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mercoledì 26 giugno 2024

Recensione: IL VASO DI PANDORO di Selvaggia Lucarelli

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice PaperFirst, del giornale Il Fatto Quotidiano, oggi vi parlo del fenomeno che ha sconvolto il mondo dei social: la benficenza e Chiara Ferragni, nel libro Il vaso di Pandoro di Selvaggia Lucarelli.

il vaso di pandoro

di Selvaggio Lucarelli
Editore: PaperFirst
Pagine: 256
GENERE: Inchiesta/Biografia
Prezzo: 9,99€ - 16,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Il 15 dicembre del 2023 Chiara Ferragni, fashion blogger e imprenditrice digitale di fama internazionale all'apice del suo successo, viene multata dall'Antitrust per pratica commerciale scorretta. L'accusa è quella di aver spacciato un'operazione commerciale per un'iniziativa benefica destinata alle cure di bambini malati di tumore. La caduta dalla vetta è disastrosa e provoca la crisi di un impero che pareva scintillante e solidissimo: quello dei Ferragnez. In un attimo, la coppia da 45 milioni di like idolatrata da stampa e follower, non esiste più. Eppure, i segnali di un'imminente caduta c'erano già. Dalla sovraesposizione dei minori alla compulsiva ostentazione del privilegio, dall'attivismo ruffiano alla beneficenza opaca, nel suo libro Selvaggia Lucarelli ripercorre all'indietro la storia recente del fenomeno mediatico più discusso del Paese. Il vaso di Pandoro è una nuova inchiesta e la storia dell'inchiesta che ha cambiato per sempre il mondo degli influencer, imponendo più di una riflessione su come sia pericoloso, oggi, maneggiare un successo così incorporeo da svanire in un click. Fino ad un'angosciante conclusione: quel vaso di Pandoro, che sia sigillato o rovinosamente aperto, riguarda tutti noi.

RECENSIONE

Sfacciato? Sì. 
Irriverente? Anche. 
Privo di scrupoli? Forse. 
Adulatorio? Giammai. 
Il vaso di Pandoro di Selvaggia Lucarelli non è un libro che ti rasserena, sì, spesso e ironico e pungente, ma sia che tu voglia capire o voglia semplicemente curiosare, avrai l’amaro in bocca per tutto il tempo della lettura. La Lucarelli non ha bisogno di qualcuno che la critichi, non lo farò, perché non è questo il mio compito, a onor del vero non ho nessun compito, se non quello di esprimere quello che penso, senza alcun tipo di vincolo. Perciò non dirò quanto sia stata “cattiva”, “invidiosa”, “crudele” nell’analisi del fenomeno di Chiara Ferragni

Quello che vorrei, invece, raccontare a voi, è cosa ho percepito io di questo fenomeno così grande che si chiama influencer e che è nato in Italia con la figura della Ferragni. L’autrice parte dall’inizio, ci racconta di quando Chiara ha aperto il suo blog, The blond salad, quando non era ancora nessuno e insieme al fidanzato dell’epoca, decise di convertire quello spazio in una dimensione in cui offrire al pubblico i suoi consigli su come vestirsi, o meglio, proporre semplicemente cosa indossava lei, e pace a tutti. – "Oggi potremmo dire che Chiara Ferragni si sia trovata al posto giusto, nel momento giusto. Che la sua più grande passione – fotografarsi – abbia coinciso con l’alba del più grande strumento mai inventato per coltivare il culto di sé, davanti a un obiettivo. Potremmo dire, ovviamente, che Chiara Ferragni abbia saputo cogliere l’opportunità.” 

Il suo carattere è sempre stato quello di una che ci sapeva fare, che ispirava fiducia nella gente. Premetto che non seguo e non ho mai seguito l’influencer, ma ho voluto leggere questo libro, perché al di là della moda, ne faccio parte anche io, anche se sono un puntino invisibile, ma ciò non significa che io non esista e che percepisca sulla mia pelle determinate coordinate che muovono i fili di questa realtà digitale. Il libro viene scritto perché la Lucarelli ammette che nessuno si è veramente posto il problema di raccontare in modo dettagliato il caso del Pandoro Gate. 

A novembre 2022, Chiara Ferragni pubblica una storia in cui cita un accordo fatto con Balocco per la vendita di una serie di pandori griffati con il suo nome che costano più di 9 euro, (il prezzo triplicato rispetto al pandoro normale), e annuncia che l’attività di vendita è collegata alla beneficenza, in modo particolare, i soldi saranno devoluti ai bambini malati dell’ospedale Regina Margherita di Torino. 

Ciò che la giornalista nota subito è che nella storia c’è un hashtag: adv. Per chi non è del mestiere, queste tre lettere stanno a significare che la persona che sta parlando di quel determinato prodotto, (in questo caso i pandori con il suo nome), viene pagata dall’azienda (Balocco). 
Ma non era beneficenza? 
La Lucarelli si stranisce, comincia a fare un giro di telefonate che coinvolgono l’ufficio stampa della Balocco e anche quello dell’ospedale. Dall’altra parte riceve risposte confuse, pare che nessuno sappia che genere di accordo abbiano fatto Ferragni e Balocco, ma quello che la Lucarelli comprende è che Chiara Ferragni è stata pagata davvero da Balocco, circa un milione di euro, e che molto probabilmente NON farà alcun tipo di beneficenza, perché la cifra da destinare all’ospedale è già stata pagata a maggio dalla stessa Balocco. E null’altro è in programma. 
Cosa significa? 

L’annuncio della influencer è fuorviante, falso, ingannatore. Fa credere che con la vendita dei pandori con il suo nome, i suoi followers contribuiranno ad accrescere la cifra da dare in beneficenza, in realtà quella cifra è già stata decisa e pure versata. E lei non c’entra niente. Dunque perché parlare di beneficenza, se lei, in pratica, non ne ha mai fatto parte? La Ferragni, in questo caso, è stata una semplice testimonial pagata fior di quattrini per fare l’ovvio, quello che ha sempre fatto negli ultimi anni. 

Un anno dopo scoppia lo scandalo. Ferragni è costretta a pagare perché ritenuta colpevole di truffa e di aver ingannato i suoi follower, prova a scusarsi adducendo a un errore di comunicazione, ma come è ovvio che sia, nessuno le crede. 

Questo è soltanto il punto di arrivo di un fenomeno che nasce molti anni prima e vede la Ferragni consolidare la sua posizione con un matrimonio molto vantaggioso: con il cantante Fedez. Prima i due non erano molto conosciuti. L’influencer era famosa solo nell’ambiente della moda, mentre il cantante nel mondo della musica, un mondo più popolare, grazie anche alle numerose collaborazioni che aveva fatto con altri big della musica. Con l’unione matrimoniale, entrambi ci guadagnano. Fedez acquista notorietà nel mondo dell’alta società mentre la Ferragni diventa nazional popolare. – “Questa trasformazione l’ha portata a diventare un simbolo di empowerment femminile: oggi si presenta come un’imprenditrice digitale e madre che riesce a gestire con successo sia la carriera che la vita privata, mantenendo la propria spontaneità, condividendo successi e paure, curando attentamente l’immagine pubblica che condivide di sé per essere sempre percepita come un modello aspirazionale. Dall’altro lato, abbiamo il rapper di periferia che ha iniziato la sua carriera musicale autoproducendo brani e caricandoli su piattaforme online, guadagnando popolarità anche grazie alla capacità di trattare temi sociali e personali con uno stile molto diretto, incisivo, ampliando la propria fama con la partecipazione nel ruolo di giudice a programmi televisivi come X Factor, dove ha dimostrato le sue capacità nello scoprire e guidare nuovi talenti musicali, e con collaborazioni di successo, come quella con J-Ax.” 

Non è un mistero che lei venga da una famiglia benestante, le sorelle sembrano uscite da una fabbrica della Mattel, come sostiene la giornalista, mentre la famiglia di Fedez sembra sbucare fuori da un film di Matteo Garrone. Un paragone che calza e che permette al lettore di visionare immediatamente le differenze tra i due, che pur essendoci sulla carta e così lampanti a occhio nudo, non sembrano intaccare il loro successo nei confronti dei followers perché adottano una tattica infallibile: il family story telling, ossia raccontano TUTTA la loro vita familiare, persino le sedute dallo psicologo e le giornate passate in ospedale, ai loro seguaci senza alcun tipo di imbarazzo o di senso di colpa.“Si può affermare che il giorno del loro matrimonio Chiara Ferragni e Fedez sposano definitivamente un nuovo modo di fare marketing in Italia, quello in cui gli influencer e la loro vita sono allo stesso tempo prodotto e vetrina di prodotti altrui.” 

La Lucarelli critica aspramente il modo in cui la coppia usa palesemente i loro figli per intenerire i followers e per alimentare continuamente la loro morbosa curiosità, e usa la beneficenza per impietosirli o per riscattare gli errori compiuti. 
Un errore eclatante? Come non ricordare la famosa festa nel supermercato dell’anno 2018? Chiara organizza una festa per il marito e affitta l’intero supermercato. Tanti sono gli invitati e tutti vengono spinti a fare baldoria, a creare casino e alla fine, l’atteggiamento comune è quello dello sperpero di tutti i prodotti che vengono lanciati, oppure distrutti o gettati a terra come se quel cibo non valesse niente. 

Non perderò tempo, qui, a riflettere su cosa significhi questo comportamento, insomma, anche un bambino si renderebbe conto che queste due persone non hanno il senso della misura, non sanno cosa significa il rispetto e se ne fregano altamente di chi li guarda, anche se dietro uno schermo del cellulare c’è qualcuno che palesemente si puzza di fame. Ma a loro cosa importa? Hanno sempre FINTO di interessarsi ai loro seguaci, in realtà, sono privi di empatia. La loro condivisione che hanno sempre messo al primo posto come scusante per l’uso al limite della famiglia disfunzionale a proposito dei bambini, non è reale, è solo un mezzo, una maschera, dietro cui c’è il vuoto. 

In un’intervista, Fedez giustifica il fatto che la coppia sta mettendo sotto i riflettori due bambini senza che questi possano scegliere se volerlo o no, dicendo che è meglio che è lo stesso padre a mostrare i bimbi, prima che lo facciano i giornalisti. 
What? 
Ma perché i giornalisti entrano in casa e possono rubare i momenti privati di quelle povere creature? 
Fino oggi è sempre stato Fedez, e quindi il padre, la persona che dovrebbe proteggerli di più al mondo, a piazzargli una telecamera in faccia. Ma non basta. I piccoli vengono anche istruiti su cosa fare e come farlo. Ci si chiede se in futuro non abbiano qualche danno psicologico per aver subito questo atteggiamento da parte dei genitori, ma poco importa. 

Ciò che mi interessava capire era come questo fenomeno abbia potuto inebetire a tal punto la gente che qualsiasi cosa usciva dalla bocca di questa fantomatica coppia diventava oro. La Ferragni ha guadagnato milioni di euro; per ogni post, tra l’altro scrittole da altri, perché lei non scrive, a lei piace solo farsi le fotografie, è stata pagata anche 150 mila euro. A volte persino di più. Senza dare alcun tipo di rendiconto all’azienda. Indi, la Ferragni non ha mai fornito gli insights alle aziende, così facendo non ha mai dimostrato la quota di interazioni, di like, visualizzazioni, che generano i suoi post. – “Perché combattere contro il sistema quando puoi farti pagare dal sistema? Perché essere nemici del capitalismo, quando il capitalismo è così generoso con te?” 
E le aziende hanno acconsentito e hanno continuato a pagarla. 

Lo stesso hanno fatto i followers, così stupidamente affascinati da quel mondo fatto di case lussuose, di bambini perfetti, di amore blasonato e romanticizzato senza alcuna reazione reale, (a questo punto), così macabramente avvolti tra le spire di un serpente che voleva soltanto spremerli fino quando non ci sarebbe stato più nulla da spremere. 

La prima volta che la coppia usa la beneficenza per riscattarsi è proprio durante quella festa al supermercato. Dopo le prime immagini che girano sui social, i followers si incattiviscono e criticano tutto quello spreco. Fedez e la madre, sua manager, riflettono su cosa fare e come correre ai riapri ed è allora che il rapper dice: “diciamo che lo diamo in beneficenza il cibo.” 
Hai capito? Una bella scusante per pulirsi le coscienze. 

Purtroppo però è proprio la beneficenza a tirargli un brutto scherzo e sarà la donna a pagarne le conseguenze. In più di una occasione ha fatto vedere la pancia, come se i followers facessero parte della “famiglia” e poi, li ha presi in giro così apertamente trattandoli come degli estranei? È chiaro che qualcosa non quadra. 

L’autrice è stata accusata di aver scritto questo libro per invidia. Oppure la gente che li critica viene accusata di essere invidiosa. Allora anche io sono invidiosa? Io che non ho mai visto un video della Ferragni? Non credo sia invidia, ma piuttosto speranza. 
La gente segue questi personaggi perché spera, un giorno, di vivere quel sogno. E quando quel sogno viene deluso, infranto, fatto a brandelli, non si chiede perdono, perché il danno è stato fatto con consapevolezza e sapendo di usare i followers come un capitale. I Ferragnez sono diventati un vero e proprio brand, insieme, con tutta la loro famiglia. Sono stati in costante promozione ma non sono stati capaci di prendersi le reali responsabilità di quello che hanno fatto. 

Chiara Ferragni era (e forse è ancora) considerata l’amica di tutti. La figlia, la chiamano “la Vitto", come se fosse una parente, e questa cosa è già abbastanza inquietante. Certo è che una parte di colpa ce l’ha tutta questa gente che li ha idolatrati, e dunque, a me verrebbe da dire ma se alle persone piace essere prese in giro, ma che dobbiamo fare? E anche per questo che il mondo sta andando in malora. 

Se all’influencer interessasse davvero della gente o dei problemi che la circondano, non andrebbe a Sanremo a scrivere “pensati libera” ma avrebbe un po’ più di rispetto per chi l’ha resa quello che è, e che magari deve vedere come fare per arrivare a fine mese. D’accordo, può fare quello che le pare. La ricchezza non è una colpa. È un dato di fatto. Ma se i followers sono davvero la sua famiglia, e se quello che fa e che ha sempre fatto non si chiama monetizzazione, capitalizzazione e ostentazione, MA condivisione, allora cominci a condividere i problemi della gente comune, e soprattutto, cominci a rispettarli. 

Tutti quei followers la seguono in nome della speranza, mentre si spaccano la schiena per mettere il piatto a tavola. Intanto mentre io la guardo, lei si arricchisce capitalizzando i miei occhi, bloccati dietro a uno schermo, sospesi nel tempo. 
Senza mai toccarla. 
Solo guardandola. 
Però, diamine, se solo ti fermassi un attimo a riflettere, ti accorgeresti, che in fondo, in fondo, non esiste niente.

Ehi, tu, follower, invece di sperare accrescendo il successo degli altri, comincia un po' a renderti conto del POTERE che hai tu.
Se puoi essere capitalizzato, vuol dire che hai un VALORE. E nemmeno tanto basso. Pensaci, il tuo valore, per come sta andando il mondo, non farà altro che aumentare.
Usalo meglio, questo valore.
E se proprio devi arricchire qualcuno.
Scegli uno che ti rispetta.

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