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giovedì 31 maggio 2018

Amazon Prime Reading: il mostro colpisce ancora.

In questi giorni, in molti si stanno chiedendo cosa sia Amazon Prime Reading. 
Ebbene, cercherò di fare un po’ di chiarezza riguardo a questo mostro invisibile che ha messo in crisi tutta la categoria del selfpublishing che pubblica con Amazon.
Ma prima di affrontare questo argomento spinoso, occupiamoci di capire come funziona Prime Reading.
Innanzitutto, per usufruire di questo servizio bisogna essere abbonati ad Amazon Prime. 

Avete presente la pubblicità del cane carino e bisognoso di affetto che impietosisce il suo padrone per comprare una sorta di sacca a spalla per essere portato in giro? Bene, quello è Amazon Prime, ossia la possibilità di avere una serie di vantaggi, tra cui quello più importante, ossia la consegna in 24 ore, senza costi di spedizione, ovunque tu sia.
Non male, vero?

In più, aggiungete varie opzioni come la visione di Prime Video e tante altre cose che potete scovare voi stessi e che forse, hanno meno importanza rispetto a questa.
Il costo? Si è passati da 19,90 euro all’anno a 36,00 euro all’anno. 
Insomma, un bel salto e proprio a causa del disagio di molti abbonati e di altrettante lamentele, Amazon, il colosso internazionale, ha deciso di aggiungere un vantaggio in più, e adesso arriviamo al tasto dolente.
I libri. 

Allora, dovete sapere che esiste già da un po’ di tempo Kindle Unlimited, ossia la possibilità per un lettore di pagare 10 euro al mese e di prendere in prestito 10 libri al mese con Amazon, di ogni genere e di qualsiasi editore (che abbia inserito questa opzione, ovviamente), per poi riconsegnarli. Però, badate bene, dovete pagare 10 euro al mese.

Ecco la novità! Adesso, con Amazon Prime, puoi usufruire di un lungo catalogo di libri da leggere gratuitamente per 6 mesi. Il costo? È sempre di 36 euro all’anno, perché il servizio è compreso nell’abbonamento classico di Prime.
Questo cosa significa? Che puoi leggere tanti testi, anche delle più importanti case editrici italiane, gratuitamente, in modo illimitato, sfruttando un abbonamento che già avevi, magari, o che, se farai adesso, risulterà certamente più vantaggioso del Kindle Unlimited anche se con un’offerta meno varia.
Questo è sempre da vedere, perché i titoli disponibili in Amazon Prime Reading variano di volta in volta, per offrire il migliore servizio possibile.

Ora veniamo al problema del selfpublishing. 
La classifica delle vendite di Amazon è stata totalmente stravolta da questa iniziativa, perché se fino all’altro ieri, essa era padroneggiata per la maggior parte dai libri self, adesso è caratterizzata da molti titoli delle CE, oltretutto parecchio vecchi. 

Come è avvenuto tutto questo? Si vocifera che qualche mese fa, Amazon abbia inviato a scrittori self decisi rigorosamente da lui, una mail dove parlava proprio di questo servizio, e della possibilità di aderire, senza guadagnare nulla sulle vendite, perchè, ovviamente, il libro viene proposto ai clienti Prime in modo gratuito.
Ma non è tutto qui.

Poiché Amazon si prende i diritti sul tuo romanzo, in questo modo, decide di pagarti una cifra forfettaria che dovrebbe variare intorno ai 100 euro per i 6 mesi nei quali metterà il tuo libro gratuitamente. Si tratta per lo più di titoli vecchi che però, così facendo, salgono in classifica, e penalizzano le nuove uscite.

In giro, si legge di autori che hanno pubblicato proprio in queste ore e si sono ritrovati senza una vendita perché pare che tutti siano intenti a scaricare solo i libri gratuiti. Lo stesso equivale per quelli che devono pubblicare nelle prossime settimane.
Hanno una paura fottuta di non vendere e di gettare al fuoco mesi di lavoro e di passione. Insomma, la situazione è davvero poco chiara e al momento c’è in atto un allarmismo non indifferente. Ci si chiede perchè Amazon abbia penalizzato in questo modo i self, ma dobbiamo ricordarci tutti che Amazon non è un editore, è solo un colosso delle vendite e come tale guarda solo al proprio profitto.


Molti autori indie, come li chiama Amazon, (che ha appena creato una classifica solo per loro), hanno deciso di non pubblicare più per il momento o di ritirare i loro romanzi appena usciti. Scelta giusta o sbagliata? Difficile dirlo. Purtroppo c’è ancora molto da dire e da chiarire. E io mi chiedo come cavolo sia possibile che i clienti Prime possano monopolizzare così tanto una classifica di vendite che dovrebbe essere globale. 

Se io ho un gruppo di lettori che mi segue e mi legge, e pubblico, dovrei vendere lo stesso, le mie vendite non possono azzerarsi perché tutti hanno Prime. Ma, poi questo Prime, ce l’hanno veramente tutti? E domanda ancora più inquietante: chi non ha Prime, non legge?
Boh.

4 commenti:

  1. Ciao Antonietta, leggendo il tuo post mi viene da pensare che questo, probabilmente, probabilmente (e magari sto sbagliando in pieno) è un modo per demoralizzare gli autori self... Non lo so. Però non è giusto.

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    1. Ciao Federica, il primo pensiero è proprio quello che hai fatto anche tu, sembrerebbe proprio così, però poi, alla fine, riflettendo, non si è ancora capito il motivo di questa scelta. Probabilmente non nasconde nessuna ragione particolare se non il business ed il guadagno. Anche, quindi, a discapito del self. Un abbraccio.

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  2. Ciao! Proprio in questi giorni mi stavo chiedendo come funzionasse questo nuovo servizio, grazie per il post chiaro ed esaustivo.
    Personalmente ho Prime, ma se un libro mi piace continuerò a comprarlo anche se non è nella sezione gratuita.
    Credo sia giusto sostenere gli autori self!

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    1. Ciao, grazie mille, sono felice di esserti stata d'aiuto. E apprezzo tantissimo quello che fai, ossia di sostenere gli autori self. Quello che hai detto è un po' quello che penso anche io, ossia che Prime Reading non può e non deve distruggere il self.

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