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martedì 9 settembre 2014

Korallion di Fiorella Franchini Recensione

Buongiorno carissimi lettori, dopo diversi giorni, eccomi di nuovo con voi, a presentarvi una recensione di un libro molto suggestivo che riguarda vicende antiche ed affascinanti incentrate sulla mia meravigliosa città: Napoli, quando ancora era chiamata Partenope.
Il libro s'intitola Korallion, scritto dalla giornalista e scrittrice, direttrice editoriale, Fiorella Franchini. La storia è ricca di mistero e fascino, ammaliante come il canto di una sirena, e struggente come l'amore più puro e sofferto.
Guerra, divinità, amore e inganno sono i protagonisti di questo racconto in cui lo stile magico e dolce dell'autrice vi regalerà un sogno ad occhi aperti a cui è difficile resistere.







Titolo: Korallion
Autore: Fiorella Franchini
Editore: Kairos
Pubblicazione: Marzo 2014
Pagine: 146
Prezzo: 10 euro





❀ Trama ❀

Ci sono luoghi che non hanno mai smesso di conservare una speciale magia. Che risuonano ancora di sospiri e canzoni, di battaglie e tradimenti. Luoghi in cui l'amore e il dolore si moltiplicano e si dividono in mille aguzzi frammenti, ciascuno in grado di penetrare a fondo nel cuore. Fiorella Franchini racconta di quando uno di questi luoghi era vergine e silenzioso. Racconta di quando due navi spinte dalla tempesta portarono sulle rive di un mare mai muto un nuovo incanto, e racconta di quando la città vecchia lasciò il posto a quella nuova che nacque già antica. Racconta di un popolo che non ebbe paura di sfidare gli dei, e racconta di un diadema che era stato l'ornamento di una Sirena e che era diventato un simbolo di forza e di potere. Fiorella Franchini racconta della magia di un luogo che non ha mai smesso di sussurrare le proprie storie, e di cantarle per strada.





❀ Recensione ❀

Korallion è…

Ambientazione suggestiva, piena di melodia, di canti e di memorie perdute, di quando Napoli era ancora Partenope e nel suo porto approdavano navi da ogni parte e nelle sue terre, cariche di odori e sapori misteriosi, giungevano stranieri da ogni dove.
Insieme a Kyme, l’antica Cuma, un mondo carico di segreti e maledizioni, nel quale non erano tanto le gesta degli uomini a segnare il destino dell’umanità ma il volere terrificante degli Dei.

Una nave greca giunge a Partenope e viene accolta tra fiducia e timore, ma è già nell’aria il sentore di sciagura quando le spoglie della Sirena Parthenos, protettrice della città, vengono trafugate. Gli unici ad essere incolpati sono i marinai greci appena accolti, a causa di prove apparentemente inconfutabili.

La magia del racconto, carico di intensità e di eroismo, assorbe melodie antiche e divine attraverso il canto di Leucosia, giovane ninfa, passeggera anch’ella della nave greca, ma affranta dalla perdita del suo amato Cimone, probabilmente morto in mare durante l’ira di Poseidone.

La narrazione procede lenta e dolce, lo stile narrativo accarezza leggiadro le parole che lasciano scaturire immagini lontane ed affascinanti di un mondo antico eppure eternamente familiare.

Conosciamo eroi, comandanti, ninfe, indovine, schiavi, principi e ministri ma sono soprattutto gli Dei, che con la loro presenza silenziosa, controllano la scena, insidiandosi nella vita dei personaggi e delimitando il loro campo d’azione, contribuendo persino a forgiare la loro stessa volontà.

Sembra quasi che la storia abbia vita propria. Le vicende che sono legate al mare, alla tempesta, alla memoria antica ed intrigante di Partenope, echeggiano oltre il mito, per affondare nella terra ferma e calpestarla con un proprio corpo e una propria anima. Mentre leggevo ho visto la città animarsi, mentre il suo cuore, vecchio e sepolto di culla del mondo antico, riprendeva a battere, squarciando il silenzio abissale e profondo nel quale la modernità lo ha rinchiuso.

Ho visto la sirena alzarsi e camminare, il suo petto ansimare e i suoi respiri caricarsi di nuova vita grazie alle parole dell’autrice. Ho visto gli Dei riprendersi i loro troni, il mare tornare a padroneggiare i destini delle navi e di interi popoli asserviti al Dio Poseidone e alle sue fascinose sirene. Ho visto il vento tornare a sussurrare remote melodie dal sapore dell’eternità e dell’arte. Ho visto il fuoco ardere e la cenere cadere sulle case e sulle strade di una città risorta dalle tenebre della dimenticanza.

Korallion è il racconto di un’avventura magica tra incantesimi, oracoli e terribili premonizioni che rendono la lettura un sogno ad occhi aperti, piena di odori misteriosi che seppur sconosciuti, capaci di ammaliare chiunque si avvicini a questo universo fatto di timore e meraviglia, di passione e guerra, di divinità orribili e di eroi dimenticati. Parole che s’intrecciano alle pagine rendendo questo libro una splendida visione, uno squarcio che si apre sull’immenso mare nero della memoria e della potenza di un’epoca la cui eco non conosce né arresto, né sconfitta.

La narrazione è ricca di avventure, di popoli che si scontrano e di profezie che si avverano.
Il principe etrusco Rasna deve combattere numerosi nemici per riportare l’urna di Parthenos nella città. Barbari, assassini, popoli feroci e senza regole si scontrano in questa incredibile storia che sembra essere un  lungo canto che risale dalle profondità della terra fino a congiungersi con il cielo nascosto dalle nubi. Intrighi e misteri da risolvere, corse contro il tempo nemico, giustizia e terrore, fede nella volontà imprescindibile degli Dei che dall’alto decidono le sorti degli uomini. Divinità a confronto che prendono parte ad una lotta senza tempo nella quale la fame di potere e l’ingordigia del denaro muovono le azioni e i desideri umani e fanno marcire i buoni sentimenti nel loro misero cuore. Leucosia, la fanciulla dal canto divino, salverà da morte sicura, nelle fredde e nere acque del fiume, il principe Rasna, che con il suo aiuto salverà l’urna sacra. E da allora i loro destini saranno inevitabilmente intrecciati.

“Leucosia non smise di cantare e li seguì con lo sguardo; scese lungo l’argine e guidò cavallo e  cavaliere con la sua voce. Nel buio, appena rischiarato dalle fiamme, sarrastri ed etruschi stavano con il fiato sospeso.”

Al fianco del principe Rasna attraversiamo anche i luoghi più impervi e spaventosi, giungendo fino ai Campi Ardenti, l’Ade, il fiume Averno e la porta degli Inferi. Odori nauseabondi, morte e demoni sono gli accompagnatori di questo breve viaggio a cavallo dell’inferno più oscuro e maledetto nel quale Rasna ritroverà la sua Leucosia per poi perderla ancora una volta.

L’amore e l’eroismo camminano di pari passo in questo racconto che appassiona per la sua grandezza e per il rispetto che ogni parola ed ogni frase scelta, emana verso questo mondo fatto di sacro e profano, nel quale la luce delle spade, il sangue versato e i cadaveri abbandonati sul proprio cammino non bastano a frenare la volontà di un principe e del suo cuore puro. Tra una perdita e un ritrovamento vaghiamo nei luoghi meravigliosi che l’autrice conosce e sapientemente descrive con melodiosa maestria, come se da ogni parola scaturisse una nota lieve a renderla più dolce e sinuosa. Tra le pagine si nasconde un amore immenso per queste terre e queste potenti antichità fatte di memoria e adorazione, celebrate attraverso grandi gesta grazie alle quali la miseria dell’umanità può ancora riscattarsi.

C’è magia, incanto, meraviglia nei personaggi e nei luoghi, nelle vicende stesse che non perdono mai un colpo e tengono il respiro di chi legge ancora in sospeso.
Korallion è appassionante e travolgente, una storia figlia dell’antichità più preziosa e della leggenda che ha come protagonista la nostra città, un mito, una stella che brilla incredula ed incerta in un firmamento a volte troppo sperduto e lontano per essere ricordato.
Ma libri come questo ci permettono ancora di sognare, di immaginare tra passato e presente, conservando nel nostro cuore, instancabili nuove speranze che possano finalmente farci sentire la gioiosità di un futuro migliore.

A cominciare dalla nostra Partenope, bisognosa di certezze e di cambiamenti, di uomini e donne che comincino a credere nelle sue potenzialità e nella sua rinascita come luogo che seppur adesso, appaia in balia del mare e della sconfitta, possa contare su fede ed azione per costruire nuove basi con le quali rendere reali le vite ed i sogni di chi ci abita e di chi non vuole abbandonarla.

Tra ira funeste, inganni e maledizioni, l’amore di Korallion è un amore disperato e sofferto ma incontaminato, nato nel silenzio e raccolto da uno sguardo, che affronta la ferocia divina e la malvagità umana per unirsi in un unico ed eterno tocco.
Un canto fatto di vita e di morte, di passione e rabbia che ci conduce oltre l’umana comprensione in territori in cui i mari e le tempeste, i fuochi e le terre, i cieli e l’inferno decidono le sorti e gettano ombre sulla felicità degli uomini.

Lo stile di Fiorella Franchini è quello fiabesco e magico proprio della dolcezza e del sussurro. Anche le scene più tragiche e violente sono raccontate in modo vellutato, rispettoso, un omaggio alla grandezza e all’eroismo della storia.

Korallion è una visione meravigliosa incastrata tra il verde del mare e il diadema di una sirena che continua a cantare le sue incantevoli nenie fatte di guerra e di morte, di amore e potere, mentre il suo canto fatto di note melodiose e struggenti, così suggestive e sensuali, non smetterà mai di raggiungerci, rinnovandosi ogni volta, se anime sensibili come quella dell’autrice,  continueranno a dargli ascolto e si lasceranno struggere da quelle note fino a quando non incideranno anche il nostro cuore.

 “Mantengo il mio giuramento, qui di fronte al mare. Sarai per sempre nella mia anima…perdutamente mia.”









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