Buongiorno
lettori, in questo post vi segnalo l’intervista all’autrice del romanzo L’amore oltre,
Elena Munaretto.
Per
chi si fosse perso la recensione, può leggerla qui.
Ciao Elena, innanzitutto
grazie per aver accettato questa intervista.
1- Cosa significa
per te scrivere e quando hai iniziato a farlo seriamente?
Sono principalmente una grande lettrice; l’idea di scrivere un libro
mi girava per la testa da un po’ ma pensavo di non averne né il tempo né le
capacità. Poi, qualche mese fa, l’idea di buttare giù quattro righe… così. Ma
non mi sono più fermata. Scrivevo di nascosto, non lo sapeva nessuno, nemmeno
mio marito. Poi quando le pagine hanno iniziato a prendere forma, le ho fatte
leggere a mia mamma. E’ stata lei a incoraggiarmi, insieme naturalmente a mio
marito.
2 - L’amore oltre è un
romanzo d’amore. Quale vorresti che fosse il messaggio che i lettori dovrebbero
cogliere all’interno della storia?
Come hai detto tu, nel mio romanzo ci sono dolore, forza e rinascita.
Forse questo… Dopo un grande dolore possiamo ancora guardare avanti con
speranza.
3 - Quanto tempo hai
impiegato a scriverlo?
Non molto. Qualche mese. Era nella mia testa, difficile è stato metter nero su bianco i sentimenti.
Ecco, quella è la parte più dura. Perché un luogo, una persona, una circostanza
si descrivono ma i sentimenti si vivono, si sentono. E’ difficile scriverli.
4 - Hai mai pensato
di abbandonare tutto?
No, mai. Avevo pensato di non pubblicarlo ma di tenerlo per i miei
figli. Così che da grandi potessero dire “questo l’ha scritto la mamma”. Ma poi
mi sono lasciata convincere a “condividere” e ora tutto sommato sono felice di
averlo fatto.
5 - Cosa
rappresenta per te questo romanzo?
E’ la realizzazione di un sogno. E’ essere riuscita a buttare fuori
delle emozioni che avevo dentro. Difficile da spiegare… è come se ora pesassero di meno.
6 - Qual è stato
l’aspetto o la parte più difficile da scrivere?
Come dicevo prima, i sentimenti. Non volevo che la protagonista
sembrasse troppo lagnosa ma d’altra parte è anche vero che solo chi si trova
nella situazione può capire in pieno. Ero contrastata da questi due aspetti:
far arrivare il dolore senza essere stucchevole. Questo è stato difficile.
7 - C’è un
personaggio che hai amato alla follia e uno che hai odiato allo stesso modo?
Nel mio libro? Beh ho amato Elly per la sua dolcezza ma anche per la
sua forza, ho amato Andrew per non essersi arreso, per la perseveranza e ho
odiato Katy per aver cercato di far sentire “sbagliato” l’amore nato tra i
protagonisti.
8 - Mi ha colpito
molto l’affetto e la riconoscenza che ho percepito attraverso le tue parole,
indirizzata ai tuoi genitori. Quanto lo hai scritto per te stessa e quanto
anche per loro?
Credo in egual misura. Loro non si aspettavano che io scrivessi un
libro. Quando mia mamma ha letto le prime pagine mi ha detto “ sono orgogliosa
di te”. E questo mi ha dato la spinta per continuare.
9 - Nella storia
raccontata c’è sofferenza e dolore per una perdita inaccettabile. Eppure tu hai
scelto il coraggio. Quanto di Elena esiste tra quelle pagine?
Tanto. Tantissimo.
10 - Scriverai
ancora?
Certo! La penna non si ferma… Quando ho pubblicato l’Amore oltre ( la
lettera maiuscola per la scritta Amore non è casuale ) mi sono sentita quasi
persa. E’ come se avessi lasciato al mondo una parte di me. E l’ho subito
riempita con un altro racconto. Diverso, sempre una storia d’amore ma non
personale. Ho la sensazione che la scrittura diventi una droga!
11 - Qual è il tuo
sogno nel cassetto?
Non ho grandi sogni legati a questa passione. I miei sogni sono
legati alla mia vita privata, ai miei figli, alla mia famiglia. Se poi qualcuno
legge il mio libro e mi dice “brava, mi è piaciuto” allora sono soddisfazioni!
12 - Chi è Elena
Munaretto nella vita di tutti i giorni?
Sono principalmente una moglie e una mamma. Aiuto mio marito nel suo
lavoro, in ufficio, ma solo al mattino, quando i ragazzi sono a scuola. Nel
tempo libero adoro camminare, quindi quando posso mi ritaglio un’ora e infilo
le scarpe da ginnastica. Mi piacerebbe poter viaggiare di più, cerco di
concedermi almeno un viaggetto all’anno.
13 - Quali sono i
tuoi scrittori preferiti e dai quali attingi ispirazione?
Amo Colleen Hoover, la trovo un genio. Nel suo ultimo romanzo ha
saputo trasformare un disabilità in un valore aggiunto. Straordinaria. Emma
Chase è uno spasso, la Sorensen e la McGuire mi hanno conquistata ma Paullina
Simons, con la trilogia de “Il cavaliere d’inverno” ha toccato delle corde profonde.
Se poi penso a libri come “Io prima di te”, “Il confine di un attimo” o “Oltre
i limiti”… beh la lista è infinita. Se riuscissi ad attingere un po’ da loro
sarebbe miracoloso. Mi accontento di divertirmi così, con quello che scrivo,
senza pretese. Scrivere e leggere sono dei distacchi momentanei dalla realtà
che hanno un effetto terapeutico su di me.
14 - Se dovessi
dedicare questo romanzo a qualcuno, a chi lo dedicheresti?
Certamente, come ho fatto lo dedicherei ai miei genitori. Ma spero
che un giorno anche i miei figli lo leggeranno e capiranno tante cose di me.
Quindi si, è dedicato anche a loro. Che imparino ad amarsi, ad attingere uno
dall’altra e a sostenersi sempre.
15 - Ti chiedo di
lasciarci con una citazione di un romanzo che ha un significato importante per
te.
Dal libro “Il confine dell’eternità”: A tutti coloro che hanno avuto
un momento di debolezza. Il dolore non durerà per sempre, non lasciate che si
prenda il meglio di voi.
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