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lunedì 16 novembre 2015

Pelle d'oca di Domenico Luigi Pistilli Recensione

Buon inizio settimana! La recensione di oggi è dedicata ad un romanzo che racconta di una vita intera e dell'amore che impazza intenso e profondo nell'esistenza barcollante della protagonista, di nome Lidia. Una storia che non disdegna la poesia ed il romanticismo, avvicinandoci in modo delicato e sentito al mondo dei sentimenti e al senso di appartenenza. Pubblicato da Leone editore, che ringrazio per la fiducia, Pelle d'oca è scritto da Domenico Luigi Pistilli.




Titolo: Pelle d'oca
Autore: Domenico Luigi Pistilli
Editore: Leone
Pagine: 192
Genere: Romanzo
Prezzo: € 9,90
Uscita: 2015
TRAMA

Durante una notte insonne Lia ripercorre la sua vita sentimentale, iniziando dal primo innamoramento che, seppure inespresso, è risultato essere tanto radicato da influenzare ogni futura relazione. Nella vana ricerca dell’amore puro vive svariate esperienze restando nel tempo saldamente ancorata al proprio sentire giovanile, custodito gelosamente per tanti anni. Decide infine di trasferirsi all’estero per godere tranquillamente della sua terza età, ma il destino ha in serbo altro per lei, perché non ci sono più scuse dietro cui nascondersi.

Domenico Luigi Pistilli terminati gli studi di natura economica, ha lavorato nel settore del credito. È pervenuto alla scrittura in età matura, istintivamente, nel 2011 dopo avere percorso la strada della pittura. Pelle d'oca è il suo esordio con Leone editore.




Pelle d’oca è un romanzo che ti aspetteresti da una donna e invece l’autore è un uomo dotato di una profondità e sensibilità disarmanti.

Lia, la protagonista, è una donna giunta ad un'età estremamente matura che le permette di guardare indietro ed osservare la propria esistenza, il proprio cammino di essere umano e di anima innamorata di un sogno che l’ha condotta alla soglia di un’età importante, senza aver mai abbandonato un sentimento a cui ha promesso l’eternità senza pretendere nulla in cambio. Quel sentimento si chiama Amore, quello con la A maiuscola, quello che scavalca i limiti del tempo, che se ne frega se è corrisposto o meno, insomma, il sentimento puro che si nutre di se stesso e che attende in eterno. La narrazione si alterna tra la prima persona e la terza persona, mettendo in scena, di volta in volta, un passato dove si raccontano i passi dell’amore che ha vissuto la protagonista ed un presente piuttosto grigio, nel quale sembra esserci una sorta di angosciata visione di una vita vissuta essenzialmente nell’illusione.

Perché pelle d’oca? E’ questa la meravigliosa e al contempo terribile sensazione che Lia prova quando vede per la prima volta Massimiliano. E’ una ragazzina e anche senza averci ancora parlato, senza sapere nulla di lui, se ne innamora follemente, tristemente oserei dire, con una melanconia e una potenza struggente da far rabbrividire. Ecco la pelle d’oca. Una sensazione che abbraccia l’intero corpo e ti congiunge, senza volontà e senza combattere, all’unisono con la presenza straziante dell’altro, persino laddove non c’è altro che assenza e silenzio e straniamento.

“E’ difficile però descrivere con precisione quello che davvero accadde: provai delle emozioni che non riuscivo, e non riesco tuttora, a definire per mezzo delle parole. Percepii nitidamente la sensazione di essermi avvicinata a qualcosa impossibile da comprendere e da codificare, ma che ebbe su di me un magnetismo potente.”

L’autore, con fare delicato e sommesso, sciorina un intimismo devastante, una profondità così femminile ed intrinseca al mondo delle emozioni che è difficile non avvertirne il coinvolgimento. Chi non ha sognato l’amore ideale? Chi non ha costantemente desiderato di strappare il proprio uomo dai sogni? Lia sopravvive all’amore dopo aver conosciuto Massimiliano senza averlo mai avuto. La loro è stata un’amicizia fuggevole, muta, stordita dall’introversione e dalla timidezza dell’età. Eppure la donna non ha mai dimenticato quella sensazione, quella pelle d’oca struggente che ha piantato radici nel suo corpo e nel suo cuore.

“Un amore così profondo può resistere a tanti uomini e ad altrettante storie vissute; può sopravvivere al fluire stesso del tempo.”

Lia vorrebbe preservare se stessa pura, in nome di un amore puro, e di un per sempre soltanto agognato. Eppure vivrà con costanza e una certa determinazione molte storie d’amore con gli uomini più disparati, cercando, in ognuno di essi qualcosa che la strappi a quell’eterno desiderio di ricongiungimento con un fantasma ideale.

La mano sensibile dell’autore ci permette di guardare da vicino i pensieri di Lia, di accarezzarli e contemplarli fino a farli nostri. Quei pensieri sono ardenti, malinconici, sottili richiami di un’attesa infinita, di qualcosa che si agita ma che non può urlare. Un’energia primordiale, atavica che la unisce a quel ragazzo che è stato come una meteora nella sua vita e che non ha mai potuto conoscere per davvero. Un semi sconosciuto che si è trasformato in un fantasma che nonostante la sua essenza invisibile le dona più energia e slancio vitale di chiunque altro uomo in carne ed ossa. L’energia pura ed incontrastata dell’amore che le ha permesso di andare avanti, ravvivando le sue percezioni e le sue emozioni.

“Ciò che provavo per lui era simile ad una scossa elettrica: il solo pensare a lui dava al mio essere una sensazione di benessere e di pienezza. Era la mia fonte imperitura di energia e così è rimasta per i cinquant’anni a seguire.”

Intenso, fisico, palpabile. Meccanismi interiori che generano fiotti di sentimenti. L’io di Lia è un turbine di pensieri, idee, ricordi, memorie e ripensamenti. Un idillio acuto di sogni ed incubi, dove le percezioni di qualcosa di irreale si confondono alla vita vera che funge da rifugio ma mai da casa. Gli amori sono stazioni di passaggio, gli incontri sessuali voraci ma diventano presto fugaci morsi dai quali liberarsi perché ogni fibra, ogni cellula del corpo di Lia è soggiogata dalla memoria e dal senso di appartenenza per l'altro.

La sua esistenza scorre come a rallentatore e l’autore mette a nudo le sue esperienze di vita fondamentali, il rapporto con la madre e quello che lei stessa avrà con la figlia Ilaria, dopo aver sposato l’uomo che in qualche modo l’aveva avvicinata al sesso facendole vivere una piccola violenza. Il rapporto con il mondo dei sentimenti è molto particolare. Lia è in costante ricerca di affetto, di accettazione. In molti passi del libro ho percepito tristezza perché i ricordi sono una condanna senza salvezza. Ogni volta che viveva un momento buio, soprattutto quando un amore finiva, il senso di quel sentimento eterno la rassicurava, la cullava, la proteggeva, preservandola dalle brutture del mondo. La purezza e l’illusione di quell’amore custodiva la sua vera essenza. Lia è fondamentalmente triste e sola. La sua vita sentimentale è un susseguirsi di storie incompiute, come figli che nascono a metà e la colpa è ascrivibile soltanto a se stessa, alla sua incapacità di lasciarsi andare, perchè la sua mente ed il suo cuore appartengono ad un’altra storia, ad altre mani, ad un altro universo.

Domenico Luigi Pistilli crea un romanzo che sembra un’educazione all’amore, un continuo cercare la forza per lasciarsi andare ma prima ancora ad amarsi e ad accettarsi. Lia è una donna con le sue paure, le sue ossessioni, la sua complessità. Non riesce ad abbandonarsi al suono della passione, almeno non fino a quando non avrà raccolto tante esperienze, tanti volti e corpi con cui condividere le proprie ansie ed incertezze.

Indi l’amore, quello vero e completo, è soltanto per i coraggiosi.

“Ci vuole coraggio nell’amare senza remore, e coraggio nel mettersi a nudo nelle mani di un altro.”

Il suo percorso è quello votato alla ricerca delle proprie sensazioni, del proprio corpo e della propria mente ed in questo senso quegli uomini, pur non rappresentando l’amore, le sono serviti per avvicinarsi a se stessa, per conoscersi e per scoprirsi, per toccarsi con le mani dell’anima.

Del resto, il titolo così evocativo e suggestivo, lo rappresenta alla perfezione: pelle d’oca, indi carnalità, fisicità, fulmine mentale che scarica la propria energia attraverso la pelle. Questo significa pelle d’oca.

I suoi amori, Mario quello freddo, Amedeo l’immaturo, Guido il maniaco, non possono reggere l’amore giovanile che porta inciso il nome di Massimiliano ma le permettono di maturare, di conquistare consapevolezza e riconoscimento delle proprie attrattive e possibilità.

L’autore fa in modo di non farci mai dimenticare che Massimiliano è una fantasia e in quanto tale nessuno può competere con un ideale fatto di purezza e di intensità.

“Le emozioni vagano caotiche, senza riuscire a trovare un punto in cui placarsi; risuonano dentro e mi riportano al solito stadio di non ritorno.”

E in effetti neanche Lia può scordarsene, nonostante la lotta interiore, le ferite, gli spasmi emozionali. Una nostalgia che ti radica dentro, dovuta a quella pesante consapevolezza che tutto ciò che lei fa può nulla contro la ricerca costante di quell’ombra che non l’ha mai toccata ma che vince, inesorabile, contro qualsiasi figura maschile.
Pelle d’oca è emozionante, poetico, graffiante, è una lunga lettera d’amore inusuale in nome di un sogno che ha avvolto un’intera vita.

E’ la lotta alla riabilitazione di quella vita stessa che la protagonista conduce contro se stessa e contro il mondo. Una riconciliazione, un amore che è salvezza ma anche tormento.

Lia custodisce la sua vita con quel sogno. Di solito l’essere umano sceglie l’opposto, ossia di custodire il proprio sogno con la vita, fino alla morte. Invece lei sceglie di proteggere la sua esistenza con quel sogno, la preserva, e intanto impara a vivere, si educa all’amore, ad amare e a lasciarsi amare, conservando dentro il proprio cuore quel sogno che le infonde la forza e l’energia necessaria per non mollare.
Quell’amore è un santuario ma è anche un cammino profondo e sentito che la conduce verso la sua unica alba.

“Ti rincontrerò e ti riconoscerò; non so dove, non so quando, non so come, ma le nostre essenze saranno di  nuovo unite, perché siamo viaggiatori dell’universo e non prigionieri di questa realtà.”

Ho amato queste parole e con esse il significato più nascosto, quello intimo, personale, privato. Ci sono libri che ti toccano, e te li senti addosso, libri che ti parlano come se quella voce giungesse da altri mondi, libri, come questo, che ti raccontano pezzi di vita, con una chiarezza, una consapevolezza, che uno specchio dal riflesso fulgido e vivo, non saprebbe fare di meglio.


8 commenti:

  1. Dalla trama sembra un bel libro, ma solo leggendo la recensione si percepisce quanto sia meraviglioso! *-* Complimenti davvero per la recensione!

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    1. E' davvero bello. Mi aveva colpito molto la cover ed il titolo e devo dire che il mio istinto non aveva sbagliato!

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  2. La cover mi piace moltissimo! E la trama sembra davvero bella; inoltre Antonietta tu gli hai dato ben 5 farfalline, quindi penso che sia davvero un libro speciale! Grazie mille per questa recensione perché già ti ho detto altre volte, mi fido moltissimo della tua opinione in fatto di libri!!

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    1. Vero? la cover arriva subito. Grazie mille Giulia, un abbraccio! <3

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  3. Beh sono stupita che un romanzo così dolce e con un tema che avresti pensato potesse essere sviluppato da una donna, sia invece opera di un uomo. Anche solo leggendo le frasi tratte dal libro che hai scelto si capisce che è un romanzo che rimane!

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    1. Rimane davvero molto ed è proprio come il titolo, in alcuni passi è da pelle d'oca!

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  4. Complimenti per la recensione
    Rispecchia fedelmente lo stato d'animo, la sensibilità e la delicatezza dello scrittore. Mi sono ritrovata in Lia in tantissimi passi del romanzo. Mi verrebbe da dire quasi uno specchio.
    Letto due volte e sempre mi commuove.

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