Ultime recensioni

martedì 12 gennaio 2016

Nobili parole, nobili abusi di Anna Chillon Recensione

Buongiorno! Dopo aver amato alla follia Alakim, personaggio creato dalla fantasia di Anna Chillon, ho letto anche un altro suo romanzo, Nobili parole, nobili abusi. Un romance storico ed erotico dalle tinte fosche e conturbanti alle quali l’autrice ci ha ampiamente abituato. Ma qualcosa non mi ha convinto. Scoprite cosa!



Titolo: Nobili parole, nobili abusi
Autore: Anna Chillon
Editore: Smasher
Pagine: 268
Genere:  Romanzo Erotico
Prezzo: € 2,99
Uscita: Marzo 2015


TRAMA


Palazzo Leicerhampton, 1801. Rimasta orfana in giovane età, Dawn prende servizio nella dimora del conte Terence Ibelin Cristopher, venendo pericolosamente a conoscenza dei suoi biechi segreti. Non appena Terence lo scopre decide di imporre alla fanciulla troppo curiosa un crudele compromesso. Dawn deve accettarlo se tiene alla sua vita, ben sapendo che in questo modo finirà tra le grinfie del Padrone, impreparata alla sua impetuosità e al suo terribile fascino. Ed è così che nasce tra i due una relazione che stravolgerà la vita di Terence, portandolo a consumare una lotta nella quale tutto sarà messo a rischio, perfino la vita stessa. Tutto, pur di possedere la sola cosa autentica che resta.



Image and video hosting by TinyPic



Nobili parole, nobili abusi è un romance storico ed erotico tinteggiato dall’oscurità, materia prima di Anna Chillon, un’autrice che a mio vedere non sbaglia un colpo ed è così matura e sofisticata nel suo stile da dare sempre l’impressione di essere una scrittrice ampiamente navigata ed affermata.

La protagonista è una giovanissima cameriera di nome Dawn che si trova a dover fronteggiare gli insulti e gli attacchi poco gentili e fin troppo violenti del conte di Leicerhampton,  padrone della dimora nella quale presta servizio e che la ospita negli anni più delicati della sua adolescenza. Infatti ci troviamo di fronte ad un rapporto amoroso sicuramente impari: lei sedicenne, lui un uomo maturo sia nel carattere che nell’aspetto fisico ma l’autrice non si perde in chiacchiere inutili e fin dalle prime pagine mette chiaramente in evidenza quali sono i toni della storia e le possibili strade che i due protagonisti possono intraprendere. Allo stesso modo farò io, mettendovi subito in guardia e dicendovi che oltre ad una buona ambientazione storica ottocentesca e a dettagliate descrizioni di luoghi e personaggi, il filo conduttore resta senza dubbio l’approccio amoroso e sessuale e soprattutto l’evolversi di questo strano sentimento che nasce e cresce all’insaputa di Dawn e del suo terribile conte.

Anna Chillon ha creato il personaggio di Alakim, protagonista della saga omonima e in questo breve romanzo non perde ovviamente la stessa capacità di intessere un tessuto narrativo privo di sbavature grazie anche alla predilezione  per la creazione di antieroi al maschile dannati e impenetrabili. Il conte è un demonio, sembra un assatanato, un assassino che scrive lettere contorte e segrete con le quali discute di fatti politici ed economici e soprattutto di misteri e macchinazioni che lo vedono coinvolto in prima persona in fatti di sangue e morte.

Insomma, fin dalle prime battute che escono dalla sua bocca, immediatamente lo classifichiamo come un uomo altezzoso, arrogante, prepotente ma estremamente affascinante, sicuro di sé e ancora più importante intelligente e più furbo di una volpe. Lo incrociamo mentre corteggia le dame più intriganti e mentre ostenta quella sua bellezza mai dichiarata ma assolutamente fascinosa e dannatamente colpevole proprio come una maledizione.

E chi altri può essere più maledetto dello stesso conte? Un essere che non sembra provare rimorso né redenzione, non può essere salvato dai suoi peccati neanche quando il suo istinto e la sua fame vengono perversamente attratti dalla giovane cameriera, così innocente e pura da apparirgli  persino troppo fragile per essere abbattuta. 




Ma è proprio questo quello che tenta di fare, vuole sottometterla a tutti i costi e più va avanti in questo gioco macabro e malato prendendosi tutto della povera fanciulla, più si renderà conto che non riesce in alcun modo a strapparle la sua intelligenza e la sua fierezza. Infatti Dawn è un personaggio forte e determinato che nonostante debba subire le angherie del suo padrone, non perde mai la speranza e soprattutto non è una stupida, dimostrandolo in ogni occasione e guadagnandosi così l’attenzione del conte che non è soltanto una mera e idiota attrazione sessuale, fine a se stessa. Lui vuole possederla e tenerla per sé, vuole che lei gli appartenga, ma non sarà così facile perché Dawn gli darà filo da torcere.

L’autrice riesce a creare un intreccio che sorprende per svariati colpi di scena, le descrizioni sono affusolate e precise, conosciamo i pensieri del conte e di Dawn e possiamo continuamente metterli a confronto per comprendere fino a che punto le loro emozioni si incrocino e quando realmente diverranno tutt’uno.

“Bruciava, terribile e inebriante insieme. Dawn se ne sentiva consumare mentre soccombeva al padrone, certa che alla fine di lei non sarebbe rimasto che cenere.”

Dawn sarà sempre reticente e avrà paura delle maniere brusche del suo padrone ma si sentirà anche fortemente attratta da questo personaggio che non ha alcuna scusante, neanche alla fine, perché in lui nessuna traccia di vera spassionata benevolenza si intravede.

Questo è l’unico neo che mi sento di evidenziare di questo romanzo. Stranamente non ho empatizzato con il conte, nel senso che non mi ha conquistato ed è davvero molto strano. Di solito amo questo genere di personaggi ma credo di essere stata tratta in inganno da Alakim. Non nascondo che il suo fantasma continua ad aleggiare e dunque leggere qualcosa della Chillon, seppur completamente diverso, non mi ha permesso di avere quella lucidità e quel distacco. E’ come se il mio cervello mettesse continuamente a paragone i due antieroi e naturalmente con un unico vincitore che non sto a ripetervi.

Mi sono piaciute molte frasi e scene che mi hanno confermato l’agilità e la perfezione dello stile dell’autrice e ciò che comunque ho apprezzato è stata la storia e il suo finale. Purtroppo però non c’è stato quel colpo di fulmine che in precedenza ha disintegrato le mie capacità intellettive, infatti la mia mente è ancora bloccata tra angeli serafini e paradisi infranti, non me ne voglia l’autrice ma è così e adesso scelga lei stessa se questo sia un merito o una colpa.


8 commenti:

  1. Mi intriga molto, questo tipo di ambientazione mi piace parecchio!

    RispondiElimina
  2. Sembra davvero affascinante...l'hai descritto davvero bene...:)

    RispondiElimina
  3. Ciao, io ho la passione per il romanzo storico e meno per quello erotico... però dalla tua recensione mi pare di capire che è ben fatto. Lo aggiungerò alla mia w.list sperando che non sia esageratamente spinto per un romanzo storico. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Alessia, la parte erotica è molto presente ma lo stile della Chillon non la rende esagerata, secondo me! Spero possa piacerti. ^_^

      Elimina