Eccomi di nuovo con voi per proporvi un’intervista
molto interessante realizzata al fondatore della casa editrice Edizioni della Sera, con la quale ho il
piacere di collaborare. Stefano
Giovinazzo, giovane editore, ha risposto gentilmente a tutte le
mie domande riguardanti sia la stessa casa editrice che il mondo editoriale.
A voi l'intervista!
Salve Stefano, grazie per aver accettato questa intervista.
1 – Quando è nata la casa editrice Edizioni della Sera e qual
è stato il percorso che ha intrapreso lei, in quanto titolare, per avviare
questa attività? Ci racconti la storia che sta dietro a questo progetto
editoriale.
La casa
editrice è nata come idea e spirito alla fine del 2009, per spirito di sfida a
una realtà circostante che mi stava stretta. Dopo un percorso accademico
piuttosto lineare a Roma e due stage, ho sentito l'esigenza di cambiare aria e
trasferirmi a Milano dove ho acquisito alcune competenze presso una
multinazionale e assorbito i ritmi del nord. Tornato nella mia città, ho
convogliando le esperienze come giornalista culturale e la passione per
l'editoria in un mio progetto: da qui Edizioni della Sera, siamo ancora qui
nonostante tutto. E tutti.
2 – Cosa l’ha spinta a
fondare una casa editrice oltre all’amore per i libri?
La
consapevolezza, forse folle, di imporre un'idea, un modo di fare cultura, uno
spirito tenace di stare sul mercato. Una sfida personale, per altri versi.
3 – Qual è il rapporto con il mondo del giornalismo, dei blog
e dei social per una casa editrice piccola che però dimostra consistenza ed
intelligenza?
Importanza
fondamentale. Oggi abbiamo l'esigenza di non perdere le opportunità che ci
vengono offerte, soprattutto a costo zero. In fin dei conti non è cambiato
molto. Ognuno ha bisogno dell'altro e gli editori, ogni giorno, vengono
stimolati a far meglio e per questo motivo hanno anche bisogno di dimostrare
quanto fanno e quanto lavoro c'è dietro. Con il mondo dei blog letterari, poi,
abbiamo un rapporto particolare: è come se fosse la voce del lettore medio,
per noi è fondamentale ascoltare, recepire, dialogare.
4 – Promuovere un libro è importante. Quanto conta farlo e
quanto conta il modo con cui si porta avanti la promozione?
È la cosa
più difficile: rendere visibile il libro. Sui media, in libreria: arrivare al
lettore in poche parole. La promozione la gestiamo lavorando in anticipo sul
volume, dialogando molto col distributore, col libraio e con la stampa
(tradizionale e online, blog ecc.). Parte fondamentale di questo percorso è
l'autore, senza di lui non si va lontano. Insieme, invece, si abbattono le
barriere.
5 – Edizioni della Sera non è una casa editrice a pagamento.
Quali sono i presupposti sui quali si basa per scegliere un autore e la sua
opera?
Banalmente
potrei direi: qualità e originalità. Cerchiamo opere vive, che abbiano quel
qualcosa in più sia culturalmente che commercialmente. Cerchiamo, poi, autori
che concepiscano l'opera come un figlio da crescere. Ribatto molto sul concetto
editore-autore.
6 – La crisi editoriale è palpabile. Come si colloca Edizioni
della Sera in questo contesto?
La crisi ha investito
tutti, forse più i grandi che i piccoli. La differenza è che noi, piccoli-medi,
sbalziamo subito e cadiamo. Finora abbiamo resistito cercando di dare vita
lunga al libro e non abbandonare, autore e titolo, al loro destino. Una scelta
che, alla lunga paga. Non solo questo però, è chiaro: ci vuole costanza,
lungimiranza, equilibrio e follia. D'altronde è un mestiere d'azzardo,
no?
7 – Edizioni della Sera ha un catalogo prevalentemente
cartaceo. Cosa pensa della pubblicazione in ebook?
Abbiamo
qualche pubblicazione in ebook, l'abbiamo sperimentata ma con risultati
mediocri. Il fascino della carta ci fa ancora fare questo mestiere. Ma non ho
nulla in contrario.
8 – Oltre ad essere fondatore di una casa editrice, Stefano
Giovinazzo chi è?
Diventare
Editore mi ha cambiato un po', lo ammetto. Nel bene e nel male. Fuori dal
lavoro sono un amante dei viaggi, delle emozioni, delle città che ti rimangono
dentro, del cibo, del calcio. Della buona vita, non della bella.
9 – Qual è la difficoltà più grande per una casa editrice
come la sua, oggi?
Quella di
sempre, la distribuzione. Essere presenti o meno pregiudica, a volte, la buona
riuscita di un libro. La vita di un volume ne può risentire soprattutto agli
inizi, in fase di lancio malgrado poi, a volte accade, invertire la tendenza e
cominciare a macinare copie. Arrivare al libraio è sempre complicato: hanno
tutti poco tempo, ognuno ha il suo giro, c'è poca capacità di acquisto, si
compra poco e c'è poco spazio: lavorando bene, quotidianamente, cerchiamo di
superare questo ostacolo. Girando anche molto per l'Italia, si intende.
10 – Qual è la soddisfazione più grande e per la quale vale la
pena esserci in questo mondo editoriale?
Sono tante.
I complimenti di librai e distributori, dei lettori, degli autori che ho
portato in giro. La più grande è quella che faccio a me stesso: averci provato.
Bravo e coraggioso
RispondiEliminaConcordo!
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