Ultime recensioni

martedì 31 marzo 2020

Recensione: CHIRÙ di Michela Murgia

Buongiorno cari lettori! Per la prima volta ho letto un romanzo di Michela Murgia, dal titolo Chirù. Molti di voi ne avranno sentito parlare e io sono davvero felice di aver conosciuto questa autrice. Ho intenzione di leggere ancora tanto scritto da lei!

CHirÙ
di Michela Murgia

Editore:  Einaudi
Pagine: 191
GENERE: Romanzo
Prezzo: 9,90 € - 18,50 
Formato: Ebook - Cartaceo
Data d'uscita: 2015
Link d'acquisto: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟

Trama:
Quando Eleonora e Chirú s'incontrano, lui ha diciotto anni e lei venti di piú. Le loro vite sembrano non avere niente in comune. Eppure è con naturalezza che lei diventa la sua guida, e ogni esperienza che condividono - dall'arte alla cucina, dai riti affettivi al gusto estetico - li rende piú complici. Eleonora non è nuova a quell'insolito tipo di istruzione. Nel suo passato ci sono tre allievi, due dei quali hanno ora vite brillanti e grandi successi. Che ne sia stato del terzo, lei non lo racconta volentieri. Eleonora offre a Chirú tutto ciò che ha imparato e che sa, cercando in cambio la meraviglia del suo sguardo nuovo, l'energia di tutte le prime volte. È cosí che salgono a galla anche i ricordi e le scorie della sua vita, dall'infanzia all'ombra di un padre violento fino a un presente che sembra riconciliato e invece è dominato dall'ansia del controllo, proprio e altrui. Chirú, detentore di una giovinezza senza piú innocenza, farà suo ogni insegnamento in modo spietato, regalando a Eleonora una lezione difficile da dimenticare. Michela Murgia torna al romanzo, e lo fa con coraggio, raccontando la tensione alla manipolazione che si nasconde anche nel piú puro dei sentimenti. Negli occhi di Eleonora e Chirú è scritta la distanza fra quello che sentiamo di essere e ciò che pensiamo di dovere al mondo: l'amore è la piú deformante delle energie, può chiederci addirittura di sacrificare noi stessi.

RECENSIONE

Chirù è il primo romanzo di Michela Murgia che leggo. Una storia che potrebbe apparire banale, considerando che tratta del legame sempre più profondo che si viene a creare tra una donna matura e un ragazzo di diciotto anni. 

Lei si chiama Eleonora e lui Chirù, appunto. Entrambi vivono nella bella terra sarda e s’incontrano per volontà di lui quando l’avvicina per chiederle di diventare il suo mentore. 
Indi, in cosa consiste esattamente la richiesta del giovane? 
Lui suona e desidera che lei diventi il suo mentore non solo per quanto riguarda la musica, essendo la donna un’artista ampiamente affermata, ma anche per quello che concerne la vita stessa. Eleonora appare molto ma molto titubante. 

Scopriamo che ha già avuto alcune esperienze pregresse, ben tre in verità, attraverso le quali ha conosciuto tre ragazzi, sempre tutti maschi e con i quali ha stabilito legami di rispetto e di reciproca considerazione. 
Capiremo poi, che proprio dall’ultima esperienza è rimasta toccata, quando il ragazzo è morto e lei, in parte, si sente colpevole. 

Voleva che lo accompagnassi, 
anche se non sapeva dove andare.

Ma tralasciando questo aspetto, torniamo al rapporto molto complicato tra i due protagonisti. Eleonora è una donna forte, indipendente, dinamica. Per sua stessa ammissione è una di quelle che – sanno farsi felici da sole. 

Ha un passato non facile, un rapporto ambiguo con il padre, di cui conosciamo soltanto piccoli stralci del carattere che però, sono abbastanza per comprendere che tipo di uomo è. 
O meglio, era. Perché entrambi i suoi genitori sono morti. 
Il padre, che sembra averla segnata profondamente, era un uomo dispotico, freddo, che quando le parlava, l’annientava. Lei era una ragazzina immeritevole, a detta sua, e a detta anche della madre, una donna capace soltanto di assoggettarsi al marito e incapace di difendere i propri figli. Eleonora bambina, in altre parole, è considerata meno di zero. 

È trattata male, anche in termini fisici, e con una violenza verbale da condannare sotto tutti i punti di vista. Il legame che ha con i genitori e con un fratello quasi assente, rendono Eleonora una donna piena di fragilità nascoste, camuffate da un presente eccellente e da un futuro ancor più luminoso. 
È una donna che tende a celarsi e a presentare agli astanti le sue maschere migliori e a tenere quel passato che cerca in tutti i modi di sminuire, sotto la cenere. Ne ha paura e al contempo lo combatte tutti i giorni perché le sue ferite sono ancora sanguinanti. 

E sanguinano… sanguinano soprattutto quando incontra Chirù. 

Chirù lo riconobbi dall’odore delle cose marcite che gli veniva da dentro, perché quell’odore era lo stesso mio.

È lei a riconoscerlo e ad accettare, dopo un iniziale tentennamento, di fargli da mentore. 
Come lo riconosce? 
Semplicemente perché percepisce in lui le stesse ferite, le medesime contraddizioni, e quel passato ingente e pesante che rende le sue spalle ricurve e il suo sguardo inquieto. 

Chirù, apparentemente, è come tanti ragazzi della sua età, ma al di là del talento nella musica, ciò che colpisce di lui è l’arguzia, la furbizia, la dolcezza e l’adorazione che a suo modo riserva a Eleonora. È lui stesso a rivelarle come la vede – infelice con classe. 

È lui ad averla scelta. E in parte è vero. Ma è anche lei ad aver scelto lui. 
Eppure Chirù resta un personaggio estremamente affascinante, metà bambino e metà uomo, con quelle fragilità che commuovono e con quella forza che ammette soltanto un grande coraggio. È dolce, è intenso, è intelligente, è sensuale, è capace di far sentire una donna importante, il centro del suo mondo, nonostante la sua giovane età. 

Il percorso che insieme faranno sarà un crescendo di emozioni. Un connubio di sensazioni che ho sentito sulla pelle grazie a una scrittura certamente piena di termini inusuali, ricercata, ma capace nello stesso momento di non essere fredda, ma di trasmettere molto di più di una scrittura semplice. 
Lo stile dell’autrice è diverso da qualsiasi cosa abbia letto. Intenso, pragmatico, dolente, tragico, ma nello stesso tempo capace di elevarsi a qualcosa di molto simile allo spirito. 

Sarebbe la prima volta che mi vedi innamorata. 
No, sarebbe la prima volta che ti vedo innamorata 
di qualcuno che non sono io.

Il passaggio dal semplice rapporto professionale a quello sentimentale non è qualcosa che viene spiattellato in modo volgare o in modo diretto. Non c’è nulla di banale nel modo di scrivere che contraddistingue l’autrice ed è proprio la sua scrittura che rende questa storia speciale e impeccabile. Perché speciale è il legame tra Eleonora e Chirù. 

Speciale è la certezza che nessuno dei due resterà uguale dopo che si saranno incontrati, parlati, sfiorati e persino toccati. Il verme della gelosia cresce insieme ai loro sentimenti, e intacca le emozioni rendendole forti e struggenti. 

Eleonora tenterà di legarsi a un uomo e andrà persino avanti in quella relazione che in qualche modo la completa, ma dentro di lei, la sua anima ha riconosciuto una sola appartenenza. Quella di Chirù. 
Ed è proprio lui che si accorge per primo di ciò che li lega. O forse semplicemente è il primo ad ammetterlo e ad ammettere di essere stanco di fingere. 
Lei sa benissimo che la triade – madre, amante e maestra, comporta tanti privilegi quanti pericoli e non sa fino a che punto è pronta a correre tutti i rischi. 

Ero già rotto quando mi hai trovato. 
Non è per questo che mi hai preso?

Un bacio e non è più possibile tornare indietro. Bisogna voltare direttamente pagina, fingere che tutto sia scomparso e iniziare una nuova vita senza mai essersi conosciuti. 
Ma cosa resta di un rapporto così forte, così viscerale, così intimo? Tutto e niente. 

Chirù penetra i muri d Eleonora, li abbatte ma paradossalmente li rende anche più forti nel momento in cui va via. 
Lei è una donna. Lui un ragazzo. 
Eppure l’amore per la conoscenza, l’amore per la vita e per la crescita, non impedisce a due anime così simili di sfiorarsi, anche solo per un momento, un momento che li ha intaccati per sempre.
Ormai, nonostante tutto, e nonostante la lontananza, gli anni, l’età, l’amore, la vita vera, sono uno in debito con l’altra. 
Un debito che ha il sapore della felicità toccata almeno una volta.

Nessun commento:

Posta un commento