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giovedì 23 aprile 2015

Io ritorno domani di Flavio Girardelli Recensione

Buongiorno! La recensione di Io ritorno domani di Flavio Girardelli è ciò che leggerete oggi. Un romanzo dedicato alla vita e ai suoi imprevedibili risvolti. Una lettura veloce e scorrevole, che vi terrà favorevolmente compagnia se lo vorrete.

Aspetto come sempre le vostre impressioni!


Titolo: Io ritorno domani
Autore: Flavio Girardelli
Editore:Youcanprint
Pubblicazione: 2014
Genere: Romanzo
Pagine: 132
Prezzo: 1,99 Ebook – 9,00 Cartaceo
Trama

Quanti incroci ci sono nella nostra vita. Esperienze, persone, modi di fare. Un gruppo di amici in vacanza dove Lorenzo incontrerà la sua futura moglie. Francesca, ragazza decisa, in carriera e di famiglia benestante che rimette in discussione ciò che è o meglio, pensava di essere, per perdere tutte le sue certezze per un uomo. Per quell’amore che ti arriva, investe e ti travolge. Una vita forse come tante, con alti e bassi, dove si affacciano problemi e un tradimento che non sarà mai consumato. Una famiglia, due figlie che ti portano a capire il senso della vita. Bambine vivaci, dolcissime, che nei loro comportamenti e domande nascondono la loro innocenza e voglia di conoscere. Una vita e una storia dove gli equilibri verranno stravolti, tutto verrà rimescolato in un presente che sarà passato e quel futuro, quel sogno, sarà vivo. Tutto avrà un nuovo significato e sarà inaspettato. Solo alla fine tutto avrà un senso, avrà inizio. Il romanzo è ambientato in Italia, principalmente in Trentino. Da Riva del Garda per spostarsi sulle montagne del Lagorai, dalla Val Campelle al Passo Manghen per toccare altre città italiane come Trieste, Reggio Calabria e Padova. Dove può arrivare l'amore di un marito e padre per la propria famiglia, le proprie figlie?

Biografia

Flavio Girardelli 41 anni Trentino. Dal punto di vista editoriale ha scritto due libri di poesie editi con Libroitaliano World dal titolo "Maudit - Vita tra Sogno e Realtà" 2002 e "Uomini di Sabbia" 2008, dei racconti che fanno parte dell'operac"FAHRENHEIT 38051 Scritture inquinate"editore Silvyedizioni. Dal 2008 inizia a scrivere testi per canzoni che hanno partecipato anche a consorsi Nazionali vincendo nel 2010 il Festival degl Autori di Sanremo con la canzone"domani" cantata da Rosita. A dicembre 2014 pubblica il suo primo romanzo "Io Ritorno Domani" come scrittore indipendente, coinvolgendo professionsiti del settore per l'editing e traduzioni. Il romanzo è disponibile anche in lingua inglese con titolo "The long return home" e in spagnolo "El Regreso".



Io ritorno domani è un romanzo che scivola veloce e la cui lettura ti accompagna in un mondo molto vicino a quello reale, perché Flavio Girardelli prende un pezzo di vita, di quella quotidianità che appartiene a ciascuno di noi, e la racconta, usando la sua personalissima versione della storia.
La narrazione in terza persona si orienta tra passato e presente, dapprima concentrandosi su un gruppo di quattro ragazzi uniti da una sostanziale amicizia e da una gioventù acerba e baldanzosa, da vacanze e da divertimenti sparsi e poi sul presente che concede il primato di protagonista solo ad uno di quei quattro giovani.
Lorenzo, l’animo timido del gruppo, il ragazzo ventenne alto e robusto, con il viso impiantato in un bel sorriso, un paio di occhi verdi e un’espressione di quelli che hanno sempre la testa sulle spalle. E’ lui il personaggio principale, è lui l’uomo che da ragazzino incontra Francesca, la meravigliosa brunetta dalle curve perfette e dagli occhi neri che sembrano di seta.

“Sembrava quasi una medusa, guai a guardarla negli occhi. Due mari neri, profondi, che sprigionavano femminilità, dolcezza, capaci di ammaliare chi, casualmente, si posava su di loro sfiorandone lo sguardo.”

Il riflesso viola del suo sguardo conquista il mondo maschile fin da quando ella stessa decide che le piace divertirsi senza farsi troppi problemi, cambiando uomini e intessendo rapporti senza mai perdere la propria libertà. Una donna il cui cuore viene improvvisamente trafitto dalla gentilezza e dal celato imbarazzo di Lorenzo, quando accade il loro primo incontro. All’apparenza così diversi, saranno loro a ricoprire rigorosamente insieme, il ruolo di protagonisti della storia di Girardelli.

Una storia che lui vuole raccontarci con semplicità ed immediatezza. Un racconto di momenti di vita,  fatti di alti e bassi, di delusioni e di qualche sconfitta. Momenti d’amore e di tentazioni nei quali si misura la personalità e l’identità di ogni individuo.
L’autore dimostra capacità descrittive in grado di infondere la sua personale impronta visiva ed emozionale alle scene classiche di una vita matrimoniale. Una di queste è sicuramente l’incontro amoroso di Lorenzo e Francesca condito, oltre che nella propria naturale essenza, anche con uno stile leggero e intrinsecamente avvinghiato alla carnalità della vita che si va raccontando.

“Quei sussurri, le parole soffocate, i respiri intensi, i gemiti. Quei loro corpi caldi e pieni di passione, le carezze volute, il calore cercato, l’odore della carne che si consuma con foga e illanguidisce nell’abbraccio, si addolcisce, come un bimbo sfamato da seni turgidi che finalmente se ne sta buono, lì, accoccolato fra le braccia di sua madre, in attesa del sonno.”

A ciò si aggiungono le descrizioni ambientali che si trascinano dietro l’odore di quei luoghi, le montagne, il lago, le baite di posti su cui il tempo e la polvere non sembrano essersi poggiati per distruggerli. La natura che prende possesso della penna di chi scrive per diventare tutt’uno con le parole, trasformando le lettere in un’insieme di sensi e di fragori che appartengono alla parte selvaggia di ciò che resta di noi.

“I giorni erano diventati dei granelli di vera vita e insieme formavano quella roccia, tavola di pietra, sulla quale incisero per sempre le loro parole e i sorrisi, sogni ed emozioni. In montagna l’anima e il cuore ritrovano quello che sono, si avvicinano al cielo.”

Questo romanzo è la storia di una famiglia, di come nasce una famiglia, di come due sconosciuti da un solo sguardo, seppur lontano nel tempo, capiscono di appartenersi. E allora potranno passare giorni, mesi o anni, ma il destino li farà incontrare ancora, per un’altra volta, di nuovo uno di fronte all’altra, senza più nessuna possibilità di fuggire davanti all’unica scelta possibile. E’ la storia di un amore dal quale nascono due bambine, la dolcezza del rapporto genitoriale, gli scontri quotidiani tra un uomo e una donna che prima di tutto sanno di amarsi e che combattono per questo sentimento. 

I sentimenti prima di tutto, sembrano volare al di sopra dello spazio bianco della pagina per innalzarsi da una semplice narrazione e diventare motori universali di accadimenti che pur nella loro quotidianità sono essenziali per vivere e per non lasciarsi semplicemente sopravvivere. 
I personaggi sono pericolosamente umani nella loro fragilità, nelle loro tremolanti insicurezze, in quel timore e in quella felicità indescrivibile che ti strappa l’anima quando comprendi che ciò che hai davanti è tutto ciò che vorresti.

“Dentro s’incrociavano veloci un miscuglio di emozioni: fragilità, timore, felicità immensa, insicurezza. Lorenzo, dopo il primo momento di shock, la chiamò vicino a sé e poggiò la mano sul ventre. Fu allora che si rese conto davvero di chi fosse e cosa volesse. Come se fino a quel momento, tutta la sua vita di fronte a quella notizia non fosse nulla di importante.”

Ma è anche la storia di una tragedia, di uno sguardo verso il futuro che purtroppo ferisce quel presente così perfetto in modo irreparabile.

Flavio Girardelli sceglie di raccontarci della vita in tutta la sua totale discrepanza, nel tormento delle proprie contraddizioni, nell’infelicità del caso che sembra sempre decidere per noi. Con un linguaggio scorrevole, senza giri di parole, diretto nella sua esposizione quasi avessimo di fronte uno schermo gigante con delle diapositive con le quali assistiamo, pezzo dopo pezzo, allo svolgersi vitale ed esistenziale di questo spaccato di mondo. Il mondo di Lorenzo e Francesca, delle loro due bambine, Ariel e Carlotta, del loro legame familiare, così forte e tenace. Ciò che affiora principalmente è il senso di vissuto, di qualcosa che emerge dalla fretta della vita e si ferma davanti all’inesorabile calma della scrittura che è in grado di donare anche all’esperienza più straziante la propria dignità e, mi piace credere, anche una forma di riscatto.

Io ritorno domani è un titolo che mi ha subito incuriosito e non a caso si riferisce al futuro, ad una prospettiva che corre veloce oltre i confini umani del tempo, per attraversare  la vita e la morte stessa, echeggiando un ritorno che ha il sapore del miracolo e l’odore familiare della speranza.

Non è un romanzo dalle forme altisonanti, non è la dimostrazione che la scrittura può creare mondi alternativi a quello in cui siamo quotidianamente intrappolati. Questa storia è palpabile, la potete toccare, sentire perché è ammaccata come lo è la vita, è disorientata come lo è l’esperienza, è sporcata dal dramma perché l’esistenza è dolore e perdita. 

Non vi condurrà in nessun altrove che non sia quello del qui e adesso, quello che forse avete vissuto anche voi, quello che ancora vi piange dentro. Non vi porterà da nessuna parte se non dentro lo specchio della vostra vita, regalandovi un messaggio che porta inciso la parola famiglia e con essa l’amore, l’unica strada percorribile per tornare, oggi, domani e per sempre.


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