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lunedì 1 dicembre 2025

BUMERANG di Daniele Sanzone

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice La nave di Teseo, oggi vi parlo di Bumerang di Daniele Sanzone.

bumerang

di Daniele Sanzone
Editore: La nave di Teseo
Pagine: 256
GENERE: Noir/Giallo
Prezzo: 9,99€ - 19,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2025
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Scampia, 8 dicembre. Una ragazza sta passeggiando nel quartiere quando il suo cane, Colt, viene ucciso da un colpo sparato a distanza da un fucile di precisione, apparentemente senza motivo. Quel proiettile apre la pista a una scia di sangue e misteri nel cuore di Napoli nord. Il commissario Mirco Del Gaudio, reduce da un brutto incidente, torna in servizio e si trova a indagare su quello strano caso proprio mentre i clan Carlino e Monfrecola sono sul punto di scatenare una nuova guerra di camorra. In una Napoli sospesa tra polvere e sospetti, Del Gaudio cerca di ricostruire la propria famiglia mentre rincorre il senso degli eventi: un video virale, un cecchino che sembra inafferrabile, incursioni nei margini di una città abbandonata, arresti, sparatorie e un Natale macchiato da un serie di omicidi. Quando l’inchiesta sembra arrivata a un vicolo cieco, la verità mostrerà tutta la sua ferocia. Daniele Sanzone firma un noir urbano dal ritmo serrato che sfida gli stereotipi sulla Napoli criminale. Un’indagine dentro e fuori la legge, dove la verità non ha mai un solo volto, e la giustizia arriva travestita da vendetta.

RECENSIONE

Se c'è una cosa che il noir italiano contemporaneo rischia spesso di fare, è cadere nella trappola del cliché: il commissario depresso, la città piovosa, il caso irrisolvibile. Ma Daniele Sanzone, con Bumerang, prende questi ingredienti, li getta in un frullatore emotivo e ne tira fuori qualcosa di diverso. Qualcosa che ha il sapore del sangue, della polvere da sparo e, sorprendentemente, della musica. 

L'ambientazione non è uno sfondo, è un co-protagonista. L'autore descrive il quartiere di Scampia con un amore rabbioso. Non nasconde il degrado, ma illumina l'umanità che resiste nelle crepe dei palazzi. C'è una costante tensione atmosferica. Il libro si apre l'8 dicembre, in un clima che dovrebbe essere festoso ma che viene squarciato da un atto di violenza assurda (l'uccisione del cane Colt). Questo contrasto tra la normalità domestica e la brutalità improvvisa definisce l'intero world-building del romanzo. Anche perchè, come spesso accade, ci va di mezzo l'innocente, in questo caso un animale che appartiene a una ragazza che se ne sta per i fatti suoi, al telefono, vivendo la sua vita, e all'improvviso perde, senza alcun motivo apparente, uno degli affetti più cari che ha.

L'equilibrio di una famiglia normale viene subito squarciato dal caos. E ci si addentra immediatamente nell'esistenza di questi personaggi ognuno alle prese con i propri dolori e difficoltà. Il protagonista, il commissario Del Gaudio è una figura affascinante perché fisica. Il suo passato da pugile non è un orpello narrativo, ma una lente attraverso cui vede il mondo. Lui non interroga soltanto, lui schiva, incassa. La sua indagine è un match contro il male. Sotto i muscoli e la stazza imponente, c'è una fragilità commovente. Del Gaudio è un uomo che ascolta il silenzio e la musica (riferimenti musicali ovunque, come è giusto che sia per Sanzone). Non è il solito poliziotto cinico; è un uomo che sente troppo, che assorbe il dolore delle vittime come una spugna. 

Per capire Bumerang, bisogna capire da dove viene Sanzone. Lui non è un giornalista prestato al noir, né un semplice musicista che scrive un libro. È un intellettuale militante (nel senso più nobile del termine) che usa diversi mezzi per raccontare la stessa ossessione: la periferia e la sua identità. Quando Del Gaudio indaga, non cerca solo il colpevole (il "chi"), ma cerca il contesto culturale (il "perché"). 

In Bumerang, il crimine non è mai un evento isolato, ma il frutto di una colonna sonora sociale distorta. L'autore non giudica i cattivi come mostri bidimensionali, ma li analizza come prodotti di una sottocultura. La sua Scampia non è un set cinematografico, è un laboratorio sociologico. 

Daniele Sanzone è la voce e l'anima degli 'A67, band crossover rock di Scampia. I testi delle sue canzoni sono sempre stati racconti brevi in musica. In Bumerang ha mantenuto il ritmo del rock (frasi brevi, dialoghi serrati che sembrano scambi di battute musicali), ma ha aggiunto la dilatazione dei tempi tipica della narrativa. Ha trasformato l'urgenza della canzone nella pazienza del romanzo, senza perdere la "grinta" di strada. 

L'autore ha sempre combattuto contro la narrazione tossica di Gomorra. Bumerang è la sua risposta letteraria a quella narrazione. Sanzone scrive per riappropriarsi della narrazione della sua terra. Mentre molti autori usano Napoli come un fondale esotico per vendere copie, Sanzone usa il noir per fare un'operazione di recupero della dignità. I suoi personaggi, anche i più disperati, hanno una luce che manca nei noir puramente commerciali. È quella che lui chiama spesso "la resistenza" quotidiana. 

Quindi non abbiamo di fronte un semplice noir di strada, ma un atto fatto con consapevolezza e soprattutto con uno scopo ben preciso. La volontà di raccontare la verità senza retorica e senza cliché, lasciando spazio alla nuda e cruda verità dei personaggi, tanto creature inventate quanto davvero davvero reali. Sullo sfondo, Scampia che mastica innocenti e distrugge speranze. Ogni dannato giorno. Una macchina infernale che solo chi ci vive può capire davvero. Al di là di cosa ci racconta il cinema, luoghi come questo vanno vissuti da dentro, – è terribile, ma è così. Altrimenti sono solo chiacchiere.

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