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martedì 22 dicembre 2015

La battaglia di Aquirama di Andrea Zanotti Recensione

Buongiorno! La penultima recensione di questa settimana  riguarda un fantasy scritto da Andrea Zanotti, intitolato La battaglia di Aquirama. Un romanzo con moltissimi personaggi, che sembrano essere usciti direttamente da un libro di Storia e con una buona dose di Fantasy. Leggete e scoprirete tutte le mie impressioni!



Titolo: La battaglia di Aquirama
Autore: Andrea Zanotti
Editore: Selfpublishing
Pagine: 282
Genere:  Fantasy
Prezzo: € 1,25 Ebook
Uscita: Giugno 2015



TRAMA


Orde di cavalieri selvaggi del Quarto dell’Aria da una parte, Legioni del Quarto della Terra dall’altra e Aquirama nel mezzo. La città Stato capace di mantenersi indipendente dalla sua fondazione, che la leggenda vuole sia avvenuta per opera del divino Dragone Rosso Stige, è sull’orlo del baratro. Riuscirà il Drakoi, suprema guida spiritale e militare, ad avere la meglio sui nemici esterni e su quelli che tramano all’interno stesso delle mura cittadine? In un giorno e in una notte la storia millenaria della città potrebbe essere sconvolta. La Battaglia di Aquirama è un military fantasy autoconclusivo che vi farà vivere ora per ora gli sviluppi di questo scontro in un crescendo di violenza e drammaticità che nell’arco di un giorno e una notte deciderà le sorti di migliaia di persone.



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I Fantasy sono un genere letterario molto difficile per questo quando mi trovo davanti un libro dove l’autore con precisione e davvero tanta immaginazione è  riuscito a creare un mondo totalmente nuovo con la sua sola fantasia, tanto di cappello davanti a cotanto fervore e amore.

Perché ci vuole amore per creare universi assolutamente inventati dove, prendendo certamente spunto da storie antecedenti e romanzi dello stesso genere, si riesce a mettere su carta la propria visione di una nuova avventura tanto magica quanto perfettamente delineata in mezzo alla folle realtà.

Andrea Zanotti, con uno stile molto personale, semplice ma non stancante, riempie le pagine di inchiostro nero e battaglie all’ultimo sangue, raccontandoci di un assedio che dura soltanto 24 ore nelle quali sembrano lentamente concentrarsi tutti i mali del mondo. Aquirama è la cittadina che tutti vogliono sottomettere ed è in nome della sua libertà che il Drakoi, Generale e Sommo Maestro,  tenta di difendere le sue mura dagli attacchi dei Re del Quarto della Terra e del Quarto dell’Aria.

Tutto quello che all’inizio sembra una guerra in nome della libertà e dell’indipendenza di una città votata al sacro culto dello Stige, il Dragone Rosso, al quale è stata dedicata anche una statua sul colle della Genesi, il Drakoi-lem, diventa una narrazione che si infittisce e si incupisce ora dopo ora e che avvolge così tanti personaggi, paesaggi, colori ed atmosfere andando a scomodare persino gli elementi, gli dei, la magia e tutte le creature più fantastiche ed incredibili che ci possano essere.

“Il  mito di Stige e del terrore scaturito dalla sua fame insaziabile era sbiadito col tempo e con esso l’aurea di intoccabilità che aveva protetto Aquirama sino ad allora.”

La battaglia di Aquirama è un military fantasy avvincente, sorprendente oserei dire, e scritto in modo da non appesantire nozioni di guerra e dettagli di battaglie che potevano in qualche modo indebolire l’aspetto più fruibile dell’opera stessa.

Infiniti sono i personaggi così come i loro nomi e consapevole di questo, l’autore al principio del romanzo, ci tiene a precisare che il lettore non deve spaventarsi se avrà difficoltà a ricordare tutti quei nomi. Ed è vero, come negarlo, i nomi sono davvero tanti, ma sapete che ho trovato proprio questo un aspetto estremamente affascinante? I nomi degli attori narrativi tanto quanto quello dei luoghi mi hanno conquistato subito. Ci sono notevoli ed innumerevoli richiami alla storia, al fantasy, agli elementi, alla magia e alla natura in essi come del resto in tutta la vicenda narrata.

Nonostante lo stile sia accurato, preciso, ingranato perfettamente nelle descrizioni dei più piccoli movimenti di guerra, negli scontri di campo, nei tradimenti, nelle corruzioni e nelle spiegazioni delle tattiche così come nel loro fallimento, tanto da far credere, grazie a quella perizia, che quelle battaglie siano storiche, ossia realmente esistite, l’aspetto che mi ha colpito maggiormente è stata la capacità dell’autore di unire molto bene gli elementi tipicamente militari a quelli che fanno parte della natura umana.

Infatti la battaglia di Aquirama, nata inizialmente per abbattere le difese di questa città splendente, diventa col tempo uno scontro diretto tra i due Quarti, e soprattutto una lotta intestina che non solo mira  a distruggere una potenza con la sua sicurezza ma intende indebolire dall’interno le culture e le tradizioni che rappresentano questi popoli che fanno la guerra.

“Millenni di storia e di tradizioni non sarebbero stati cancellati dalle orde degli invasori.”

Questo significa che non si tratta di un semplice combattimento fatto di ordini, piazzamenti, scontri, combutte, vittorie e sconfitte ma si tratta della messa in evidenza di interi mondi culturali che si trovano uno di fronte all’altro e che lottano per l’intera supremazia non solo a livello militare ma umano e sociale.

Il popolo del Quarto dell’Aria con il suo Re Randall il Bello e quello della Terra con Re Dotrick, sono completamente agli antipodi e nella prima parte del romanzo assistiamo alla loro organizzazione, alla messa in evidenza passo dopo passo dei personaggi principali di ciascuna fazione ma è soltanto dopo molte pagine, quando arriva finalmente la notte, che viene fuori l’aspetto che ho apprezzato di più. Ossia quello magico. La magia di entrambi gli schieramenti si mostra in tutta la sue interezza e potenza attraverso le invocazioni e le trasmissioni che i Geomanti realizzano, essendo gli unici a poter interagire con le altre dimensioni.

E allora cosa succede? Succede qualcosa di ancora più terribile e  di inaspettato. Agli umani che combattono si affiancano strane figure di geni, zefiri e creature di ogni sorta sbucate fuori dal cappello magico della magia e la battaglia diventa una sfida senza esclusioni di colpi, da parte di nessuno.

“Tu l’hai veduto erigersi eretto, tu l’hai creduto creatura sublime, l’hai ritenuto divino e perfetto. Sarai testimone della sua fine.”

Le fazioni che si contendono la vittoria sono tante e a tutte viene dato equamente spazio dall’autore che riesce a mettere in scena davvero una quantità di opposizioni, di virtù e di difetti come se in queste pagine davvero si raccogliesse la varietà di un’umanità intera. E’ quasi come se la battaglia fosse soltanto una grande metafora che l’autore usa per avere la possibilità di mettere fuori tutto il suo estro, la sua creatività raccontando delle mille maschere del volto umano, degli inganni, dei tradimenti e degli intrighi che si celano dietro questo tipo di avvenimenti e volendo, non solo. Perché è come se tutto fosse un grande specchio che non fa altro che riflettere ciò che si cela dietro gli interessi di tutti.

E sono proprio gli interessi ad essere uno degli aspetti fondamentali del romanzo, gli interessi dei mercenari, quelli dei Re coinvolti, quelli del popolo, quelli dello stesso Drakoi e di chi come Artyn, Capitano e Custode della Genesi, che utilizza un pericoloso passaggio vendendolo ai nemici.

“Vuole che siano fiumi di sangue a risvegliare il Dragone Rosso.”

Insomma un romanzo che non lascia sicuramente indifferenti, che mescola molti aspetti cari al fantasy e che si distingue per lo stile e per la  precisione e la determinazione dell’autore nel fornire un quadro completo di ciò che narra senza che ci siano punti deboli.

Una battaglia che ingloba altri microscontri non solo fatti sangue, di carne, di armi e di ferite ma anche di strategie, di segreti e di tattiche che non lasciano indenne nessuno.

Sanguinario, battagliero, eclatante, fantasioso e soprattutto magico, questo romanzo non sembra essere scritto da un autore ancora sconosciuto. La scrittura è capace di tinteggiare  a pieni colori le atmosfere necessarie affinchè questo genere di storie non appaia banale o noioso, ma anzi, abbia una presa molto forte su chi legge, trasportandolo non sempre con gentilezza ma anzi con forza e ferocia nel mondo di Aquirama, dal quale, vi accorgerete presto, di non volervi allontanare, se non a battaglia conclusa.

4 commenti:

  1. Recensione da cinque stelle come sempre.
    Tanti auguri, Antonietta, buone feste<3

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    Risposte
    1. Grazie, Federica!
      Buon Natale e Felice Anno Nuovo! Un abbraccio <3

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    2. Meglio di qualsiasi regalo di Natale.
      Grazie
      andrea zanotti

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