dark... ;)

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  2. Che cover dolcissima! Solo per quello lo leggerei <3

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  3. Ciao Antonietta. Questa lettura sembra moto interessnte! La cover è un po' fiabesca ma l'argomento è abbastanza serio. Lo te go presente per le letture future.

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    1. Sì la cover è molto carina ma dentro c'è davvero un universo intero!

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  4. Buon lunedì anche a te Antonietta! La cover di questo libro è estremamente dolce e sembra quasi farci catapultare in un mondo ovattato e idilliaco, ben diversa è invece la trama. Dalle tue parole mi sembra di capire che sia assolutamente un libro ricco di sentimenti e di vita autentica ossia una medaglia completa sia d dritto che di rovescio. Un libro da leggere di sicuro proprio per la sua ricchezza, un bel consiglio come sempre <3 <3

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    1. Ciao Ely! E' esattamente come dici tu, c'è sia il lato fiabesco e colorato che si può intuire anche dalla copertina ma soprattutto la vita vera e il problema dell'essere diversi che può rivelarsi anche come una risorsa.
      Un abbraccio! <3<3<3

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