Ultime recensioni

martedì 10 novembre 2015

Il tempo siamo noi di Marc Wittmann Recensione

Buongiorno cari lettori! La recensione di oggi riguarda un testo diverso dal solito. Un piccolo saggio sul tempo, considerato dal punto di vista psicologico e filosofico. Un testo non difficile da leggere che ci permette di capire come percepiamo il tempo e in che modo esso è connesso alla nostra mente ma soprattutto ai nostri sensi, quindi al nostro corpo. Davvero interessante come lettura: Il senso del tempo di Marc Wittmann, edito da Carocci, che ringrazio per la copia.



Titolo: Il tempo siamo noi
Autore: Marc Wittmann
Editore: Carocci
Pagine: 140
Genere: Saggio
Prezzo: € 15,00
Uscita: 2015
TRAMA

Come sorge il senso del tempo? Sin dagli albori del pensiero umano ciò ha rappresentato un mistero. Negli ultimi anni però la psicologia e, in particolare, le neuroscienze hanno fatto passi da gigante nel definire e descrivere i meccanismi che regolano la nostra percezione del tempo. Nel volume – in Germania per mesi in cima alle classifiche dei libri più venduti – Marc Wittmann ci racconta le frontiere più avanzate di queste ricerche senza indulgere a tecnicismi e con esempi tratti dalla vita quotidiana, nella convinzione che la nostra esperienza del tempo racconti qualcosa di noi e che il nostro senso del tempo rifletta la nostra esperienza collettiva, la nostra vita. Perchè davvero il tempo siamo noi.

Marc Wittmann lavora nell’Istituto di Studi interdisciplinari di Psicologia e Igiene mentale di Friburgo (Germania).





Il tempo siamo noi è un testo filosofico e psicologico con un linguaggio scorrevole e non astruso, che permette di capire, con linearità e una sorta di familiarità, determinate questioni che riguardano direttamente il nostro rapporto con il tempo.

Marc Wittmann è uno studioso ma nonostante ciò, il suo approccio al tema è dei più semplici proprio nell’intento di rendere comprensibile ed accessibile a chiunque legga, cosa lega il nostro essere nel mondo al concetto di tempo.

Il tempo è ciò che determina la nostra esistenza. Noi viviamo per il tempo e del tempo. Ogni cosa che facciamo, dal lavoro, agli svaghi, passando per i ricordi e la memoria fino a giungere ai progetti futuri, è delimitato dallo scorrere delle ore, delle settimane, degli anni. Il passato ed il futuro sono gli elementi principali, secondo l’autore, che insieme al presente determinano la nostra percezione del tempo e soprattutto l’andamento della nostra vita.

Alcuni di noi sono eccessivamente legati al passato mentre altri non fanno altro che rapportarsi al futuro. In entrambi i casi questi soggetti non vivono il presente, eppure è proprio di esso che bisogna occuparsi. E’ il presente a dover essere coltivato senza alcun indugio né ripensamento.

Il concetto principale su cui si basa il libro è il rapporto che abbiamo con la disposizione del tempo, dell’attesa e della possibilità di soddisfare i nostri bisogni a lungo termine. Cosa vuol dire questo?

Innanzitutto, secondo lo studioso, coloro che riescono a posticipare la soddisfazione di determinati bisogni, per avere in futuro una ricompensa maggiore, sono anche gli stessi che avranno successo nella vita. Coloro i quali invece tendono a rispondere impulsivamente alla soddisfazione delle proprie necessità, scegliendo l’attimo, il momento, piuttosto che l’attesa, nonostante questa sia una promessa di un profitto maggiore, sono quelli che in futuro avranno difficoltà a costruirsi un’esistenza vincente.

In altre parole si tratta di coniugare la tolleranza con la frustrazione dell’attesa e solo così, superando questo ostacolo, si potrà avere più resistenza di fronte a situazioni spiacevoli. Wittmann la chiama intelligenza emotiva o più semplicemente previdenza, ossia: “l’idea secondo cui è necessario sforzarsi ora per poter trarre maggiore profitto in seguito.”

Questo però non vuol dire che solo coloro che sono capaci di rinviare costantemente i propri bisogni siano i fautori di una vita riuscita. La chiave di lettura è un’altra: il vincente non è colui che rinvia sempre per un profitto futuro, evitando l’istintività e l’impulsività ma colui che riesce a dosare la propria scelta in base al momento e al contesto.

“Libero e vivo non è colui che prevedibilmente sceglie sempre di posticipare il soddisfacimento del bisogno, bensì colui che è in grado di prendere una decisione saggia in merito al piacere o al suo rinvio.”

Ma cosa significa esattamente che il tempo siamo noi? E’ ormai diffuso il pensiero per il quale da bambini o da adolescenti il tempo passa più lentamente  mentre quando si diventa adulti e poi anziani, il tempo vola. Quello non è il tempo in sé, ma è il senso del tempo, ossia quello che percepiamo essere a contatto con noi stessi e la nostra visione del mondo e della realtà. Il  tempo in sé scorre sempre nello stesso modo ma è la nostra concentrazione, l’attenzione e soprattutto la nostra emotività a determinarne il suo passare più o meno veloce.

Per chiarire: nella percezione dello scorrere del tempo e della sua velocità rientrano tre fattori fondamentali, quali la consapevolezza, la concentrazione e l’intensità. La concentrazione e la consapevolezza dipendono esclusivamente da noi e sono relazionate al nostro corpo. Il senso del tempo, dunque, è legato a come il nostro corpo lo percepisce e a quanto è in grado di concentrarsi e di captare i segnali del suo scorrere.

Più siamo attenti e concentrati su ciò che ci accade, più percepiremo il tempo in tutta la sua essenza. Più siamo distratti, più il tempo scorrerà veloce. In altre parole, se siamo dentro ad una stanza chiusi, senza fare nulla, a guardare il vuoto, aspettando che l’ora che manca al nostro appuntamento passi, state certi che non passerà mai, o quantomeno non passerà velocemente come vorremmo. Se invece ci distraiamo, ci mettiamo a leggere, a telefonare o a guardare un film che ci piace, quell’ora volerà!

Cosa significa questo? Che tutto cambia in base a quanta attenzione e concentrazione siamo disposti a concedere al tempo. E la percezione che ricaviamo da esso passa esclusivamente per il nostro corpo, per i nostri sensi, per il nostro stato emotivo. A questo pensiero si ricollega quello della possibilità di vivere una vita più lunga in base a quanto siamo disposti a concedere alle nostre emozioni e alle cose che ci piace davvero fare.

Wittmann sostiene che la chiave per avere una vita lunga sia impiegarla nel modo migliore, senza impedirci di fare le cose che vogliamo veramente.

“La vita è effettivamente lunga se solo siamo in grado di impiegarla al meglio. Espresso nei termini della psicologia della memoria: vivi in modo che la tua vita sia ricca di cambiamenti e di emozioni, e vivrai a lungo.”

Più siamo senza far nulla, più c’è noia, più percepiamo noi stessi e quindi il tempo. Nella confusione, nel trambusto, nella fretta e nello stress quotidiano si perde la consapevolezza di se stessi e la presenza di ciò che siamo. Se non percepiamo noi stessi, non percepiamo il tempo.
Ecco perché il tempo siamo noi.

Distratti dagli impegni della nostra vita, se ci accaloriamo affinchè le nostre azioni si susseguano senza darci un attimo di tregua, di pausa, di pace, in altre parole senza prenderci del tempo per noi, per pensare a noi, finiamo per non esistere.
Senza il tempo, noi non esistiamo ed è vero anche il contrario. Tempo ed Io sono due concetti drasticamente collegati ed equivalenti.

“In fondo ciò significa che quando non ha tempo, l’uomo ha perso anche se stesso.”

Il nostro corpo ci permette di percepire il passare del tempo, per esempio attraverso il respiro o il battito cardiaco.

“Il corpo funziona come orologio interno per il nostro senso del tempo.”

Per concludere, il tempo è senso, percezione, consapevolezza, indi per dirla con altre parole, è coscienza. Se un tempo oggettivo esiste, non ci tocca minimamente perché noi lo sentiamo solo attraverso quello che siamo e quello che facciamo secondo dopo secondo, attimo dopo attimo. Il nostro io è il nostro corpo, il nostro corpo è il nostro tempo: il tempo.


6 commenti:

  1. Il senso del tempo, un concetto che mi cattura sempre. Questo libro mi intriga molto. Brava come sempre Antonietta, un abbraccio. Giulia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche senza volerlo, pensiamo spesso al tempo pur senza coglierne perfettamente il senso. Grazie cara Giulia! Un abbraccio <3

      Elimina
  2. Non è il mio genere ma mi piacerebbe molto leggerlo! Grazie :)

    RispondiElimina
  3. Non ci capisco niente di filosfia solitamente ma questo non sembra difficile

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'impostazione è filosofica e psicologia ma con più attenzione si comprende il senso ed è molto interessante perchè ci riguarda tutti.

      Elimina