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mercoledì 21 gennaio 2015

Ai miei sogni non chiedo più nulla di Mauro Muccioli Recensione

Eccomi con un nuovo post dedicato ad una recensione molto interessante che riguarda un romanzo scritto dall’esordiente Mauro Muccioli, che ha un titolo che mi ha suggestionato subito, Ai miei sogni non chiedo più nulla, spingendomi a leggerlo e a curiosare nella sua storia. Un thriller molto forte che però non si limita soltanto a questo, perché nella trama ci sono molti altri aspetti che vengono evidenziati e altrettanti sentimenti che prendono il sopravvento.


Leggete per credermi!


Titolo: Ai miei sogni non chiedo più nulla
Autore: Mauro Muccioli
Editore: Narcissus.me
Pubblicazione: 27 Ottobre 2014
Genere: Thriller
Pagine: 346
Prezzo: 6,99 Epub
Ibs

Trama

Mauro sta lottando contro i fantasmi del suo passato, contro qualcosa che gli riporta alla mente i momenti più difficili della sua vita. La Vigilia di Natale del 2013 riceve una telefonata da Mirko, il suo migliore amico. Mirko è in questura, ha una sola telefonata a disposizione. È l’unico indiziato della morte della moglie Cristina. Le prove contro di lui sono schiaccianti. Mauro decide quindi di aiutare l’amico, di uscire dal buco in cui si è rinchiuso. Decide di lottare contro i suoi fantasmi e di rimettersi in gioco. Aiutare Mirko, in realtà, è come aiutare sé stesso. È l’unico modo che ha per salvarsi. Assieme ad una bellissima giornalista di nome Alessia, Mauro inizia ad indagare sul caso. Tra misteri da svelare, enigmi da risolvere e un passato che riaffiora, scoprirà, però, che la verità non sempre deve essere svelata, ma, a volte, solo accettata. Vita e morte, amore e odio, finzione e realtà, tutto mischiato in questo thriller dal finale sorprendente.


Biografia

Sono nato a Rimini il 30 giugno del 1976. La mia passione per la lettura è nata nel periodo scolastico, quando in treno i romanzi gialli mi tenevano compagnia e occupavano i miei viaggi. Il mio primo libro è anche il mio preferito, il grande capolavoro di Agata Christie intitolato “10 piccoli indiani”. Poi mi sono appassionato ai thriller visionari di Stephen King, su tutti i capolavori “Shining” e “Cuori in Atlantide”. Ma forse il complimento più bello che ho ricevuto, è che il mio stile è molto “Falettiano”. Si Giorgio Faletti è stato lo scrittore che più mi ha colpito per duttilità e capacità descrittiva. Questo libro è dedicato anche a lui. In generale tutti i romanzi thriller mi incuriosiscono e il mio sogno è riuscire a scrivere un capolavoro, come “L’ombra del vento” di Zafon, “La verità sul caso Harry Quebert” di Joel o “Uomini che odiano le donne” di Larsson. Dopo aver letto tanti libri ho deciso di provare a scriverne uno io. Non ho fatto corsi di scrittura o altro, ho solo applicato la mia esperienza da lettore per mettere giù una storia. Volevo raccontare la mia vita mischiandola con un thriller, volevo mischiare verità e finzione.

Volevo solo realizzare un sogno…


Blog personale: www.mauromuccioli.it




L’amore ha confini meravigliosi ma sconosciuti. 

Ai miei sogni non chiedo più nulla è un titolo molto particolare che richiama un verso di una canzone dei Modena City Ramblers ed è una frase molto suggestiva, proprio di quelle che piacciono a me, con quel filo di malinconia nascosta che rende il silenzio del non detto e dell’assenza, una morbida culla dove vanno a dormire tutte le speranze. 

Già nel prologo saltano all’occhio gli elementi tipici di un thriller: il cadavere ed il sangue accompagnati da una sottile e macabra filosofia di ciò che è sbagliato, intenta a cercare spassionatamente un senso al Male. Un male che già dalla prima pagina non lascia scampo perché porta con sé il terribile odore della familiarità e della conoscenza. 

“Prima di chiudere la buca, il male pianse.” 

Mauro, protagonista del romanzo, è l’alterego dell’autore. Programmatore informatico con un’infanzia molto difficile alle spalle ed un presente che lo vede abbattuto e depresso da un amore finito. Attraverso l’uso della prima persona, seguiamo passo dopo passo i suoi pensieri e i suoi ragionamenti riguardo la triste e al contempo sorprendente scoperta della morte di Cristina, moglie del suo migliore amico Mirko. La situazione precipita quando Mauro, non solo deve affrontare la morte inspiegabile di una sua cara amica, ma anche l’incarcerazione di Mirko, considerato l’unico presunto colpevole di quell’efferato omicidio. Nonostante sia sensibilmente coinvolto in questa tragica situazione, il suo desiderio più grande che lo aiuta a non perdere la speranza, è il sogno di scrivere un libro che parli della sua vita, scriverlo con il cuore, in modo che contenga tutto ciò che ha bisogno di raccontare al mondo. 

In questo processo auto conoscitivo lo aiuta una figura che inizialmente appare come un fantasma, un uomo di nome Pj, con il quale Mauro dialoga ogni volta che inizia un capitolo, prima che il seguito della storia faccia il suo corso. E’ quell’uomo a infondergli coraggio e a ricordargli continuamente di credere in se stesso. 


“La notte è buio, la notte è silenzio.”

Il clima s’incupisce, Mirko è considerato l’unico colpevole e Mauro l’unica persona che ancora crede nella sua innocenza. Sono molti i personaggi che l’autore ci permette di conoscere e che ruotano intorno a questa vicenda che all’inizio sembra molto semplice se non fosse che cominciano ad accadere una serie di fatti inspiegabili che sfiorano il limite della razionalità. 

Ma tutto ruota intorno al concetto di Amore, è inutile nasconderlo, ce ne accorgiamo subito. Un amore però non del tutto convenzionale, un amore che abbraccia talmente tanti aspetti, tante emozioni da spaventare anche il più coraggioso degli innamorati. Un amore che controlla, che distrugge, spavaldo e arrogante, un amore che grida, sussurra, mortifica e sacrifica. Amore che si chiama pianto, amore che uccide piangendo. 

L’intreccio, dunque, si complica lentamente, storie reali si confondono agli incubi, c’è un senso di assenza opprimente che ti gela il sangue. Un’intensa voglia di conoscere la verità che si condensa come fumo davanti ad una finestra e alla fine t’impedisce di guardare. 
C’è un senso di sottile drammaticità nei personaggi. Al primo sguardo potrebbe apparire una storia banale eppure ti accorgi subito che c’è qualcosa di tragico, di inquieto come un urlo soffocato nel silenzio, che cova al buio e che ha smesso di chiedere permesso, perché prima o poi esploderà. 

All’autore non basta parlare di amore e di morte, nella sua intricata visione romanzata c’è anche spazio per la religione, per Dio e per i suoi adepti e in questo vortice di potenziali colpevoli ed oscure personalità che nascondono impensabili misteri, nessuno pare essere innocente. 

Lo stile è diretto, chiaro come le azioni dei personaggi che si muovono veloci, ognuno seguendo la propria prospettiva. Mauro trova una forza ed un coraggio che pensava di aver dimenticato, tutto per salvare quello che considera come un fratello. Si scontra direttamente con il male, uno dei tanti mali di questa storia, nascosto da un’ineccepibile veste e da una maschera di cera senza volto. Un male che si prende gioco di Dio nella sua stessa casa. 


“Scansai la foto, mi avvicinai nuovamente al suo viso e gli sussurrai…Mi dica buon uomo, come l'ha aiutata? Seppellendola sotto tre metri di terra? 

L’aria noir si respira molto bene e diventa davvero difficile stabilire quale sia la verità senza sbagliare. La morte è affascinante come dice l’autore e lo è ancora di più mentre tentiamo di capire a quale dannato male stiamo dando voce. Tutto sembra precipitare, tutto è contro Mirko e per Mauro diventa un tunnel nero ed asfissiante dal quale non riesce ad uscire perché non intende rinunciare all’innocenza dell’amico. 

Il romanzo diventa meta romanzo quando il protagonista inizia a scrivere proprio ciò che stiamo leggendo, mescolando verità e finzione, morte e creazione ed unendo tutto questo in un processo di scoperta, di conoscenza ma soprattutto di creazione artistica. I personaggi sono reali, vicini a noi nelle loro forze e debolezze così come le emozioni descritte, terribilmente umane, dall’odio alla rabbia, dall’amore alla vendetta. 
E’ facile provare empatia per Mauro, compenetrarsi grazie alla sua dolcezza, al suo dolore, a quella solitudine senza nome che lo ha condotto lontano dalla vita, indebolendo la sua voglia di lottare. Ma l’arresto di Mirko diventa la voce che gli urla in faccia di reagire qualunque sia la fine. 

C’è un male sotterraneo in questa storia, che è difficile portare alla luce. False piste, passati fatti di dolore e sofferenza che riguardano tanto le vittime quanto i carnefici di questa inquietante melodia narrativa, rendono le vicende una potente ed oscura rivelazione che tocca l’anima di ciascuna persona coinvolta. Ad un certo punto mentre leggevo, mi è sembrato quasi di avvertire una voce, qualcuno che sommessamente diceva: Salvatevi e non ci riuscirete. 

Mauro Muccioli coinvolge con tenacia e passione in ciò che ci racconta, non solo perché leggiamo la sua storia ma soprattutto perché conosciamo lui stesso, che ci ripete quasi con apprensione quanto ci sia di vero riguardo la sua vita ed il suo dolore. Questa consapevolezza che attanaglia l’attenzione del lettore, lo porta inevitabilmente a rallentare il passo, quasi volesse procedere in quella lettura così personale e particolare, nel modo più delicato possibile. 

Non mancheranno grandi colpi di scena. Tutto ciò che crederete giusto, si rivelerà essere soltanto l’ennesimo falso indizio. E tutto ciò che è bene diventerà male e viceversa in una giostra continua di stravolgimenti e scoperte che travolgeranno tutte le certezze. Vi sentirete come sballottati da una parte all’altra, in un’atmosfera sempre più densa di fumo sporco e di menzogne, dove faticherete a respirare. La vista si annebbierà e arriverete al punto di non sapere più cosa sia il bene, quello vero. 
Perché quando il male piange, il bene cosa fa? Ride. 

Questo romanzo è un gioco a duri colpi che ha a che fare con la morte e con il sangue, con il mistero ed i segreti, ma soprattutto provoca nel lettore un senso di inquietudine perché nonostante ci si avvii consapevolmente alla fine, che si avvalora di una sacrosanta rivelazione, c’è qualcosa che nel fondo dell’anima non quadra. Ho apprezzato le sezioni iniziali di ogni capitolo dedicate alla genesi del romanzo. Sembrano un modo per dimostrare premura e cura da parte dell’autore nei confronti dei suoi lettori. 

“Quando il tuo lettore inizia ad affezionarsi ai personaggi del tuo libro, quando non riesce più a capire la differenza tra realtà e finzione, tutto questo è magia. La scrittura è magia.”

Non credete a ciò che leggerete, tutto è il contrario di tutto e non c’è nulla che ami di più di un romanzo nel quale la presunta verità non è altro che una bugia capovolta, senza più alcun confine tra ciò che è giusto e sbagliato, ma soltanto lo stupore e la certezza di aver letto qualcosa che non ti aspettavi. 
L'autore ha creato una storia complicata ma avvincente e noi di certo non stiamo qui a pettinare le bambole, ma vogliamo proprio una trama che ci faccia sudare, che ci tenga incollati al libro e che faccia traballare tutti gli altari di plastica sui quali abbiamo eretto le nostre dannate ma necessarie verità. Proprio una storia come questa, capace di mostrarti un orizzonte nel quale le visioni si scambiano e i ruoli si svestono dei loro abiti prestabiliti per diventare enigmaticamente qualcos’altro. 

All’inizio e per molto tempo ancora, crederete di leggere una sola storia, quella di un omicidio apparentemente irrisolto. Grave errore che ahimè commetterete tutti. Un freddo intenso e macabro vi condurrà all’interno di due romanzi, nei quali le vite di molteplici personaggi s’intrecceranno per condurvi oltre qualsiasi possibilità di redenzione. 

“Erano due storie diverse ma tristi. Decise di unirle e di vendicarsi.” 

Ai miei sogni non chiedo più nulla non è soltanto un thriller ma è la storia di una vita che si mescola ad altre vite, ognuna delle quali ha da dire qualcosa di importante, qualcosa che segna e che fa riflettere. Amo i libri che ti mostrano altro da ciò che già sai, poco importa se il linguaggio usato sia poetico, aulico, metaforico, straziante o semplice come in questo caso. L’importante è la naturalezza e la spontaneità con cui ti accompagnano, la dolcezza e la cura che dimostrano nel sussurrarti qualcosa che andando al di là di ciò che è vero oppure inventato, ti lascia qualcosa dentro. Qualcosa che senti nello stomaco perché ti rendi conto di aver letto qualcosa di vero e per vero intendo con l’anima. Scritto da chi crede ancora nel cuore. 

Ai miei sogni non chiedo più nulla è memoria, passato, violenza, abuso, sogni infranti e ferite mai dimenticate. Ogni romanzo non è solo magia ma è un sogno e Mauro Muccioli ne ha realizzati tanti in una volta sola.



12 commenti:

  1. Il titolo piace molto anche a me, credo lo leggerò... :)

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  2. Non è il mio genere ma sembra interessante.

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  3. Sembra interessante, però dovrei davvero cercare di levarmi dalla testa quel disgusto che provo quando leggo nomi italiani in un libro. Colpa delle politiche degli editori italiani, che mi hanno fatto odiare gli scrittori italiani, anche quelli che potrebbero essere bravi, dannazione!

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    1. Magari il disgusto ti passerà quando troverai un autore italiano che ti farà cambiare idea. Purtroppo fare tutta un'erba un fascio non è giusto ma ti capisco. Diamo tempo al tempo ;)

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  4. Amo i gialli e i triller.
    Questo sembra veramente interessante.
    Grazie per le tue recensioni sempre fatte molto bene.
    Un abbraccio Maria

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  5. La recensione e devo dire la verità anche il titolo mi hanno incuriosito tantissimo.. Ho preso subito il libro, sono solo all'inizio ma già ne sono entusiasta.. Vi farò sapere una volta in fondo ☺

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