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giovedì 7 ottobre 2021

Recensione: LE COSE UMANE di Karine Tuil

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice La nave di Teseo, oggi vi parlo di un romanzo scritto da Karine Tuil, dal titolo Le cose umane, di cui uscirà il film nelle sale cinematografiche a breve. Un libro che è una denuncia contro il sistema sociale, il perbenismo, e i falsi ideali, e tanto altro ancora.

le cose umane

di Karine Tuil
Editore: La nave di Teseo
Pagine: 352
GENERE: Romanzo
Prezzo: 9,90€ - 19,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2021
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
I Farel sono una coppia di potere. Jean, rispettato giornalista, presenta da oltre trent'anni un famoso programma politico alla televisione; Claire è un'intellettuale nota per il suo impegno femminista. Il figlio, Alexandre, frequenta una prestigiosa università americana. Tutto sembra funzionare alla perfezione per loro. Ma un'accusa di stupro sconvolgerà questa impeccabile costruzione sociale. Il sesso e la volontà di distruzione sono il cuore di questo romanzo che mette a nudo le dinamiche impietose della macchina giudiziaria e indaga il mondo contemporaneo, i suoi impulsi, le voglie e le paure. Chi è davvero sicuro di non finire un giorno preso in un simile ingranaggio?
RECENSIONE

Le cose umane di Karine Tuil, da cui è stato tratto il film omonimo nelle sale a Novembre, è una storia che si ispira a fatti realmente accaduti: lo stupro ai danni di una ragazza nell’università di Stanford nel 2015. 

L’autrice, giurista di formazione, e acclamata scrittrice a livello mondiale, ha uno stile crudo e asciutto. Ed è grazie a questo che il suo modo di raccontare mi ha subito colpito, lasciandomi poco spazio, a dir la verità, all’immaginazione. 
Leggere i capitoli significa assistere a qualcosa di molto reale, carnale, oserei dire, e devastante. L’ho percepito in modo così brutale e immediato, che per tutto il tempo mi sembrava di assistere a qualcosa di vero mentre si realizzava proprio davanti ai miei occhi. 

Jean e Claire Farel sono i protagonisti del libro insieme al figlio ventenne Alexandre. Jean è famoso perché da più di trent’anni conduce un programma politico in TV mentre Claire, molto più giovane di lui, è un’intellettuale molto attiva nella difesa delle donne e delle minoranze. Il figlio è il tipico ragazzo ricco, apatico e viziato, all’apparenza perfetto, che frequenta l’università di Stanford. 
Un quadro assai completo ci viene fornito a proposito dei due coniugi. Entrambi non amano l’altro e il loro matrimonio è solo l’ennesima facciata. Jean ha una relazione da tanti anni con una sua assistente e Claire è innamorata di un altro uomo che ha due figlie. 
È il sesso che controlla le loro vite. Le vite di tutti, ahimè. Il sesso lusinghiero, selvaggio, tirannico, irrefrenabile. Tutti cedono al sesso. E il sesso diventa consenso. Abuso. Stupro. 

 
Ogni amore è un’illusione?

Lo scandalo del presunto stupro di Alexandre ai danni di Mila, una delle figlie di Adam, distrugge la facciata di plastica e perbenismo dietro la quale i Farel si nascondono. La denuncia di Mila mette in moto un sistema fatto di lotte tra potere e social media, tra realtà e finzione, tra sesso e violenza. 
Qual è il confine tra consenso e abuso? Chi dice la verità? Il carnefice o la vittima? 

Alexandre è facile da incriminare. Annoiato, appena lasciato dalla fidanzata alla quale non vuole rinunciare, reduce da una vita che non lo soddisfa perché non ha ideali, non ha valori, come la maggior parte dei giovani della sua epoca. Mila è una ragazza timida, incapace di relazionarsi con gli altri, che descrive il proprio stupro senza saper convincere nessuno. 
Ma perché? C’è qualcosa che non quadra. Il confine è labile e tutto sembra una grande menzogna. 

Il sesso e la violenza sono uno strumento nelle mani abili dell’autrice che usa entrambi per descrivere una società in cui c’è una voragine profonda tra gli ideali sbandierati e il modo reale di come si vive la propria vita. Ed è quello che succede a Claire, così attenta a difendere le minoranze, e soprattutto a proteggere i diritti delle donne, a tal punto che non saprà cosa fare quando scoprirà che suo figlio potrebbe aver violentato una ragazza. Credergli o no? Difenderlo o no? 
Un bel dilemma. 

Gli uomini sono violenti per natura o a causa della violenza sociale?

È molto interessante il modo in cui i personaggi sono descritti. Appaiono come dei prototipi di una certa classe sociale e di un determinato tipo di comportamento votato al mascherare le vere emozioni, le pulsazioni più brutali, gli inganni e i tradimenti. Tutti elementi che poi, alla fine, vengono comunque a galla. Ho sentito sulla pelle il profondo divario tra la realtà e la finzione. Tra la maschera e il vero volto imbruttito della coscienza umana. 

Perché poi il problema non è tanto Alexandre, se ha violentato o meno Mila. Ma è tutto quello che lo circonda. In primis la sua famiglia, che sembra estranea ai fatti pur essendo presente. Pensano solo all’aspetto mediatico, e non si chiedono mai davvero se la violenza sia accaduta o meno. Come se fosse irrilevante la verità, perché poi, ciò che conta, è solo quello che pensa la gente. E il modo in cui verrai punito, in base al giudizio degli altri. 
Uno scandalo che fa scuotere la testa a tutti, ma che è davvero capace di risvegliare le coscienze? Non credo. 

 
Uno stupro diventa rapidamente un fatto sociale.

Quello che ho letto è quello che leggiamo e vediamo ogni santo giorno in TV e sui giornali. L’autrice è stata brava a raccontare l’ennesimo esempio di violenza travestito da perbenismo e accettazione sociale. Il problema è che in questa storia nessuno dei due, vittima e carnefice, sono ritenuti attendibili. 
Ed è questa la più grande ironia. 

Siamo talmente confusi, incapaci di distinguere il bene dal male, sopraffatti dall’opinione sociale, dai social, dai tweet che delimitano le nostre vite, che non sappiamo più dove guardare e come guardarlo. Non sappiamo più ascoltarci, e ascoltare. Non sappiamo più nemmeno chi siamo. Perché senza gli altri, non ci sentiamo più di esistere. 
E tutto questo è solo una grande menzogna che ci porteremo dietro fino alla morte.
La menzogna è una violenza. Falsifica la nostra esistenza.

4 commenti:

  1. Riflessione davvero interessante e in cui mi ritrovo totalmente, un libro che adesso che conosco sicuramente affronterò per capire meglio l'argomento!

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    1. Sono felice che abbiamo gli stessi pensieri su questi argomenti. Sono certa che la lettura di questo libro ti farà riflettere parecchio, come è successo con me. :-)

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  2. Parole verissime, Antonietta. Che condivido perfettamente.
    Tutto è diventato un grandissimo caos e basta.
    Io riesco a trovare quella pace di cui ho disperatamente bisogno soltanto tra le pagine dei libri. Senza, morirei, anzi, sarei già morta da tantissimo. 🤗

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    1. Sono d'accordo con te, Federica.
      Ormai ovunque guardi, c'è solo tanta confusione e sempre più egoismo.
      Ormai i libri sono l'unica oasi di pace. <3

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