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martedì 14 aprile 2015

Conquistata dal demonio di Viorica Cebotari Recensione

Buongiorno! Dopo una settimana di pausa con le recensioni, vi presento un romanzo Fantasy che ero davvero curiosa di leggere. Conquistata dal demonio di Viorica Cebotari è una storia molto originale, scritta bene e coinvolgente. Ma non voglio anticiparvi altro!


Leggete e aspetto i vostri commenti!



Titolo: Conquistata dal demonio. Vol.1
Autore: Viorica Cebotari
Editore: Selfpublishing
Pubblicazione: Novembre 2014
Genere: Fantasy
Pagine: 557
Prezzo: 2,99 Ebook
Blog Autrice
Trama

Chi è Daniel Viviani? Emma è costretta a chiederselo ogni giorno, perché sembra entrato nella sua vita apposta per rovinargliela. Lei ha ventiquattro anni, è un’infermiera; lui è il nuovo primario di neurochirurgia. Tra i due si susseguono litigi e incomprensioni, finché Daniel non propone una scommessa. Per non perderla, Emma dovrà mettere in gioco i propri sentimenti e rischiare di morire. Come se non bastasse l’odioso primario a torturarla, l’arrivo di una misteriosa ragazza catapulta Emma in un mondo segreto ponendola di fronte a un bivio: scegliere il destino andando incontro alla sua più grande paura o il sentimento che lei più odia… l’amore. 


Biografia


 Viorica Cebotari, di origini moldave trasferita in Italia per amore all'età di diciannove anni, vive tuttora a San Giorgio del Sannio (Bn) con il proprio compagno e il bellissimo figlio di due anni. Da sempre un'accanita lettrice, di recente scopre la passione per la scrittura. E così, quasi per sfida, che nasce una storia tutta sua e prende forma la prima saga dal titolo "Conquistata dal demonio". Attualmente lavora come impiegata amministrativa in una azienda, dedicando alla scrittura le prime luci dell'alba e ogni ritaglio del suo tempo libero.



Ciò che mi ha colpito immediatamente di questo romanzo è lo stile delineato perfettamente. Inesistenti gli errori di qualsivoglia tipologia. E’ tutto rigorosamente perfetto a livello grammaticale e sintattico. E’ tutto chiaro, definito, come se dietro ad ogni frase si nascondesse una volontà quasi maniacale di inserire e mantenere la struttura stilistica all’interno della correttezza più assoluta. Non a caso, infatti, è la prima volta che in una recensione parlo di “rigore”, perché la forma prima ancora del contenuto, è ciò che subito mi ha entusiasmato, facendomi riflettere sull’intento dell’autrice di consegnare ai lettori un’opera che fosse ineccepibile, sotto ogni punto di vista. In verità non si tratta solo di mancanza di errori ma di una capacità narrativa di procedere per gradi, senza tralasciare dettagli e particolari descrittivi che aiutano inevitabilmente a sentirsi accolti nel mondo che è stato creato per noi. 

Il mio occhio appassionato prima che critico, cade direttamente sui personaggi, primo fra tutti, Emma che è la protagonista. La sua personalità è soltanto l’esempio della cura e della preziosità con cui i luoghi e gli avvenimenti vengono descritti, mostrandoci dimensioni reali che si accavallano a quelle fantastiche, avvallate da visioni e sogni che diventano inquietanti preamboli per futuri e inafferrabili accadimenti. 
Emma possiede facoltà paranormali come leggere l’anima delle persone attraverso lo sguardo. I suoi occhi sono di un colore così particolare e incantevole da costringerla ad indossare molto spesso occhiali da sole per non incorrere in domande scomode. Il suo sguardo non è soltanto bello da guardare ma anche da vivere sulla propria pelle soprattutto quando si è ammalati dal dolore e dalla sofferenza e sono proprio quegli occhi ad assorbire l’angoscia, donando in cambio un piacevole senso di serenità e leggerezza. 
Emma convive dalla nascita con questo potere straordinario fino a quando non incontra Leila Castaldi, che le rivelerà senza troppi giri di parole, che il suo destino speciale sta per compiersi. Leila, insieme alle sue sorelle, è un’ancella di Venere e il suo compito, in quanto creatura immortale, è quello di diffondere l’amore tra le persone, e far innamorare soltanto i puri di cuore. Dunque anche Emma diventerà un’ancella, ma a che prezzo? Molti elementi non quadrano, primo fra tutti la consapevolezza che non si è mai innamorata e che soprattutto non crede nell’amore. Alla luce di tutto questo, come potrebbe diventare un’ancella di Venere? 

A complicare la situazione giunge un uomo, il nuovo Primario della clinica dove Emma lavora come infermiera, che cambierà tutte le carte in tavola e farà capitolare qualsiasi senso di logica. Daniel Villani è sicuro, intenso, ammaliante, calmo e assolutamente bello. I suoi occhi neri sono ipnotici e nonostante all’inizio Emma riesca a cogliervi purezza e determinazione, una parte della sua anima è chiusa da un sipario nero, rendendo impossibile la sua conoscenza completa. In altre parole, la donna non riesce a capire fino a che punto Daniel è una persona di cui fidarsi. Ma poco importa, perché l’impressione che conta è quella che la segna fin dal loro primo incontro e che non la lascerà più libera di scegliere. Per lei, Daniel è “una persona in grado di governare il mondo.” 

Che altro dire? Bastano queste poche parole per farci comprendere la natura di questo personaggio misterioso ma accattivante con il quale l’autrice stuzzica sapientemente la nostra curiosità, affascinandoci da cotanto mistero ma anche indispettendoci perché l’uomo tratta molto male la nostra Emma. Se da un lato le ancelle di Venere vogliono proteggere la loro predestinata, i seguaci di Ares, vogliono trovarla per convertirla o per ucciderla. In un intenso banchetto di personaggi umani e fantastici, di cui conosciamo le caratteristiche e le ispirazioni, gli intenti e le maledizioni fino al midollo, la trama s’infittisce in un modo che non lascia nulla al caso. 

Emma è bistrattata tra la sua vita quotidiana e le fantasiose esperienze con le ancelle, mentre su tutto sovrasta silenzioso e a volte fin troppo incattivito, colui che lei chiama “il demonio”, il Daniel onnipresente che sembra avercela con lei per chissà quale sconsiderata motivazione. Eppure quell’uomo è un personaggio inclassificabile, uno di quelli che quando lo incontri pensi che lo odierai e lo amerai esattamente come faresti con ciò che non puoi controllare, non puoi domare, non puoi riportare nelle condizioni ragionevoli dell’esistenza. E’ lui il disturbatore che inchioda Emma a sensazioni ed emozioni assolutamente nuove. 

Viorica Cebotari è brava ad operare per immagini, usando caparbiamente le metafore che riescono a dare colore e sapore alle cose narrate. Allora tutto non diventa soltanto una lettura fredda e scostante ma ti avviluppa come un bozzolo fatto di fascino e magnetismo, verso il quale non provi alcuna repulsione ma solo il desiderio di andare più a fondo. L’autrice usa le parole per condire spazi, aprire porte verso mondi fatti di voglie e repressioni, animi che combattono per non sfiorarsi ed è intensa la sua scrittura nel riuscire a comunicare sensazioni e visioni anche laddove la parola inizia a tremare per la paura di non riuscire. 

Il contrasto è fulminante tra Emma e Daniel e percepiamo chiaramente l’animosità che lo contraddistingue ma sappiamo per istinto che quel fervido opporsi non potrà portare da nessuna parte se non nell’unico posto che saranno disposti a condividere. 

“Eppure detestavo il primario, detestavo la sua arroganza e la sua prepotenza, ma allora perché ero succube della sua presenza?” 

L’uso della parola non serve solo a raccontare ma a far immaginare e Viorica è maestra in questo, quando in alcune scene particolari è riuscita a farmi sentire fisicamente nel romanzo. 

“Un lampo illuminò l’ingresso del padiglione e laggiù il demonio non c’era. Una goccia mi atterrò sullo zigomo, scivolando sulla guancia, come una lacrima. La lacrima di una delusione oceanica.” 

Quando ho letto questo passo ho davvero sentito le gocce bagnarmi la mano. Ho percepito sulla pelle, scivolosa come un’illusione meschina ed ingannevole, la delusione dell’assenza e la consapevolezza che un baratro indefinito stava per aprirsi tra il desiderio ed il suo contrario. 

Il rapporto tra i protagonisti è battagliero, entrambi combattivi, incapaci di cedere. Daniel, il demonio, con il suo comportamento farebbe impazzire qualsiasi donna. E’ bello, di quel fascino indefinito, la cui punta di diamante non risiede tanto nel fisico atletico o nel portamento arrogante e sicuro, quanto negli occhi neri come pozzi senza fondo e in quello sguardo, capace di spezzarti il respiro. 

“Ogni suo ravvicinamento polverizzava tutte le mie facoltà mentali. Si insinuava nella mia testa con la flessuosità di un serpente.” 

Emma vorrebbe odiarlo e in qualche modo ci riesce ma cosa cova sotto la cenere, quale terribile inferno deve ancora rivelare la propria esistenza? Per lei, Daniel “era colpevole per il solo fatto di esistere.” 

Sarebbe troppo elencare tutti i passi che ho riletto perché mi piacevano terribilmente, perché mi colpivano ogni volta sempre di più e con maggiore consapevolezza. Passi in grado di spiegare l’intensità vera, vivida, reale, di un momento, come se a viverlo fossi io, a due passi da quel mondo. 

“Occhi negli occhi senza una parola. E una fune di nodi mi si aggrovigliò alla gola.” 

“Il nero dei suoi occhi era paradossalmente accogliente, amabile, per quello era così impegnativo non sfiorargli le labbra. Nel mio sogno, la sua bocca emanava un calore dolce come il paradiso, e peccaminoso come l’inferno.” 

La storia racconta di un uomo paragonato al demonio, ma non c’è alcun riferimento a dimensioni spirituali o induzioni religiose. Si tratta di una creatura ammaliante, seducente e potente, capace di attrarre per la sua bellezza e capacità di suggestionare proprio come siamo abituati a pensare del diavolo. Lui è ottenebrante, suadente, ammiccante, estremo conquistatore anche di ciò che non può essere conquistato. 

“Gli avrei regalato l’anima pur di rivivere l’emozione destata dal suo tocco fenomenale. E questo stava a dimostrare che il demonio mi aveva in suo potere.” 

Il rapporto tra lui ed Emma si evolve e spesso è stato divertente leggere di come amano punzecchiarsi a vicenda e colpevolizzarsi senza sosta. Daniel è intimidatorio e possessivo, forte e autoritario, sembra dotato di una sicurezza e di un controllo eclatante eppure il pensiero che lei possa rifiutarlo, lo rende rabbioso ed ingestibile. L’autrice conosce perfettamente i tasti da premere per far cedere anche la più ostinata delle guerriere. La stessa Emma è testarda, cocciuta, fortemente motivata e convinta di essere immune alla malattia dell’amore ma ciò che ha in serbo per lei, la nostra autrice, è una creatura irresistibile. Si stuzzicano a vicenda, s’implorano, si portano sull’orlo della disperazione per poi lanciarsi nel vuoto cercando, affamati, di assorbire lentamente il senso di benessere e di appartenenza che provano l’uno accanto all’altra. 

In questo mondo così eclatante e perfetto, ciò che più di tutto vi lascerà il segno, non sarà tanto la storia seppur sprigionata dalla mente di un’autrice sconosciuta (mi auguro vivamente ancora per poco), originale nell’esposizione, intrigante nei suoi risvolti, seducente nel modo in cui, stilisticamente, si racconta senza inibizioni, ma il senso di umanità che vi coinvolgerà la mente quando vi sentirete parte estrema di questa meraviglia che sono le parole di Viorica Cebotari, con la sua forte capacità comunicativa. 

Parole mai banali, al contrario coadiuvate da termini anche poco usati che rendono ancora più prezioso e degno di un romanzo come questo, così curato e pulito, una storia superiore a tante altre. Mai traballante né per errore né per svista. 

Un omaggio al più contrastato degli dei senza alcun riferimento religioso a banalizzarlo. Una visione a metà tra il celestiale e l’immondo, nella quale sentirete sulla pelle l’incanto sinuoso e vellutato di una voce che giunge da un altro mondo. La stessa voce che sente Emma e che le promette di non lasciarla mai. 
Chiuderete questo libro e vi accorgerete di avere tra le labbra, incastrato a metà bocca, con un filo d’aria a separarvi dalla vostra vita, tutto questo: Mi accoccolai più vicino a lui. ‘Non lasciarmi.’ Lo pregai. ‘Mai, dolcezza mia.’ Mi strinse vigorosamente tra le braccia. 'Mai.'

Conquistata dal demonio è un romanzo che parla d’amore, ma di un amore difficile, asfissiante, terribilmente segreto e dilaniante. Un amore impossibile quando sono le nature esistenziali ad essere incompatibili. Ma fino a che punto, puoi contrastare l’amore? 

Viorica ci pone questo quesito, la cui risposta probabilmente sarà contenuta nel secondo volume. Ed io intanto, tiro un sospiro di sollievo, perché so di poter continuare. Capita raramente di terminare una storia e sentire la mancanza dei personaggi. Questo non c’entra nulla con il piacerti o meno. Molto spesso termini un libro con la soddisfazione ed il piacere di averlo letto e se c’è una continuazione, sei curioso di scoprire cosa accadrà ma nient’altro. Quello che ho provato io, invece, non è stata semplice voglia di sapere, ma desiderio di compagnia, voglia di appartenenza, di restare, sentire che ogni personaggio fosse ancora ad un passo da me, indipendentemente dalla sua storia. 
Il fatto stesso che un libro vi sia piaciuto, non implica che vi sia entrato dentro. 

Questa storia mi ha raccontato molto più di quanto quelle stesse righe sapevano di contenere. E’ questa l’esigenza che ora sto cercando di tradurre, probabilmente male, a parole. Non leggerò Alba perché sono semplicemente curiosa di sapere cosa accadrà, ma per avere ancora per un po’, l’intensa e sofisticata compagnia del tuo mondo, cara Viorica e delle tue raffinate creature. 

E a questo punto, concedetemelo, sono fermamente convinta che il demonio non sia Daniel ma Viorica Cebotari che, come il suo personaggio inchioda Emma a sensazioni mai provate, così lei ha legato me a questa storia, portandomi a subirne in modo sommesso e fluido, il fascino dell’intreccio, il rigore della forma e la preziosità di un’idea originale e per questo assolutamente imperdibile. 
Avete capito bene. Imperdibile.


10 commenti:

  1. Ciao! Sono una tua nuova lettrice fissa mi sei piaciuta subito. Se vuoi passa da me

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  2. Bellissima recensione! Mi hai fatto venire una voglia immediata di leggerlo! Sembra proprio il mio genere.

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  3. Tutto ciò che hai detto lo condivido pienamente.... Pure a me i personaggi sono entranti nel cuore e a dir la verità mi mancano... Lo consiglio a tutte le lettrici di questo genere di fantasy

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    1. Mi fa molto piacere che condivi la mia opinione. Conquistata dal demonio è davvero un romanzo interessante!

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  4. Lo avevo adocchiato su Amazon ma avevo dei dubbi...

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  5. l'ho letto ormai tempo fa ma non riesco a smettere di rileggerlo in continuazione, lo amo alla follia e oggi solo per sapere cosa ne pensa la gente perché è semplicemente fantastico e dopo Cassandra Clare sono certa che la Cerbotari sia la mia scrittrice preferita

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    1. Ne sono davvero felice, anche a me è piaciuto moltissimo per originalità e stile! Un'autrice davvero bravissima!

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