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lunedì 16 maggio 2016

L'inferno è buio e freddo di Gabriella Grieco Recensione

Buon lunedì lettori! Ho letto un romanzo molto interessante scritto da un'autrice che è appassionata di questo genere che apprezzo anche io: il thriller. Gabriella Grieco nel suo L'inferno è buio e freddo, con un titolo che mi ha colpito subito, ci porta in una storia dove non è risparmiata crudezza e violenza ma soprattutto giustizia e vendetta. Una storia scritta molto bene, espressa nei dettagli sia fisici che psicologici, che ti trasporta in un mondo cattivo, corrotto, sbagliato dal quale, però, emerge un senso di giustizia molto forte.



Titolo: L'inferno è buio e freddo
Autore: Gabriella Grieco
Editore: I Sognatori
Pagine: 194
Genere: Thriller
Prezzo: 9,90

TRAMA


Isabella (protagonista del primo episodio) si è ricostruita una vita. Una notte, mentre sta guidando, per poco non investe una ragazza sbucata dal nulla. La ferisce soltanto, per fortuna. La ragazza è spaventata, sta fuggendo ma inizialmente il romanzo non spiega da chi né per quale ragione. La domanda resta in sospeso. Superato il prologo, l’azione si sposta altrove e i personaggi cambiano. Il romanzo descrive un poveruomo abbandonato a se stesso in un luogo (buio e freddo) dal quale non può fuggire. Non vede nulla, non sente nulla, non sa come ci è finito e perché. Sa solo che, come la ragazza dell’incipit, anche lui avverte la necessità di fuggire. Quale sia il rapporto fra i due e in che modo influenzerà il plot, sta ai lettori scoprirlo.

















L’inferno è buio e freddo è un thriller che mi ha incuriosito fin dal titolo. Gabriella Grieco, con uno stile tagliente, preciso, lungimirante e ben piantato, come un coltello nella carne, all’interno di una narrazione incalzante, riesce a raccontare una storia basandola essenzialmente sulla psicologia dei personaggi e su un forte quanto indistruttibile senso di giustizia e di vendetta. La vendetta del singolo contro tutto ciò che c’è di sbagliato al mondo. 
La protagonista, Isabella, è una donna che ha perso tutto, sopratutto il figlio e la sua vita appare trascinarsi esclusivamente in balia degli eventi fino a quando non incontra/scontra per caso Dana, una giovane straniera che una notte come tante, rischia di venire investita dalla sua auto. Da quel momento in poi, apparentemente innocuo e senza futuro, nasce un sodalizio insospettabile tra due anime profondamente ferite e tradite dalla vita.
Chi perde un genitore è orfano, chi perde il coniuge è vedovo. Esiste una parola per ogni lutto, ma non quella per una madre a cui muore un figlio. 
Di questo si tratta fondamentalmente: di tradimento. Isabella, già protagonista del romanzo precedente della Grieco, intitolato La morte è un’opzione accettabile, ritorna ancora più forte e più determinata, questa volta non tanto per se stessa quanto per portare giustizia nella vita di Dana, una donna come tante, vittima di violenza e di soprusi ma soprattutto vittima dell’amore. 
Innamorata di un uomo malato del gioco d’azzardo e pronto solo a farle promesse vuote e ad abbandonarla alla prima occasione, si ritrova venduta in cambio di soldi. Ma ciò che è ancora più terribile è la certezza che il suo bambino diventa merce di scambio attraverso cui proprio l’uomo che ama decide di arricchirsi per pagare tutti i suoi debiti di gioco, risolvendo la questione svendendola come semplice merce. 
Dana è una donna distrutta, a cui hanno strappato tutto. Una donna che ha creduto nell’amore e che ha pianto le più feroci torture, una donna nella quale Isabella si rispecchia e con cui può condividere tutta la drammaticità della sua storia passata.
Le disse che le dispiaceva. Le disse che capiva perfettamente i suoi sentimenti. Le disse di tenere duro, perché c’era ancora speranza. Le disse che avrebbe voluto aiutarla. Non specificò in che modo, ma aveva sfidato la Legge e le regole del sentire comune già una volta, e non aveva timore di riprovarci. 
Isabella è un personaggio davvero molto interessante. Così forte, astuta, poco malleabile, poco incline al perdono e furente nei confronti della vendetta. Il suo unico scopo sembra essere soltanto questo e la storia di Dana diventa una vera ossessione per lei fino a quando non dona giustizia a quella donna privata come lei, della stessa vita. 
E’ così che le due donne mettono in pratica un piano diabolico, infernale appunto, rapendo l’uomo incriminato e rinchiudendolo in un luogo buio e angusto dove non esiste altro che freddo, gelo, morte. 
L’uomo, co-protagonista del romanzo, è colpevole di aver abbandonato Dana e di aver svenduto lei e il bambino per riscattare i suoi sporchi debiti. Pagherà caro quell’errore che gli costerà cuore ed anima. Insieme a lui, tornano sulla scena altri due personaggi, tra cui il Commissario Zambelli, già apparsi nel primo libro, che rientrano in modo perfetto e maniacale all’interno del piano folle di Isabella. 
Questa donna è qualcosa di allucinante, di così inquietante e calcolato da mettere i brividi. Eppure è dalla parte della giustizia, una giustizia assolutamente personale, però non posso nascondere che la sua personalità intimorisce non poco e porta con sé una carica emozionale che non lascia indifferenti. L’autrice è abilissima a creare personaggi a tutto tondo, davvero descritti alla perfezione che immediatamente, pur in uno spazio che può apparire ridotto, esprimono totalmente se stessi, tanto da inquadrarli subito, senza alcun tipo di difetto. La sua è una narrazione che sale d’intensità pagina dopo pagina, che ti spinge a continuare e a scoprire se qualcosa di davvero terribile accadrà. La sensazione esatta è proprio questa: sembra sempre che stia per succedere qualcosa di irreparabile, perché l’azione che per la maggior parte si svolge in quel luogo buio e freddo, è tenace, movimentata, contorta ma sicuramente rispondente ad un senso importante di giustizia. Il tutto viene compiuto in nome della vendetta e di quel bene, che anche se usa mezzi poco raccomandabili, e altamente opinabili, rimane l’unico traguardo da raggiungere, per Isabella, per Dana e per tutti.
Isabella affermava che nel suo animo non c’era più posto per la pietà, ma cos’era questa se non pietà? Eppure non l’avrebbe mai ammesso. Non poteva farlo. Non poteva cedere al calore che la presenza di Dana le procurava e che rischiava di ammorbidirla. 
L’inferno è buio e freddo è un thriller intenso, psicologico, concentrato e spiazzante. L’elemento che più mi è rimasto impresso è la meticolosità, la precisione, la scrittura d’impatto, spesso violenta, espressione di forza e di tortura, ma pungente, efficace e a volte terribile. 
L’atmosfera che si crea con le parole è ossessiva, spesso asfissiante. La vendetta è come un dio che aspetta soltanto di essere adorato. E’ questo quello che fanno i personaggi, sacrificando anche la vita stessa pur di avere quel senso di fede indietro. E’ una sorta di fede in se stessi, di coraggio, di solidarietà, di sostegno e di un immensa fatica per superare le più grandi difficoltà nell’unico rispetto che è rimasto: la dignità. 
Il piano di Isabella non conosce sosta, né tregua. E’ qualcosa a cui lei non intende rinunciare per niente al mondo ed è così forte, così pregnante la sensazione che lei non si abbatterà, non rinuncerà nonostante le difficoltà a portare a termine la sua vendetta. Ed è proprio questo che ti incolla alle pagine, la consapevolezza che ti trovi davanti una protagonista che sa il fatto suo, che non molla e che promette di farti uscire da quell’inferno se solo accetterai di guardare fino alla fine, senza scappare. Un vero e proprio compromesso che io ho accettato e voi? 

2 commenti:

  1. Ciao Antonietta, cambiamo genere con questo libro! Sono contenta di aver letto la tua recensione, non lo conoscevo. A volte mi piace anche leggere i thriller ma devo essere predisposta. Questo e' un periodo romance ma lo tengo presente per quando ritornero' in modalita' thriller, sono certa che accadra' .. eccome! Un abbraccioo

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    1. Ciao Ely, un thriller va letto quando si è predisposti quindi ti capisco benissimo. Io non ho periodo da generi definito, di solito leggo un po' di tutto però devo dire ultimamente mi stanno capitando davvero tanti romance, e questo è una mosca bianca proprio perchè è un thriller. Un abbraccio!

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