TRAMA
Romania, XV secolo.
Il
principe Vlad Țepeș
Dracula III detto l’Impalatore, regna nella Valacchia e da tempo combatte per
mantenere l’ordine politico e religioso della sua terra, ma non tutti approvano
i suoi metodi estremi. Soprattutto il suo nipote prediletto Stefan, avendo un
cuore puro e pacifista, ritiene le sue leggi eccessivamente severe e non appena
ha la possibilità di diventare re perché Vlad viene rinchiuso per anni in
prigione a causa di un complotto politico, riforma ogni legge abolendo perfino
la pena di morte per impalazione… al suo ritorno però Vlad non è più lo stesso
di un tempo. La guerra e la morte della prima moglie lo hanno incattivito così
tanto da avergli fatto scegliere di diventare un demonio. Vlad rinchiude Stefan
nei sotterranei del suo castello e solo quando si ammala di tubercolosi ha dei
rimorsi e tenta di salvarlo trasformandolo in quello che è lui: un vampiro, ma
prima che la metamorfosi si completi, Stefan si uccide. Sua moglie Serafine
impazzisce dal dolore e si uccide anch’ella e questa tragica serie di eventi,
causa che una maledizione incomba sulle loro anime che si ritroveranno a vivere
reincarnandosi in altri luoghi, in altri tempi e in circostanze molto avverse.
Cosa succede infatti quando un figlio della luce diventa un figlio delle tenebre
generando un karma che lo condanna alla maledizione della giovinezza eterna?
Lei è bella, innocente e umana… lui è affascinante, tenebroso ed è un vampiro…
un vampiro sul quale vengono diffuse molte leggende orribili… nella sua ultima
incarnazione lei è tormentata da alcuni incubi ricorrenti di cui neppure suo
fratello che è uno psichiatra, riesce a comprendere la provenienza; incubi che
le mostrano come un’ossessione, gli squarci più significativi delle sue vite
precedenti affinché si renda conto di essere tornata dal passato per
riequilibrare il karma molto doloroso generatosi tra lei ed il suo antico amore
Stefan. Sono ormai fatalmente diversi, eppure così fatalmente innamorati… Viene
così compiuto in questa storia un lunghissimo viaggio dalla Romania medievale
all’America degli anni ’50 e dall’Inghilterra degli anni ’90 fino di nuovo al
regno di Dracula e al suo castello rumeno che nasconde una serie di segreti
agghiaccianti…
Una
storia di amanti e rinnegati e di spettri, demoni ed eroi questa che mostra la
figura del vampiro in maniera atipica e diversa rispetto a come l’han spesso
mostrata le antiche leggende…
Lina
Giudetti: nata sotto il segno del leone, vivo a Taranto, una piccola città sul
mare della Puglia. Sono un’appassionata di fantasy, horror, mitologia e
anche di genere new age. Iniziai a scrivere seriamente sin dall’età di
quattordici anni coltivando la mia passione per la scrittura fino a oggi senza
mai abbandonarla, ma è sin da bambina che mi sono sempre sentita a mio agio nel
ritrovarmi con un foglio di carta e una penna in mano. Infatti amavo i compiti
in classe di italiano sentendomene profondamente stimolata, soprattutto se
riguardavano tematiche attraverso le quali avrei potuto liberare e dar sfogo al
mio estro. Mi ritengo una
sognatrice nata e fantasiosa quanto basta per prediligere le materie creative.
Appassionata inoltre di cinema, teatro e arte grafica oltre che di scrittura e
lettura naturalmente, mi sono di recente anche avventurata nel mondo del web
design.
“-E se ti dicessi di essere uno di loro?
-Impossibile. Sei troppo bello per essere un cadavere.”
Anime eterne è un romanzo complesso ed
articolato, una storia che abbraccia diversi generi narrativi e nonostante
contenga una grossa quantità di elementi e di dettagli consistenti, la lettura
scorre veloce senza appesantire la comprensione degli eventi e la percezione
dei personaggi.
Il prologo ci introduce nel XV
secolo in Romania quando regnava Vlad III, colui che le leggende hanno
battezzato Dracula, il signore
indiscusso del vampirismo. L’autrice dimostra una fondata preparazione storica,
dovuta certamente ad una passione innata per questo genere di avvenimenti e per
il mondo vampiresco ma non si limita semplicemente a riportare fatti accaduti o
invenzioni già precedentemente citate in altri testi, bensì vi aggiunge con
determinazione e consapevolezza, il suo punto di vista figlio di un’originalità
assolutamente sua che rende la trama una piacevole sorpresa.
Indi, il
protagonista iniziale è un uomo che conosciamo molto bene, ossia Dracula, un
sovrano opprimente, assoluto, un combattente temerario e perfido che non
esitava a punire chiunque si opponesse al suo volere e alla sua potenza. Ed è
proprio qui che entra in gioco il vero protagonista del romanzo, ossia Stefan, il nipote di Vlad, colui nel
quale si concentrano affabilità e generosità, dolcezza e rispetto, tutte
qualità che porteranno Vlad a considerarlo un pericolo e a condurlo alla morte.
Ma prima di tutto ciò, la vita permette a Stefan di legarsi indissolubilmente
ad una donna, Serafine, che lo ama
incondizionatamente e con la quale stabilirà un legame che darà avvio a tutto
il romanzo, un filo eterno che renderà inseparabili i due amanti nei secoli dei
secoli.
Dunque una storia
principalmente d’amore che non disdegna atmosfere profondamente dark e horror
che ho apprezzato molto. Lina Giudetti ha una scrittura fluida, (non priva però di diversi refusi), capace di
raccontare anche vicende abbastanza complesse perché caratterizzate da salti
temporali non trascurabili, eppure nonostante ciò, il filo logico e l’attenzione
del discorso non si perdono mai.
Dal XV secolo, epoca in cui
sia Stefan che Serafine muoiono, passiamo agli anni ‘90 in Inghilterra, dove vivono Elettra
e suo fratello Eric, la vera voce
narrante del romanzo. Eric è un psichiatra mentre Elettra è una ragazza all’apparenza fragile ed indifesa,
costretta a subire inquietanti sogni che ogni notte la conducono in un
castello, davanti ad un corpo martoriato e sanguinante che poi vede morire. I sogni
della donna sono alquanto strani e neanche il fratello è in grado di spiegarli
razionalmente eppure proprio in quegli incubi si nasconde il vero significato
dell’intero romanzo.
L’autrice ci propone una
storia basata sui vampiri ma non nell’accezione a cui siamo abituati. Essi sono
figure che portano la morte, vere e proprie bestie sanguinarie che non hanno
nulla a che vedere con il fascino dell’immortalità o della bellezza. I vampiri
sono esseri malvagi che si nutrono assolutamente di sangue e non solo, e che
hanno voglia di uccidere.
Essi si confondono nella
società e vivono a contatto con gli esseri umani di cui alla prima occasione
fattibile cercano di cibarsi. L’elemento horror è inserito a meraviglia all’interno
del testo soprattutto in una scena particolare, quella riguardante la città di Amityville,
dove Elettra ed il fratello, insieme ad altri personaggi, saranno costretti a
passare la notte in una casa abbandonata ed è proprio in questa scena che l’autrice
mostra grande padronanza dell’argomento e anche una buona scrittura che riesce
con intensità e precisione a raccontare l’efferata malvagità di queste creature
senza dio e senz’anima.
Eppure proprio di anima si
tratta perché per Lina Giudetti, le anime sono eterne e si reincarnano. Esiste
il karma negativo ed esiste l’amore che supera tutte le barriere del
tempo. Per questo il tutto è incentrato sulle reincarnazioni e sulle anime di
Serafine e Stefan che, nonostante siano morte, si ritrovano nei secoli a
venire, prima negli anni ‘50 e poi negli anni ‘90, impossessandosi dei corpi di
nuovi esseri umani per vivere ancora incondizionatamente la loro passione
immortale.
“Sapeva che Vernon era una
‘creatura’ molto diversa da come era stata sempre descritta dalle leggende
poiché la sua personalità non coincideva affatto con quella di un demonio. Non
le sembrava possibile che avesse davvero fatto del male a una ragazza che aveva
amato tantissimo. Vivere tramite un sogno la loro storia, aveva cambiato forse
per sempre qualcosa in lei. Elettra infatti aveva provato delle emozioni
speciali durante la sua catalessi. Le più vive e intense di tutta la sua vita
probabilmente. Ora sapeva che i suoi sogni sulla Romania, su Stefan e su
Serafine avevano un senso. Le avevano da sempre voluto riportare alle mente i
frammenti di una vita passata.”
Così conosciamo Vernon ed Edwina e ancora dopo la stessa Elettra e di nuovo Vernon che si
ritrovano dopo secoli di lontananza in un turbine di sensualità, passione e
soprattutto amore.
Ho amato molto i momenti in cui l’autrice ha descritto il
lento avvicinarsi tra Edwina e Vernon, la ritrosia di lui nel non volerla
toccarne e mettere in pericolo a causa della sua natura vampiresca, ma la loro
attrazione diventa più forte di qualsiasi resistenza ed è così che entrambi non
possono evitare di riconoscersi e di percepire quel senso di immortale
appartenenza che da secoli indicibili li richiama l’uno verso l’altra.
L’autrice riesce ad usare uno
stile che si accorda di volta in volta a ciò che sta narrando. Infatti nel
raccontare le vicende esclusivamente storiche il linguaggio è dettagliato,
preciso, formale, adatto alla storicità degli eventi mentre nei momenti in cui
l’amore prende il sopravvento esso si addolcisce, diventa pregno di odori e
sapori che rimandano a qualcosa di eterno e immortale. C’è delicatezza,
atmosfere soffuse e dolci nonostante l’indole di Vernon, che resta sempre una
creatura infernale.
Passato e presente si fondono
per dare vita ad una serie di vicende mescolate molto bene e che mantengono
alta l’attenzione di chi legge, dandogli la possibilità di affezionarsi alla
storia tra Elettra e Veron affinchè essi possano vivere finalmente in pace il
sentimento che li lega da sempre.
Un personaggio molto interessante,
reso accattivante dalla personalità e dalle caratteristiche che l’autrice ha
deciso di donargli, è Jacob che in un
altro tempo, sempre grazie alla reincarnazione, è stato il fratello di Elettra,
all’epoca Serafine e adesso è un ammazzavampiri, anch’esso provato da una vita
difficile e addolorato e ferito da una storia d’amore impossibile.
Anime eterne è un romanzo
inusuale, diverso da ciò che si è letto fino a questo momento sui vampiri. L’autrice
prende avvio dalle vicende storiche realmente comprovate e poi rende particolare il tutto grazie alla sua vena creativa e alla sua originalità.
“Le anime sono eterne, pensò
in quei momenti, non possono mai morire, ma tornare a vivere in altri corpi di
carne ed ossa perché gli sia concessa l’opportunità di riparare agli errori
commessi nelle precedenti esistenze…”
Un amore eterno ma maledetto e
dannato è il polo attrattivo che rende sostanziale l’interesse verso la storia
ma è doveroso concentrare l’attenzione anche sull’aspetto gotico molto ben
realizzato. Il personaggio di Elettra e ancor prima di Edwina è pieno di
genuinità, di innocenza e di fragilità in netto contrasto con la freddezza, la
sicurezza e la tenebrosità di Vernon. Ma in lui, nonostante l’apparenza, si
nasconde un cuore buono e gentile, lo stesso che aveva condotto Stefan alla
morte.
C’è sangue, morte, vendetta,
rivendicazione, passione e carnalità. E’ tutto descritto così bene da farti
venire il dubbio mentre leggi su cosa sia inventato e cosa sia reale.
Un leggero omaggio ai
personaggi di una delle serie più amate sui vampiri nei nomi di Stefan e Damon, un vampiro eccezionalmente cattivo e
terrificante che apparirà solo saltuariamente nel romanzo.
Dunque è evidente la passione
dell’autrice per questo mondo così terribile ma anche affascinante, non privo
di misteri e segreti immortali. Chi come me è altrettanto attratta da tali
prerogative, non poteva non apprezzare una storia che comunque si discosta intelligentemente
dalla tradizione a cui siamo abituati soprattutto negli ultimi anni, mescolando
abilmente antichità e modernità. E’ come avere davanti due romanzi, uno storico
e l’altro inventato, uno leggendario e l’altro d’amore, intrecciati dall’autrice
in modo lineare e studiato.
Un romanzo
che va letto da tutti coloro che amano
gli sfondi storici ben descritti ed argomentati, le storie d’amore gotiche e
avvolte da atmosfere oscure ma non per questo prive di delicatezza e di sogno e soprattutto
da tutte le persone che credono che l’amore vero sia eterno e che l’anima una
volta scelta la propria metà, gli appartenga per sempre in una costante e
sentita ricerca di quell’unione che né un luogo né un tempo diverso potranno
ostacolare.