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venerdì 5 febbraio 2016

Cambiare è facile di Gretchen Rubin Recensione

Buon venerdì cari lettori! Grazie alla Sonzogno, oggi non vi parlo di un romanzo ma di un manuale, Cambiare è facile, di Gretchen Rubin, incentrato sulla possibilità di vivere meglio combattendo contro un nemico vicino a ciascuno di noi: le abitudini. Una lettura utile ed interessante, capace di fornire numerosi spunti di riflessione e con diversi consigli utili, diretti a modificare il nostro approccio verso la vita.




Titolo: Cambiare è facile
Autore: Gretchen Rubin
Editore: Sonzogno
Genere: Manuale
Pagine: 304
Uscita: 2016
Prezzo: € 16,50


TRAMA


«Le abitudini» scrive Gretchen Rubin «costituiscono l’architettura invisibile della vita quotidiana. Poiché ognuno di noi ripete quasi ogni giorno il quaranta per cento dei propri comportamenti, questi plasmano la nostra esistenza e il nostro futuro. Cambiando abitudini, cambiamo la nostra vita.» Dopo aver aiutato milioni di lettori in tutto il mondo a diventare felici, Rubin affronta una nuova sfida: sviluppare delle buone abitudini, liberandosi di quelle cattive. Già, ma come fare? Le strade sono varie, perché non esistono soluzioni valide per tutti. È facile illudersi che imitando le abitudini delle persone produttive e creative sia possibile ottenere risultati simili. In realtà, ciascuno deve coltivare le abitudini più adatte a sé. Alcuni se la cavano meglio cominciando adagio, altri partendo in quarta. Alcuni hanno bisogno di essere responsabilizzati, altri rifuggono dalle responsabilità. Alcuni rendono meglio se ogni tanto si concedono una pausa, altri se non interrompono mai la catena. La cosa più importante è conoscere se stessi e scegliere le strategie più efficaci per la propria persona. Grazie alla sua sperimentata formula di successo, che unisce una documentazione rigorosa, uno stile brillante e una serie di esempi tratti dall’esperienza personale, l’autrice scopre come sia importante, ma anche davvero possibile, dominare i propri tic, orientando le energie in una direzione positiva. Un libro che vuole provocare il lettore e insieme aiutarlo a trasformare la sua vita in meglio. Non importa quanto fallimentari siano stati i tentativi precedenti. 


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Cambiare è facile oltre ad essere una lettura interessante, è un manuale molto utile per chiunque voglia effettuare un cambiamento sostanziale nella propria vita. E per sostanziale non intendo subitaneo o immediato, perché l’ostacolo più grande al cambiamento sono le abitudini ed è sempre molto difficile sradicarle da noi stessi. 

Gretchen Rubin, famosa scrittrice e blogger, già autrice di un testo incentrato sulla felicità, ne è pienamente cosciente e sa benissimo che le abitudini, di qualsiasi origine siano, sono dure da eliminare. Inoltre ognuno di noi ha un suo percorso personale che deve seguire per rimuovere ciò che non va bene nella propria vita. Dunque, non esiste un manuale unico che contenga regole inequivocabili valide per tutti perché c’è chi ha bisogno di un cambiamento drastico, veloce, realizzato quasi su due piedi e chi, invece, necessita di un cammino graduale che lo porti prima di tutto a comprendere chi è e ciò che vuole e dopo a modificare la sua routine.

Le abitudini cambiano gradualmente il volto della vita così come il tempo cambia il tuo volto; e non lo sai.

Insomma, un approccio estremamente intelligente, realizzato con uno stile semplice, a tratti didattico, altri scorrevole e molto vicino all’esperienza quotidiana.

Stare bene con se stessi, essere soddisfatti ed in qualche modo felici della nostra vita è l’obiettivo che dovremmo imporci ogni santo giorno e per raggiungerlo ci sono molti modi, ognuno di essi adattabile alla persona che in esso si rispecchia maggiormente.

La Rubin parte considerando le persone di quattro tipi, proprio in base alle aspettative e alle buone intenzioni, interne ed esterne, che ciascuno di noi si prefigge.

C’è il tipo costante che riesce a soddisfare le aspettative interne e quelle esterne, il tipo dubbioso che si oppone alle aspettative esterne ma soddisfa quelle interne. Poi c’è il tipo accondiscendente che soddisfa quelle esterne ma si oppone a quelle interne e infine il tipo ribelle che resiste ad entrambe le aspettative. Per iniziare il percorso di miglioramento, è necessario capire prima di tutto a quale tipo apparteniamo, ed in base a questo, cercare di adottare quei suggerimenti, consigli e piccole regole che ci possano permettere di modificare la nostra vita piano piano, in base naturalmente ai nostri ritmi e alle nostre intenzioni.

Per me è più facile rinunciare del tutto ad una cosa, piuttosto che concedermela con moderazione. E questa distinzione ha implicazioni profonde per le abitudini.

Di solito, all’inizio di ogni anno, facciamo una tabella di buoni propositi che intendiamo mantenere per tutta la durata successiva, però magicamente non ci riusciamo mai e c’è un motivo, neanche tanto nascosto, che sicuramente non fa il misterioso e che conosciamo tutti: l’abitudine. Mia madre lo ripete sempre: le abitudini sono una brutta cosa! 

Queste le sue parole, e ogni giorno, dai fatti più insignificanti a quelli più gravi, mi rendo conto di quanto sia vero. Mi rendo conto soprattutto di una cosa: che l’abitudine mi impedisce di vivere, mi fa perdere l’attimo, non mi permette di cogliere il senso inaspettato di un evento, il sapore magico di una scoperta. Spesso le abitudini significano chiusura, introversione, opposizione e senza rendercene conto ci opprimono l’esistenza. 
Da un lato ci trasmettono sicurezza, costanza, certezza ma dall’altro ci impediscono di scoprire ciò che è nuovo, relegandoci, inconsapevolmente a fare sempre le stesse cose. Ma di certo le abitudini non sono creature a se stanti, siamo sempre noi che le creiamo. E dunque il vero nemico di noi stessi siamo noi.

Cambiare è facile, si basa su un approccio molto semplice che va di pari passo con un sistema naturale che cerca di avvicinare il soggetto al cambiamento senza essere brutale, rischiando quindi il peggio.

Il più grande spreco di tempo è fare bene una cosa che non serve.

Ognuno di noi si è chiesto, spesso arrabbiandosi e perdendo la pazienza, il perché non riuscisse a tenere fede ad un proposito, a quello di cambiare un’abitudine per migliorare la propria vita. Dai gesti più semplici come il mangiare o il dormire, fino agli impegni, alle scadenze, alle promesse e intenzioni. Io per esempio, ho l’abitudine di non fare colazione al mattino. 

Questo è un problema. Chi mi sta intorno ha sempre cercato in tutti i modi di convincermi di quanto possa essere sbagliato ma io non sono mai riuscita, se non per brevissimi periodi, a cambiare questo comportamento. Leggendo il libro della Rubin sono stata colpita da molti aspetti, primo fra tutti proprio dalla suddivisione caratteriale nella quale ci si dovrebbe riconoscere come punto di partenza e ho sentito il desiderio di provarci. 

Questo testo non lo si legge tanto per fare, ha uno scopo ben preciso che è quello di aiutare o quantomeno di guardare con chiarezza ai nostri limiti. Le abitudini, anche se apparentemente ci aiutano a vivere meglio, perché ci rendono la vita più semplice, automatica, scontata,  sono in realtà un limite, una gabbia, un modo subdolo di bloccarci di fronte al cambiamento che è l’essenza stessa dell’esistenza. 

Crescendo, maturando, con l’invecchiamento, noi mutiamo, in modo naturale, spontaneo, sincero e così dovrebbe avvenire anche per tutto ciò che ci fa male della vita. Dobbiamo cambiarlo!

4 commenti:

  1. Io non ho la più pallida idea in quale profilo riconoscermi.
    Quello che so è che è partita da me la forza per affrontare tutte le cose che ho affrontato e che sto affrontando, ma mentirei spudoratamente se non ammettessi che senza i miei libri e i protagonisti della mia creatura che ogni giorno mi abbracciano come non ha mai fatto nessun altro e ... qualcuno che da lontano mi ha strappato alla solitudine e a mille altre cose, non mi sentirei come invece mi sto sentendo da un mese a questa parte.

    Riguardo alla colazione ... io non ne ho mai potuto fare a meno, stramazzerei al suolo prima che possa rendermene conto se non la farei, come per la lettura appena finito. Una volta una persona mi disse "Cos'è, ti mangi il libro per colazione?!", io gli risposi con un gran sorriso.
    E a proposito, non ti ho ancora ringraziato per aver condiviso pubblicamente questa tua cosa personale. E' bellissimo, sai? Dimostra che dietro alla scrittrice e blogger meravigliosa quale sei, si cela anche una persona meravigliosa.

    Grazie!! <3 <3 <3

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    1. Penso che debba partire comunque da se stessi la forza per affrontare le difficoltà oppure i cambiamenti, appunto. Magari qualcuno può infonderti fiducia e coraggio ma come dire... deve toccare le corde giuste dentro di te per farti reagire e quello dipende solo da te e magari da chi in quel momento ti è accanto. Se poi non c'è nessuno, allora dipende solo da te e credo ci voglia una forza straordinaria.

      Io ringrazio te per le emozioni e i pensieri che condividi con me e con tutti noi, infondendoci calore e passione. Il tuo entusiasmo è contagioso e anche tu sei meravigliosa. <3 <3 <3

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  2. Qui mi sto sentendo come mi sentivo una volta sul palcoscenico.
    Protetta, amata, rispettata e apprezzata.
    E per un ballerino è il palcoscenico la sua vera casa.

    Grazie, grazie, grazie!!! <3

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