Buon sabato! Grazie alla Garzanti ho letto Il mare nasconde le stelle di Francesca Barra. Un romanzo incentrato sulla storia vera di Remon, un bambino egiziano che dalla sua terra d'origine arriva in Italia nel 2013, attraversando un viaggio infernale fatto di mare e di stelle nascoste. Una lezione di accoglienza, rispetto, solidarietà e soprattutto umanità con uno stile delicato ma tenace ed intenso, proprio come la verità. Da leggere.
Titolo: Il mare nasconde le stelle
Autore: Francesca Barra
Editore: Garzanti
Pagine: 154
Genere: Romanzo
Prezzo: € 14,90
Uscita: Gennaio 2016
TRAMA
Il mare sembra una distesa infinita. Remon ha quattordici anni e da giorni è su una barca, infreddolito ed affamato. Il rumore della paura è assordante in quel silenzio. Ma Remon non si sente solo. Guarda il cielo e affida alle stelle la cosa più importante per lui: il suo sogno di libertà. Non sa dove è diretto. Sa bene da cosa sta fuggendo. Dal suo paese, l'Egitto. Dall'odio e dalla intolleranza che hanno cambiato la sua vita all'improvviso. Perché Remon è cristiano e non è più libero di giocare per le strade, di andare a scuola, di pregare Dio. È stato costretto a scappare senza dire addio alla sua famiglia. Nei suoi occhi, troppo piccoli per aver visto già tanto dolore, rivede i momenti felici con loro: gli abbracci di sua madre, le chiacchiere con suo padre, le risa con suo fratello. Tutto ora appare così lontano. Ora che il suo viaggio è finito e una terra sconosciuta lo accoglie: l'Italia. Remon non si aspetta più nulla dal futuro. Eppure i miracoli possono accadere. Perché basta poco per sentirsi di nuovo a casa. Basta l'affetto di amici inaspettati. Basta l'appoggio di insegnanti che credono in te. Basta l'impegno e la passione per lo studio. Remon giorno dopo giorno ritrova la speranza e il coraggio di sorridere ancora. Senza dimenticare il passato. Senza dimenticare da dove viene. Ma forte di una nuova scoperta: a volte anche dal mare si può volare. Dopo il grande successo di Verrà il vento e ti parlerà di me, Francesca Barra torna con una storia toccante e unica. La storia vera di un ragazzo scappato dalla violenza del suo paese con una valigia piena di sogni. La storia di una comunità che fa della tolleranza la sua bandiera. Una storia che insegna a non dare nulla per scontato. A lasciare aperto il cuore a chi ci sembra diverso da noi. Perché non c'è ricchezza più grande. Perché questo è l'unico modo per sconfiggere la paura ed essere davvero liberi.
Il mare nasconde le stelle è un romanzo commovente, dotato di una dolcezza e particolarità narrativa capace di raggiungere direttamente il cuore del lettore, oserei dire senza mezze misure. Merito dello stile di Francesca Barra che in questo romanzo ci racconta la storia assolutamente vera di Remon, un ragazzino egiziano che dal suo paese arriva in Italia, dopo aver attraversato ore ed ore di viaggio in mare, su uno di quei barconi di fortuna, che ormai conosciamo tutti bene, per sentito dire, naturalmente.
Mi chiamo Remon. Sono un cristiano copto. Avevo quattordici anni quando sono arrivato in Italia a bordo di un barcone dall’Egitto. Da solo. Il mio viaggio in mare è iniziato il 6 luglio 2013, è durato centosessanta ore. E preferirei morire pur di non dover più compiere quel viaggio.
L’autrice non ci risparmia dettagli e particolari della vita di questo bambino che affronta un viaggio incredibile per abbandonare l’Egitto. E’ cristiano copto e fugge dalla sua terra per salvarsi dalle persecuzioni e soprattutto per difendersi dall’impossibilità di poter professare la sua fede dove è nato. Purtroppo la fuga non è facile per mille motivi. Il primo è proprio quello che riguarda la famiglia. Remon parte da solo ed è costretto ad abbandonare i genitori ed i fratelli, questa perdita lo consumerà e gli farà vivere soprattutto il viaggio ed i primi tempi in Italia con un peso enorme da sopportare e tanta malinconia da inghiottire.
L’arrivo in Italia e la possibilità di essere affidato ad una famiglia rigorosamente italiana che si rende disponibile a prendersi cura di un profugo, sostanzialmente, cambiano tutta la sua esistenza.
A volte la speranza non ha bisogno di troppi dettagli. È una sensazione, una cosa di istinto.
L’autrice narra con dolcezza e soprattutto rispetto una storia che come sappiamo, è comune a tanti ormai da diversi anni. Fa ancora più tenerezza la consapevolezza che siano dei ragazzini, innocenti, a dover affrontare certi dolori, privazioni, pericoli e tante angherie non solo nel loro paese ma soprattutto quando decidono di scappare affidando la propria vita a quei barconi che fin troppo spesso, se non sei fortunato abbastanza, ti conducono direttamente all’inferno. Il mare può diventare il tuo inferno personale. Il mare che è così bello, spesso romantico, altre volte simbolo di libertà, di natura, meraviglia, può diventare il tuo nemico peggiore, portandoti a morire. E’ una terra di mezzo, il mare, un creatura che ti traghetta dall’altra parte, da un luogo dal quale vuoi scappare perché ti opprime a volte fino a disgustarti per portarti dove pensi ci sia la libertà, la culla della tua voglia di essere una persona libera. Perché poi, è inutile nasconderlo, queste persone, vogliono essere libere. Come dargli torto?
Dunque, il mare è un protagonista silenzioso che fin dall’inizio accompagna Remon nel suo viaggio, insieme alle stelle. E a questo proposito è necessario un piccolo accenno al titolo.
Il mare nasconde le stelle è un titolo suggestivo e con un potere immaginifico molto forte. Sembra il verso di una poesia, un attimo eterno che rimane inchiodato tra terra e cielo, e mare. Le stelle spesso non si vedono, sembra che sia proprio il mare a nasconderle ma Remon sa che ci sono e per lui ogni stelle rappresenta un sogno.
Questo romanzo parla di sogni, di forza di volontà e di coraggio, ma soprattutto di fede. Fede nel senso di religione ma anche di fede nelle proprie capacità e nel futuro. Fede nel prossimo, nella speranza che non ci sia soltanto indifferenza in questo mondo ma ancora un briciolo di umanità. Io capisco che in questi tempi miseri e tristi, dove si agisce per fregare l’altro, dove la fiducia è al livello pari allo zero, credere in qualcuno ma soprattutto riporre la speranza nell’altro, è qualcosa di assolutamente incredibile e utopico. L’umanità si è raffreddata, è diventata di marmo, sta perdendo lo slancio della passione vera, quella che nasce dalla voglia di condividere. La parola condivisione al giorno d’oggi fa solo pensare ai social, fateci caso. A Facebook e cose simili, ma quello non è condividere, quello è e rimarrà sempre soltanto una vetrina, inutile. La vera condivisione è sinonimo di aiuto, di solidarietà e udite, udite, di accoglienza.
La famiglia italiana che accoglie Remon, fa accoglienza, fa condivisione, e aiuta. Il mare nasconde le stelle è una lezione di speranza e di credibilità. Mostra come imparare nuovamente a credere nel prossimo. Non solo chi può aiutare deve credere di volerlo fare ma anche chi ha bisogno di aiuto, deve imparare nuovamente a fidarsi. Perché se non impariamo questo, non c’è futuro. La prima regola della sopravvivenza è la condivisione, l’appoggio, la protezione. Da soli è difficile superare certi ostacoli, ci si riesce anche, ma sono casi eccezionali, tutti abbiamo bisogno della nostra umanità. Senza di quella il mondo finirà. E a questo punto credo che stia già avvenendo.
Cara Antonietta, me la sono dovuta rileggere adesso questa recensione perché ieri ero davvero troppo stanca per riuscire a cogliere tutta la magia che avevo già sentito dalle prime righe.
RispondiEliminaE sono contenta di averlo fatto, credo che tutti dovrebbero leggerla questa recensione oltre al libro naturalmente, perché così magari inizieremmo a capire meglio che cosa significhi quello che tu non potevi spiegare meglio: la condivisione e il bisogno di credere ancora nel prossimo.
Facebook e simili non è condivisione, non potrei essere più d'accordo, è come hai detto tu, una vetrina, una vetrina dove tutti espongono i loro prodotti, ed è meglio che non dica cosa penso di chi si espone come se fosse un pezzo unico da collezione, e per cosa poi? Per risvegliare il bisogno degli uomini di dire quanto sei bella in toni più coloriti?
Sono d'accordo sul fatto che ognuno debba sentirsi libero di fare ciò che vuole visto che è il suo profilo, ma cadere così in basso ... altro che condivisione, condivisione di che? Che ti sei rifatta il seno e che lo schermo potrebbe anche esploderti in faccia???!!
Ecco perché dico che condivisione è quello che hai spiegato tu ed è davvero quasi impossibile e un'utopia riuscire a fidarsi di qualcuno al giorno d'oggi, ma quando succede e trovi qualcuno che come te ha un disperato bisogno di fidarsi ... è un miracolo. E questo libro è una bellissima testimonianza di tutto ciò.
Grazie, dal più profondo del cuore. <3 <3 <3
Cara Federica, non può esistere persona che riesce a cogliere perfettamente quello che cerco di esprimere nelle mie recensioni meglio di te! Siamo davvero in sintonia e anche senza troppe parole, sono convinta che riusciamo ad intenderci come ci siamo rese conto più volte. Sono io a ringraziare te perchè mi leggi sempre e con gentilezza e dolcezza esprimi la tua opinione. Non avevo dubbi sul fatto che ci saremmo trovate anche sulla questione di facebook, che io ad esempio considero ed uso solo nella misura del blog ma non per altro. Nonostante ciò il senso di condivisione è ben altro e quello che penso lo vedo chiaramente riflesso nelle tue parole.
EliminaUn abbraccio fortissimo! <3<3<3
Ciao! bel blog! Potresti dirmi gentilmente come si fa per inserire farfalle o stelline di valutazione in un post su un blog blogger come il tuo? grazie
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