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giovedì 10 novembre 2016

La passeggera di Daniela Frascati Recensione

Buongiorno cari lettori! Grazie a Scrittura&Scritture oggi vi parlo di un romanzo gotico dalle tinte fantasy e gialle! Una storia ambientata su una nave, avvolta da un'atmosfera piena di mistero e di suspence. Una di quelle storie dai colori più scuri e dalle sfumature certamente dark. Innamorata di questa copertina che rappresenta perfettamente il clima che si respira nella storia e quel tocco irresistibile di soprannaturale. 

La passeggera
di Daniela Frascati

Editore: Scrittura&Scritture 
Pagine: 240
Prezzo: 13,50 €
GENERE: Gotico, Fantasy, Giallo
Formato: Cartaceo
Data d'uscita: 2016
Link d'acquisto: QUI

Trama:
1914. Il transatlantico Il Paradiso naviga verso il Nuovo Mondo. A bordo, tra i passeggeri di ogni rango sociale, stipata nella terza classe, spicca da subito Aquilina per gli strani poteri di cui sembra essere dotata. Ma non è lei l’unico pensiero dell’in- tegerrimo capitano Zocalo. Sul piroscafo, infatti, scoppia una improvvisa epidemia dalle cause sco- nosciute persino al medico di bordo, Nerio Ferrer. Inoltre, viene denunciata la scomparsa di un uomo che, dal racconto del suo accompagnatore, aveva fatto espressa richiesta di cenare al tavolo di Marie Verdier, una francese che viaggia in seconda classe con il marito. L’incontro tra il capitano e la francese si rivela potente almeno quanto la tempesta nella cui balìa cade la nave. Nessuno forse aveva colto il presagio di una traversata difficile nelle decine di gabbiani agonizzanti schiantatisi sul ponte della nave durante il passaggio nello stretto di Gibilterra. Quando una cameriera mostrerà al capitano le piume nere disseminate nella cabina di Aquilina, il legame tra i suoi misteriosi poteri e quei fenomeni comincia ad assumere contorni inaspettati. Superstizioni, paure, sogni e passione renderanno il lettore ostaggio di questo intenso romanzo d’atmosfera.

RECENSIONE

La passeggera è un romanzo con tinte fantasy, gotiche e gialle. Una storia creata alla perfezione da un’autrice che sa raccontare molto bene di mistero e di maledizioni. Ci troviamo all’interno di un contesto molto affascinante come quello di un transatlantico che porta il nome di Paradiso. Quale scelta fu più rappresentativa per una storia che si avvale di risvolti quasi infernali e di macchinazioni che sfiorano il soprannaturale? 


Il capitano Zocalo è orgoglioso della sua creatura fino a quando non si rende conto che una strana presenza sta offuscando tutta la sua bellezza così opalescente e disciplinata. 
Aquilina è una bambina dal passato avvolto dal mistero che diffonde inquietudine e stranezza all’interno della traversata. Una presenza scomoda che non viene vista di buon occhio da nessuno e di cui addirittura i bambini hanno paura perché Aquilina non parla, emette semplicemente dei suoni che somigliano molto a quelli degli animali. Non sembra possedere l’uso della parola e le viene a mancare la caratteristica fondamentale: l’integrazione sociale.

La torturavano con la cattiveria innocente dei bambini; la deridevano perché non sapeva parlare né fare i loro giochi. Ma ognuno, senza confessarlo, ne aveva 
P A U R A
La sua presenza sulla nave non si spiega. Non si sa a chi appartenga realmente e fatti assolutamente sconvolgenti si legano alla sua persona. Uno di questi fatti inspiegabili è la presenza di piume nere che improvvisamente appaiono dove lei è stata e che sono fin troppo spesso preludio di morte.

Infatti la nave è presto colpita da una inarrestabile pestilenza ma come se questo non bastasse, una serie di morti sconclusionate si presentano all’occhio del lettore portando al compimento una storia estremamente articolata e costruita sulla base di personaggi molto affascinanti e dalle tinte dark.

La stessa Aquilina è una presenza reale ma che ha tutte le fattezze e le proprietà di un fantasma. La sua essenza è soprannaturale perché è evidente che quello che fa non è assolutamente razionale. Il suo personaggio raccoglie tutto il male del mondo. 

Se ne stava quasi sempre da parte, gelida e insondabile quanto l’acqua degli abissi e quando i loro scherzi si facevano troppo malevoli da lei spurgava un abominevole sentore d’incubo e uno spaventoso frullare d’ali riempiva l’aria e rintronava nelle orecchie come se migliaia di uccelli stessero per attaccarli.

E’ una bambina povera, misera, triste, abbandonata, messa da parte, è in altre parole una diversa sotto tutti i punti di vista. L’autrice crea una figura straniante che sembra venire direttamente da un altro mondo, che non parla il linguaggio comune, che non si accomuna alla gente che la circonda. La nave accoglie persone di ogni rango sociale. L’atmosfera iniziale è di bellezza, potenza, eleganza, raffinatezza ma è la presenza di questa bambina che fin da subito comincia ad annerire il clima, rendendolo fumoso e strano.

Quella strana creatura pareva non dormire mai. In qualunque ora della notte i suoi occhi ardevano come carbone vivo.

Aleggia nell’aria qualcosa di estremamente misterioso che va a concentrarsi anche su un altro personaggio, altrettanto caratteristico: Marie Verdier. Una donna che si prende cura di Aquilina e che condivide con lei strani poteri.

Una creatura sensuale, ammaliante, ricca di fascino e di generosità che non lascia indifferente il capitano Zocalo, il custode della nave che comincia a porsi fin troppe domande quando la sua creatura diventa una culla di cadaveri.

Lo stile dell’autrice è pieno di descrizioni, dettagliato ma fulminante. Questo significa che le sue parole riescono a rapirti e a portarti su quella nave. Il lettore rimane stupito e vorrebbe sapere subito di più di quella bambina, della donna che se ne prende cura e dello strano rapporto, quasi magico come fosse un incantesimo nero, che si stabilisce tra lei e il capitano. 

Si sarebbe gettata tra le braccia del capitano se lui avesse mostrato uno spiraglio di cedevolezza.  Ma più raccontava di sé più sentiva alzarsi il muro della diffidenza. Più cercava di avvicinarlo al suo desiderio, più lui si ritraeva.

Ma c’è anche una palpabile lentezza, qualcosa di sadico e di antico che si muove su quella nave che rallenta dannatamente il tempo. Si respira aria di leggenda e di culto vecchio e polveroso. La magia gotica e oscura dell’indefinito che prende nettamente il sopravvento. 

Quelle piume nere che anche senza parlare, sussurrano di segreti e di storie impronunciabili ed è inevitabile pensare a qualche maledizione più antica del mondo stesso. Perché poi si tratta sempre del contrasto abbastanza confuso tra bene e male, tra sopravvivenza e annientamento. 

Aquilina è tenerezza e cupezza, tormento e rassegnazione. E’ spaventosa, ma in lei si conserva tutta la forza del miracolo che giunge da un altrove indefinito, senza limiti e senza confini. E’ il segno di una potenza che nessuno è in grado di misurare. 

Ed è proprio in quella potenza eterna e che si ripete all’infinito anche se non ce ne accorgiamo, che il male e il bene diventano sempre più audaci, sovrapponendosi l’uno sull’altro. Il loro non è più un contro ma può diventare un con, un insieme, perché spesso passare dall’uno all’altro non è più una scelta ma una necessità.





8 commenti:

  1. Ciao Antonietta :-* wow, oggi mi hai fatto scoprire un libro intrigante sotto tutti i punti di vista..e che cover meravigliosa *_*
    È proprio il mio genere :-)
    Ti voglio ringraziare di cuore per tutti i consigli "librosi", mi fai conoscere spesso letture interessantissime ^_^
    Un abbraccio grande :-**

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    1. Ciao Maria! Come sai condividiamo molte letture in comune ma se ti piace anche questo genere, beh... è il massimo! Dobbiamo assolutamente fare quella cosa che abbiamo detto, insieme! :*

      Un abbraccio forte! <3

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  2. buon giovedì Antonietta <3 Che lettura davvero intrigante e piena di fascino e mistero, non so se io sia nel mood giusto per affrontarla al momento devo essere sincera ma una parte di me è impazzita per la cover, assolutamente un consiglio libroso da segnare all'istante.. come sempre sei unica..quanti libri mi stai facendo scoprire, grazie grazie grazie di cuore come sempre <3 Un abbraccio forte :****

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    1. Ciao dolce Ely, anche io mi sono innamorata subito della copertina che rispecchia a pieno la storia e anche l'aria abbastanza inquietante che si respira dentro. E' una lettura particolare quindi è importante anche cogliere il momento giusto per iniziarla. Spero che in futuro potrai leggerlo e come sempre correrò da te per scoprire se abbiamo avuto le stesse impressioni.

      Un abbraccio forte forte <3<3<3

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  3. Ok, questo libro mi sembra proprio inquietantexD
    Scherzi a parte, in realtà mi intriga un sacco! Cover e titolo non mi dicevano niente, poi ho letto trama e recensione e... WOW*-*

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    1. Cara Virginia, è inquietante! Al 100% :-)
      E' una bella storia, lo stile occupa un posto importante, oltre la trama stessa.
      Felice che ti abbia colpito! <3

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  4. Ringraziamo Antonietta per la bella recensione al nostro romanzo "La passeggera".

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