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lunedì 10 agosto 2015

Soffocami di Chiara Cilli Recensione

Buon inizio settimana cari lettori! Oggi voglio tenervi compagnia con una recensione eccezionalmente lunga, che non ho voluto tagliare perché volevo esprimere a pieno il mio pensiero e le mie sensazioni riguardo una lettura che è stata per me completamente nuova. Infatti ho letto per la prima volta un Dark Contemporary Romance grazie alla gentilissima autrice Chiara Cilli e al suo romanzo intitolato Soffocami

Una lettura che mi ha scosso, fatto riflettere e… Scopritelo leggendo!



Titolo: Soffocami
Autore: Chiara Cilli
Editore: Selfpublishing
Pagine: 409
Genere: Dark Contemporary Romance
Prezzo€ -
Ebook€ 4,99
Uscita: 1 Giugno 2015

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Trama


Avevo tutto ciò che ho sempre sognato.
Non ho mai avuto la vita che sognavo.

Avevo lavorato sodo per arrivare dov’ero.
Violenza, soprusi e crudeltà mi avevano segnato per dieci anni.

Ero pronta a portare l’azienda di famiglia ai vertici del successo.
Ero pronto a saziare la mia vendetta contro chi aveva abusato di me per lungo tempo.

Poi mi hanno rapita.
Così ho preso la figlia di Nikolayev.

Ora devo sopravvivere a un uomo che mi consuma l’anima.
Non importa quanto lotterà, non ha scampo.

Non posso lasciare che mi soffochi con la sua presenza letale.
Perché la ucciderò.


**Attenzione**
Romanzo Dark Contemporaneo


Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili al dolore e alla schiavitù.

Chiara Cilli: nata il 24 Gennaio 1991, vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal fantasy all’urban fantasy, dall’erotico al dark romance. Ama le storie d’amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.




Soffocami è un romanzo di cui potrebbero dirsi tante cose, a cominciare dal genere di appartenenza: il Dark Contemporary Romance. Chi di voi lo conosce? In pochi sapranno che è un genere molto particolare, nel quale si fondono elementi violenti ed estremamente forti, che in Italia non è molto diffuso, chissà perché.


E’ la storia di tre fratelli, Armand, il vendicativo, Andrè, l’assassino ed Henri, il mostro. Di cosa sto parlando, vi starete chiedendo. Prima di tutto di violenza perché quella è innegabile, centrale, ineguagliabile. Chiara Cilli affonda il coltello e lo fa fino in fondo, non risparmia niente, non evita fraintendimenti, non surclassa brutture, ti mette davanti la peggiore delle forme di sottomissione: lo stupro familiare. 
Tranne Armand, sia Andrè che Henri hanno subito violenze varie da parte del padre e soprattutto dagli amici del loro amabile genitore che non si è mai fatto scrupoli a farli diventare la più allettante delle attrazioni malate delle sue feste private. Un uomo di cui ci viene detto molto poco, per fortuna; una casata, quella dei Lamaze, di cui ci viene detto il necessario per sapere che ci troviamo di fronte una delle tre famiglie della Romania che detengono il potere dell’intero paese. E per essere chiari, sin da subito, nelle loro mani si muove il giro della droga, della prostituzione, della morte.

“Per dieci lunghissimi anni io e Andrè eravamo stati le puttane di nostro padre, l’attrazione principale delle sue feste private.”

Armand, bello e rude, prestante e a suo modo elegante, è quello che appare più distaccato, quasi fosse superiore sia per condizione intima e personale sia per il suo ruolo. Parliamoci chiaro, è l’unico a non aver subito alcun tipo di sopruso se non quello psicologico e questo, in qualche modo lo ha salvato da certe deviazioni mentali, certi serpenti velenosi ed immaginari che negli altri due fratelli si sono insidiati nel sangue e nel cuore per corroderlo fino alla morte. La morte dei sentimenti e di qualsiasi emozione. E allora ecco Andrè, quello che uccide, quello freddo e determinato, quello che non prova assolutamente nulla se non un desiderio feroce fatto di rabbia e di odio verso il mondo intero, un desiderio incontenibile, malato, incapace di essere soddisfatto in alcun modo, che si rigenera di se stesso, che si nutre dell’infamia e della vendetta. Andrè è terribile nella sua chiusura, nel suo essere distante, è quello atono, privo di emozioni, senza nessuna espressione umana. Una gabbia di ghiaccio e terrore. Non c’è lussuria in lui, né alcun tipo di desiderio carnale per nessuno, solo un terribile e disumano spavento. Poi Henri, quello sadico, quello che non si dimentica. Chi è Henri? Oltre ad essere il protagonista, è la mente più perversa ma anche quella più dilaniata, quella più spaccata, più tragicamente malmessa e manomessa dal passato e dall’ingrato presente che lo ha reso una macchina priva di sensi di colpa, con un unico scopo per il resto della sua vita: vendicarsi dell’uomo che ha abusato di lui per tanti anni. Quell’uomo è il padre di Aleksandra Nikolayev e ora è lei a dover pagare per tutto il male che quell’uomo gli ha fatto.



Chiara Cilli ci presenta una forma di vendetta distorta, eclatante, pazzesca. Ci porta con una fermezza e una maestria orrida e feroce, davanti ad un inferno racchiuso in un castello freddo come il ghiaccio nel quale il clan vive. Un inferno pieno di donne che vengono violentate, stuprate, picchiate ogni maledetto giorno, perché alcune saranno destinate alla prostituzione, altre all’omicidio. Perché è questo ciò di cui i fratelli Lamaze si occupano: prostituzione e serial killer al femminile. Imbastiscono al meglio la merce per il Re e la Regina di Vères.

“Mostri, sussurrai disgustata, gli occhi che bruciavano per via dell’insorgere delle lacrime. Siete dei mostri. Armand s’incupì pericolosamente. E chi credi ci abbia resi tali?”

E Aleksandra? Quando verrà catturata e condotta nelle segrete di quel luogo mefistofelico e agghiacciante, scoprirà che il suo destino non è come quello delle altre donne, lei appartiene ad un unico uomo, lei è il veicolo della sua vendetta, lei sarà la rivincita e la morte di Henri Lamaze.

Il loro incontro è micidiale. La bellezza di lei trapassa lo sguardo blu di lui, le sembra una creatura ultraterrena, divina. L’avvenenza di lui brucia la pelle di lei, il suo sguardo attento, maniacale, tormentato, pieno di pensieri peccaminosi e lascivi, di desideri mortali, l’avvinghiano, lasciandola incapace di pensare, di reagire, di combattere.
Quando Aleksandra ed Henri si guardano per la prima volta si stabilisce una connessione che nessuno dei due poteva sperare, nessuno avrebbe mai osato immaginare, una connessione che mette in pericolo i piani di lui e porta oltre il limite le consapevolezze di lei.

Un legame che brulica di fiamme, che spazza via la cenere e s’inalbera come un guerriero impazzito per lottare contro quell’odio che inevitabilmente l’uno prova verso l’altra. Henri vuole ucciderla, ma prima vuole spezzarla, umiliarla, renderla schiava, debole, fragile, quasi inanimata. Vuole che diventi priva di volontà, che perda tutta la sua superbia, la sua superiorità, vuole piegarla e non darle nessuna possibilità di sopravvivenza. Vuole contaminare la sua anima con la sua aurea di oscurità, con il magma nero e bruciante che gli scorre nelle vene, vuole sporcarla, vuole dilaniarla, vuole entrarle dentro e disintegrare ogni sua speranza, reazione, scossa, tentativo di lotta.

“Era esattamente ciò a cui miravo. Che fosse dilaniata dal rancore e dal desiderio in egual misura. Che si sentisse ineluttabilmente impotente. Che capisse che io la comandavo.”

Lei non può far altro che rispondere con la forza, con la determinazione, con l’aggressione di parole e fatti all’invasione di pensieri e mani di Henri. Alla sua voce, cupa, potente, eccitante e così maledettamente sbagliata, distorta, deviata.
L’incrocio dei loro sguardi apre ferite mai chiuse, sollazza un abisso di contaminazione e orrore mai provato prima. Aleksandra non si è mai sentita così attratta da nessuno, in modo così carnale, viscerale, assoluto, primordiale, illogico, insaziabile.


Potere, rabbia, sconcerto, paura, ira, sottomissione, veleno, odio, passione, denigrazione, violenza, immutabilità, incubo, l’autrice riveste ogni singola parola, ogni dannata azione dei suoi protagonisti di un turbine di sensazioni indescrivibili. Lei ci prova e ci riesce benissimo a raccontare per filo e per segno i risvolti, le scie di quegli incontri, il legame torbido e apparentemente senza senso che si stabilisce tra i due, ma non è abbastanza, la storia va oltre persino se stessa. E’ un modo tragicamente barbaro e atavico di rappresentare una connessione rara ed inspiegabile, un modo che non si lascia racchiudere nella narrazione dell’autrice ma va a toccare le corde sensibili dell’immaginazione e della comprensione di chi legge, creando un universo in cui ad ogni parola ed azione corrisponde una reazione che rende estremamente vicino, palpabile, tangibile anche ciò che per natura non dovrebbe esserlo.

L’odio ed il rancore non bastano a tenere lontani emotivamente Aleksandra ed Henri, allo stesso modo in cui la violenza e la forza contenute nel romanzo non bastano a tenere lontano chi legge dalle sensazioni coinvolgenti che ne scaturiscono.
Molte sono le scene di sesso perché questo tipo di romanzo le reclama, è una parte fondamentale che serve a stabilire il genere di relazione che la trama preannuncia. I racconti sono vividi e mostruosamente reali, minuziosi, dettagliati, una cura e una premura nel descriverli che l’autrice non si lascia sfuggire, rendendo quei momenti esempi fulgidi di una dimensione narrativa penetrante, suadente, estraniante e violentemente tenebrosa.



Di fronte ad una storia simile, non pensate neanche lontanamente di psicanalizzare l’autrice. So che in molti cercano di farlo, ma questo non è il caso. Come può, un’autrice così giovane, aver scritto qualcosa di così misticamente terribile, ferocemente inadeguato, dannatamente violento? Non deve importarvi. Come ha fatto o perché non è affar nostro. Una storia non va mai psicanalizzata, non vanno mai cercati i perché e cosa c’è dietro, una storia va assorbita, sentita, fino a quando non sarete risucchiati totalmente nelle spire e nei vortici sognanti di un incubo incredibile che porta il nome di Henri e di Aleksandra. Se vi ha risucchiato, se vi ha lasciato inermi di fronte ad un finale spezzato, allora ha fatto il suo sporco lavoro.

Chiara Cilli è molto brava, è la prima volta che leggo qualcosa di suo e ne sono rimasta folgorata. E’ riuscita a fondere alla perfezione un contenuto scabroso, scottante, avido con uno stile capace di adattarsi sia alle descrizioni più terribili che a quelle più passionali. L’introspezione psicologica è il fiore all’occhiello dell’intero romanzo, fine e raffinata perché l’autrice gioca tutto su di essa, come l’ultima passata di poker in cui ci si baratta l’intera vita. Sa bene che la sua storia potrebbe fare acqua da tutte le parti ma non è così. Sa bene che potrebbe essere facile mira di banalità, disgusto, voltastomaco, ma la ricchezza di particolari psicologi e la bravura nel rendere spesso e carnale il filo sottile che lega i due protagonisti, la rende credibile ed intrigante in modo disarmante. In un modo che non ti aspetti, che ti lascia a bocca aperta.

C’è un animale nella storia, sappiatelo. Non è Henri, né Andrè, né Aleksandra, è una forza informe e appena modellata dall’autrice. E’ carnale, torva, angustamente percettibile, sensibile e minacciosa, è una creatura plasmata ad arte, è spassionatamente ribelle. Lei la controlla a stento, lei non se ne accorge ma sta per sfuggirle di mano. Quella creatura non ha un nome, forse state pensando alla paura, all’attrazione, alle voglie innominabili a cui ella, con circospezione e avvedutezza, cerca di dare voce, ma non basta. Perchè la storia vi attrarrà come un magnete, vi insidierà come un serpente velenoso, vi spaventerà come un fantasma oscuro. Il fantasma di ciò che è recondito, di ciò che è non detto, dell’intenso e depravato mondo oltre ogni sacrosanto limite.

Soffocami è il primo libro di una serie, di cui ancora non si conosce l’esatto numero di pubblicazioni. Sicuramente nei prossimi, la storia di Henri ed Aleksandra sarà sviluppata e portata a termine, ma cosa mi dite degli altri? Tu, cara Chiara, cosa mi dici, ad esempio, di Andrè? Non vorrei ricredermi, ma penso che nella tua testolina matta già ci sia ferma l’idea che prossimamente l’asse della narrazione possa spostarsi proprio in quella direzione e allora so che tu ti divertirai molto e noi con te… anzi no, noi ci annienteremo, completamente. Scommettiamo?

Se avete la lacrima facile, la pelle fragile, il cuore debole, la paura dietro l’angolo che si sbatte per farvi tornare indietro, non apritelo neanche questo romanzo. Ma se volete sperimentare qualcosa di completamente nuovo e sondare il vostro limite, allora fatelo, leggetelo e non smettete fino a quando non è finito. Perché allora sarete i benvenuti tra le grinfie crudeli e sensuali di Chiara Cilli.

E ricordatevi che questa è una lettura non adatta agli animi delicati, a quelli che cercano storie di infatuazioni e di mezzi sorrisi, toccatine veloci e baci mielosi. Questa è tutt’altra strada, anzi è uno stradone pieno di dirupi, di fossi, di deviazioni, non è la via per gli animi buoni, è la scorciatoia delle emozioni spezzate, delle lacrime di sangue, delle botte e delle manate. Offese e vendette, rivincite e frasi sconnesse per fottervi il cervello perché se non siete pronti a tutto questo, non vi servirà a niente sperare di esserlo, perché non lo sarete mai. 

Ora che vi ho messo abbastanza paura, sono convinta che vi ho anche incuriosito al punto giusto e allora voglio darvi un ultimo consiglio: se volete iniziare con questo genere narrativo, iniziate forte, iniziate duro, iniziate intenso. Iniziate con questo, iniziate con il meglio.


13 commenti:

  1. Oh my gosh! I LOVE, LOVE, LOVE it *________________*
    Mamma mia, non so che dire, davvero!
    GRAZIE GRAZIE GRAZIE per questa strabiliante recensione :D ♥
    Mi ha ricordato quelle che faccio io quando un romanzo mi prende di brutto!
    Awww la adorooo :3

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    1. Grazie mille, Chiara, ma tu hai scritto qualcosa di davvero intenso e terribile! Tutto quello che ho scritto me lo hai ispirato tu! Attendo il seguito! <3

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  2. L'ho letto, davvero bello, in attesa del seguito.

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  3. Mi ha incuriosito, anche se non è il mio genere.
    Bellissima recensione.

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    1. Grazie Giulia, è una lettura particolare senza dubbio! ;)

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  4. Sembra terribile ma bello...
    Complimenti per la recensione! ^^

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  5. Dio mio, che recensione ... wow.
    E' una cosa che mi lascia ancora senza parole leggere cosa e quanto riesca a far provare, a trasmettere un libro, davvero, e dentro ogni singola parola che ho letto traspare il bisogno di arrivare dritta dritta al cuore di chi legge una recensione simile. Tanti, tanti complimenti.

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    1. Grazie Federica! E' sempre una lotta scrivere una recensione quando un romanzo mi piace così tanto, ho sempre una tremenda paura di non riuscire a trasmettere tutto quello che vorrei. Ma le tue parole mi fanno capire che a te è arrivato ed è bellissimo! Un abbraccio <3

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  6. Bellissimo libro!! Adoro Chiara Cilli! E poi essendo un'amante dei Dark Romance, non potevo non leggerlo! Antonietta complimenti per la recensione, è perfetta!!
    Un abbraccio

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    1. Grazie Giulia, anche a me è piaciuto molto, spero di leggere il seguito presto! :-)

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  7. Ne ho sentito molto parlare e ho partecipato a tanti Ga per vincerlo, ma niente, cmq la trama mi incuriosisce molto, la copertina e molto bella. e bellissima recensione

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    1. Un bellissimo romanzo, caro Salvatore! E' in uscita il seguito, quindi se vuoi leggere il primo è il momento di farlo! ^__^

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