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lunedì 4 luglio 2016

Il paese dell'acqua di Graham Swift Recensione

Buon inizio settimana! Grazie alla Beat, oggi vi parlo di Graham Swift, autore molto apprezzato soprattutto per la pubblicazione di questo romanzo, dal titolo molto suggestivo ed affascinante, Il paese dell'acqua.



Titolo: Il paese dell'acqua
Autore: Graham Swift
Editore: Beat
Genere: Romanzo
Pagine: 348
Prezzo: 13,90
Uscita: 2016
Thomas Crick vive nei Fens, le terre bonificate e "sottratte all'acqua" dell'Inghilterra orientale: "un paesaggio che, tra tutti i paesaggi, è quello che più si avvicina al Nulla", un luogo in cui le azioni degli uomini sembrano costantemente soccombere alle forze elementari della natura. Insegnante di storia che per trentadue anni ha svelato ai suoi allievi i misteri del passato, Crick si trova ora costretto a mettere in discussione "sostanza e scopo" della sua professione e della sua vita. Alla scuola in cui lavora è stato "imposto di fare economie", e davanti ai suoi occhi aleggia lo spettro della "pensione anticipata". Il "vecchio Cricky" decide allora di non insegnare più la Storia con la s maiuscola nelle sue ultime lezioni. Cessa di parlare dello spargimento di sangue che, a Parigi alla fine del Settecento, ha dato il via al mondo moderno, e inizia a narrare del mistero del suo passato e delle sue storie. Storie della vita su un fiume, di un padre che catturava anguille, del cadavere di un annegato trovato nel fiume anni prima. Storie del mondo dei Fens, dove la terra è d'una piattezza così uniforme da spingere gli uomini a pensieri insonni e inquieti. La presente edizione è accompagnata da una postfazione in cui Graham Swift si sofferma su genesi e procedimento del romanzo.
















Il paese dell’acqua è un romanzo di quelli classici che a primo impatto potrebbero colpire per la loro trama mirata e costruita intorno ad una storia che diventa la storia di tutti e non solo quella del protagonista. Senza dubbio ci troviamo di fronte ad un romanzo ad ampio respiro, nel quale s’immergono echi e richiami di altri tempi e soprattutto della memoria.

La memoria del singolo, della voce narrante, di Tom Crick che per 32 anni ha fatto l’insegnante di storia a quelli che considera i suoi ‘ragazzi’ e che da un momento all’altro è costretto ad interrompere la sua attività (pensionamento), quella che prima di tutto era una vera passione, per allontanarsi da quel mondo che da sempre gli era appartenuto, forse più della sua stessa famiglia.
Vivevamo in un luogo di favola, nella villetta del guardiano della chiusa, accanto a un fiume, nel mezzo dei Fens. Lontano dal mondo. E a mio padre che era superstizioso, piaceva fare le cose in modo che sembrassero magiche e occulte.
Tom decide che prima di andarsene vuole smettere di fare il professore della Storia, non vuole più raccontare della Rivoluzione Francese e di come è nata l’era moderna, ma vuole andare più a fondo, vuole scavare dove non dovrebbe, vuole ripescare dalla sua memoria, la sua di storia, la storia della sua esistenza.
Egli vive in luogo dove è la natura a dominare, nella terra dei Fens, dove tutto sembra ridursi al nulla oppure alla più completa e terribile evocazione della forza naturale, espressione di un vita in cui ogni abitante di quei terreni deve sottostare alla potenza di ciò che non  può essere contrastato ma solo accompagnato. Vive con la sua famiglia, con un fratello che non deve imparare a studiare perché così ha deciso il loro padre e a contatto con una giovane fanciulla di nome Mary, con la quale scopre le prime delizie amorose e sentimentali. Peccato che quella stessa giovane sia attratta da più maschi e anche da quel fratello Dick, così strambo e strano da restare un enigma.

Tom racconta una storia che è incastrata nella storia ancora più grande, dimostrando che ogni singolo individuo vive di esperienze e che queste possono e devono essere ricordate, perché raccontare del passato significa parlare degli errori che sono stati fatti a quello che è considerato il futuro.
Ragazzi, voi che erediterete il mondo. Ragazzi, sono stato per voi per trentadue anni allo scopo di svelarvi i misteri del passato e ora che con voi non potrò più rimanere, prestate ascolto, per quest’ultima volta, al vostro insegnante di storia.
Memoria, la sua e quella dei ragazzi, i giovani che lo ascoltano e che gli chiedono il perché imparare la Storia.
Quella di Tom è avvilente, tragica, parla di morte e di peccato. Parla anche di amore e di perdono attraverso l’acqua. Parla di ciò che si è capaci di fare per necessità, per istinto, per un insano bisogno di appartenenza. Parla di un male che fa pietà e di un’immensità vasta e piena di significato come la natura.

In procinto di andare in pensione Tom scandaglia i suoi ricordi e cerca di spiegare come la storia, in un modo terribile e dilaniante, irrompa continuamente nel presente, travolgendo il concetto di qui e ora e tagliuzzandolo come una lama a proprio piacimento.
Ragazzi, voi credete nell’insegnamento? Credete che il mondo cresca e impari? Credete in tutte queste storie sui vecchi saggi e i giovani inesperti? Credete negli anziani che sono migliori, nella necessità di seguire il maestro, nella lezione dell’esperienza? Ragazzi, voi credete nei ragazzi? Credete che siano ammantati da un fulgore di gloria, che portino con sé brandelli di paradiso, che abbiano chiuso nel petto un barlume di ciò che il mondo potrebbe essere un giorno?

Il paese dell’acqua è un romanzo solido ma anche contrastante e con qualche contraddizione insita ed inevitabile che lo rende sicuramente interessante. La sua contraddizione principale è proprio nella sua realtà avvolta da una sorta di magia tragica. Le prime parole sono rivolte alle favole e in qualche modo, per alcuni tratti, quelli più inspiegabilmente incerti e fragili, questo romanzo è fiabesco per quanto può essere incantato. A momenti alterni si ha questa sensazione e nel contempo si percepisce anche la grandiosità, la potenza tragica e drammatica delle vicende che superano i limiti di una storia personale come poteva apparire all’inizio, per fondersi perfettamente con l’intento universale dell’autore rendendo questo romanzo un esempio intenso e impetuoso di un’umanità travolta dal destino, un destino che si porta addosso il loro nome.

2 commenti:

  1. Avevo proprio bisogno di iniziare la settimana con una tua recensione gemellina! La tua penna come sempre scandaglia l'animo umano senza paragoni e restituisce l'immagine vivida dei personaggi dei libri che recensisci ❤️❤️❤️ Stupendo ritratto come sempre ^_^ un nega abbraccione e buon inizio settimana, qui c'e' un caldo allucinante purtroppo e, cosa piu' fastidiosa, niente ferie ancora :*****

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    1. Grazie dolcissima Ely, non sai quanto mi rendono felice le tue parole! Sei sempre più che carina e gentile! <3<3<3
      Anche qui fa caldo ma c'è sempre un venticello fresco che aiuta per fortuna! ^__^

      Un abbraccio grande! :****

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