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giovedì 7 aprile 2022

Recensione: CECITÈ MALAGA di Benjamin Lacombe

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Rizzoli, oggi vi parlo di un breve libro illustrato, Cecitè Malaga di Benjamin Lacombe.

cecitÈ malaga

di Benjamin Lacombe
Editore: Rizzoli
Pagine: 60
GENERE: Libro illustrato
Prezzo: 22,00
Formato: Cartaceo
Data d'uscita: 2022
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Mi chiamo Sebastian Lindstrom, e sono il cattivo della storia. Ho deciso di mettermi a nudo, di dire la verità per una volta nella mia ingannevole vita, non importa quanto possa essere oscura. E vi assicuro che è così oscura, che vi ritroverete a vagare per i recessi bui della mia mente, in cerca della maniglia della porta che non c’è. Non scambiatela per una confessione. Non sono in cerca di perdono, e in ogni caso non lo accetterei. I miei peccati mi appartengono. Mi tengono compagnia. Si tratta della vera storia di come l’ho trovata, rapita e poi persa. Era una dolce donzella e aveva già il suo principe azzurro. Ma ogni fiaba ha un cattivo, qualcuno appostato nell’ombra pronto a mandare tutto all’aria. Un mascalzone disposto a mettere il mondo a ferro e fuoco pur di ottenere ciò che vuole. Quello sono io. Il cattivo della storia.

RECENSIONE

Cecitè Malaga è un breve libro illustrato che l’autore ha scritto dieci anni fa, ma che soltanto adesso si è deciso a pubblicare. 

Il formato è diverso da quello solito. Si tratta di un libro lungo e stretto, di poche pagine. 
Appena lo si apre, si viene subito avvolti da un’atmosfera scura, lugubre, tetra. 

La protagonista di questa storia è cieca. 
È una piccola ragazzina che fa la funambola e rischia ogni sera la propria vita davanti a un pubblico che, ovviamente, non conosce la sua vera storia. In realtà nemmeno Cecitè ricorda il suo passato. Non sa come ha perso la vista e che cosa ha vissuto prima di diventare un’artista amata e apprezzata da tutti. 
Un giorno, però, capita qualcosa di straordinario, che la riporterà indietro nel tempo, nel momento in cui ha perso la vista e ha perso anche i suoi genitori. 

Non posso dirvi oltre perchè è una storia che deve essere letta per essere compresa fino in fondo. All’apparenza sembrerebbe troppo breve e priva di significato, anche perchè le parti scritte sono davvero ridotte, mentre tutte le pagine o quasi, sono occupate da illustrazioni grandi ed efficaci che ritraggono la piccola protagonista mentre recita i suoi spettacoli, oppure, in un secondo momento, quando comincia a ricordare. 

Solo quando si giunge alla fine del libro, ci si rende conto del vero significato di ciò che si è letto. 
È proprio l’autore a parlare in una sorta di epilogo dove spiega per quale motivo ha deciso di scrivere questa storia. Fa riferimento a una sua esperienza personale. 

Un giorno, a causa di un grave lutto, è rimasto cieco per qualche minuto. È un evento che può succedere a chiunque, io ne avevo sentito già parlare. 
La cecità temporanea può scaturire da un’emozione negativa estremamente forte, ma questo non evita che il soggetto in questione viva, seppur per poco tempo, una condizione allarmante. 

Infatti l’autore chiede ai propri lettori che cosa succederebbe se un giorno perdessero la vista. 
Questo è il senso della storia di Cecitè Malaga. Parlare di cecità ma anche di sentimenti e di emozioni che fanno parte della vita. Di resilienza, di coraggio e della voglia di continuare a combattere senza arrendersi mai. 

Le illustrazioni di Lacombe sono uniche. Ha uno stile oscuro, ma estremamente funzionale. Non gioca a favore del buio e dell’oscurità, come qualcuno potrebbe credere. Quello è solo un punto di partenza, per poi volgere verso la luce e la speranza, come ha dimostrato anche in questa storia. 

Le prime pagine sono molto scure, le illustrazioni si alternano a pagine vuote e nere che sovrapposte ai disegni, ne impediscono la vista, a voler sottolineare la condizione di cecità e di buio della protagonista, e in qualche modo, anche la nostra. 

Poi, con lo scorrere del tempo, e la lenta presa di coscienza della nostra eroina, anche le pagine si schiariscono e i disegni diventano via via più visibili. C’è una presa di coscienza e una sorta di rivalutazione finale che premiano Cecitè rendendola finalmente una ragazza come tutte le altre. 

Ma una domanda sorge spontanea: la cecità è solo una condizione fisica, o in qualche modo siamo tutti un po’ ciechi di fronte al mondo?

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