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martedì 17 novembre 2015

Intervista a Davide Cavazza, autore di Diciannove Novantuno

Buongiorno! Il post di oggi riguarda un’intervista realizzata allo scrittore Davide Cavazza e al suo romanzo Diciannove Novantuno pubblicato con Leone editore.


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Salve Davide, grazie per aver accettato questa intervista.

1 - Diciannove Novantuno. Perché questo titolo e cosa significa?

Il romanzo è un gioco di opposti. Una trama che unisce bene e male, bianco e nero, gioventù e vecchiaia. E che annoda questi opposti facendoli incontrare e scontrare, muovendo le corde dell’anima del protagonista e di chi sta intorno a lui. 

2 - Matteo Torrente, il protagonista, è un adolescente alle prese con un periodo estremamente significativo della sua vita. E’ stato difficile raccontare l’adolescenza?

Raccontare la vita è sempre straordinario. L’adolescenza è un’età complicata, e per questo perfetta per le pieghe di un romanzo. Ho cercato di ricordare la mia, inizialmente. Poi mi sono accorto che dovevo andare oltre, e descrivere con maggiore immediatezza il vortice di passioni e situazioni che coinvolgono Matteo, che vive l’anno più importante della sua vita.

3 - C’è un’accurata ambientazione storica degli anni novanta all’interno del romanzo, con i fatti e gli avvenimenti dell’epoca. Cosa rappresenta per lei quel momento storico e perché lo ha scelto come sfondo del proprio libro?

Il 1991 è stato un anno molto particolare. Gli eventi che sono descritti nel romanzo sono tutti reali, mentre i personaggi sono di fantasia. In quell’anno io ho sostenuto l’esame di maturità, e quindi ricordavo bene sensazioni che ho poi utilizzato nel corso della storia. Le ricerche compiute prima e durante la stesura mi hanno convinto che quello fosse l’anno giusto. A giudicare dal giudizio lusinghiero dei lettori, quei fatti stanno colpendo il cuore di molti.

4 - C’è stato qualcosa o qualcuno a cui si è ispirato per la stesura del romanzo?

Uno scrittore si ispira sempre alla vita che vive, e al suo contrario. In questo romanzo forse ho preso in prestito qualche caratteristica del mio compagno di banco al liceo, di qualche professore, di chi nuota con serietà, e di tutto quanto il resto. E’ sempre difficile rispondere a una domanda del genere, perché un narratore è un ladro. Ruba, a tutti, sempre.

5 - Se ci dovesse raccontare la natura intima e profonda del suo romanzo, cosa direbbe?

Il romanzo vuole raccontare una storia di ragazzi. Una storia come tante, tinta però di avvenimenti di vita così vera, e talvolta così straordinaria, da scatenare emozione. Mi piacerebbe che il lettore si immedesimasse nel protagonista, amandolo, detestandolo o lottando con lui. Vorrebbe dire che si ha voglia di sapere come andrà a finire.

6 - C’è interesse e cura per la dimensione psicologica dei personaggi e soprattutto del protagonista. Il romanzo è la versione scandita di una crescita che avviene nell’arco di un anno. Azioni, paure e sentimenti sono la base della vicenda. Qual è il messaggio nascosto (se c’è) che i lettori dovrebbero cogliere?

Ciascuno coglie le sfumature che più sente sue, che corrispondono alle emozioni suscitate dalle pagine, che qui corrono per un anno intero, senza respiro. Nei miei romanzi c’è sempre un messaggio di fondo, che tende però a non avere una unica possibile interpretazione. Le mie storie non sono mai chiuse, perché vorrei che fosse il lettore a continuarle e a immaginarle per conto suo, facendo ancora vivere i personaggi e animandoli dei propri sentimenti e del proprio coraggio.

7 - Continuerà a scrivere? Se sì, cosa?

La scrittura fa parte di me, da sempre. Scriverò un nuovo romanzo.

8- Se dovesse dedicare questo romanzo a qualcuno, a chi lo dedicherebbe?

A Lara, che sa leggere le increspature dell’anima.


3 commenti:

  1. Molto bella l'intervista! :) Mi piace leggerle perchè sembra quasi di conoscere più a fondo chi c'è dietro i libri che leggiamo :D

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  2. "Raccontare la vita è sempre straordinario." che bellissima frase....
    Secondo me libri che raccontano di fatti storici contemporanei sono molto utili, anche per conoscere il nostro passato perchè purtroppo a scuola non si fa in tempo a trattarlo.

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    1. Sono perfettamente d'accordo con te, oltre al romanzato, c'è un fondo di verità importante.

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