Buongiorno
cari lettori! La recensione di oggi riguarda un testo diverso dal solito. Un
piccolo saggio sul tempo,
considerato dal punto di vista psicologico e filosofico. Un testo
non difficile da leggere che ci permette di capire come percepiamo il tempo e
in che modo esso è connesso alla nostra mente ma soprattutto ai nostri sensi, quindi al nostro
corpo. Davvero interessante come lettura: Il senso del tempo di Marc Wittmann,
edito da Carocci, che ringrazio per la copia.
Titolo: Il tempo siamo noi
Autore: Marc Wittmann
Editore: Carocci
Pagine: 140
Genere: Saggio
Prezzo: € 15,00
Uscita: 2015
TRAMA
Come sorge il senso del tempo? Sin dagli
albori del pensiero umano ciò ha rappresentato un mistero. Negli ultimi anni
però la psicologia e, in particolare, le neuroscienze hanno fatto passi da
gigante nel definire e descrivere i meccanismi che regolano la nostra
percezione del tempo. Nel volume – in Germania per mesi in cima alle
classifiche dei libri più venduti – Marc Wittmann ci racconta le frontiere più
avanzate di queste ricerche senza indulgere a tecnicismi e con esempi tratti
dalla vita quotidiana, nella convinzione che la nostra esperienza del tempo
racconti qualcosa di noi e che il nostro senso del tempo rifletta la nostra esperienza collettiva, la nostra vita. Perchè davvero il tempo siamo noi.
Marc Wittmann lavora
nell’Istituto di Studi interdisciplinari di Psicologia e Igiene mentale di
Friburgo (Germania).
Il tempo siamo noi è un testo
filosofico e psicologico con un linguaggio scorrevole e non astruso, che
permette di capire, con linearità e una sorta di familiarità, determinate
questioni che riguardano direttamente il nostro rapporto con il tempo.
Marc Wittmann è uno studioso ma nonostante
ciò, il suo approccio al tema è dei più semplici proprio nell’intento di
rendere comprensibile ed accessibile a chiunque legga, cosa lega il nostro
essere nel mondo al concetto di tempo.
Il tempo è ciò che determina
la nostra esistenza. Noi viviamo per il tempo e del tempo. Ogni cosa che
facciamo, dal lavoro, agli svaghi, passando per i ricordi e la memoria fino a
giungere ai progetti futuri, è delimitato dallo scorrere delle ore, delle
settimane, degli anni. Il passato ed il futuro sono gli elementi principali,
secondo l’autore, che insieme al presente determinano la nostra percezione del
tempo e soprattutto l’andamento della nostra vita.
Alcuni di noi sono
eccessivamente legati al passato mentre altri non fanno altro che rapportarsi
al futuro. In entrambi i casi questi soggetti non vivono il presente, eppure è
proprio di esso che bisogna occuparsi. E’ il presente a dover essere coltivato
senza alcun indugio né ripensamento.
Il concetto principale su cui
si basa il libro è il rapporto che abbiamo con la disposizione del tempo,
dell’attesa e della possibilità di soddisfare i nostri bisogni a lungo termine.
Cosa vuol dire questo?
Innanzitutto, secondo lo
studioso, coloro che riescono a posticipare la soddisfazione di determinati
bisogni, per avere in futuro una ricompensa maggiore, sono anche gli stessi che
avranno successo nella vita. Coloro i quali invece tendono a rispondere
impulsivamente alla soddisfazione delle proprie necessità, scegliendo l’attimo,
il momento, piuttosto che l’attesa, nonostante questa sia una promessa di un
profitto maggiore, sono quelli che in futuro avranno difficoltà a
costruirsi un’esistenza vincente.
In altre parole si tratta di
coniugare la tolleranza con la frustrazione dell’attesa e solo così, superando
questo ostacolo, si potrà avere più resistenza di fronte a situazioni
spiacevoli. Wittmann la chiama intelligenza emotiva o più semplicemente
previdenza, ossia: “l’idea secondo cui è necessario sforzarsi ora per poter
trarre maggiore profitto in seguito.”
Questo però non vuol dire che
solo coloro che sono capaci di rinviare costantemente i propri bisogni siano i
fautori di una vita riuscita. La chiave di lettura è un’altra: il vincente non
è colui che rinvia sempre per un profitto futuro, evitando l’istintività e
l’impulsività ma colui che riesce a dosare la propria scelta in base al momento
e al contesto.
“Libero e vivo non è colui che
prevedibilmente sceglie sempre di posticipare il soddisfacimento del bisogno, bensì
colui che è in grado di prendere una decisione saggia in merito al piacere o al
suo rinvio.”
Ma cosa significa esattamente
che il tempo siamo noi? E’ ormai diffuso il pensiero per il quale da bambini o
da adolescenti il tempo passa più lentamente mentre quando si diventa adulti e poi anziani,
il tempo vola. Quello non è il tempo in sé, ma è il senso del tempo, ossia
quello che percepiamo essere a contatto con noi stessi e la nostra visione
del mondo e della realtà. Il tempo in sé
scorre sempre nello stesso modo ma è la nostra concentrazione, l’attenzione e
soprattutto la nostra emotività a determinarne il suo passare più o meno
veloce.
Per chiarire: nella percezione
dello scorrere del tempo e della sua velocità rientrano tre fattori fondamentali,
quali la consapevolezza, la concentrazione e l’intensità. La concentrazione e
la consapevolezza dipendono esclusivamente da noi e sono relazionate al nostro
corpo. Il senso del tempo, dunque, è legato a come il nostro corpo lo percepisce
e a quanto è in grado di concentrarsi e di captare i segnali del suo scorrere.
Più siamo attenti e
concentrati su ciò che ci accade, più percepiremo il tempo in tutta la sua
essenza. Più siamo distratti, più il tempo scorrerà veloce. In altre parole, se
siamo dentro ad una stanza chiusi, senza fare nulla, a guardare il vuoto,
aspettando che l’ora che manca al nostro appuntamento passi, state certi che
non passerà mai, o quantomeno non passerà velocemente come vorremmo. Se invece
ci distraiamo, ci mettiamo a leggere, a telefonare o a guardare un film che ci
piace, quell’ora volerà!
Cosa significa questo? Che
tutto cambia in base a quanta attenzione e concentrazione siamo disposti a
concedere al tempo. E la percezione che ricaviamo da esso passa esclusivamente
per il nostro corpo, per i nostri sensi, per il nostro stato emotivo. A questo
pensiero si ricollega quello della possibilità di vivere una vita più lunga in
base a quanto siamo disposti a concedere alle nostre emozioni e alle cose che
ci piace davvero fare.
Wittmann sostiene che la
chiave per avere una vita lunga sia impiegarla nel modo migliore, senza
impedirci di fare le cose che vogliamo veramente.
“La vita è effettivamente
lunga se solo siamo in grado di impiegarla al meglio. Espresso nei termini
della psicologia della memoria: vivi in modo che la tua vita sia ricca di
cambiamenti e di emozioni, e vivrai a lungo.”
Più siamo senza far nulla, più
c’è noia, più percepiamo noi stessi e quindi il tempo. Nella confusione, nel
trambusto, nella fretta e nello stress quotidiano si perde la consapevolezza di
se stessi e la presenza di ciò che siamo. Se non percepiamo noi stessi, non
percepiamo il tempo.
Ecco perché il tempo siamo
noi.
Distratti dagli impegni della
nostra vita, se ci accaloriamo affinchè le nostre azioni si susseguano senza
darci un attimo di tregua, di pausa, di pace, in altre parole senza prenderci
del tempo per noi, per pensare a noi, finiamo per non esistere.
Senza il tempo, noi non
esistiamo ed è vero anche il contrario. Tempo ed Io sono due concetti
drasticamente collegati ed equivalenti.
“In fondo ciò significa che
quando non ha tempo, l’uomo ha perso anche se stesso.”
Il nostro corpo ci permette di
percepire il passare del tempo, per esempio attraverso il respiro o il battito
cardiaco.
“Il corpo funziona come
orologio interno per il nostro senso del tempo.”
Per concludere, il tempo è
senso, percezione, consapevolezza, indi per dirla con altre parole, è
coscienza. Se un tempo oggettivo esiste, non ci tocca minimamente perché noi lo
sentiamo solo attraverso quello che siamo e quello che facciamo secondo dopo
secondo, attimo dopo attimo. Il nostro io è il nostro corpo, il nostro corpo è
il nostro tempo: il tempo.
Il senso del tempo, un concetto che mi cattura sempre. Questo libro mi intriga molto. Brava come sempre Antonietta, un abbraccio. Giulia
RispondiEliminaAnche senza volerlo, pensiamo spesso al tempo pur senza coglierne perfettamente il senso. Grazie cara Giulia! Un abbraccio <3
EliminaNon è il mio genere ma mi piacerebbe molto leggerlo! Grazie :)
RispondiEliminaGrazie a te, Valentina, per essere passata! :-)
EliminaNon ci capisco niente di filosfia solitamente ma questo non sembra difficile
RispondiEliminaL'impostazione è filosofica e psicologia ma con più attenzione si comprende il senso ed è molto interessante perchè ci riguarda tutti.
Elimina