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mercoledì 21 marzo 2018

✎ RECENSIONE ➱ I fiori non hanno paura del temporale di Bianca Rita Cataldi

Buon mercoledì! Grazie alla HarperCollins, oggi vi parlo di un romanzo delicato e molto familiare dedicato alla storia di due sorelle: I fiori non hanno paura del temporale. Una storia che consiglio a tutti.

i fiori non hanno paura del temporale
di Bianca Rita Cataldi

Editore: HarperCollins
Pagine: 182
GENERE: Romanzo
Prezzo: 1700 € - 6,99 
Formato: Cartaceo - eBook
Data d'uscita: 2018
Link d'acquisto: QUI

Trama:
Bologna 1997. La stanza è in penombra e i libri e le musicassette sono sparsi dappertutto. Distesa sul letto, la camicia a quadri e i Nirvana sparati nelle orecchie dal walkman, Corinna muove i piedi a tempo e non stacca il naso dalla pagina. Ha sedici anni, i capelli rossi come fili di rame e un viso ricoperto di lentiggini su cui spiccano due occhi d'acciaio. È la figlia del primo grande amore di sua madre che se ne è andato poco prima del parto. Serena, detta Poochie, ha sette anni, i capelli scuri stretti in due codini fermati da elastici a forma di arcobaleno ed è la sua sorellastra. Il suo desiderio più grande è farsi considerare da quella sorella maggiore così misteriosa, sempre rintanata dietro le pagine di un libro e con le cuffie calcate sulla testa. Vivono in una grande e caotica tribù allargata in cui vige il matriarcato e dove per ogni decisione ci si rivolge al consesso delle antenate riunite nella cappella di famiglia al cimitero. Una famiglia fatta di donne dal sangue cocciuto e in cui nessuna tristezza può resistere di fronte al sapore magico di un tiramisù al pistacchio. Eppure l'equilibrio familiare comincia a vacillare quando Corinna riceve una strana scatola da scarpe chiusa malamente con del nastro adesivo. Dentro ci sono degli oggetti apparentemente scollegati tra loro, ma che sono l'ultimo regalo del suo vero padre, scomparso improvvisamente in un incidente. Corinna non ha dubbi: quegli oggetti hanno un significato e lei deve scoprirlo. Decide così di partire, insieme a Serena, per una caccia al tesoro per le vie di Bologna. La scatola in borsa e un sogno tra i capelli ribelli: trovare il segreto delle sue radici e, inevitabilmente, la propria strada nel mondo.Bianca Rita Cataldi è una narratrice sorprendente e ci regala un meraviglioso romanzo sul potere delle parole. Il legame di due sorelle che si prendono per mano e vanno alla scoperta della vita, una storia di madri e di figlie e di come perdersi a volte può farci rinascere più forti. Come un fiore che sembra appassire sotto un temporale ma che al primo raggio di sole rinasce più colorato e luminoso di prima.

RECENSIONE

I fiori non hanno paura del temporale parte con un titolo molto poetico in perfetto stile di Bianca Rita Cataldi, un’autrice che ho già letto e che ho trovato sempre molto attenta alle figure femminili, ai sentimenti e alle emozioni, ma soprattutto al contesto nel quale inserisce i suoi romanzi e soprattutto all’ambiente e al tempo. 

Infatti qui siamo negli anni ‘90, quando non esistevano i cellulari e c’erano ancora le cassette per ascoltare la musica. Anni in cui io ero una bambina, ecco il mio coinvolgimento nel leggere questa storia raccontata in un’epoca lontana quando chi narra aveva appena sette anni. Serena è la sorella minore di Corinna, due ragazzine diverse e soprattutto figlie della stessa madre ma di due padri differenti. 

Sin dalle prime pagine, ci si immerge in un contesto che sa di passato, di storia e soprattutto di famiglia. L’attenzione dell’autrice per i legami familiari è fortissima ed infatti il punto focale di tutta la vicenda si nasconde proprio lì dentro. 

Serena è una bambina allegra, scanzonata che vorrebbe in tutti i modi essere presa in considerazione dalla sorella ma Corinna non ne vuole proprio sapere di lei e continua a trattarla con distacco e freddezza. In effetti non c’è proprio dialogo tra le due nonostante i vari tentativi della più piccola di scavalcare il muro di solitudine e di introversione dietro il quale la sorella sedicenne si è barricata.

Tutto però viene stravolto quando a casa giunge una scatola indirizzata a Corinna che raccoglie una serie di oggetti che suo padre ha messo da parte per lei. Il padre, Marco, è morto e da questo momento in poi inizia il vero romanzo: il viaggio interiore ed esteriore che condurrà Corinna alla ricerca di se stessa e delle proprie origini.
ERA ARRIVATO IL MOMENTO DI RIPORTARE LA VITA SULLA CARTA, DI TRASFORMARLA IN UN LINGUAGGIO D'INCHIOSTRO.
La presenza femminile è molto forte, infatti la protagonista narra di tutte le donne della famiglia e anche oltre. Tutti personaggi intensi, che fanno da collante e che abbracciano in bene o in male l’esistenza delle due sorelle.
Ma nonostante ci sia questo continuo ritorno alla famiglia e ai suoi valori, il perno principale rimane il legame che deve necessariamente costruirsi tra loro e che ormai non ammette più tentennamenti. 

Corinna che sembrava non avere bisogno di niente e di nessuno, si ritroverà con un padre improvvisamente presente che però rimane un grande assente perché è morto e con una madre che non l’aiuterà in nessun caso nell’estenuante ricerca della propria identità. Indi, volente o nolente, ad aiutarla sarà proprio la piccola Serena, così apparentemente inutile e fragile, le dimostrerò una forza straordinaria, una potenza che nemmeno lei stessa possiede.

Bologna è la città nella quale è ambientata la storia, un luogo reale, vivido, pieno di sentimenti e di realtà. La correlazione tra i personaggi, le loro storie e il contesto è molto forte, è tutto intrecciato alla perfezione, con un tocco malinconico di fondo.
LE COSE DIVENTANO VERE QUANDO SI DA' LORO UN NOME. PER QUESTO BISOGNA STARE ATTENTI A DARE I NOMI GIUSTI. LE BUGIE SONO COSE A CUI E' STATO DATO UN NOME SBAGLIATO.
Alla fine proprio le due persone che sembravano più diverse al mondo, si ritrovano unite non per questioni di sangue ma semplicemente perché si appoggiano l’un l’altra ed affrontano gli stessi ostacoli.

I fiori non hanno paura del temporale, mi ha messo un pizzico di nostalgia addosso, come era accaduto già in passato leggendo questa autrice. La sua penna è delicata, poetica ma anche passionale e intensa. È una storia dal sapore arcaico, velata e misteriosa tanto quanto possono esserlo i segreti familiari. L’autrice mi dà l’idea di possedere un’anima antica, e di riuscire, con le sue storie, a dare vita al passato, chiamandolo per nome e ridandogli la sua dignità.


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