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venerdì 6 febbraio 2015

Le digressioni del cuore di Luca Barbanti Recensione

Buongiorno! Anche oggi è una giornata dedicata alle recensioni. Il romanzo che vi propongo oggi è scritto dall’esordiente Luca Barbanti e s’intitola Le digressioni del cuore. Una storia molto profonda che racconta in che modo le vite di Luigi, il protagonista e di un bambino nigeriano s’intrecciano, creando un legame di inestimabile valore.


Aspetto le vostre impressioni!

Titolo: Le digressioni del cuore
Autore: Luca Barbanti
Editore: Epsil
Pubblicazione: Dicembre 2014
Genere: Romanzo
Pagine: 182
Prezzo:  12,00 – 3,99

Trama

La vita di Luigi scorre nella pura normalità, quando un bel giorno una sua vecchia amica, Faysa, ragazza nigeriana che vive da anni in Italia, lo va a trovare. Lei gli racconterà il vero motivo della sua visita: è sposata con un uomo che la maltratta e che le ha dato un bambino, Issah. La vita di Luigi cambia del tutto quando Faysa gli dice che deve tornare in Nigeria per un incarico importante con l'ambasciatore, un grande amico di suo padre. Questi odia qualsiasi individuo bianco-europeo, pertanto la ripudierebbe se venisse a sapere del suo matrimonio e di Issah. Faysa chiede allora una grande prova di amicizia a Luigi: tenere Issah con lui e fargli da padre. Luigi decide di accettare e di portare Issah a casa con sè. Nonostante le piccole e brevi difficoltà iniziali, i due presto stringeranno un forte legame: Luigi gli insegnerà i suoi principi, a essere rispettoso, buono e a non curarsi del suo colore della pelle che viene denigrato dagli altri perché, in un paese come l'Italia, tutti hanno il diritto di sentirsi italiani, di sentirsi normali.


Biografia 

Luca Barbanti nasce a Roma il 13/02/1992 insieme alla sua gemella Martina. Frequenta l'istituto alberghiero a Rieti. Sin dall'adolescenza evidenzia una predisposizione per le materie umanistiche e letterarie e per le lingue straniere. Dopo aver conseguito il diploma si iscrive alla facoltà di scienze della mediazione linguistica presso l'università Gregorio VII di Roma. Oltre alla scrittura, ha la passione per il calcio e la buona cucina. "Le digressione del cuore" è il suo primo romanzo.





Le digressioni del cuore è la storia di Luigi, protagonista ed alter ego dell’autore che con estrema sincerità e semplicità, racconta la sua visione del mondo attraverso uno sguardo posato ed incredibilmente attento. 
C’è un’acuta e ben destreggiata osservazione alla base di ogni descrizione e discorso che supera molto spesso la stessa qualità esclusivamente narrativa del testo, concentrandosi felicemente sugli aspetti più introspettivi. 

Luigi è un ragazzo normale che lavora come receptionist in un hotel importante e che da pochi mesi ha stretto una relazione significativa con Giulia, una donna che ammira molto. Sebbene lui non voglia ammettere a sé stesso il significato di questo legame e il suo valore, i fatti parlano terribilmente chiaro: Giulia è in grado di farlo sentire amato e risveglia costantemente in lui la sua identità di uomo. E’ una donna sensibile, molto intelligente, caparbia ed è un’inguaribile sognatrice. 
Sin dalle prime pagine, la vita di Luigi scorre tranquillamente nella sua quotidianità. Lavoro, amici, incontri ma soprattutto riflessioni su tutto ciò che lo circonda. 

“Sono sempre stato un amante dell‟osservazione: mi affascina molto, quando mi trovo in luoghi affollati, guardarmi intorno, cercare di capire i pensieri e magari un po’ di vita di chi mi sta accanto.” 

Luigi è un sentimentale-filosofo convinto, si lascia facilmente portare via dai pensieri e rapire dalle emozioni. E’ chiaro fin dall’inizio che nella sua vita come in tutta questa storia, troneggia indisturbato il battito palpitante del cuore, amico e nemico delle esistenze di tutti. 
Un cuore, quello di Luigi, che subisce uno strappo proprio quando la sua amata Giulia gli comunica che si trasferirà in Galles per inseguire il suo sogno fatto di volontariato, lasciandogli addosso una terribile ansia di abbandono. 

Il protagonista, con uno stile semplice e leggero, ci racconta di sé stesso come di una persona socievole, gentile, educata ed altruista, spesso canzonatoria ma soprattutto profondamente riflessiva. La sua vita è fatta di momenti sinceri e spontanei, che scandiscono un’esistenza nella quale rientrano a dovere personaggi molto diversi tra loro, egregi rappresentanti di un’umanità variegata e variopinta, piena di voci e di suoni, attraverso luoghi capaci di raccontare vite nuove ed inesplorate, nelle quali esiste più di tutto, una condanna netta e pesante contro qualsiasi tipo di ostracismo e razzismo verso qualunque tipo di diversità fisica o mentale. 
Luigi è un ragazzo dal cuore buono ma che qualcosa inaspettatamente incrina. 

Lo stile dell’autore è estremamente colloquiale, il suo modo di narrare è quello tipico della conversazione a tu per tu, come se parlasse direttamente al lettore, attraverso un uso dialogato della prima persona che enfatizza la discorsività delle scene, a discapito di un linguaggio più elaborato che non trova spazio. Le scene sono familiari e facilmente riconoscibili, palesemente quotidiane a tal punto che ci sembra di leggere una vita tra le tante. 

La tranquillità di un’esistenza apparentemente equilibrata è turbata dall’arrivo di una figura che giunge direttamente dal passato di Luigi e trascina con sé un vero uragano. Faysa, una vecchia amica universitaria, originaria della Nigeria, porta con sé una notizia incredibile che si tramuta presto in una richiesta d’aiuto impossibile da rifiutare. 
La donna, vittima di soprusi da parte del marito e di una violenza domestica inaudita, chiede a Luigi di potersi occupare di suo figlio Issah, di sette anni, per un periodo di tempo ancora indefinito ma sicuramente lungo. 
Il giovane, che non ha mai avuto a che fare con bambini, né tanto meno ha mai visto quella piccola anima innocente, dopo un rifiuto iniziale, dettato più dalla paura che dalla mancata comprensione della gravità della situazione, accetta. 

"Tu sei l‟unico uomo in grado di poterlo tenere con sé, di poterlo educare, istruire e amare davvero e nel migliore dei modi possibili…"

Dunque questo bambino giunge come un fulmine a ciel sereno nella vita del nostro protagonista, portando con sé ancora ulteriori riflessioni e prese di coscienza che riguardano la vita dei singoli come quella di tutti. 
Tra i temi trattati in questo romanzo esplode forte quello della violenza sulle donne, contro cui l’autore, come il protagonista, istruisce una condanna totalizzante ed estrema. Irrompe dunque la sofferenza come un velo che strappa via da una vita usuale la sua banalità e certezza, rendendo estremamente deboli tutte quelle scelte e convinzioni che fino ad allora erano state calcolate e calcolabili. Ma la tempesta è alle porte e l’odore delle vittime arriva fino a riva. Cosa farà Luigi? 

Issah lo metterà di fronte a qualcosa di profondamente nuovo per lui, di cui è completamente all’oscuro e che rimetterà in gioco i suoi ricordi e soprattutto la sua infanzia: la paternità. Cosa significa essere padre? Luigi comincerà a porsi molte domande, cercando di capire cosa voglia dire veramente prendersi cura di qualcuno. La sua sarà una lenta presa di coscienza, accompagnata dalla possibilità di riconoscere le sue nuove responsabilità. In altre parole una crescita ed una maturazione che lo porteranno a riflettere sul concetto di amore e sulla possibilità reale di amare qualcuno che non si conosce. 

Ma Issah non rappresenta solo un bambino dalla pelle scura, non è solo uno straniero in un mondo che per diritto gli appartiene, perché lui è italiano nonostante gli altri dicano il contrario. Gli ignoranti, i superficiali, cattivi mezzi uomini che usano le offese per inchiodare la dignità del proprio simile, anche se si tratta di un bambino che non può difendersi. 
No, non si tratta solo della storia di una piccola anima innocente che si aggrappa a colui che lo può proteggere, si tratta della vita preziosa di un bambino che deve essere salvato dalla meschinità umana. 
E ciò che bisogna salvare è la sua innocenza prima che venga sporcata. 

Con il passare del tempo il legame tra i due cresce e s’intensifica, basandosi sulla stima reciproca e sulla fiducia. Ma sullo sfondo incombe inquietante e strisciante il razzismo latente che circonda la vita di tutti quelli che vengono considerati stranieri e diversi. Ed è nel bambino che si racchiudono i dolori, le ingiustizie e le sofferenze di un mondo cieco davanti alla vera natura delle cose. 

A tratti commovente in altri profondo, il romanzo è ben articolato e scivola nella sua semplicità. Issah è una vittima e Luigi si sente in dovere di difenderlo su più fronti: dalla società che usa il razzismo come arma disgustosa e denigrante e dal padre, uomo violento e privo di umanità. 
Ma anche Luigi ha le sue debolezze, i suoi lati oscuri, la sua fragilità latente che lo conduce a sbagliare e a mentire a chi non vorrebbe. 

Intrecciata alla storia di questo bambino indifeso e dell’uomo che deve proteggerlo, esiste un coraggio fatto di scelte e di sostanza, una responsabilità intensa e determinante che nasce nel cuore di Luigi e lo rende capace di decidere, di rischiare e di affrontare anche il più infido dei pericoli. 
Issah risveglierà in lui la vita, la voglia di scegliere, di conquistare, di combattere. Una scelta fatta con il coraggio più potente ed ammaliante di chi possiede un cuore buono e un’anima altrettanto pulita. 

Luigi vorrebbe salvare quel bambino dalla cattiveria del mondo, dalla mancanza di rispetto, dalla violenza e dall’abominio dell’ignoranza, ma sarà quel bambino, con la sua ingenuità e la sua capacità di mantenersi ancora integro, nonostante lo squallore al quale inevitabilmente è condannato per le sue stesse origini e per un maledetto colore della pelle, che lo salverà. 

Lo farà nel silenzio e nel rispetto, nella delicatezza e nella fragilità di un’anima che è ancora capace di perdonare. Per fortuna. 

"Va bene, non mi rispettate, mi discriminate e io lo so bene, ma nel mio mondo ci sarà sempre anche posto per voi, perché, vedete, qui io sono proprio come siete voi."




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