Buongiorno! Il post di oggi riguarda un’intervista realizzata allo
scrittore Davide
Cavazza e al suo romanzo Diciannove Novantuno pubblicato con
Leone editore.
Salve Davide, grazie per aver accettato questa intervista.
1 - Diciannove Novantuno. Perché questo titolo e cosa
significa?
Il romanzo è
un gioco di opposti. Una trama che unisce bene e male, bianco e nero, gioventù
e vecchiaia. E che annoda questi opposti facendoli incontrare e scontrare, muovendo
le corde dell’anima del protagonista e di chi sta intorno a lui.
2 - Matteo Torrente, il protagonista, è un adolescente alle
prese con un periodo estremamente significativo della sua vita. E’ stato
difficile raccontare l’adolescenza?
Raccontare
la vita è sempre straordinario. L’adolescenza è un’età complicata, e per questo
perfetta per le pieghe di un romanzo. Ho cercato di ricordare la mia,
inizialmente. Poi mi sono accorto che dovevo andare oltre, e descrivere con maggiore
immediatezza il vortice di passioni e situazioni che coinvolgono Matteo, che
vive l’anno più importante della sua vita.
3 - C’è un’accurata ambientazione storica degli anni novanta
all’interno del romanzo, con i fatti e gli avvenimenti dell’epoca. Cosa
rappresenta per lei quel momento storico e perché lo ha scelto come sfondo del
proprio libro?
Il 1991 è
stato un anno molto particolare. Gli eventi che sono descritti nel romanzo sono
tutti reali, mentre i personaggi sono di fantasia. In quell’anno io ho
sostenuto l’esame di maturità, e quindi ricordavo bene sensazioni che ho poi
utilizzato nel corso della storia. Le ricerche compiute prima e durante la
stesura mi hanno convinto che quello fosse l’anno giusto. A giudicare dal giudizio
lusinghiero dei lettori, quei fatti stanno colpendo il cuore di molti.
4 - C’è stato qualcosa o qualcuno a cui si è ispirato per la
stesura del romanzo?
Uno
scrittore si ispira sempre alla vita che vive, e al suo contrario. In questo
romanzo forse ho preso in prestito qualche caratteristica del mio compagno di
banco al liceo, di qualche professore, di chi nuota con serietà, e di tutto
quanto il resto. E’ sempre difficile rispondere a una domanda del genere,
perché un narratore è un ladro. Ruba, a tutti, sempre.
5 - Se ci dovesse raccontare la natura intima e profonda del
suo romanzo, cosa direbbe?
Il romanzo
vuole raccontare una storia di ragazzi. Una storia come tante, tinta però di
avvenimenti di vita così vera, e talvolta così straordinaria, da scatenare emozione.
Mi piacerebbe che il lettore si immedesimasse nel protagonista, amandolo,
detestandolo o lottando con lui. Vorrebbe dire che si ha voglia di sapere come
andrà a finire.
6 - C’è interesse e cura per la dimensione psicologica dei
personaggi e soprattutto del protagonista. Il romanzo è la versione scandita di
una crescita che avviene nell’arco di un anno. Azioni, paure e sentimenti sono
la base della vicenda. Qual è il messaggio nascosto (se c’è) che i lettori
dovrebbero cogliere?
Ciascuno
coglie le sfumature che più sente sue, che corrispondono alle emozioni
suscitate dalle pagine, che qui corrono per un anno intero, senza respiro. Nei
miei romanzi c’è sempre un messaggio di fondo, che tende però a non avere una
unica possibile interpretazione. Le mie storie non sono mai chiuse, perché
vorrei che fosse il lettore a continuarle e a immaginarle per conto suo,
facendo ancora vivere i personaggi e animandoli dei propri sentimenti e del
proprio coraggio.
7 - Continuerà a scrivere? Se sì, cosa?
La scrittura
fa parte di me, da sempre. Scriverò un nuovo romanzo.
8- Se dovesse dedicare questo romanzo a qualcuno, a chi lo
dedicherebbe?
Molto bella l'intervista! :) Mi piace leggerle perchè sembra quasi di conoscere più a fondo chi c'è dietro i libri che leggiamo :D
RispondiElimina"Raccontare la vita è sempre straordinario." che bellissima frase....
RispondiEliminaSecondo me libri che raccontano di fatti storici contemporanei sono molto utili, anche per conoscere il nostro passato perchè purtroppo a scuola non si fa in tempo a trattarlo.
Sono perfettamente d'accordo con te, oltre al romanzato, c'è un fondo di verità importante.
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