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giovedì 29 aprile 2021

Recensione: IL CANTO DEL BOIA di Norman Mailer

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice La nave di Teseo, oggi vi parlo di un romanzo che non dimenticherò mai per la sua unicità. Il canto del boia di Norman Mailer racconta la vita e la morte di Gary Gilmore, un serial killer che ha lottato per ottenere la pena di morte ed essere ucciso. Una storia che mi ha lasciato sconvolta.

Il canto del boia

di Norman Mailer
Editore: La nave di Teseo
Pagine: 1092
GENERE: Romanzo biografico
Prezzo: 9,99 € - 23,00 
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2021
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟

Trama:
Dopo aver passato più di metà della sua vita in carcere per rapine e furti d’auto, Gary Gilmore esce di prigione grazie alla cugina Brenda, che ha garantito per lui e gli ha trovato un lavoro a Provo, nello Utah. Ma i demoni di Gary sono troppo forti e il tentativo di reinserimento nella vita civile, nonostante il supporto di Brenda e della sua famiglia, non va a buon fine. La sua parentesi di libertà ha un tragico epilogo. Nel 1976, pochi mesi dopo essere uscito di galera, commette due efferati omicidi a sangue freddo durante altrettante rapine. Immediatamente catturato, confessa i crimini e viene condannato a morte. Sin da subito rifiuta di presentare ricorso e di chiedere la grazia. Gary Gilmore accetta la condanna e decide di morire. Nei mesi successivi lotta affinché la sentenza sia eseguita al più presto nonostante le pressioni della famiglia e di parte della società civile. Il suo caso e la sua decisione hanno avuto grandissima risonanza, risvegliando i dubbi e la coscienza di molti americani. Norman Mailer, in questo libro che gli valse il Pulitzer nel 1980, non racconta solamente la storia difficile e tragica di un uomo, ma scava nella solitudine e nella violenza dell’America profonda, e lo fa con precisione chirurgica e con una compassione priva di pietà.

RECENSIONE

Il canto del boia è un romanzo che racconta la vita e la morte di Gary Gilmore, un famoso serial killer che ha vissuto negli anni settanta in America. L’autore afferma di aver scritto questo testo raccogliendo tutte le documentazioni processuali riguardanti la condanna a morte di Gary. 
Inoltre si è basato sui dialoghi che fanno riferimento a tutte le persone che hanno fatto parte della vita del protagonista, fuori e dentro il carcere. 

Gary è diventato famoso non per i suoi omicidi, ma perché quando venne condannato, la pena di morte nello stato dello Utah era stata allora reintrodotta dopo la lunghissima lotta condotta dalle diverse associazioni contro la condanna a morte. 
La sua storia è incredibile perché quando egli fu arrestato e portato in prigione per l’omicidio di due uomini durante una rapina, si dichiarò colpevole, rifiutando aspramente i vari tentativi dei suoi avvocati di fargli ottenere l’infermità mentale, perché considerava questo espediente un’offesa per la sua intelligenza. La sua sentenza di morte fu rinviata per ben due volte mentre lui cercava continuamente di affermare il proprio diritto di morire dal momento in cui riteneva valida la sentenza dello Stato di ucciderlo.

Incredibile, non trovate? 
Soprattutto perché Gary è stato certamente un personaggio fuori dagli schemi. Un ragazzo cresciuto in una famiglia povera, che ha perso presto il padre a cui era legato e che si è ritrovato spesso coinvolto in atti criminali, in particolar modo riguardanti piccoli furterelli, che lo hanno visto entrare e uscire dal riformatorio. Lui stesso ammette di aver passato più di metà della sua vita in prigione. 
Ecco perché quando sua cugina Brenda si fa garante per lui e lo fa uscire dandogli la possibilità di ricostruirsi una vita, per Gary è l’ultima occasione che il destino gli offre per vivere una vita rispettando la legge e il prossimo. 

Lavora con lo zio, Vern, un personaggio altrettanto inusuale, freddo, materialista, un tipo di poche parole e tanti fatti. L’unico che vorrà vedere prima di morire, sfidandolo come ha fatto per tutta la vita, anche in punto di morte, dimostrandogli che tipo di uomo è. 

 
Ti ho già fatto vedere come vivo e mi piacerebbe farti vedere come so morire.

Uno che non gliele manda di certo a dire e che tenta in tutti i modi di farlo ragionare, ma Gary ha un problema: è impaziente. Qualsiasi cosa faccia, vuole raggiungere immediatamente il suo scopo finale. Per esempio: lavora, ma vorrebbe subito lo stipendio. È appena uscito dalla galera? Ma vorrebbe subito avere soldi, casa, moglie e figli. Con uno schiocco di dita. Beh, è impossibile. Le persone che gli sono intorno, che fanno parte della sua famiglia, cercano di fargli capire che per ottenere qualcosa nella vita, bisogna sudare, faticare, e ci vuole tempo. Ma lui non sembra prestare attenzione ai consigli di chi gli vuole bene, e comincia a progettare dei furti. 

Gary, nonostante il suo carattere particolare, di poche parole, molto sintetico, pratico e che non bada ai fronzoli, piuttosto terreno, viscerale, è amato da molte persone. Ha un fascino che attira le donne, le sue maniere non sono mai eccessivamente volgari, e anche se fallisce gli approcci con diverse figure femminili, riesce a ottenere sempre quello che vuole in ambito sentimentale, soprattutto quando incontra l’amore della sua vita: Nicole Baker. 

Lei è una giovane madre con una figlia piccola, con alle spalle una famiglia disastrata che quando era una bambina l’ha rinchiusa in manicomio. Inoltre, è stata abusata dallo zio quando non sapeva come difendersi. Insomma, Gary trova una donna che ha subito proprio come lui angherie dalla vita, e che è disposta comunque ad amarlo con tutta se stessa, nonostante l’evidente mancanza di equilibrio da parte di lui. C’è una forte attrazione sessuale, ma anche un sentimento che li lega per lungo tempo, anche durante il carcere e fino alla pena di morte. 

Quando Gary finisce in galera per l’ultima volta, è sua cugina Brenda a chiamare la polizia e a metterla sulle sue tracce, intuendo a priori che il cugino abbia intenzione di compiere una rapina. Finisce dentro ma dalle testimonianze riportate nel romanzo, non accuserà mai Brenda di avergli rovinato la vita. E in aggiunta, quando gli verrà chiesto per quale motivo ha ucciso due uomini, risponderà che non lo sa, dicendo soltanto di sentirsi come se avesse un velo davanti agli occhi mentre sparava. Sarà proprio questa dichiarazione a convincere gli avvocati a richiedere l’infermità mentale. 

 
Potrei fare la commedia e costringerli a dire che sono pazzo. Ma non voglio.

Durante gli anni di carcere, c’è chi voleva farlo passare per psicopatico, chi per pazzo, ma Gary ha continuato a ripetere di essere colpevole. Inoltre, non ha mai creduto che lo stato potesse salvarlo, sarebbe stata una grande sorpresa per lui. Credeva fermamente di meritare la morte ed è questo che mi ha messo i brividi durante tutta la lettura del testo. 

Ho apprezzato tanto lo stile dell’autore, che di proposito è limitato, meticoloso, preciso. Mailer ha ammesso di aver romanzato alcuni aspetti, come ad esempio le lettere che Gary scriveva a Nicole, modificandole un po’, per renderle più accattivanti nei confronti del lettore. Il succo però non cambia. Sono lettere di un uomo strano, senza dubbio. Un uomo che ha vissuto la sua vita come se non ci fosse mai stato, almeno questa è stata la mia impressione. Leggendo di quello che ha affrontato, delle persone che lo hanno circondato e del suo perenne senso di insoddisfazione, come se cercasse sempre qualcosa, andando fin troppo spesso alla deriva, ho rilevato una persona che non sembra essere toccata più di tanto dalla realtà che lo circonda. 
Forse solo l’amore e il desiderio straziante per Nicole, la sua gelosia, il suo senso di possesso verso di lei, rendono Gary più umano. Per il resto, a me ha dato l’impressione di essere al di fuori dal mondo, completamente. 
E questo è un comportamento di una persona che ha problemi mentali, che non si rende conto di essere intoccabile, perché il suo modo di essere lo rende irraggiungibile e quindi capace di compiere qualsiasi cosa. In ogni caso era dotato di una lucidità disarmante.

I miei avvocati lavorano per la stessa gente che sta per condannarmi.

Non si sa quanti uomini abbia ucciso Gary nella sua vita. Solo due sono sicuri per sua stessa ammissione. La sua determinazione mi ha lasciato sconvolta. È assurdo leggere le cose che diceva, come si rapportava alla maggior parte delle persone, come se avesse un’anima e un cuore diversi, più distaccati e pertanto più forti. L’ho visto cedere e sciogliersi solo con Nicole. Ma non è bastato. 
Non a caso, i due omicidi avvengono proprio dopo l’ennesimo litigio che sembra definitivo, dopo il quale Nicole lo lascia. 

Non so per quale motivo Gary Gilmore abbia deciso di morire. Il romanzo di Mailer racconta in parte chi era, ma non può, per ovvie ragioni, spiegare il perché quest’uomo abbia deciso di sfidare il destino e scegliere la morte laddove, con ogni probabilità, si sarebbe potuto salvare. Lui negava di essere infermo mentalmente perché lo considerava un insulto, un atto poco coraggioso, una sorta di scappatoia. 

In verità, ed è una mia opinione, io credo che lui fosse malato e lo si evince anche dai rapporti riportati nel testo che riguardano i dialoghi avuti tra lui e gli psichiatri. Anche in aula, durante il processo, si comporta in modo del tutto paradossale. Persino quando viene letta la sentenza, la sua unica domanda a una giornalista che gli chiede cosa pensa, riguarda il campionato di baseball. 
Fa venire i brividi, non trovate? La sua totale assenza di umanità. Questa non è rivolta ai suoi comportamenti con gli altri, ma verso se stesso. Gli manca l'istinto di conservazione che dovrebbe essere presente in ogni essere umano. È come se fosse un’entità superiore a qualsiasi tragedia o tormento umano, persino al dolore della sua stessa morte. 
Inquietante è il racconto di un sogno che Gary ammette di fare sin da bambino: la sua decapitazione.  

Si dice che poco prima di morire, le sue parole siano state: Let’s do this. “Facciamolo.” Le sue uniche parole. L'azienda sportiva Nike, creando il logo che l’ha resa famosa, ossia “Just do it” ha ammesso di essersi ispirata proprio alla frase di Gary Gilmore, per trasmettere un’idea di forza e di coraggio nell’accettare anche le sfide impossibili della vita e pur sapendo di perdere. È un po’ quello che ha fatto Gary per tutta la sua vita. 
Il racconto degli ultimi momenti prima della fucilazione sono allucinanti. Ha fatto battute fino alla fine, e si è dimostrato calmo al contrario di tutte le persone che erano con lui. 

Il canto del boia è un romanzo incredibile perché narra la vita di un uomo incredibile. 
Io non lo so cosa sia stato Gary Gilmore, fugge a ogni tentativo di classificazione o riconoscimento. Pazzo? Malato? O totalmente consapevole di se stesso da aver desiderato ardentemente la morte? 
Una domanda che non avrà mai una risposta. 

Quando leggi questo romanzo, non devi giudicare. Non è un invito a criticare quello che Gary ha fatto o non ha fatto, ma è la volontà di cercare di spiegare la vita e la morte di un individuo sicuramente diverso da tutti gli altri, con qualcosa dentro che lo ha reso quello che era, in un modo così sorprendente da farti chiedere se esista qualcun altro come lui.

7 commenti:

  1. Ciao Antonietta, ho letto la tua recensione spinta dalla curiosità di conoscere meglio questo autore che io ho visto in una puntata delle Gilmore girls ossia Una mamma per amica che adoro, e sebbene questo genere di lettura non faccia parte dei miei preferiti, grazie alle tue parole mi hai proprio incuriosito... Ma davvero sono 1092 pagine?

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    1. Ciao Federica, non sapevo che l'autore avesse partecipato a questa serie TV. Grazie di averlo detto, sono andata a spulciare le foto :)
      So che non è il tuo genere e non ti direi nemmeno di leggerlo, perchè è una lettura molto cruda, e direi anche molto giornalistica.
      Sono davvero 1092 pagine!
      Io le ho divorate perchè ero interessata a capire il soggetto. :-)

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    2. Ha preso parte a questa puntata proprio come se stesso che doveva rispondere alle domande di un'intervista per un suo libro nella locanda di Lorelai Gilmore, la proprietaria, e lo chef, anche migliore amica di Lorelai, si arrabbia perché durante l'intervista Norman Mailer ordinava soltanto tè e niente da mangiare in un momento particolare di tagli di fondi per risparmiare. :) E' la mia serie TV preferita che non smetto mai di rivedere tra una lettura e l'altra, non so se ti è capitato di vedere qualche puntata. Penso che ogni figlia al mondo vorrebbe avere come madre Lorelai Gilmore ^_^

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    3. Non l'ho vista ma la segno perchè mi fido dei tuoi consigli!
      Grazie di avermi fatto scoprire questo particolare. <3 Infatti ho visto che su Google ci sono varie foto prese dal set. :)

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    4. <3<3<3 Grazie!
      Spero ti piaccia così come piace a me :)
      Come succede con i libri, anche con questa serie ho desiderato di potermi trasferire lì dove è stata girata, sebbene nella realtà non esista. Ma è proprio da questo tipo di fascino misterioso che a volte ci lasciamo rapire. Ed è tutto un programma :)

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    5. Sei sempre fonte di grandi ispirazioni! Non solo di libri, a questo punto :-)
      Ti abbraccio :*

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    6. Grazie di cuore, Antonietta :)))
      Ti abbraccio :***

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