Buonasera cari lettori. Vi propongo la recensione del secondo libro che leggo di Michele Franco, L'artista della morte, un romanzo thriller rivolto a tutti gli amanti del genere e che preferiscono le atmosfere fatte di suspense e di attesa...
L'artista della morte
di Michele Franco Editore: Cavinato GENERE: Thriller Prezzo: 5,99 € Formato: eBook Data d'uscita: 2017 Link d'acquisto: QUI
Trama:
Un feroce serial killer cattura due ragazze per volta e, dopo averle narcotizzate, ne uccide una, mentre costringe l'altra a guardare e la rilascia al termine del massacro. Perché fa così? Perché, poi, rischiare così tanto? Durante il corso delle indagini Giacomo Ranieri, un abile commissario, con l'aiuto di Elena Monni, testimone del primo delitto, viene a scoprire che l'assassino non considera quelle uccisioni degli omicidi, ma materia per completare la sua "opera d'arte" ed i testimoni suoi critici. Inizia così una corsa contro il tempo per scoprire l'identità "dell'artista della morte" e fermarlo, prima che concluda il suo "capolavoro".
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RECENSIONE
L’artista della morte è il secondo lavoro che leggo di Michele Franco e nuovamente ho ritrovato la sua capacità di creare tensione, suspense e di intrigare il lettore conducendolo in una storia al limite dell’impossibile, dove personaggi che sembrano in balia di forze superiore si scontrano con l’inevitabile follia umana.
Di questo fondamentalmente si tratta. L’artista della morte è un pericoloso serial killer che uccide ragazze e lascia delle inermi testimoni complici innocenti e malcapitate della sua inarrestabile sete di vendetta.
La malvagità è dentro di noi, ci accarezza, ci culla tra le sue lunghe e possenti braccia. Nessun uomo ne è privo e la differenza consiste nella capacità di dominarla.
Un soggetto alquanto disturbato, allucinato e pazzo che non risparmia biglietti intimidatori e soprattutto continua a provocare la polizia che cerca in tutti i modi di arrestarlo.
La sua identità resta per molto tempo celata ed è davvero difficile comprendere chi sia davvero. L’autore distribuisce pochi indizi durante la lettura e si avvale di un commissario capace ed eccezionalmente umano, Giacomo Ranieri, aiutato nella sfida contro il killer da una giovane e coraggiosa poliziotta che lo affianca dall’inizio alla fine.
Una delle testimoni che è riuscita ad uscire viva dalla situazione tragica del primo omicidio è Elena, che ricoprirà un ruolo fondamentale in tutta la storia.
Lo stile dell’autore è fluido e scorrevole, la lettura risulta semplice e veloce, senza alcun tipo di tentennamento. Le ambientazioni sono chiare ed uniformi così come i personaggi che vengono descritti molto bene e messi a nudo nelle loro forze e debolezze.
Ovviamente il vero catalizzatore di tutta la storia è il serial killer che è dotato di tanta arroganza e presunzione a tal punto da essere convinto di non poter essere catturato mai.
Ma ha fatto male i conti perché il commissario, oltre ad essere una persona molto brava nel suo lavoro, è anche dotato di una grande umanità e sensibilità e dunque si prende a cuore, letteralmente, la storia agghiacciante di queste povere ragazze che sono spinte, senza motivo, in un vortice di morte e sangue.
Non sopporto chi si mette in mezzo! Non voglio che qualcuno interferisca nel nostro gioco mortale agevolando oppure ostacolando uno dei concorrenti in gara! Non tollero chi non sa apprezzare la meravigliosa arte della mortee ben presto anche all’altro intruso spetterà la stessa sorte!
All’inizio come ogni thriller che si rispetti, la narrazione si articola sull’esplicazione dei vari omicidi e sulla ricerca degli indizi, sugli ascolti delle testimoni e sui sopralluoghi, ma poi con il passare delle pagine, la suspense sale perché il lettore avverte chiaramente che il killer si sta esponendo troppo, proprio a causa della sua arroganza e i colpi di scena si avvicinano terribilmente.
L’artista della morte riesce a mantenere alta la curiosità di chi legge e conferma la capacità dell’autore di sapersi giostrare all’interno di una dimensione angosciosa e rischiosa come può essere quella del thriller, senza mai perdere il suo tocco sinistro e cattivo, nell’ottica apprezzabilissima di una storia che sa anche regalare la speranza che alla fine venga fatta comunque giustizia.
Bellissima recensione, complimenti!
RispondiEliminaGrazie!
EliminaIn questo periodo sono più intrigata che mai da gialli e thriller (colpa della serie su Cormoran Strike*-*), ma noto come, nel 90% dei casi sia sempre un uomo a condurre le indagini. Non che questo penalizzi la narrazione, anzi, molti sono interessanti e ben delineati, solo che in quanto donna non mi dispiacerebbe una presenza femminile più massiccia in questo generexD
RispondiEliminaTerrò presente di tale suggerimento per storie future ;)
EliminaConcordo con te, Virginia. Credo che sia anche un fatto (errore) relativo al modo di pensare. Probabilmente si pensa che un uomo sia più incline a questo tipo di ruolo. E' anche un po' un clichè, forse, parlando in generale.
EliminaCiao Antonietta <3
RispondiEliminaLa trama mi ha lasciato un attimino spiazzata, ma anche se è un tantino forte mi ha colpito tanto in positivo.
Da come lo hai descritto, sembra che si tratti di un thriller fatto bene, con tutti i suoi elementi tipici dosati al punto giusto.
Lo segno, mi hai incuriosito parecchio!
Un abbraccio forte! <3<3
Ciao Maria! <3 E' una storia strutturata bene e credo sia perfettamente in linea con i romanzi che ami leggere, poichè a te appassionano proprio questo genere di letture. :-)
EliminaUn abbraccio forte! :***