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giovedì 28 luglio 2016

Il vuoto sotto le ali di Eva Dal Rey Recensione

Buonasera cari lettori! Dopo aver letto un po' di tempo fa, Come una crisalide di Eva Dal Rey, l'autrice ha da poco pubblicato il sequel che ero davvero curiosa di leggere! Ecco la mia opinione! 



Titolo: Il vuoto sotto le ali
Autore: Eva Dal Rey
Editore: Selfpublishing
Genere: Romanzo
Prezzo: 1,99
Uscita: Luglio 2016
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TRAMA


Dopo aver affrontato un periodo traumatico, Maddalena cerca faticosamente di riprendere in mano la sua vita. Le giornate proseguono pensando al lavoro e alle sue splendide bambine, ormai sua unica ragione d’esistere. Durante una festa, però, incontra nuovamente Davide, l’uomo che sperava di aver dimenticato, e sentimenti che credeva morti tornano a farle battere il cuore. Quando crede di aver conquistato nuovamente la serenità, il passato rientra di prepotenza nella sua vita, colpendola in ciò che lei ha di più caro. La storia di una donna e della sua lotta per la felicità. Il racconto di una caparbia battaglia contro le avversità della vita, di una trasformazione interiore che porta la protagonista a credere finalmente in se stessa e nella sua capacità di scegliere da sola la strada verso il futuro.

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Il vuoto sotto le ali è il sequel molto atteso di Come una crisalide, un romanzo che ho amato dalla prima all’ultima pagina in tutto il suo dolore e la sua forza. Uno stile, quello di Eva Dal Rey, che mi ha totalmente conquistato, sotto tutti i punti di vista. Una scrittura matura, affermata, come una vera scrittrice consapevole del proprio talento. 

Una storia, quella di Maddalena, molto comune, dolorosamente quotidiana, figlia diretta del mondo di oggi, dove c’è violenza, stupro e tanta incomprensione. Ma per fortuna non c’è soltanto questo. Attraverso le parole dell’autrice ho guardato Maddalena alzarsi da terra, dove l’hanno ripetutamente sbattuta le condizioni disgraziate, le botte alterate del marito, una vita piena di crepe e di squilibri, per guardare finalmente al futuro, un futuro con un unico nome: Davide.
Negli ultimi mesi mi sono resa conto di essere io stessa a non vedere chiaro intorno a me. Quello che mi circonda, ogni fatto o parola, mi arriva solo attraverso un filtro spesso e grigio. Uno schermo che rende ogni cosa slegata dalla mia vita interiore, lontana da ogni desiderio di farne parte.
Purtroppo però la violenza subita, le pressioni, l’odio covato, la rabbia senza possibilità di ribellione, hanno condotto la protagonista a privarsi di quell’amore e di quella passione così sincera e viscerale da far rabbrividire.
Una donna con le sue figlie, con un marito sparito lontano e con addosso il peso di una violenza il cui odore di malattia e di negazione non vuole saperne di andare via.
La violenza ha distrutto il mio equilibrio, mi ha resa insofferente a qualunque contatto. Pensare di poter vivere l’intimità con un uomo mi sconvolge, ancor di più se penso di aver riposto per molti anni totale fiducia nella persona che mi ha rovinato la vita.
Questo secondo romanzo inizia in modo tremante, come fosse disarticolato perché è disarticolata l’anima di Maddalena, che si immerge nel lavoro e nelle figlie per non pensare, per dimenticare, ma il fantasma della violenza continua a perseguitarla senza darle tregua.
Le sedute dallo psicanalista, il sostegno dell’amica, la figura di Davide che lei cerca in tutti i modi di tenere lontano non bastano a farle passare gli attacchi di panico e a farla vivere costantemente come fosse sull’orlo del baratro. Ma chi vuole buttarla giù?

L’ombra di una minaccia incombe sulla sua fragile vita anche quando ristabilisce un legame che non si è mai spezzato con Davide tentando una relazione verso la quale continua a non sentirsi pronta, adatta, correttamente incastrata. Ha paura, una paura indicibile di sbagliare, di soffrire ancora, le sue ferite sono ancora così sanguinanti da imbrattarla tutta, anima e corpo. Sangue che lei sola vede e che lui, Davide, può soltanto immaginare, eppure non smette un attimo di starle accanto, di farle sentire quanto la ama anche in quell’unico e straziante momento in cui sbaglia, alzando anche lui le mani.

Ma perdonatemi, Davide è un personaggio talmente perfetto che non ha bisogno di essere raccontato, eppure devo farlo, per farvi capire la dolcezza, l’inquieto amore, la struggente passione che prova quest’uomo verso una donna distrutta, fatta a pezzi e ancora in tempo per ricomporsi anche se non ci crede.
Non so per quanto tempo rimaniamo immobili e silenziosi, presi solo l’uno nell’altra, nella nostra piccola eternità privata.
Un uomo, che già nel primo romanzo si era preso il mio cuore e che adesso ho riconosciuto in tutta la sua bellezza e determinazione. Un personaggio forte, autoritario quando serve ma di una tenerezza imbarazzante e di una sensualità molto rara. Una sensualità che si chiama rispetto, piacere da donare, piacere da assaporare e da vivere con lei, fino in fondo e anche oltre.

Purtroppo il marito deluso e aggressivo di Maddalena compie il suo ennesimo misfatto, spingendo la donna verso una fine che si prospetta inevitabile quando rapisce Sara, una delle figlie, conducendola lontano.
Le sue parole, come una coltellata, mi tolgono il respiro. Tutti i miei peggiori incubi si sono materializzati in un solo istante.
A quel punto tutto sembra essere perso, Maddalena non capisce più nulla ma solo con la presenza di Davide potrà superare anche questo, anche la peggiore delle prove per ritrovare fiducia in se stessa e una strana forma di speranza.
Il vuoto sotto le ali scorre veloce, si legge come si beve un bicchiere d’acqua; per me che ho amato il primo, era necessario conoscere come sarebbe finita la storia tra questi due personaggi così completi, reali tanto da essere perfetti.
Quello che provo va oltre la mia comprensione. Mi sento viva e morta nello stesso tempo, sollevata a un livello celeste e gettata negli inferi più profondi. Sono una sola ma anche miliardi di piccole stelle sparse nell’universo. Anima e bestia, luce e fango. Solo una cosa è certa: 

Purtroppo mi capita spesso di amare in modo totale il primo romanzo e poi di sentire qualcosa in meno leggendo il secondo, e anche qui è accaduto lo stesso. Il primo mi ha preso, conquistato, sotto tutti i punti di vista, e oltre davvero non era possibile andare, raggiungendo il massimo. Con Il vuoto sotto le ali, ho provato le stesse emozioni ma con meno impeto e con meno intensità, ecco perché continuo a preferire e ad adorare il primo che rimarrà sempre nel mio cuore. Ciò non toglie che questa duologia scritta da Eva Dal Rey vi consiglio di leggerla se amate le storie profonde, intense, sensuali e terribilmente reali. Scritte bene, con cognizione, strutturate in modo esaustivo e che sappiano regalare emozioni viscerali, di stomaco, tuonanti. Insomma, se siete persone vere, a cui piacciono storie vere come questa.

2 commenti:

  1. Gemellina eccomi! Una storia profondissima e davvero densa di dolore, mi ha toccato le corde del cuore e tramite le tue parole ne ho avvertito tutto lo struggimento, non so se sia pronta ad afforntare una lettura cosi' forte adesso ma ti ringrazio per averlo condiviso, ne ho intravisto l'anima grazie a te e quando mi sentiro' abbastanza forte lo leggero'! Ti mando un super mega abbraccione con il cuore ❤️❤️

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    1. Grazie dolce Ely, di aver lasciato le tue impressioni sempre sincere e delicate! E' una lettura impegnativa e profonda, va letta con sentimento e trasporto e certamente ci vuole il momento giusto.
      Un abbraccio fortissimo gemellina! :******

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