Buon venerdì! Grazie a Beat, ho letto un romanzo molto interessante ambientato a fine Ottocento che narra un quadro storico eccezionalmente vivido sul quale s'impone una forte ed intensa amicizia tutta al femminile tra la moglie di Abraham Lincoln, Mary Lincoln ed Elizabeth, la sua sarta personale, ex schiava di colore. Una storia ricca di spunti di riflessione. La sarta di Mary Lincoln di Jennifer Chiaverini.
Titolo: La sarta di Mary Lincoln
Autore: Jennifer Chiaverini
Editore: Beat
Genere: Romanzo storico
Pagine: 400
Prezzo: 9,00
Genere: Romanzo storico
Pagine: 400
Prezzo: 9,00
Uscita: Luglio 2016
1860. Novembre. Mancano poche ore al risultato delle elezioni per il sedicesimo presidente degli Stati Uniti d'America e a Washington la tensione è altissima. Le strade brulicano di uomini che fanno la spola fra taverne e alberghi in cerca di notizie o si assiepano davanti alle porte dell’ufficio del telegrafo. Le sale dei circoli che costellano il quartiere della Casa Bianca sono già piene di passanti accorsi numerosi per approfittare del whisky offerto gratuitamente. Soltanto una donna di colore, Elizabeth Keckley, si affretta a tornare alla sua pensione di mattoni rossi stringendo al petto il suo cesto da cucito. È una sarta specializzata in eleganti abiti femminili alla moda. A Saint Louis, dopo anni di sacrifici e risparmi, è riuscita a comprare la libertà per sé e per il figlio George, studente in una lontana università dell’Ohio. Si è trasferita a Washington, la capitale federale dell’Unione, animata da un solo intento: continuare a garantire al figlio quell’istruzione che a lei è stata preclusa. Nonostante il clima teso a causa delle dispute legate all’abolizione della schiavitù e ai propositi secessionisti del Sud, Lizzie lavora alacremente. Non importa se per orlare le tende di un hotel malandato riceva soltanto due dollari e mezzo o se, per ultimare il vestito della moglie del senatore Davis, rientri così tardi da avere a malapena il tempo per un pasto e un bagno. Bravissima a confezionare i corpetti complicati e aderenti per i quali le dame del tempo impazziscono, Lizzie vede la sua fama accrescersi e farsi largo a poco a poco tra i circoli più in vista della città. Finché un giorno non si trova al cospetto di una donna sulla quarantina dai capelli scuri, con una bella carnagione e limpidi occhi azzurri che denotano acume e intelligenza: Mrs Mary Lincoln, la moglie del presidente appena eletto, la first lady nota per le sue bizze e i suoi improvvisi accessi d’ira. Lizzie le sistema magnificamente un abito rosa di moiré antico che Mary sfoggia con successo al primo grande ricevimento in onore dell’insediamento del marito. Da quel momento diviene non soltanto la sarta personale di Mrs Lincoln, colei che si occupa di vestirla e acconciarla per balli, cene e ricevimenti, ma anche la ex schiava cui l’inquieta, volubile Mary confida le sue angustie e i suoi rancori, il suo disappunto di first lady oggetto di malevolenze, invidie e gelosie. Un sodalizio che da parte della fedele Lizzie non verrà mai meno, neanche quando Mary Lincoln, sola e abbandonata da tutti, dopo aver perso il figlio Willie, a causa di una malattia, e poi il marito, vittima di un attentato, rivolgerà il suo risentimento contro di lei, scambiando un estremo gesto d’amore per un insulto alla sua dignità di ex first lady dell’Unione.
Con uno stile avvincente e una trama arricchita da splendide descrizioni che restituiscono tutto il fascino dell'epoca, La sarta di Mary Lincoln, New York Times bestseller, «porta alla luce, con stile, grazia e rispetto, gli scatti dimenticati di un’America passata» (Book Reviews), raccontandoci la storia vera di Elizabeth Keckley: ex schiava, sarta della Casa Bianca e autrice di un libro di memorie che scandalizzò l'intera nazione.
La sarta di Mary Lincoln è un romanzo
prima di tutto storico, ambientato durante l’ascesa al potere del noto
presidente americano Abraham Lincoln
e racconta in modo particolare di un’amicizia speciale e piuttosto strana tra
una ex schiava di colore e la moglie del presidente, appunto Mary Lincoln.
Una storia piena di dettagli sui fatti principali che
hanno caratterizzato quegli anni e che soprattutto all’inizio della narrazione
si concentra in modo consistente e diligente proprio sull’esposizione di fatti
politici e sociali ritenuti fondamentali per l’epoca e per comprendere al
meglio ciò che è poi successo dietro le quinte.
L’iniziale
procedimento essenzialmente legato alla volontà di far conoscere al lettore
cosa avveniva esattamente in quegli anni, con l’intento, peraltro valoroso ed
ingegnoso, di non tralasciare nulla, rallenta leggermente la lettura,
richiedendo uno sforzo maggiore da parte di chi legge per apprendere in
profondità tutto ciò che l’autrice vuole comunicarci.
Elizabeth era troppo orgogliosa di lui per tormentarlo con preoccupazioni e timori. George si era arruolato per dimostrare il proprio valore, per proteggere l’Unione, per liberare gli esseri umani della sua razza dalla schiavitù. Lei, che aveva vissuto quasi quarant’anni come schiava, sapeva bene che la sua missione era nobile e necessaria.
Siamo verso la
fine dell’Ottocento e la protagonista, Elizabeth
è una donna che giunge a Washington con una grande speranza per se stessa ma
soprattutto per il figlio. Ha cercato in tutti i modi di costruire un futuro
solido per lui con il grande sogno di farlo finalmente studiare. Ma anche lei
conserva tanti desideri da poter realizzare e quello più importante è
sicuramente legato alle sue mani e alla sua bravura nel cucire. Ben presto
riuscirà a farsi conoscere dalle dame della più alta società e a crearsi un
vero e proprio giro di clienti che l’apprezzano e la richiedono soprattutto per
le sue doti nel realizzare i mantua, bellissimi
corpetti stretti ed estremamente lavorati che facevano impazzire le donne dell’epoca.
Insomma, Elizabeth si guadagna il sostegno e il rispetto delle persone più
importanti fino a raggiungere addirittura l’apprezzamento di Mary Lincoln che
la vuole come sua sarta personale.
Ma Mrs Lincoln non era più solo una cliente, e neppure semplicemente la first lady. Era diventata un’amica, ed Elizabeth
Da questo momento in poi, i fatti storici faranno da contorno ad una storia assolutamente personale e molto intima. Un rapporto di amicizia spontaneo e sincero che legherà una donna, ex schiava ad un’altra che detiene un grande potere. La figura di Abraham appare e scompare quasi come un fantasma, ma quando c’è riesce a donare all’intero racconto quel senso di potenza e di solidità che ti fa sentire addosso la grandezza di ciò che stai leggendo che ha reso la Storia quella che è.
Lo stile dell’autrice
è fluido, anche se non particolarmente emozionante. Molto preciso e dettagliato
nell’esporre i fatti reali e anche arguto e fantasioso nell’unire la verità con
l’invenzione. Elizabeth si dimostrerà una vera amica, sostenendo Mary anche
dopo, anche quando perderà il figlio e quando suo marito sarà ucciso. Un legame
che va oltre il tempo, le differenze, le cattiverie e la stessa aggressività
che spesso mostrerà Mary nei confronti del mondo e anche della sua migliore
amica.
Nonostante le delusioni, le perdite e i dolori, non avrebbe voluto vivere un giorno di meno, né, quando fosse arrivato il momento di riunirsi con i molti amici e i cari che se n’erano andati prima di lei, avrebbe chiesto un’ora in più.
Sicuramente la ex first lady ne esce un po’ ammaccata
a livello di personalità. Una donna piena di isterismi, di crisi nervose ma degnamente
forte e con un fascino strambo ed obliquo. Elizabeth, invece, mostra tutta la
sua sincerità, la sua onestà, la sua forza d’animo nel seguire l’amica oltre
anche le sue possibilità senza abbandonarla mai.
La sarta di Mary Lincoln è un romanzo
pieno e corposo. Uno di quelli che parlano della Storia e come tale deve essere
assorbito, attraverso la conoscenza e l’apprendimento di un mondo che non
abbiamo vissuto ma che ci ha resi quello che siamo. In più, il racconto di una
straordinaria ed impossibile amicizia diventa motivo di riflessione e di
coinvolgimento. Attimi in cui ci si sofferma sui veri valori della vita, sulla
solidità di un rapporto e di quanto conti davvero un sentimento. Insomma, un
romanzo dai molteplici spunti di lettura apprezzabili da tutti coloro che da un
libro non cercano solo intrattenimento ma soprattutto consapevolezza e
scoperta.