Buona
domenica! Per la rubrica Momenti di
cinema, oggi vi parlo di The Danish Girl,
in uscita il 18 Febbraio al cinema.
Una storia toccante e commovente che mi ha strappato più di qualche lacrima.
Non si tratta solo del racconto di una storia vera e della lotta interiore ed
esteriore del primo transgender al mondo, ma di una struggente e straziante
storia d’amore. Lo consiglio a tutti, non perdetelo! Alla fine avrete una nuova
consapevolezza come l’ho avuta io: so cos’è il vero amore.
Titolo: The Danish Girl
Anno: 2015
Durata: 120 min
Genere: biografico, drammatico
Regia: Tom
Hooper
Attori: Eddie Redmayne: Einar Wegener /
Lili Elbe, Alicia Vikander: Gerda Wegener,
Matthias Schoenaerts: Hans
Axgil, Ben Whishaw: Henrik, Amber Heard: Ulla Sebastian, Koch: Dott. Warnekros
Uscita:18 Febbraio 2016
Nella Copenhagen degli anni
venti l'artista Gerda Wegener chiede a suo marito, Einar Wegener, di posare per
lei al posto di una modella donna. La popolarità del ritratto convince Gerda a
realizzare altri quadri con il marito vestito da donna. Successivamente Einar
diventerà la prima persona a sottoporsi a un intervento chirurgico di
riassegnazione sessuale, e Gerda sosterrà la sua decisione nonostante si renda
conto che Lili non è più la persona che ha sposato.
The Danish Girl è un film che mi ha
attratto subito, proprio come una calamita. Non che fossi particolarmente
interessata alla storia di un transgender, ma avvertivo nell’aria, già dal
trailer, un qualcosa di particolare, così emozionale da avermi subito
sfiorato dentro.
Io sono fatta così,
basta una parola, un dettaglio, un piccolo particolare che alla vista di molti
può sfuggire, per conquistarmi, a volte anche totalmente.
E di totalità posso
parlare per quanto riguarda questo film. Una visione immensa, simile a quella di Revenant per la totalità di emozioni provate
con una differenza sostanziale: in The Danish Girl è tutto vissuto interiormente con una delicatezza, una
sottigliezza che altrove difficilmente è possibile riscontrare.
La storia del primo
transgender al mondo, e siamo negli anni 30 in Danimarca, è una storia che
racconta di un processo difficile, pungente, capace di ferire continuamente il
protagonista, Einar Wegener,
interpretato da un tormentato Eddie Redmayne, anch’egli
in corsa per l’Oscar.
Come opporsi a questo? La sua interpretazione mi
ha lasciata a bocca aperta. Il regista Tom Hooper (Il discorso del re e I Miserabili)
sostiene che l’attore è riuscito a mettere fuori senza compromessi la sua parte
femminile e io aggiungo che la sua interpretazione è stata la chiara
rappresentazione, non di come da un uomo possa venir fuori la donna che c’è il
lui, ma come possa venire alla luce una donna, come se non fosse altro che
una nascita.
Il significato simbolico
di questa affermazione sottintende un elemento molto importante dell’intero
film: la lotta interiore del protagonista, sposato, con un lavoro, quello di
pittore che lo soddisfa, con una donna accanto che lo ama e che stravede per
lui ed è incredibilmente vero anche il contrario. Ma per un caso, un fortuito
caso, un giorno Einar si veste da donna per posare per sua moglie, anch’ella
pittrice e da allora inizia questa lenta discesa, che sembra condurlo verso una
consapevolezza così infernale, da farlo affrontare i demoni più impietosi della
sua natura. Appunto, natura.
La sua natura è quella di una donna, il suo corpo non gli appartiene e la sua
lotta è appena iniziata.
L’arte è una delle protagoniste
del film, i colori, dall’arancione al giallo, fino al rosso. I dipinti
stessi, soprattutto quelli di Gerda, che ad un certo punto riesce a trovare il
soggetto perfetto dei suoi quadri che la renderanno famosa: Lili. Chi è Lili?
E’ il marito Einar nella sua trasformazione verso quella figura e anima
femminile che è sempre stata. Come sia possibile tutto questo? Mi sono chiesta.
Com’è possibile che un uomo che ama la sua donna, la desidera, con un amore e
una passione incommensurabili, riesca a scoprire, piano piano dentro di sé che
in fondo la sua natura è quella di una donna? E’ un processo doloroso,
stancante, rabbioso, violento, che emargina e ti allontana da tutti ma non
allontana Einar da Gerda. E qui tocchiamo il punto focale del film, quello che
mi ha toccato il cuore.
Una notte come tante, Gerda scopre che Einar
indossa una sottana da donna e invece di spaventarsi, di infuriarsi, di
chiedere o di scappare, comincia con lui un gioco sottile fatto di seduzione e
di accoglienza. Gerda accoglie la diversità di Einar e mentre all’inizio è
convinta che sia solo un assecondare i desideri particolari del marito,
purtroppo poi si renderà conto che si tratta della Verità. Non è più gioco,
anzi non lo è mai stato, le dirà Einar, lui si sente una donna, lui è una
donna, unica verità imprescindibile. Da questo momento in poi, in una serie di
alti e bassi, Gerda non riuscirà ad abbandonarlo, lo accompagnerà in quel
percorso strano e tortuoso fatto di scoperta e di angoscia che condurrà Einar a
diventare Lili, il primo uomo a sottoporsi alla chirurgia per trasformare il
proprio corpo e diventare a tutti gli effetti una donna.
Di questo film
meraviglioso ed intenso fino alle lacrime, non mi ha colpito la storia di Lili,
seppur reale, importante, significativa e di alto valore simbolico, per un uomo
che ha sfidato il proprio tempo e adesso è un icona per le comunità
transgender, giustamente, ma lei, Gerda, questa splendida attrice svedese, Alicia
Wikander, che ne interpreta fino alle ossa, fino al sangue che
gli scorre nelle vene, la forza, il coraggio, la determinazione e ancor di più
l’amore. L’amore, quello puro ed incontaminato,
quello che ti porta a rinunciare all’uomo che ami, vederlo trasformarsi in una
donna perché è quello che sente dentro di sé, e non abbandonarlo mai, standogli
vicino, come se fosse il tuo stesso respiro.
Nel film alcune battute mi sono rimaste
impresse, in effetti sono tante, come sono tanti i silenzi, accompagnati dagli
sguardi e dai gesti. Gerda racconta che la prima volta che ha baciato Einar è
come se avesse baciato se stessa. Questa è l’affermazione più intensa,
coinvolgente che ci possa essere. Ha baciato il suo stesso corpo e la sua
stessa carne, come se fossero un’unica entità, una sola anima, racchiusa in due
corpi diversi. Questo è il senso del suo amore per Einar. La totalità
dell’appartenenza. Il riconoscersi nell’altro fino alla fine, oltre la stessa
morte. Einar ama Gerda, la amerà ancora, anche dopo, anche quando avrà scoperto
la sua femminilità, anche quando le dirà che lei è l’unico senso alla sua
esistenza. Lei che non lo ha mai abbandonato, lei che ha pianto davanti al
marito vestito da donna in cerca di una pace che lei non era più in grado di
dargli, lei che ha sofferto in silenzio, la prima ed unica ad averlo ascoltato
quando nessuno poteva farlo.
E’ una storia
commovente, piena di passione interiore ed esteriore, piena di dolore, lo
stesso che ti dà la forza di rinascere. E’ incredibile che questa
storia, sia una storia vera. Una donna come Gerda, in grado di annullare se
stessa, bella come il sole, sensuale, enigmatica, dolce, delicata, soffusa,
ammaliante, pur di amare, AMARE un altro. Credo che questo sia il vero amore.
La storia di Lili dovrebbero conoscerla tutti e non me ne vogliano, non solo
per la sua peculiarità e importanza nel campo della lotta sessuale, ma per
l’insegnamento, per la musica, la poesia contenuta nei suoi innumerevoli
messaggi.
Non so Einar che cosa
avrebbe fatto senza Gerda. Senza lei, la sua àncora di salvezza, che lo ha
accettato e ha continuato ad amarlo nonostante tutto. Un amore
incondizionato, davvero libero da qualsiasi tipo di catene, lei lo rende libera
e s’incatena a quella sofferenza e a quel sentimento che non le darà pace. Sapete
cosa vuol dire? Che Gerda decide di soffrire lei per non far soffrire lui.
Decide di mettere da parte i suoi sentimenti per permettere al marito di vivere
in profondità la sua identità anche se sa di perderlo. Perché Gerda perde Einar
nell'esatto instante in cui lui le dirà che Einar non esiste più. O meglio
non è mai esistito.
L’interpretazione di Redmayne è completa,
ribelle, sconcertante a tratti, e spesso timida come lo è quella natura
sottintesa che rinasce nuovamente e prende finalmente corpo senza essere
soppressa. Un personaggio a tutto tondo con una espressività negli occhi in
grado di trasmettere oltre le stesse parole e inciderti le emozioni. Alicia
Vikander, la dolce Gerda, profonda ma anche fortemente fisica, potente nella
sua forza d’animo, incontrastabile in quell’amore che non cede neanche davanti
alla resa di quell’evidenza che sta cambiando, mutevole ma non incerta, diventa
il senso di tutta la storia. Mi ha commosso e legato ad una consapevolezza. Quanto
siamo in grado di amare qualcuno? Fin dove ci spingeremmo? Perché ho sentito
molti dire che ucciderebbero per amore, considerando l’omicidio ciò che è più
difficile da compiere, più oltraggioso, più amorale, più ingiusto. Eppure c’è
qualcosa di più grande di tutto questo. C’è l’amore che accompagna, che
sostiene, che si prende cura di chi, non per sua volontà, ma per natura, non
può più essere quello che ami, e non per una banale scelta, ma per una
condizione esistenziale inoppugnabile.
Ho riflettuto molto e ho
capito che non esiste amore più grande di questo. E ne sono rimasta ammaliata,
incantata, conquistata totalmente. Ed è bello, per me che leggo tanto di amori
meravigliosi, sofferti, grandi ed immensi e bla bla bla, amori che però restano
scritti e dunque inventati, sapere che forse, una delle più grandi storie
d’amore, sia stata una storia vera, una storia resa ancora più toccante da un
finale che sciocca, ma resta nella memoria come esempio, come lotta, come
verità, come consapevolezza che la forma più alta d’amore resta sempre una
sola: rendere liberi anche a costo di incatenarsi.
Woooooowwwww!!!!!!!!!!
RispondiEliminaMi piacerebbe tanto ma proprio tanto sapere dove lo potremmo mai trovare un amore così incondizionato, se alla minima difficoltà tutti gli avvocati vedono gonfiarsi sempre più le loro parcelle lasciandosi alle spalle uomini e donne ormai tristemente consapevoli che l'amore, nel giro di mezzo secondo, diventa una vera e propria guerra!!!
Recensione da mozzare il fiato!! <3 <3 <3
E' vero, è difficile trovarlo ma questa storia dimostra che esiste! XD
EliminaGrazie, Federica!!! <3 :*
Infatti ... se smettessimo di crederci saremmo finiti!! <3
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