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giovedì 19 maggio 2016

Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile

Buongiorno! Grazie alla Garzanti Lo strano viaggio di  un oggetto smarrito di Salvatore Basile. Una storia dolce e malinconica, una ricerca per la vita e della vita stessa che attraversa un'esistenza fatta di dolori e di ferite, di abbandoni e di scuse, di dolcezze e di amore. La copertina è fantastica... e non solo!



Titolo: Lo strano viaggio di un oggetto smarrito
Autore: Salvatore Basile
Editore: Garzanti
Pagine: 250
Genere: Romanzo
Prezzo: 16,40
Uscita: Maggio 2016

TRAMA


Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola, ma quando apre la porta della sua casa nella piccola stazione di Miniera di Mare, trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene il diario segreto di Michele, un quaderno rosso con la copertina un po' ammaccata. Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario, lo ripone nella valigia, ma promette di restituirlo. Poi, sale sul treno in partenza sulla banchina. Sono passati vent'anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria. Addosso, la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi, una tristezza assoluta, profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo, con l'unica compagnia degli oggetti smarriti che vengono trovati ogni giorno nell'unico treno che passa da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno, mantengono le promesse, non ti abbandonano. Finché un giorno, sullo stesso treno che aveva portato via sua madre, incastrato tra due sedili, Michele ritrova il suo diario. Non sa come sia possibile, ma Michele sente che è sua madre che l'ha lasciato lì. Per lui. E c'è solo una persona che può aiutarlo: Elena, una ragazza folle e imprevedibile come la vita, che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità. E, forse, anche una cura per il suo cuore smarrito. Questa è la storia di un ragazzo che ha dimenticato cosa significa essere amati. È la storia di una ragazza che ha fatto un patto della felicità, nonostante il dolore. È la storia di due anime che riescono a colorarsi a vicenda per affrontare la vita senza arrendersi mai. Salvatore Basile ci regala una favola piena di magia, emozione e speranza. Un caso editoriale che ha subito conquistato il cuore di tutte le case editrici del mondo, che se lo sono conteso acerrimamente alla fiera di Francoforte. Una voce indimenticabile, che disegna un sorriso sul nostro cuore.

















Lo strano viaggio di un oggetto smarrito è un romanzo di cui ho avvertito prima di ogni altra cosa la malinconia e la nostalgia di sentimenti e di emozioni e della stessa vita. Per me che amo questo genere di atmosfere era impossibile non restare colpiti dall’aria che si respira soprattutto nella prima parte del romanzo, incastrata tra la memoria ed i ricordi ed un dolcissima melanconia, soave e leggera che impregna come un odore intenso ma non fastidioso, l’intera lettura attraverso l’esistenza un po’ rotta di Michele, il protagonista. 
Un giovane uomo di trent’anni che vive nella più assoluta solitudine in un piccolo paese dove lavora come ferroviere, lo stesso lavoro del padre ormai morto. La sua stessa divisa, la stessa quotidianità e la stessa malattia che si chiama rifiuto della realtà e chiusura verso il mondo per paura di soffrire che lo ha attanagliato da quando era piccolo, da quando la madre lo ha lasciato. 
Perchè lui e la mamma non si sono salutati? Perchè papà ora fischia? Non lo sa che poi il treno va via e che poi sul treno c’è la mamma?
Commovente il prologo del romanzo nel quale l’autore descrive con estrema delicatezza e dolcezza, la scena in cui la madre di Michele lo lascia, promettendogli di tornare, prima o poi, e chiedendo al bambino di poter portare con sé il suo diario rosso. E’ così che ad un età dove qualsiasi cosa appare incomprensibile, soprattutto l’abbandono di una madre, che Michele si ritrova da solo e non solo fisicamente, perché la sua sarà, giorno dopo giorno, anno dopo anno, una solitudine scelta dalla propria anima.  
Voglio dire che ognuno di noi, se ci pensa bene, si sente di un colore. Che poi magari cambia a seconda delle giornate e dei momento. 
Ogni giorno per sempre, compie gli stessi gesti, ha gli stessi comportamenti, senza permettere a nessuno di avvicinarsi né a lui né alla sua piccola casa. Vive accanto alla ferrovia e non si è mai preso un giorno di ferie o si è mai allontanato da quel luogo, ritenendosi al sicuro solo lì, in mezzo a quel posto che sembra un eterno passaggio tra il presente ed il passato. I suoi gesti quotidiani si ripetono all’infinito e questo ti mette addosso un vago senso di nostalgia, di premura, come se provassi la sensazione di volerti prendere cura di quella solitudine per farla guarire. Michele è un personaggio caratterizzato alla perfezione, chiuso ed isolato, capace soltanto di vivere la sua vita nella misura di quella stazione e del suo relativo treno, sul quale ogni giorno, il giovane raccoglie gli oggetti smarriti, gli unici in grado di non abbandonarlo. 
Le persone invece lo fanno ed anche fin troppo spesso, ma cosa accade quando nella sua vita così monotona, controllata, stabilita, irrompe Elena, una giovane ragazza che ha fatto un patto con la felicità e che sembra rappresentare tutti i colori del mondo? 
Michele, che non è abituato al contatto con le persone, ma soprattutto a fidarsi della gente dopo quello che ha subito, impara a conoscerla e lentamente si lascerà conoscere grazie anche alla decisione di scavare nel passato e riportare alla luce la verità. 
Una scelta che è conseguenza del ritrovamento proprio su quel treno del suo stesso diario, tornato a lui dopo anni ed anni. L’uomo è convinto che glielo abbia lasciato la madre e grazie anche al sostegno di Elena decide di partire alla ricerca della vera storia che lo riguarda. Un viaggio dunque, che accoglie in sé innumerevoli viaggi reali e metaforici che lo portano a contatto con tante persone e finalmente con il mondo stesso. 
Era il suo diario. Era tornato a casa con lo stesso treno che lo aveva portato via, tanti anni prima. 
La sua vita fino a quel momento era stata solo di diniego, come se rinnegasse se stesso e soprattutto pronunciasse continuamente un intransigente No alla felicità. 
Con l’arrivo di Elena, Michele non può sottrarsi alla vita e a tutte le sue sfumature e non può sottrarsi alla sfumatura più bella: l’amore. 
La copertina di questo romanzo è meravigliosa e rappresenta alla perfezione la storia. 
Salvatore Basile scrive un romanzo scorrevole, docile e pieno di speranza. Un romanzo che parla dei colori della vita ma dopo tanto grigio e buio. 

Il suo stile è fluido, la lettura scorre piacevolmente e con una semplicità disarmante perché è come se ci trovassimo di fronte una favola, una vera e propria fiaba che conserva dentro di sé i colori tenui dell’arcobaleno e del cuore. 
Un racconto che a tratti commuove e abbraccia senza mai lasciarti indifferente. Malinconico e triste ma anche forte e sognante, perché poi nella vita bisogna sempre credere in qualcosa, crederci fino in fondo anche quando tutto sembra essere andato perso, perché a volte le cose ritornano, e con esse portano la felicità che ci è destinata, basta solo non smettere di aspettare. 

6 commenti:

  1. Meravigliosa... ed è proprio così, non bisogna mai smettere di credere in qualcosa, che poi ti spalanchi quel famoso e benedetto portone che si chiama felicità... chissà!! ^___^

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    1. Io non faccio altro che ripetermelo da anni ormai. Spesso però perdo fiducia in questa interminabile attesa ma in fondo la speranza è qualcosa di innato e ritorna sempre anche dopo le delusioni.

      Un abbraccio! <3

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  2. Ricordo, melanconia,il passato che chiama a gran voce dal profondo del cuore, tutti elementi che mi fanno ritenere questo "un libro da me"! Si vede che ci hai lasciato un pezzetto di cuore Antonietta, mi hai convinta assolutamente ad inserire questo romanzo fra quelli da leggere il prima possibile!

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    1. Ciao Ely! Tutte le cose che hai elencato sono quelle che mi hanno colpito e che in generale mi colpiscono tanto in un romanzo. Sono molto sensibile riguardo certi aspetti e dunque rimango sempre "fregata" da certe storie. Sono felice che lo leggerai anche tu!

      A presto! ^__^

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  3. Davvero una copertina splendida, si comprano i libri anche per questo XD

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