Buongiorno!
Dopo aver amato alla follia Alakim, personaggio creato dalla
fantasia di Anna
Chillon, ho letto anche un altro suo romanzo, Nobili parole, nobili abusi. Un
romance storico ed erotico dalle tinte fosche e conturbanti alle quali l’autrice
ci ha ampiamente abituato. Ma qualcosa non mi ha convinto. Scoprite cosa!
Titolo: Nobili parole, nobili abusi
Autore: Anna Chillon
Editore: Smasher
Pagine: 268
Genere: Romanzo Erotico
Prezzo: € 2,99
Uscita: Marzo 2015
TRAMA
Palazzo
Leicerhampton, 1801. Rimasta orfana in giovane età, Dawn prende servizio nella
dimora del conte Terence Ibelin Cristopher, venendo pericolosamente a
conoscenza dei suoi biechi segreti. Non appena Terence lo scopre decide di
imporre alla fanciulla troppo curiosa un crudele compromesso. Dawn deve
accettarlo se tiene alla sua vita, ben sapendo che in questo modo finirà tra le
grinfie del Padrone, impreparata alla sua impetuosità e al suo terribile
fascino. Ed è così che nasce tra i due una relazione che stravolgerà la vita di
Terence, portandolo a consumare una lotta nella quale tutto sarà messo a
rischio, perfino la vita stessa. Tutto, pur di possedere la sola cosa autentica
che resta.
Nobili parole, nobili abusi è un romance storico ed erotico tinteggiato dall’oscurità,
materia prima di Anna Chillon, un’autrice che a mio vedere non sbaglia un
colpo ed è così matura e sofisticata nel suo stile da dare sempre l’impressione
di essere una scrittrice ampiamente navigata ed affermata.
La protagonista è una
giovanissima cameriera di nome Dawn
che si trova a dover fronteggiare gli insulti e gli attacchi poco gentili e fin
troppo violenti del conte di Leicerhampton,
padrone della dimora nella quale presta
servizio e che la ospita negli anni più delicati della sua adolescenza. Infatti
ci troviamo di fronte ad un rapporto amoroso sicuramente impari: lei sedicenne,
lui un uomo maturo sia nel carattere che nell’aspetto fisico ma l’autrice non
si perde in chiacchiere inutili e fin dalle prime pagine mette chiaramente in
evidenza quali sono i toni della storia e le possibili strade che i due
protagonisti possono intraprendere. Allo stesso modo farò io, mettendovi subito
in guardia e dicendovi che oltre ad una buona ambientazione storica ottocentesca
e a dettagliate descrizioni di luoghi e personaggi, il filo conduttore resta
senza dubbio l’approccio amoroso e sessuale e soprattutto l’evolversi di questo
strano sentimento che nasce e cresce all’insaputa di Dawn e del suo terribile
conte.
Anna Chillon ha creato
il personaggio di Alakim,
protagonista della saga omonima e in
questo breve romanzo non perde ovviamente la stessa capacità di intessere un
tessuto narrativo privo di sbavature grazie anche alla predilezione per la creazione di antieroi al maschile
dannati e impenetrabili. Il conte è un demonio, sembra un assatanato, un
assassino che scrive lettere contorte e segrete con le quali discute di fatti
politici ed economici e soprattutto di misteri e macchinazioni che lo vedono
coinvolto in prima persona in fatti di sangue e morte.
Insomma, fin dalle prime
battute che escono dalla sua bocca, immediatamente lo classifichiamo come un
uomo altezzoso, arrogante, prepotente ma estremamente affascinante, sicuro di sé
e ancora più importante intelligente e più furbo di una volpe. Lo incrociamo
mentre corteggia le dame più intriganti e mentre ostenta quella sua bellezza
mai dichiarata ma assolutamente fascinosa e dannatamente colpevole proprio come
una maledizione.
E chi altri può essere
più maledetto dello stesso conte? Un essere che non sembra provare rimorso né redenzione,
non può essere salvato dai suoi peccati neanche quando il suo istinto e la sua
fame vengono perversamente attratti dalla giovane cameriera, così innocente e
pura da apparirgli persino troppo
fragile per essere abbattuta.
Ma è proprio questo quello che tenta di fare, vuole sottometterla a tutti i costi e più va avanti in questo gioco macabro e malato prendendosi tutto della povera fanciulla, più si renderà conto che non riesce in alcun modo a strapparle la sua intelligenza e la sua fierezza. Infatti Dawn è un personaggio forte e determinato che nonostante debba subire le angherie del suo padrone, non perde mai la speranza e soprattutto non è una stupida, dimostrandolo in ogni occasione e guadagnandosi così l’attenzione del conte che non è soltanto una mera e idiota attrazione sessuale, fine a se stessa. Lui vuole possederla e tenerla per sé, vuole che lei gli appartenga, ma non sarà così facile perché Dawn gli darà filo da torcere.
Ma è proprio questo quello che tenta di fare, vuole sottometterla a tutti i costi e più va avanti in questo gioco macabro e malato prendendosi tutto della povera fanciulla, più si renderà conto che non riesce in alcun modo a strapparle la sua intelligenza e la sua fierezza. Infatti Dawn è un personaggio forte e determinato che nonostante debba subire le angherie del suo padrone, non perde mai la speranza e soprattutto non è una stupida, dimostrandolo in ogni occasione e guadagnandosi così l’attenzione del conte che non è soltanto una mera e idiota attrazione sessuale, fine a se stessa. Lui vuole possederla e tenerla per sé, vuole che lei gli appartenga, ma non sarà così facile perché Dawn gli darà filo da torcere.
L’autrice riesce a
creare un intreccio che sorprende per svariati colpi di scena, le descrizioni
sono affusolate e precise, conosciamo i pensieri del conte e di Dawn e possiamo
continuamente metterli a confronto per comprendere fino a che punto le loro
emozioni si incrocino e quando realmente diverranno tutt’uno.
“Bruciava, terribile e
inebriante insieme. Dawn se ne sentiva consumare mentre soccombeva al padrone,
certa che alla fine di lei non sarebbe rimasto che cenere.”
Dawn sarà sempre reticente
e avrà paura delle maniere brusche del suo padrone ma si sentirà anche fortemente
attratta da questo personaggio che non ha alcuna scusante, neanche alla fine, perché
in lui nessuna traccia di vera spassionata benevolenza si intravede.
Questo è l’unico neo che
mi sento di evidenziare di questo romanzo. Stranamente non ho empatizzato con
il conte, nel senso che non mi ha conquistato ed è davvero molto strano. Di
solito amo questo genere di personaggi ma credo di essere stata tratta in
inganno da Alakim. Non nascondo che il suo fantasma continua ad aleggiare e
dunque leggere qualcosa della Chillon, seppur completamente diverso, non mi ha
permesso di avere quella lucidità e quel distacco. E’ come se il mio cervello
mettesse continuamente a paragone i due antieroi e naturalmente con un unico
vincitore che non sto a ripetervi.
Mi sono piaciute molte
frasi e scene che mi hanno confermato l’agilità e la perfezione dello stile
dell’autrice e ciò che comunque ho apprezzato è stata la storia e il suo
finale. Purtroppo però non c’è stato quel colpo di fulmine che in precedenza ha
disintegrato le mie capacità intellettive, infatti la mia mente è ancora
bloccata tra angeli serafini e paradisi infranti, non me ne voglia l’autrice ma
è così e adesso scelga lei stessa se questo sia un merito o una colpa.
Mi intriga molto, questo tipo di ambientazione mi piace parecchio!
RispondiEliminaLeggilo! <3
EliminaNon sembra niente male ^^
RispondiEliminaSe ti piace il genere, devi leggerlo! :-)
EliminaSembra davvero affascinante...l'hai descritto davvero bene...:)
RispondiEliminaGrazie! <3
EliminaCiao, io ho la passione per il romanzo storico e meno per quello erotico... però dalla tua recensione mi pare di capire che è ben fatto. Lo aggiungerò alla mia w.list sperando che non sia esageratamente spinto per un romanzo storico. :)
RispondiEliminaCiao Alessia, la parte erotica è molto presente ma lo stile della Chillon non la rende esagerata, secondo me! Spero possa piacerti. ^_^
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