Buon
venerdì cari lettori! Grazie alla Sonzogno, oggi non vi parlo di un romanzo ma di un manuale, Cambiare è facile, di Gretchen Rubin, incentrato sulla possibilità di vivere meglio
combattendo contro un nemico vicino a ciascuno di noi: le abitudini. Una
lettura utile ed interessante, capace di fornire numerosi spunti di riflessione e con diversi consigli utili, diretti a modificare il nostro approccio verso la
vita.
Titolo: Cambiare è facile
Autore: Gretchen Rubin
Editore: Sonzogno
Editore: Sonzogno
Genere: Manuale
Pagine: 304
Uscita: 2016
Pagine: 304
Uscita: 2016
Prezzo: € 16,50
TRAMA
Cambiare è facile oltre ad essere una lettura interessante, è un manuale molto utile per chiunque voglia effettuare un cambiamento sostanziale nella propria vita. E per sostanziale non intendo subitaneo o immediato, perché l’ostacolo più grande al cambiamento sono le abitudini ed è sempre molto difficile sradicarle da noi stessi.
«Le abitudini» scrive Gretchen Rubin
«costituiscono l’architettura invisibile della vita quotidiana. Poiché ognuno
di noi ripete quasi ogni giorno il quaranta per cento dei propri comportamenti,
questi plasmano la nostra esistenza e il nostro futuro. Cambiando abitudini,
cambiamo la nostra vita.» Dopo aver aiutato milioni di lettori in tutto il
mondo a diventare felici, Rubin affronta una nuova sfida: sviluppare delle
buone abitudini, liberandosi di quelle cattive. Già, ma come fare? Le strade
sono varie, perché non esistono soluzioni valide per tutti. È facile illudersi
che imitando le abitudini delle persone produttive e creative sia possibile
ottenere risultati simili. In realtà, ciascuno deve coltivare le abitudini più
adatte a sé. Alcuni se la cavano meglio cominciando adagio, altri partendo in
quarta. Alcuni hanno bisogno di essere responsabilizzati, altri rifuggono dalle
responsabilità. Alcuni rendono meglio se ogni tanto si concedono una pausa,
altri se non interrompono mai la catena. La cosa più importante è conoscere se
stessi e scegliere le strategie più efficaci per la propria persona. Grazie
alla sua sperimentata formula di successo, che unisce una documentazione
rigorosa, uno stile brillante e una serie di esempi tratti dall’esperienza
personale, l’autrice scopre come sia importante, ma anche davvero possibile,
dominare i propri tic, orientando le energie in una direzione positiva. Un
libro che vuole provocare il lettore e insieme aiutarlo a trasformare la sua
vita in meglio. Non importa quanto fallimentari siano stati i tentativi
precedenti.
Cambiare è facile oltre ad essere una lettura interessante, è un manuale molto utile per chiunque voglia effettuare un cambiamento sostanziale nella propria vita. E per sostanziale non intendo subitaneo o immediato, perché l’ostacolo più grande al cambiamento sono le abitudini ed è sempre molto difficile sradicarle da noi stessi.
Gretchen Rubin, famosa scrittrice e blogger,
già autrice di un testo incentrato sulla felicità, ne è pienamente cosciente e
sa benissimo che le abitudini, di qualsiasi origine siano, sono dure da
eliminare. Inoltre ognuno di noi ha un suo percorso personale che deve seguire
per rimuovere ciò che non va bene nella propria vita. Dunque, non esiste un
manuale unico che contenga regole inequivocabili valide per tutti perché c’è
chi ha bisogno di un cambiamento drastico, veloce, realizzato quasi su due
piedi e chi, invece, necessita di un cammino graduale che lo porti prima di
tutto a comprendere chi è e ciò che vuole e dopo a modificare la sua routine.
Le abitudini cambiano gradualmente il volto della vita così come il tempo cambia il tuo volto; e non lo sai.
Insomma, un approccio
estremamente intelligente, realizzato con uno stile semplice, a tratti
didattico, altri scorrevole e molto vicino all’esperienza quotidiana.
Stare bene con se
stessi, essere soddisfatti ed in qualche modo felici della nostra vita è l’obiettivo
che dovremmo imporci ogni santo giorno e per raggiungerlo ci sono molti modi,
ognuno di essi adattabile alla persona che in esso si rispecchia maggiormente.
La Rubin parte
considerando le persone di quattro tipi, proprio in base alle aspettative e
alle buone intenzioni, interne ed esterne, che ciascuno di noi si prefigge.
C’è il tipo costante che
riesce a soddisfare le aspettative interne e quelle esterne, il tipo dubbioso
che si oppone alle aspettative esterne ma soddisfa quelle interne. Poi c’è il
tipo accondiscendente che soddisfa quelle esterne ma si oppone a quelle interne
e infine il tipo ribelle che resiste ad entrambe le aspettative. Per iniziare
il percorso di miglioramento, è necessario capire prima di tutto a quale tipo
apparteniamo, ed in base a questo, cercare di adottare quei suggerimenti,
consigli e piccole regole che ci possano permettere di modificare la nostra
vita piano piano, in base naturalmente ai nostri ritmi e alle nostre intenzioni.
Per me è più facile rinunciare del tutto ad una cosa, piuttosto che concedermela con moderazione. E questa distinzione ha implicazioni profonde per le abitudini.
Di solito, all’inizio di
ogni anno, facciamo una tabella di buoni propositi che intendiamo mantenere per
tutta la durata successiva, però magicamente non ci riusciamo mai e c’è un
motivo, neanche tanto nascosto, che sicuramente non fa il misterioso e che
conosciamo tutti: l’abitudine. Mia madre lo ripete sempre: le abitudini sono
una brutta cosa!
Queste le sue parole, e ogni giorno, dai fatti più
insignificanti a quelli più gravi, mi rendo conto di quanto sia vero. Mi rendo
conto soprattutto di una cosa: che l’abitudine mi impedisce di vivere, mi fa
perdere l’attimo, non mi permette di cogliere il senso inaspettato di un
evento, il sapore magico di una scoperta. Spesso le abitudini significano
chiusura, introversione, opposizione e senza rendercene conto ci opprimono l’esistenza.
Da un lato ci trasmettono sicurezza, costanza, certezza ma dall’altro ci
impediscono di scoprire ciò che è nuovo, relegandoci, inconsapevolmente a fare
sempre le stesse cose. Ma di certo le abitudini non sono creature a se stanti,
siamo sempre noi che le creiamo. E dunque il vero nemico di noi stessi siamo
noi.
Cambiare è facile, si
basa su un approccio molto semplice che va di pari passo con un sistema
naturale che cerca di avvicinare il soggetto al cambiamento senza essere
brutale, rischiando quindi il peggio.
Il più grande spreco di tempo è fare bene una cosa che non serve.
Ognuno di noi si è
chiesto, spesso arrabbiandosi e perdendo la pazienza, il perché non riuscisse a
tenere fede ad un proposito, a quello di cambiare un’abitudine per migliorare
la propria vita. Dai gesti più semplici come il mangiare o il dormire, fino
agli impegni, alle scadenze, alle promesse e intenzioni. Io per esempio, ho l’abitudine
di non fare colazione al mattino.
Questo è un problema. Chi mi sta intorno ha
sempre cercato in tutti i modi di convincermi di quanto possa essere sbagliato
ma io non sono mai riuscita, se non per brevissimi periodi, a cambiare questo
comportamento. Leggendo il libro della Rubin sono stata colpita da molti aspetti,
primo fra tutti proprio dalla suddivisione caratteriale nella quale ci si
dovrebbe riconoscere come punto di partenza e ho sentito il desiderio di
provarci.
Questo testo non lo si legge tanto per fare, ha uno scopo ben preciso
che è quello di aiutare o quantomeno di guardare con chiarezza ai nostri
limiti. Le abitudini, anche se apparentemente ci aiutano a vivere meglio, perché
ci rendono la vita più semplice, automatica, scontata, sono in realtà un limite, una gabbia, un modo
subdolo di bloccarci di fronte al cambiamento che è l’essenza stessa dell’esistenza.
Crescendo, maturando, con l’invecchiamento, noi mutiamo, in modo naturale, spontaneo,
sincero e così dovrebbe avvenire anche per tutto ciò che ci fa male della vita.
Dobbiamo cambiarlo!
Io non ho la più pallida idea in quale profilo riconoscermi.
RispondiEliminaQuello che so è che è partita da me la forza per affrontare tutte le cose che ho affrontato e che sto affrontando, ma mentirei spudoratamente se non ammettessi che senza i miei libri e i protagonisti della mia creatura che ogni giorno mi abbracciano come non ha mai fatto nessun altro e ... qualcuno che da lontano mi ha strappato alla solitudine e a mille altre cose, non mi sentirei come invece mi sto sentendo da un mese a questa parte.
Riguardo alla colazione ... io non ne ho mai potuto fare a meno, stramazzerei al suolo prima che possa rendermene conto se non la farei, come per la lettura appena finito. Una volta una persona mi disse "Cos'è, ti mangi il libro per colazione?!", io gli risposi con un gran sorriso.
E a proposito, non ti ho ancora ringraziato per aver condiviso pubblicamente questa tua cosa personale. E' bellissimo, sai? Dimostra che dietro alla scrittrice e blogger meravigliosa quale sei, si cela anche una persona meravigliosa.
Grazie!! <3 <3 <3
Penso che debba partire comunque da se stessi la forza per affrontare le difficoltà oppure i cambiamenti, appunto. Magari qualcuno può infonderti fiducia e coraggio ma come dire... deve toccare le corde giuste dentro di te per farti reagire e quello dipende solo da te e magari da chi in quel momento ti è accanto. Se poi non c'è nessuno, allora dipende solo da te e credo ci voglia una forza straordinaria.
EliminaIo ringrazio te per le emozioni e i pensieri che condividi con me e con tutti noi, infondendoci calore e passione. Il tuo entusiasmo è contagioso e anche tu sei meravigliosa. <3 <3 <3
Qui mi sto sentendo come mi sentivo una volta sul palcoscenico.
RispondiEliminaProtetta, amata, rispettata e apprezzata.
E per un ballerino è il palcoscenico la sua vera casa.
Grazie, grazie, grazie!!! <3
Ne sono felice, spero che possa essere sempre così! <3
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