Buongiorno
carissimi lettori. Oggi posto la recensione di un romanzo originale ed
avvincente scritto dal giovane autore esordiente Andrea
Alfonso, che s’intitola Scritto nel Sangue. Una storia a metà tra il
fantasy e il thriller poliziesco che è stata una piacevole lettura sia per l’intreccio
ben costruito e sia per i numerosi spunti di originalità.
Leggete
e ditemi cosa ne pensate!
Titolo: Scritto nel sangue
Autore:
Andrea Alfonso
Editore:
Selfpublishing
Pagine:
297
Genere:
Fantasy/Poliziesco
Prezzo:
€ 9,99
Ebook: € 2,99
Uscita: 4
Maggio 2015
Trama
Regni di Alek:
Gholan, la città con la luna nello stemma, è insanguinata da una serie di
efferati delitti, compiuti da un misterioso individuo soprannominato “Il
Massacratore”. Qui opera Dog che, servendosi dei suoi poteri ematici, compie
numerosi furti su commissione con abilità e professionalità tipica di chi è
avvezzo al mestiere. Il Capitano-Commissario Vorat, su disposizione reale,
giunge in città per fermare questa scia di sangue oramai fuori controllo; la
sua missione è una sola: catturare l’assassino, costi quel che costi. Durante
uno dei suoi ultimi lavori, la strada del ladro s’incrocia con una delle
vittime del Massacratore: per lui ora si tratterà di scappare da Vorat,
dimostrare la sua estraneità agli omicidi e, contemporaneamente, scoprire chi e
perché ha tentato di incastrarlo. In un mondo dove i continenti ruotano attorno
a un gigantesco gorgo marino, il Maelstrom, si consumano le vicende di due
personaggi, destinati a incrociare le proprie strade, per fronteggiare un
turbine di sangue e morte. Chi è davvero il Massacratore? Cosa c’è dietro
quella sua così inumana maschera?
Andrea Alfonso
nasce sulle coste di Alghero, trentadue anni fa. Sperimenta vari lavori al fine
di sbarcare il lunario ed è attualmente iscritto nella facoltà di
Infermieristica, presso l'università di Sassari. Da sempre amante della lettura,
comincia a scrivere dall'età di dieci anni. I suoi generi preferiti sono il
Fantasy e la Fantascienza. Dal 2003 gestisce un blog, dove riversa anche i suoi
racconti inediti. Scritto nel Sangue è
il suo primo romanzo.
Andrea Alfonso, scrittore
esordiente alla sua prima pubblicazione, ci consegna un romanzo intriso di
tutte quelle caratteristiche tipiche del genere fantasy che tanto affascinano e
solitamente contribuiscono a immergersi in un clima narrativo totalmente a
cavallo tra l’immagine e la fantasia e soprattutto, mai come in questo caso,
avvallati da una buona dose di originalità.
Ma qui non parliamo solo di fantasy
ma anche di thriller poliziesco laddove l’autore è riuscito perfettamente a
fondere elementi di entrambi i generi, creando una trama estremamente
articolata ma dai mille risvolti ed altrettante efficaci possibilità.
Ci troviamo a Gholan, la città più
importante di un regno assolutamente immaginario dominato essenzialmente dal
mare di cui è imperatore Uthor, un fiero e combattivo signore che oltre alla
forza delle armi e dei suoi soldati, ha fondato il suo potere principalmente
sulla magia.
Come?
Nel prologo, ambientato nel
passato, è il primo personaggio che incontriamo, trovandolo alle prese con
strane e potenti figure a cui ha commissionato un importante compito: creare un’arma
micidiale ed assoluta, che gli permetta di dominare tutte le terre e tutti gli
uomini. I servigi di cui si avvale sono realizzati dagli alchimisti che
pur impiegandoci vent’anni, riescono a compiere il miracolo: l’arma letale.
Con minuziose descrizioni di
ambienti e personaggi, Andrea Alfonso ci presenta un mondo piacevole ed
affascinante, facilmente ravvisabile grazie all’immaginazione, il cui percorso
formativo è coadiuvato dallo stile narrativo, che seppur macchiato da qualche
refuso, è impeccabile.
La vita del regno è sul punto di
essere stravolta grazie a quella ingegnosa invenzione legata alla magia nera.
Un potente fluido molto simile al sangue è capace di donare una forza e un potere straordinari.
Dal primo capitolo in poi, la
storia vera e propria prende piede, coinvolgendo il lettore in un percorso ben
delineato, nel quale compaiono lentamente tutti i personaggi. Una molteplicità
di figure descritte con intensità e partecipazione, ognuna delle quali
importante nel ricoprire un ruolo all’interno del misterioso intreccio. Già
dalle prime pagine si respira l’odore della guerra, dello scontro, della lotta
all’ultimo sangue.
Ho trovato, sin da subito, cover e
titolo concentrati e possenti e ho avuto conferma della buona scrittura e della
convincente trama, approfondendo la lettura. Lo stesso equivale per i titoli
dei capitoli, estremamente evocativi e suggestivi, capaci di incarnare con
determinazione e solidità l’atmosfera e le azioni presenti al loro interno.
In principio, la narrazione si
snoda su due stadi temporali differenti, passato e presente si avvicendano, evidenziando
l’unico grande protagonista del romanzo: Dog, conosciuto come Mezzanotte, un
super ladro incallito che cela un segreto inconfessabile, legato a quella magia
lontana e impronunciabile che lo rende un guerriero imbattibile.
Dog è un ematista, un uomo capace
di compiere azioni impensabili, usando il proprio sangue. La sua figura è
capace di attirare molta curiosità in chi legge, perché è un personaggio originale
ed avvincente. E’ uno che sta dalla parte del male, perché inevitabilmente è un
ladro che uccide e che semina morte e dolore. Ma c’è qualcuno che si nasconde
nell’ombra e che si macchia di crimini ancora peggiori dei suoi ed è il
Massacratore.
“Alcuni uomini hanno il potere. Il
potere sulle persone, sulle cose, sulle ricchezze. Io sono diverso. Da quando
sono nato, il potere che possiedo è oltre tutti questi miseri omuncoli che mi
sciamano attorno.”
Il destino dei due uomini si
incrocia in continuazione e Dog non riesce a capire fino a che punto quel sordido
e malvagio nemico voglia danneggiarlo oppure salvarlo.
La città di Gholan è oscurata e
terrorizzata dai continui massacri che restano tristemente impuniti perché neanche
il Capitano-Commissario Vorat riesce a trovare il vero colpevole.
Le azioni di Dog e del Massacratore
si accavallano, creando un’insolita e strana confusione che mette a repentaglio
la buona riuscita dell’indagine. Il contesto è popolato da individui poco
raccomandabili che fungono da contorno perfetto alle azioni principali tutte
incentrare sul giallo e sui misteri legati a questo intrigante serial killer
avvolto dall’ombra e protetto da una spessa coltre di crudeltà.
L’aria che si respira è balorda e
putrida, cadaveri e sangue si mescolano molto bene con la magia e il potere
ineguagliabile che conserva Dog e che lo rende diretto discendente delle
Duemila Furie, ossia i guerrieri di Re Uthor che a suo tempo, lottarono con lui
per creare l’Impero Fulgido.
Un potere sorprendente, legato alla
stessa vita, come si è legati per sempre al sangue. Una forza che intriga e
ammalia ma che non rende immortali, soltanto più difficili da uccidere.
“Dì la verità: non trovi che tutto
questo sia eccitante?”
Eppure oltre alla magia, c’è
qualcosa o meglio qualcuno che cammina silenzioso tra le vie della città
spietata, trasformata, grazie al suo operato, in una vera carneficina: il
Massacratore agisce senza alcuna forma di redenzione e apparentemente senza
motivo, amputando gli arti, sventrando e tagliando le proprie vittime come se
si portasse dietro più armi da utilizzare ma soprattutto senza lasciare tracce.
Chi è costui? E perché il suo
destino è ostinatamente legato a quello di Mezzanotte?
L’autore crea un intreccio
formulato in modo tale da alimentare la fiammella della curiosità e conducendo
il lettore a leggere per sapere cosa
accadrà. La trama è ingarbugliata ma altamente sostenuta dalla corposità dei
fatti che emergono nella loro realtà e tangibilità. Insomma, in altre parole, sei
intrigato da ciò che leggi, perché lo vedi e ci credi, al di là di quanto possa
esserci di fantastico e di generalmente inventato. Sicuramente un elemento
fondamentale è l’originalità che però alla fine non basterebbe se non ci fosse
una storia consistente sul quale basarla e una narrazione di cui un elemento
solido sono le descrizioni.
Sangue, morte, intrighi al potere e
magia sono le garanzie di questo romanzo che spicca per le sue doti di
intrattenimento e coinvolgimento senza rientrare espressamente in nessun genere
definito. La sua forza sono anche i personaggi, nati da una mente che li ha
inserti in una vicenda incentrata sulla contrapposizione tra più protagonisti: Dog e il Massacratore, un ladro ed un serial killer contro il Commissario-Capitano
Vorat, che per volontà e carattere si oppone totalmente ad entrambi.
“Le cose terrene sono così
transitorie, Mezzanotte.”
La famosa ed eterna lotta tra bene
e male nei libri non avrà mai fine, e seppur abbiamo coscienza di questo,
dobbiamo almeno riconoscere quando essa è rappresentata in modo ingegnoso e
nuovo, evidenziando spunti di originalità sparsi che equamente, attribuiscono a
Scritto nel Sangue, il suo meritato posto nei romanzi da leggere, senza
pentimento.