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martedì 15 dicembre 2015

Vampire Story. Il risveglio del fuoco di Viviana Borrelli Recensione

Buongiorno! Vampire Story. Il risveglio del fuoco scritto da Viviana Borrelli e pubblicato da Leucotea è la recensione di cui leggerete oggi. Un fantasy che parla di vampiri in modo non convenzionale con un’ambientazione assolutamente fuori dagli schemi: il Giappone, con un’influenza che riguarda i manga.



Titolo: Vampire Story. Il risveglio del fuoco
Autore: Viviana Borrelli
Editore: Leucotea
Pagine: 300
Genere: Fantasy
Prezzo: 13, 52
Uscita: 2013

TRAMA


Haruki vive a Tokyo. Ricco e annoiato, accetta la proposta del suo migliore amico di tornare a studiare. Si inscrivono, quindi, in una delle università private più prestigiose del paese. Ma ciò che il ragazzo ignora, è che la metà degli studenti appartiene alla Nuova Razza: giovani vampiri figli di un immortale ed un essere umano. Inizia per lui un lungo viaggio alla scoperta di se stesso, durante il quale incontrerà l'amicizia, la rivalità, l'amore e verrà a conoscenza di una oscura verità che cambierà per sempre la sua esistenza. A fare da sfondo il Giappone. Con i suoi templi ed i grattacieli; la tradizione e la tecnologia; gli immensi parchi e l'esercito di pedoni che affollano le strade.




Ultimamente sto leggendo romanzi scritti da autori/autrici italiani/e davvero realizzati in modo impeccabile e questo mi rende molto felice. Dedico sempre molto tempo e spazio nel mio blog agli autori esordienti o comunque italiani, leggendo poco di scrittori stranieri proprio perché questo blog nasce con l’intento di valorizzare la narrativa italiana, e perché no, anche emergente, laddove essa sia davvero meritevole. 

Viviana Borrelli è un’autrice che rientra a gran voce nella schiera di autori che ho letto con piacere e che mi hanno meravigliosamente sorpresa. Partiamo dal genere narrativo che è il fantasy e naturalmente con me ha strada facile ma non sempre sono clemente nei confronti di questo tipo di scrittura e di argomentazione. Aggiungiamo poi che la Borrelli crea una trama nella quale sono i vampiri e gli umani a relazionarsi, allora molto potrebbe traballare, soprattutto considerando l’argomento degli immortali già esageratamente scarnificato e ridotto all’osso, senza quasi più nessuna possibilità di cogliere estri e predisposizioni originali. 

E invece no, perché in Vampire Story spuntano non solo creatività e coraggio ma anche una buona scrittura, stile scorrevole e padronanza dell’argomento sostenuto da una passione non indifferente per il contesto in cui è ambientata la storia: il Giappone, che rende la rappresentazione geografica ancora più credibile. 
La città è Tokyo, immersa nella sua quotidianità, nel suo fascino estremamente moderno e tecnologico eppure dotato di una sensualità tutta orientale e sconosciuta. L’amore per i manga dell’autrice le ha permesso di creare una storia al di sopra della banalità, fondendo la parte storica a quella leggendaria e raccontando di amore, amicizia, rispetto e dei più alti valori dell’esistenza attraverso una serie di personaggi dalle molteplici sfumature che non sembrano neanche essere usciti dalla mente di una sola persona.

E’ proprio così, sono tante le figure che fanno capolino durante lo svolgersi della narrazione, e ognuna di esse rappresenta il lato immortale o semplicemente umano della storia. Il protagonista infatti è un umano di nome Haruki, che si vede stravolgere totalmente la vita quando decide di iscriversi all’università insieme all’amico Yoshi ed è proprio lì che conosce Shun, un vampiro molto particolare che fa parte della Nuova Razza, nata dall’unione tra un immortale ed un umano. 

La loro conoscenza e poi frequentazione non è per niente facile. Appartengono a due mondi completamente diversi ma non per questioni esclusivamente di natura e di razza ma proprio come concezione di vita e di visione del mondo. Haruki è ricco ed annoiato, però il suo animo è gentile e appassionato mentre Shun, chiamato dalla sua gente Il Cucciolo perché il più giovane della razza, è insofferente nei confronti della propria vita e soprattutto degli umani che considera soltanto delle scimmie urlatrici. 

Insomma, il suo atteggiamento è nettamente più intollerante di quello degli altri e anche un po’ strafottente da un certo punto di vista. La sua natura gli impone di essere freddo e distaccato, abbastanza imperturbabile come la sua appartenenza richiede. Infatti i vampiri si suddividono tra il Clan del Ghiaccio e il Clan del Vento. Un tempo esisteva anche una terza stirpe, quella del fuoco, ma a causa della loro violenza spropositata e della loro aggressività sono scomparsi.

“Aveva imparato che l’umanità era ipocrita e pavida. Niente di più. E non comprendeva perché i suoi simili la trovassero tanto affascinante. Lui stesso era la prova vivente della stupidità umana. Era bello. Di una bellezza rara, incantevole, soave. Con la sua pelle candida e liscia, come la più pregiata seta d’oriente. I suoi occhi chiari, lunghi e profondi, in netto contrasto con le sopracciglia nere e i capelli lisci color ebano, lunghi quel tanto che bastava a celare il suo sguardo annoiato o indifferente, talmente scuri da avere riflessi blu notte. Affascinava i mortali in un modo così profondo e viscerale che, anche se li avesse fatti a brandelli, sarebbe stato ringraziato, onorati di essere uccisi da una creatura tanto bella.”

Ma non crediate che la loro storia sia stata soltanto un incidente di percorso perché il romanzo non è un unico libro ma fa parte di una saga che conterà molti testi, ognuno dei quali molto dettagliati ed esaustivi esattamente come questo.

La convivenza tra esseri è assolutamente pacifica, e questo l’ho apprezzato molto. Insomma non ci sono lotte all’ultimo sangue per il predominio assoluto di una razza o dell’altra anche perché è tutto incentrato sull’interiorità dei personaggi ed in particolar modo di Haruki e Shun. Il loro legame non è moralmente accettabile. L’amore che scoppierà tra di loro sarà chiaramente omosessuale e allora alle difficoltà proprie di un legame tra due esseri di natura così contrastante, si aggiunge anche la consapevolezza di una storia al limite del dicibile dove le paure nascenti sono tante e in alcuni casi apparentemente insormontabili.

“Occhi di brace, chioma rossa, pelle ricoperta di caldo miele. Pericoloso. Shun fu attraversato da una sottile corrente elettrica.”

L’autrice racconta con cognizione e consapevolezza le ambientazioni così perfettamente amalgamate tra le atmosfere universitarie fatte di sport, di dinamiche relazionali e di scontri/incontri amorosi, nei quali sono propri i giovani protagonisti a confrontarsi, a discutere, a scambiarsi pensieri ed azioni al fine di maturare una visione di sé e di ciò che li circonda assolutamente completa. 

L’omosessualità non è una scelta facile come non lo è l’atteggiamento malinconico e solitario che si respira nell’aria pagina dopo pagina, come se la storia volesse metterti in guardia, mostrandoti che, nonostante i dialoghi e alcune scene siano piuttosto leggere e portate avanti con parsimonia e acutezza, lo sfondo fondamentale sul quale si basa l’intera idea del romanzo è la diversità e soprattutto la scelta coraggiosa di raccontare del mondo dei vampiri in una chiave nuova ed intrigante.

Il linguaggio è privo di errori, tutto scorre nitidamente, si è come avvolti dalle descrizioni che insistono soprattutto sugli aspetti psicologici dei personaggi, permettendo così al lettore di sentirsi completamente coinvolto e catturato.

Quindi per tutti coloro che amano le storie e gli amori tradizionali che parlano di vampiri ed umani, qui non c’è pane per i vostri denti, qui c’è altro. Qualcosa di doverosamente e deliziosamente diverso, di superiore oserei dire, perché tutto ciò che va oltre e che spinge a fare un passo in avanti oltre il limite dell’orizzonte sul quale ci eravamo fermati, è secondo me migliore dei precedenti, soprattutto sei il risultato finale è interamente apprezzabile. 

Non solo perché l’autrice sa evidentemente scrivere e soprattutto sa di cosa sta parlando, e fidatevi non è cosa da poco, soprattutto quando si tratta di un romanzo così complesso, doppio, intenso e per certi versi appassionato ed appassionante, ma perché finalmente ci troviamo davanti un vero e proprio progetto, anche molto ambizioso, che si trascina dietro una passione privata ed intima dell’autrice per il Giappone  e per la cultura manga, per il mondo fantasy e per la scrittura a tal punto da organizzare una serie molto lunga di libri tutti incentrati su una visione alternativa, spostata rispetto all’asse conoscitivo tradizionale, pronta a condurci in una realtà dove nulla è come lo abbiamo conosciuto fino a questo momento. 

Solo per questo andrebbe letto da tutti coloro che amano il Giappone e il fantasy come genere letterario, i vampiri e gli umani e l’amore, il romanticismo onnipresente qui però velato da una sorta di impossibilità complessiva di vivere fino in fondo la propria natura e quella dell’altro a causa delle nostre paure, insite e menzognere, nascoste nell’animo di ciascuno di noi. Ecco perché il senso di malinconia è molto forte nel romanzo, non solo perché è legato alla diversità ma perché è avvertito come una condizione intrinseca dell’individuo, facente parte della sua stessa natura di creatura capace di amare e poco importa se sia un vampiro o un umano, la sostanza non cambia. Come non cambia il nostro ritrovarci in quegli aspetti ben delineati che sono, ahimè universali.

11 commenti:

  1. Mi intriga, lo segno nella wish list

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  2. Sembra davvero molto bello, ma sai cosa lo è ancora di più?
    La padronanza della lingua e la passione che si mette per raccontare un libro. Ogni volta che leggo una recensione su questo blog, rimango affascinata, e non è cosa da poco visto che non apprezzo per niente chi lo fa senza un briciolo di sensibilità, di cuore dato che un libro dovrebbe suscitare proprio questo insieme ad altre centinaia di migliaia di cose, no? E in cinque o dieci righe dice tutto!

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    1. Cara Federica, grazie mille! Quello che hai appena detto è importantissimo per me e per la passione che ci metto. Ma ho intuito la tua sensibilità già da tempo e non mi sorprende che tu sappia cogliere quello di cui molti non si accorgono o forse sì e fanno finta di niente. E' per chi comprende come te fino in fondo che vale la pena continuare! Un abbraccio.

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    2. Non nutro nessun dubbio al proposito ... so che continuerai su questa strada. Ricambio l'abbraccio<3

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  3. Grazie infinite per la bellissima recensione, non so davvero cosa dire. Questo progetto è frutto di anni di sacrifici, sono davvero felice che questo primo "tassello del puzzle" sia stato capito sino in fondo. Mi auguro di non deludere con il seguito. Recensione davvero meravigliosa, sono commossa. Grazie!!!

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    1. Grazie a te, Viviana, per avermi dato modo di entrare nel tuo mondo! Un progetto ambizioso ma che alla base è solido e dunque in grado di sostenere il seguito che sono certa scriverai allo stesso modo, o forse ancora meglio? Chi può saperlo, ciò che devi fare sicuramente è continuare. :-)

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