Buon
inizio settimana cari lettori! Oggi voglio tenervi compagnia con una recensione
eccezionalmente lunga, che non ho voluto tagliare perché volevo esprimere a
pieno il mio pensiero e le mie sensazioni riguardo una lettura che è stata per
me completamente nuova. Infatti ho letto per la prima volta un Dark Contemporary Romance grazie alla
gentilissima autrice Chiara Cilli
e al suo romanzo intitolato Soffocami.
Una lettura che mi ha scosso, fatto riflettere e… Scopritelo leggendo!
Titolo: Soffocami
Autore: Chiara Cilli
Editore: Selfpublishing
Pagine: 409
Genere: Dark Contemporary Romance
Prezzo: € -
Ebook: € 4,99
Uscita: 1 Giugno 2015
Link acquisto
Trama
Avevo tutto ciò che ho sempre sognato.
Non ho mai avuto la vita che sognavo.
Avevo lavorato sodo per arrivare dov’ero.
Violenza, soprusi e crudeltà mi avevano segnato
per dieci anni.
Ero pronta a portare l’azienda di famiglia ai
vertici del successo.
Ero pronto a saziare la mia vendetta contro chi
aveva abusato di me per lungo tempo.
Poi mi hanno rapita.
Così ho preso la figlia di Nikolayev.
Ora devo sopravvivere a un uomo che mi consuma
l’anima.
Non importa quanto lotterà, non ha scampo.
Non posso lasciare che mi soffochi con la sua
presenza letale.
Perché la ucciderò.
**Attenzione**
Romanzo Dark
Contemporaneo
Questo romanzo
contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti
sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili
al dolore e alla schiavitù.
Chiara
Cilli: nata il 24 Gennaio 1991, vive a
Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal fantasy all’urban fantasy,
dall’erotico al dark romance. Ama le storie d’amore intense e tragiche, con
personaggi oscuri, deviati e complicati.
Soffocami è un romanzo di cui
potrebbero dirsi tante cose, a cominciare dal genere di appartenenza: il Dark
Contemporary Romance. Chi di voi lo conosce? In pochi sapranno che è un genere
molto particolare, nel quale si fondono elementi violenti ed estremamente forti,
che in Italia non è molto diffuso, chissà perché.
E’ la storia di tre fratelli,
Armand, il vendicativo, Andrè, l’assassino ed Henri, il mostro. Di cosa sto
parlando, vi starete chiedendo. Prima di tutto di violenza perché quella è
innegabile, centrale, ineguagliabile. Chiara Cilli affonda il coltello e lo fa
fino in fondo, non risparmia niente, non evita fraintendimenti, non surclassa
brutture, ti mette davanti la peggiore delle forme di sottomissione: lo stupro
familiare.
Tranne Armand, sia Andrè che Henri hanno subito violenze varie da parte
del padre e soprattutto dagli amici del loro amabile genitore che non si è mai
fatto scrupoli a farli diventare la più allettante delle attrazioni malate
delle sue feste private. Un uomo di cui ci viene detto molto poco, per fortuna; una casata, quella dei Lamaze, di cui ci viene detto il necessario per sapere
che ci troviamo di fronte una delle tre famiglie della Romania che
detengono il potere dell’intero paese. E per essere chiari, sin da subito, nelle
loro mani si muove il giro della droga, della prostituzione, della morte.
“Per dieci lunghissimi anni io e
Andrè eravamo stati le puttane di nostro padre, l’attrazione principale delle
sue feste private.”
Armand, bello e rude, prestante e a
suo modo elegante, è quello che appare più distaccato, quasi fosse superiore
sia per condizione intima e personale sia per il suo ruolo. Parliamoci chiaro,
è l’unico a non aver subito alcun tipo di sopruso se non quello psicologico e
questo, in qualche modo lo ha salvato da certe deviazioni mentali, certi
serpenti velenosi ed immaginari che negli altri due fratelli si sono insidiati
nel sangue e nel cuore per corroderlo fino alla morte. La morte dei sentimenti
e di qualsiasi emozione. E allora ecco Andrè, quello che uccide, quello freddo
e determinato, quello che non prova assolutamente nulla se non un desiderio feroce
fatto di rabbia e di odio verso il mondo intero, un desiderio incontenibile,
malato, incapace di essere soddisfatto in alcun modo, che si rigenera di se
stesso, che si nutre dell’infamia e della vendetta. Andrè è terribile nella sua
chiusura, nel suo essere distante, è quello atono, privo di emozioni, senza
nessuna espressione umana. Una gabbia di ghiaccio e terrore. Non c’è lussuria
in lui, né alcun tipo di desiderio carnale per nessuno, solo un terribile e
disumano spavento. Poi Henri, quello sadico, quello che non si dimentica. Chi è
Henri? Oltre ad essere il protagonista, è la mente più perversa ma anche quella
più dilaniata, quella più spaccata, più tragicamente malmessa e manomessa dal
passato e dall’ingrato presente che lo ha reso una macchina priva di sensi di
colpa, con un unico scopo per il resto della sua vita: vendicarsi dell’uomo che
ha abusato di lui per tanti anni. Quell’uomo è il padre di Aleksandra Nikolayev
e ora è lei a dover pagare per tutto il male che quell’uomo gli ha fatto.
Chiara Cilli ci presenta una forma
di vendetta distorta, eclatante, pazzesca. Ci porta con una fermezza e una maestria
orrida e feroce, davanti ad un inferno racchiuso in un castello freddo come il
ghiaccio nel quale il clan vive. Un inferno pieno di donne che vengono
violentate, stuprate, picchiate ogni maledetto giorno, perché alcune saranno
destinate alla prostituzione, altre all’omicidio. Perché è questo ciò di cui i
fratelli Lamaze si occupano: prostituzione e serial killer al femminile.
Imbastiscono al meglio la merce per il Re e la Regina di Vères.
“Mostri, sussurrai disgustata, gli
occhi che bruciavano per via dell’insorgere delle lacrime. Siete dei mostri.
Armand s’incupì pericolosamente. E chi credi ci abbia resi tali?”
E Aleksandra? Quando verrà
catturata e condotta nelle segrete di quel luogo mefistofelico e agghiacciante,
scoprirà che il suo destino non è come quello delle altre donne, lei appartiene
ad un unico uomo, lei è il veicolo della sua vendetta, lei sarà la rivincita e
la morte di Henri Lamaze.
Il loro incontro è micidiale. La bellezza
di lei trapassa lo sguardo blu di lui, le sembra una creatura ultraterrena,
divina. L’avvenenza di lui brucia la pelle di lei, il suo sguardo attento,
maniacale, tormentato, pieno di pensieri peccaminosi e lascivi, di desideri
mortali, l’avvinghiano, lasciandola incapace di pensare, di reagire, di
combattere.
Quando Aleksandra ed Henri si
guardano per la prima volta si stabilisce una connessione che nessuno dei due
poteva sperare, nessuno avrebbe mai osato immaginare, una connessione che mette
in pericolo i piani di lui e porta oltre il limite le consapevolezze di lei.
Un legame che brulica di fiamme,
che spazza via la cenere e s’inalbera come un guerriero impazzito per lottare
contro quell’odio che inevitabilmente l’uno prova verso l’altra. Henri vuole
ucciderla, ma prima vuole spezzarla, umiliarla, renderla schiava, debole,
fragile, quasi inanimata. Vuole che diventi priva di volontà, che perda tutta
la sua superbia, la sua superiorità, vuole piegarla e non darle nessuna
possibilità di sopravvivenza. Vuole contaminare la sua anima con la sua aurea
di oscurità, con il magma nero e bruciante che gli scorre nelle vene, vuole
sporcarla, vuole dilaniarla, vuole entrarle dentro e disintegrare ogni sua
speranza, reazione, scossa, tentativo di lotta.
“Era esattamente ciò a cui miravo.
Che fosse dilaniata dal rancore e dal desiderio in egual misura. Che si
sentisse ineluttabilmente impotente. Che capisse che io la comandavo.”
Lei non può far altro che rispondere con la
forza, con la determinazione, con l’aggressione di parole e fatti all’invasione
di pensieri e mani di Henri. Alla sua voce, cupa, potente, eccitante e così
maledettamente sbagliata, distorta, deviata.
L’incrocio dei loro sguardi apre
ferite mai chiuse, sollazza un abisso di contaminazione e orrore mai provato
prima. Aleksandra non si è mai sentita così attratta da nessuno, in modo così
carnale, viscerale, assoluto, primordiale, illogico, insaziabile.
Potere, rabbia, sconcerto, paura,
ira, sottomissione, veleno, odio, passione, denigrazione, violenza, immutabilità,
incubo, l’autrice riveste ogni singola parola, ogni dannata azione dei suoi protagonisti
di un turbine di sensazioni indescrivibili. Lei ci prova e ci riesce benissimo
a raccontare per filo e per segno i risvolti, le scie di quegli incontri, il
legame torbido e apparentemente senza senso che si stabilisce tra i due, ma non
è abbastanza, la storia va oltre persino se stessa. E’ un modo tragicamente
barbaro e atavico di rappresentare una connessione rara ed inspiegabile, un
modo che non si lascia racchiudere nella narrazione dell’autrice ma va a
toccare le corde sensibili dell’immaginazione e della comprensione di chi
legge, creando un universo in cui ad ogni parola ed azione corrisponde una
reazione che rende estremamente vicino, palpabile, tangibile anche ciò che per
natura non dovrebbe esserlo.
L’odio ed il rancore non bastano a
tenere lontani emotivamente Aleksandra ed Henri, allo stesso modo in cui la
violenza e la forza contenute nel romanzo non bastano a tenere lontano chi
legge dalle sensazioni coinvolgenti che ne scaturiscono.
Molte sono le scene di sesso perché questo
tipo di romanzo le reclama, è una parte fondamentale che serve a stabilire il
genere di relazione che la trama preannuncia. I racconti sono vividi e
mostruosamente reali, minuziosi, dettagliati, una cura e una premura nel
descriverli che l’autrice non si lascia sfuggire, rendendo quei momenti esempi
fulgidi di una dimensione narrativa penetrante, suadente, estraniante e
violentemente tenebrosa.
Di fronte ad una storia simile, non
pensate neanche lontanamente di psicanalizzare l’autrice. So che in molti
cercano di farlo, ma questo non è il caso. Come può, un’autrice così giovane,
aver scritto qualcosa di così misticamente terribile, ferocemente inadeguato,
dannatamente violento? Non deve importarvi. Come ha fatto o perché non è affar
nostro. Una storia non va mai psicanalizzata, non vanno mai cercati i perché e
cosa c’è dietro, una storia va assorbita, sentita, fino a quando non sarete
risucchiati totalmente nelle spire e nei vortici sognanti di un incubo
incredibile che porta il nome di Henri e di Aleksandra. Se vi ha risucchiato,
se vi ha lasciato inermi di fronte ad un finale spezzato, allora ha fatto il
suo sporco lavoro.
Chiara Cilli è molto brava, è la
prima volta che leggo qualcosa di suo e ne sono rimasta folgorata. E’ riuscita
a fondere alla perfezione un contenuto scabroso, scottante, avido con uno stile
capace di adattarsi sia alle descrizioni più terribili che a quelle più
passionali. L’introspezione psicologica è il fiore all’occhiello dell’intero
romanzo, fine e raffinata perché l’autrice gioca tutto su di essa, come l’ultima
passata di poker in cui ci si baratta l’intera vita. Sa bene che la sua storia
potrebbe fare acqua da tutte le parti ma non è così. Sa bene che potrebbe
essere facile mira di banalità, disgusto, voltastomaco, ma la ricchezza di
particolari psicologi e la bravura nel rendere spesso e carnale il filo sottile
che lega i due protagonisti, la rende credibile ed intrigante in modo disarmante.
In un modo che non ti aspetti, che ti lascia a bocca aperta.
C’è un animale nella storia, sappiatelo.
Non è Henri, né Andrè, né Aleksandra, è una forza informe e appena modellata
dall’autrice. E’ carnale, torva, angustamente percettibile, sensibile e minacciosa,
è una creatura plasmata ad arte, è spassionatamente ribelle. Lei la controlla a
stento, lei non se ne accorge ma sta per sfuggirle di mano. Quella creatura non
ha un nome, forse state pensando alla paura, all’attrazione, alle voglie
innominabili a cui ella, con circospezione e avvedutezza, cerca di dare voce, ma
non basta. Perchè la storia vi attrarrà come un magnete, vi insidierà come un
serpente velenoso, vi spaventerà come un fantasma oscuro. Il fantasma di ciò
che è recondito, di ciò che è non detto, dell’intenso e depravato mondo oltre
ogni sacrosanto limite.
Soffocami è il primo libro di una
serie, di cui ancora non si conosce l’esatto numero di pubblicazioni.
Sicuramente nei prossimi, la storia di Henri ed Aleksandra sarà sviluppata e
portata a termine, ma cosa mi dite degli altri? Tu, cara Chiara, cosa mi dici, ad esempio, di Andrè? Non vorrei ricredermi, ma penso che nella tua testolina
matta già ci sia ferma l’idea che prossimamente l’asse della narrazione possa
spostarsi proprio in quella direzione e allora so che tu ti divertirai molto e
noi con te… anzi no, noi ci annienteremo, completamente. Scommettiamo?
Se avete la lacrima facile, la
pelle fragile, il cuore debole, la paura dietro l’angolo che si sbatte per
farvi tornare indietro, non apritelo neanche questo romanzo. Ma se volete
sperimentare qualcosa di completamente nuovo e sondare il vostro limite, allora
fatelo, leggetelo e non smettete fino a quando non è finito. Perché allora
sarete i benvenuti tra le grinfie crudeli e sensuali di Chiara Cilli.
E ricordatevi che questa è una
lettura non adatta agli animi delicati, a quelli che cercano storie di infatuazioni
e di mezzi sorrisi, toccatine veloci e baci mielosi. Questa è tutt’altra
strada, anzi è uno stradone pieno di dirupi, di fossi, di deviazioni, non è la
via per gli animi buoni, è la scorciatoia delle emozioni spezzate, delle
lacrime di sangue, delle botte e delle manate. Offese e vendette, rivincite e
frasi sconnesse per fottervi il cervello perché se non siete pronti a tutto
questo, non vi servirà a niente sperare di esserlo, perché non lo sarete mai.
Ora che vi ho messo abbastanza paura, sono convinta che vi ho anche incuriosito
al punto giusto e allora voglio darvi un ultimo consiglio: se volete iniziare
con questo genere narrativo, iniziate forte, iniziate duro, iniziate intenso.
Iniziate con questo, iniziate con il meglio.
Oh my gosh! I LOVE, LOVE, LOVE it *________________*
RispondiEliminaMamma mia, non so che dire, davvero!
GRAZIE GRAZIE GRAZIE per questa strabiliante recensione :D ♥
Mi ha ricordato quelle che faccio io quando un romanzo mi prende di brutto!
Awww la adorooo :3
Grazie mille, Chiara, ma tu hai scritto qualcosa di davvero intenso e terribile! Tutto quello che ho scritto me lo hai ispirato tu! Attendo il seguito! <3
EliminaL'ho letto, davvero bello, in attesa del seguito.
RispondiEliminaSperiamo arrivi presto.. ^_^
EliminaMi ha incuriosito, anche se non è il mio genere.
RispondiEliminaBellissima recensione.
Grazie Giulia, è una lettura particolare senza dubbio! ;)
EliminaSembra terribile ma bello...
RispondiEliminaComplimenti per la recensione! ^^
Dio mio, che recensione ... wow.
RispondiEliminaE' una cosa che mi lascia ancora senza parole leggere cosa e quanto riesca a far provare, a trasmettere un libro, davvero, e dentro ogni singola parola che ho letto traspare il bisogno di arrivare dritta dritta al cuore di chi legge una recensione simile. Tanti, tanti complimenti.
Grazie Federica! E' sempre una lotta scrivere una recensione quando un romanzo mi piace così tanto, ho sempre una tremenda paura di non riuscire a trasmettere tutto quello che vorrei. Ma le tue parole mi fanno capire che a te è arrivato ed è bellissimo! Un abbraccio <3
EliminaBellissimo libro!! Adoro Chiara Cilli! E poi essendo un'amante dei Dark Romance, non potevo non leggerlo! Antonietta complimenti per la recensione, è perfetta!!
RispondiEliminaUn abbraccio
Grazie Giulia, anche a me è piaciuto molto, spero di leggere il seguito presto! :-)
EliminaNe ho sentito molto parlare e ho partecipato a tanti Ga per vincerlo, ma niente, cmq la trama mi incuriosisce molto, la copertina e molto bella. e bellissima recensione
RispondiEliminaUn bellissimo romanzo, caro Salvatore! E' in uscita il seguito, quindi se vuoi leggere il primo è il momento di farlo! ^__^
Elimina