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lunedì 18 luglio 2016

Il mio matador di Lina Giudetti Recensione

Buonasera cari lettori. Torno a parlarvi di Lina Giudetti con il sequel de Il mio angelo. Questa volta ci trasferiamo in Spagna e la protagonista, Aura, conoscerà l'ambiente caloroso e l'atmosfera piena di passione e di emozioni di Valencia, alle prese con un personaggio molto attraente e altrettanto irriverente: un vero matador! Eccovi cosa penso de Il mio matador!



Titolo: Il mio matador
Autore: Lina Giudetti
Editore: Selfpublishing
Genere: Romanzo Rosa
Pagine: 377
Prezzo: 2,99 eBook
Uscita:  Giugno 2016
Dopo aver ritrovato l'affetto del padre, Aura comincia a diventare una ragazza più forte e soprattutto riesce a sconfiggere la bulimia. Sente tuttavia il bisogno di diventare anche indipendente e un giorno decide di trasferirsi in Spagna, a Valencia, dove viene assunta a lavorare come receptionist in un albergo. A causa della delusione d'amore ricevuta dal suo "Angelo" è ancora diffidente nei confronti degli uomini e pensa che rimanere single sia la cosa migliore finché il suo percorso di vita non incrocia quello di Ricardo de la Vega, un famoso matador che inizialmente le sembra tutto l'opposto di quello che le piace in un uomo poiché lo ritiene rozzo e sboccato per quanto irrimediabilmente sexy, bellissimo e perfino divertente oltre che una continua scoperta e sorpresa… vengono entrambi coinvolti in una girandola di emozioni finché Angelo non si ripresenta nella vita di lei… Un romanzo che sullo sfondo di antiche tradizioni spagnole e del fascino dell'arena, mescola dramma e tenerezza, malinconia e comicità, parlando di amore e di speranza.


Il mio matador è il sequel de Il mio angelo che ho letto con piacere e coinvolgimento, lasciando in sospeso, per fortuna solo per qualche giorno, la storia di Aura e dei suoi uomini. Una donna con una vita complicata e con un problema molto grave da risolvere e da affrontare: la bulimia. L’ho lasciata mentre decideva di abbandonare definitivamente quello che considerava l’uomo della sua vita, Angelo, capace solo di mentirle e di tradirla e mentre recuperava finalmente il rapporto con il padre. 

La figura paterna era stata fondamentale per conoscere il carattere di Aura e per capire le motivazioni insite delle sue fragilità e delle sue insicurezze. L’autrice descrive ampiamente bene e con disinvoltura la psicologia della protagonista, le sue scelte e quella riservatezza che diventa un muro che le impedisce di fidarsi di qualcuno.
Più forte, più sicura e libera da ogni complesso di inferiorità anche se i ragazzi della mia età continuarono a non attrarmi.
Purtroppo la delusione vissuta grazie ad Angelo non l’aiuta ed è per questo che in questo sequel, la ritroviamo a Parigi con il padre e la sua nuova compagna, Veronique. La vita di Aura si è certamente stabilizzata, soprattutto per quell’affetto paterno che per troppi anni ha creduto di aver perso e che adesso è tornato con tutto il suo calore e considerazione. Addirittura riesce a stabilire un contatto anche con Veronique, molto più giovane dell’uomo, della quale aveva sempre avuto un’impressione negativa. Inoltre, per superare il problema della bulimia e di tutte le insicurezze che l’hanno perseguitata da sempre, Aura segue una vera e propria terapia che finalmente la rende una vera donna, una donna concreta e sicura di se stessa e delle proprie capacità. Ma evidentemente Parigi le sta stretta perché la nostra protagonista decide proprio di spiccare il volo e di allontanarsi anche dal nido paterno per trovare una sua dimensione fatta di indipendenza e di libertà. Quale città migliore se non la splendida Valencia, simbolo di una Spagna colorata, intraprendente, viva ed eccezionalmente moderna?
-Un bastardo che mi aveva rovinato la vita- aveva detto? Diamine, che quello che avevo sempre pensato degli uomini fosse vero? Erano tutti uguali, dei gran bastardi.
Manda curriculum a destra e a manca fino a quando non riesce ad ottenere un lavoro come receptionist in un albergo della città. Da questo momento in poi la sua vita cambierà totalmente e attraverso una serie di incontri\scontri, di nuove amicizie e di improbabili amori, Aura metterà alla prova la sua guarigione e il suo carattere e cercherà di conquistarsi finalmente la sua meritata fetta di felicità.

Quella felicità tanto attesa che adesso non si chiama più Angelo ma Ricardo De La Vega, il più famoso torero di Spagna! Un uomo bello da morire, amato alla follia dalle donne, ma soprattutto con un carattere esplosivo e disarmante.
Si comportava come un homme fatal che avrei odiato se non fosse stato giusto per quella sua aria gioviale. Mi resi conto infatti che possedeva delle maniere spiritose che lo salvavano dal farlo apparire arrogante.
Il rapporto iniziale tra i due è di odio e amore, almeno da parte di Aura. La donna percepisce l’intenso fascino dell’uomo, ma i suoi modi di fare la lasciano un attimo interdetta. Già il fatto che faccia il matador ad Aura non piace, non le piace che si uccidano gli animali in quel modo ma purtroppo non è solo questo. Ricardo è frizzante, divertente, è una vera e propria bomba ad orologeria a cui piace continuamente scherzare e soprattutto usare i doppi sensi e fare tante battute a sfondo sessuale… Questa cosa ad Aura non va proprio giù, soprattutto quando lo vede intento a “corteggiare” per usare un eufemismo, una donna in modo piuttosto volgare e pratico.

Eppure l’apparenza inganna e non ha mai tratto in inganno così tremendamente come in questo caso! Aura scoprirà grazie alla dolcezza e alla pazienza di Ricardo, molti lati del carattere dell’uomo che lei proprio non si aspetta. Il torero si occupa dei poveri, dei disagiati e adora la clownterapia, insomma una vera e propria scoperta per lei che lo credeva di tutt’altra pasta!
Iniziai a sudare freddo provando una serie di emozioni contrastanti. Avevo il terrore che mi baciasse perché presentivo che mi sarebbe piaciuto…
Lina Giudetti mi ha piacevolmente sorpreso ancora una volta. Pur ritrovando la medesima protagonista, questo romanzo è molto diverso dal precedente, è più brioso, accattivante, divertente, dotato di un’ironia davvero piacevole. Ricardo e Aura sono due personaggi limati alla perfezione, dei quali davvero non si può parlare in modo negativo ma soltanto apprezzarne la personalità e la storia. Una lettura che ti fa sorridere ma anche riflettere perché non è mai banale, avendo come base una struttura che parte evidentemente dal romanzo precedente e che avevo apprezzato proprio per la consistenza e per la giusta formalità.

Quello più drammatico e con un finale da shock, questo più malleabile, forse adatto anche ad un pubblico maggiore, e con un altrettanto finale che non ti aspetti e che ti regala commozione.
Ricardo talvolta può sembrare un po’ rude, sfacciato, sempre pronto a scherzare, ma in verità è un uomo estremamente romantico e un po’ all’antica in fondo… crede nei valori e nei sentimenti profondi di una volta e ha tanti buoni principi. Quando s’innamora di una donna, per lui esiste solo lei e la tratta come una principessa.
Il mio matador è un romanzo che consiglio per come è scritto, in modo corretto e scorrevole e soprattutto per affrontare una lettura estiva che non impegna e non appesantisce ma è capace di regalarti l’atmosfera spagnola e qualche sorriso in più di una occasione, accompagnati da una storia d’amore che vi sorprenderà per voglia e per un pizzico di follia, necessari affinchè la lettura sia dinamica e propositiva, come lo è in questo caso.

4 commenti:

  1. Grazie di cuore ancora una volta per la bellissima recensione Antonietta! :*

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  2. Estratti molto forti, accompagnati da una recensione che buca lo schermo ed arriva al cuore! Non ho letto il primo libro ma le tue parole e le tue 4 farfalline mi hanno molto molto colpita, sei unica davvero, recensione davvero bellissima, coinvolgente al 100% e di più! <3 <3 <3 <3 <3

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    1. Grazie cara Ely, le tue parole mi spronano sempre a continuare e a scrivere per condividere le mie emozioni! <3<3<3
      Un abbraccio forte!

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