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martedì 14 ottobre 2014

*Segnalazione* Made In Italy - Black Hawk Day Rewind di Baibin Nighthawk e Dominick Fencer

Buon pomeriggio cari lettori, oggi partiamo con una segnalazione di un romanzo molto interessante secondo me. Trattasi di Black Hawk Day Rewind-Fotogrammi di un omicidio della coppia di scrittori Baibin Nighthawk e Dominick Fencer. E' un romanzo pubblicato l'anno scorso in inglese e quest'anno è in uscita in italiano il 25 ottobre. Una storia molto accattivante che appartiene al genere del techno spy thriller ed ha riscosso un enorme successo come è possibile rilevare dalle recensioni in inglese sul sito Goodreads. Come potrete vedere, oltre ad esserci come sempre la trama e la biografia degli autori, di seguito troverete anche l'intervista che gentilmente uno degli autori mi ha rilasciato. 
Sono molto incuriosita da questo romanzo, nonostante appartenga ad un genere che non ho mai letto e quindi ho fatto molte domande a Baibin, affinchè mi aiutasse a capire. 
Ed ora passiamo a leggere e a commentare, se vi va! 



~Black Hawk Day Rewind~

Fotogrammi di un omicidio


Titolo: Black Hawk Day Rewind
Autore: Baibin Nighthawk e Dominick Fencer
Editore: Self-Publishing
Pubblicazione: 25 Ottobre 2014
Genere: Techno Spy Thriller
Pagine: 677
Prezzo: Ebook: 2,68


Trama

Il personaggio principale di “Black Hawk Day Rewind Fotogrammi di un omicidio” è Mark Savannah, agente sotto copertura dell’Intelligence Britannica, bruciato dalla sua agenzia e braccato dal suo stesso passato. Mark, obbligato alla fuga e a nascondersi per sfuggire ad Anaïs, la “sniper” reclutata per ucciderlo, scopre che le attività di una società di biotecnologie, diretta dal colonnello Reed della CIA e specializzata in trapianti di tessuto neurale su pazienti civili e militari, nascondono in realtà un progetto deviato in grado di compromettere la sicurezza internazionale. Mark, per potersi riappropriare della propria vita e della propria libertà, è costretto a fermare i piani del colonnello Reed a qualsiasi costo. 


Biografia

Baibin Nighthawk (Pseudonimo): laureata in Economia e specializzata in Arte (Martenot Arts Plastiques , Paris). E’ una consulente aziendale, è membro delle associazioni “Art of Ink in America Society”, “FEIMO Contemporary Calligraphy” ed è una scrittrice. 

Dominick Fencer (Pseudonimo): laureato in Scienze Biologiche e specializzato in Economia e Gestione d’Azienda. E’ un consulente aziendale, un pilota VFR (Volo Sportivo) e uno scrittore. 


Link utili 

Edizione in Inglese.
https://www.goodreads.com/book/show/23213189-black-hawk-day-rewind https://readersfavorite.com/book-review/34526 http://www.nighthawkandfencer.com/ http://ogigeorgiev.wordpress.com/2014/09/05/baibin-nighthawk-readers-are-wary-when-unknown-author-publishes-their-first-book/ 

Edizione in Italiano (dal 25 Ottobre 2014, ebook). http://www.comunicatostampa.org/865937/arriva-in-italia-spy-thriller-black-hawk-day-rewind-fotogrammi-omicidio/ http://blackhawkdayrewind-it.weebly.com/



~Intervista~
Baibin Nighthawk



 Salve Baibin, grazie per aver accettato questa intervista.  

 Prima di tutto ti chiedo com’è nato l’amore per la scrittura e quando hai  iniziato a dedicarti seriamente ad essa. 

 Ho sempre desiderato scrivere, ho scritto poesie e piccoli racconti fin dalle  scuole elementari ma solo in età matura, dopo aver verificato e testato lo  stile e le mie capacità di comunicazione, ho iniziato a dedicarmi seriamente  alla scrittura. E poi, ho avuto la fortuna di conoscere il co-autore del mio  romanzo e da allora è nato con lui un sodalizio letterario molto i  importante. 

 L’idea del romanzo da dove nasce e che genere di storia devono aspettarsi i  lettori? 

 L’idea dello spy thriller è di Dominick, avevo scritto in precedenza racconti  brevi e poesie e poiché Dominick è il mio partner di lavoro, giorno dopo  giorno, tra una pausa e l’altra e un cliente e l’altro abbiamo costruito la  trama. Si tratta di uno spy internazionale con molti elementi da tecno  thriller, è un romanzo di azione ma allo stesso tempo ricercato nei temi  d’attualità, dove la biotecnologia è il filo conduttore, in cui i protagonisti  non sono James Bond ma persone reali con le loro debolezze e i loro punti  di forza. Con Dominick abbiamo cercato di evitare i luoghi comuni dello spy  per dare a Black Hawk Day Rewind Fotogrammi di un Omicidio contenuti e  la  propria identità. 

 Senza anticipare nulla, vuoi raccontarci qualcosa sui protagonisti? 

 I protagonisti entrano in scena uno alla volta e formeranno un team di  azione e di lavoro dinamico, complesso e fuori dalle righe. A volte il passato  è impossibile da evitare… 

 Perché la scelta di pubblicare in inglese? Cosa significa per te scrivere in  inglese? 

 L’inglese si presta perfettamente a questo genere letterario (entertainment)  un thriller deve essere d’azione ma deve avere contenuti per interessare il  lettore e un ritmo sostenuto con qualche breve pausa per riprendere fiato e  prendere le decisioni necessarie. Inoltre deve avere un suo stile. La lingua  italiana non è sintetica e generalmente è più descrittiva, io sono sintetica e  non amo affatto leggere e dilungarmi in descrizioni dettagliate. Infine i  lettori del genere thriller sono numerosi in USA e UK a differenza che in  Italia. 

 Perché la scelta di scrivere in coppia e di usare dei pseudonimi? 

 Siamo complementari, lavoriamo in perfetta sintonia e abbiamo la stessa  visione delle cose. Usiamo pseudonimi solo per questione di privacy. 

 Ha un significato particolare il tuo pseudonimo? 

 Entrambi siamo appassionati di aviazione e Dominick è un pilota di  ultraleggeri, entrambi i nomi sono due aerei da caccia. 

 Perché nella traduzione dall’inglese all’italiano, il titolo è rimasto inalterato? 

 Semplicemente perché è intraducibile in italiano, infatti abbiamo inserito  un sottotitolo. 

 Non pensi che questo possa influire sull’interesse del  pubblico italiano 
 verso il romanzo? 

 Può darsi ma chi ama il genere thriller  internazionale  non si aspetta un  noir ambientato nella provincia italiana. 

 La copertina è molto importante in un romanzo. Raccontaci i motivi della  scelta del bianco e nero e del rosso. 

 A noi piacciono pochi colori, in questo caso abbiamo pensato che il bianco,  il nero e il rosso fossero evocativi ed eleganti nello stesso tempo. Tutto ha  inizio con la battaglia di Mogadiscio del 1993 e una foto in bianco e nero  rievoca la storia. 

 Su Goodreads le recensioni alla versione inglese del romanzo sono molto  positive. Ti aspetti che anche in Italia possa riscuotere lo stesso successo?

 Il pubblico italiano è molto più ristretto e molto diverso da quello  anglosassone e normalmente predilige altri generi letterari ma…mai dire  mai…oops! Questa l’hanno già usata! A parte gli scherzi, abbiamo lavorato  sull’edizione italiana proprio perché ci crediamo e ci auguriamo che il  romanzo possa piacere ai lettori come a noi è piaciuto scriverlo. 

 Quali sono i tuoi autori preferiti e quelli che consideri fonte d’ispirazione per  la tua opera? 

 Amo molto leggere e quindi ho diversi autori preferiti, se proprio devo  sbilanciarmi, l’autore contemporaneo che trovo più interessante è Haruki  Murakami. Amo molto gli scrittori di thriller, di spy thriller e l’ucronia.  Ognuno di loro è fonte di ispirazione. 

 Cosa significa per te questo romanzo? 

 Il primo di una lunga serie. Il secondo è in fase di editing, stiamo finendo  una trilogia di racconti e il terzo romanzo inizieremo a scriverlo fra  qualche mese.  

 Cosa rappresenta per te “scrivere”? 

 Per me scrivere è  come dipingere, fa  parte del mio DNA, impossibile  resistere. 

 Grazie per la disponibilità e alla prossima! 

 Grazie a te!


Cosa ne pensate? Prossimamente potrete leggere anche la mia recensione!  :)

lunedì 13 ottobre 2014

Se ho paura prendimi per mano di Carla Vistarini Recensione

Buon pomeriggio! Finalmente riesco a postare una recensione a cui tengo molto, di un romanzo che mi è stato gentilmente inviato dalla Corbaccio. Mi incuriosiva molto la storia, poichè la copertina e il titolo mi hanno colpita sin da subito.Mi riferisco al romanzo di Carla Vistarini, intitolato Se ho paura prendimi per mano, di recente uscita. 
Ma non perdiamo altro tempo e leggete la recensione! 
Aspetto i vostri commenti! 



Se ho paura prendimi per mano



Titolo: Se ho paura prendimi per mano
Autore: Carla Vistarini
Editore: Corbaccio
Pubblicazione: Settembre 2014
Genere: Romanzo
Pagine: 240
Prezzo: Cartaceo: 14,90 - Ebook: 4,99


Trama

Smilzo, fallimentare barbone nonché ex analista finanziario di successo, è al supermercato quando avviene una rapina in cui resta uccisa una donna. Vicino a lei c’è una bambina di tre anni, impietrita dallo choc. Prima che la polizia si renda conto di quel che sta succedendo, un energumeno cerca di rapire la piccola, ma Smilzo riesce a prenderla e a portarla via con sé. Non sa esattamente cosa l’abbia spinto e non sa che farsene di lei. Però sa che lei ha bisogno di protezione e, incredibilmente, sente che lui può esserle di aiuto. Non importa se finirà nei guai e dovrà nascondersi per mezza Roma, inseguito da una banda di criminali. Smilzo non è uno sprovveduto, e con l’aiuto di un’improbabile squadra costituita da un prete e da un attempato professore universitario (per non parlare di un saccente chihuahua) riuscirà a cambiare il destino della bambina e anche il suo. Un bellissimo romanzo d’esordio, una commedia romantica, allegra e commovente dei nostri giorni, narrata da Carla Vistarini con tocco lieve e affettuoso.



 Recensione   

Attenzione! Informazione di servizio: questa recensione è stata già scopiazzata abbastanza su vari siti e pseudo giornali on line, indi, se tu che stai leggendo, hai intenzione di scopiazzare, pensaci bene!
Ti dò un consiglio: leggilo il libro!


Di questo romanzo mi ha immediatamente colpito il titolo, così intensamente delicato, che unisce due sensazioni molto forti: la paura e la fisicità rappresentata dalla mano. Ci ho letto una richiesta d’aiuto e nello stesso tempo un sottile e silenzioso modo di esserci, nonostante tutto. 

Fin dalle prime pagine ho apprezzato lo stile immediato, il linguaggio franco, scorrevole, privo di increspature o di rallentamenti dovuti all’uso di termini altisonanti o eccessivamente sofisticati che avrebbero cozzato contro la natura della storia e dei personaggi. 
La prima scena a cui assistiamo è quella di una rapina in un supermercato, di cui è inconsapevole testimone Smilzo, un barbone di circa trent’anni, che ha una visione disincantata della vita e la mette immediatamente in evidenza commentando minuto per minuto la rapina e il suo fautore. 
Non sembra minimamente colpito da ciò che sta avvenendo, nonostante l’indiscutibile gravità del fatto, tranne che per la presenza di una bambina che appare sola e frastornata nel bel mezzo di quel casino improvviso e senza alcuna spiegazione plausibile. 
Il linguaggio non è privo di qualche parolaccia e non a caso l’unico termine che la nana, come la chiama Smilzo, riesce a pronunciare è un raggrinzito “F-f…ngulo!”. 

La bimba ha tre anni e non sembra un tipetto che si spaventa facilmente nonostante sia senza alcuna protezione familiare. Smilzo è inizialmente convinto che la donna trovata morta nel supermercato sia proprio la madre ma ben presto si renderà conto che la situazione non è così semplice come appare. Attraverso i suoi pensieri e una carrellata di flash brevi e veloci, veniamo a conoscenza di chi era Smilzo prima che lo incontrassimo noi, a questo punto del libro, quando non è altro che un barbone. Era un analista finanziario, laureato in economia e con un master in finanza. 
Niente male, dunque ma la sua preoccupazione principale adesso sembra essere una sola: la bambina. 

“ Capisce tutto pensò Smilzo, e io sono preoccupatissimo. Il tracollo della mia vita è niente di fronte alla responsabilità di questa bambina.” 

Dall’oscurità emergono lentamente, come guidati da una mano invisibile, altri personaggi che facilmente possiamo etichettare come i buoni e i cattivi della storia mentre il nostro amico Smilzo cerca di instaurare un rapporto alquanto improbabile con la bambina per cercare di farle capire che non può tenerla con sé perché lui è un barbone senza una casa e senza una vita. 
In altre parole un disadattato e una bambina senza nome con alle spalle un avvocato con un piano riprovevole e un prete che sembra tutto tranne che un messaggero di Dio in terra. 

Entriamo quasi di prepotenza nella testa di Smilzo e seguiamo passo dopo passo tutto ciò che pensa e poi eventualmente dice anche se parla pochissimo, perché fondamentalmente, tutto ciò che è costretto a fare da quando ha incontrato la bambina è fuggire

Fuggire perché vogliono ucciderlo. Fuggire perché gli sparano addosso. Fuggire perché ha preso con sé quella bambina che sin dall’inizio è consapevole essere fonte di guai. Ma non può farci niente. Lui, il cuore duro, non ce l’ha. E poi quella nana senza nome, piccola ed indifesa, gli diventa sempre più simpatica, perché la bimba, dopotutto, sa come farsi rispettare. 

“E’ la notte della maratona dei poveri, ma io in braccio ho la bambina più forte che esista sulla faccia della terra.” 

Lo stile è scattante, le parole ti saltano letteralmente in faccia e ti sembra di non leggere ma di assistere a ciò che leggi, quasi come se lo potessi vedere. Il personaggio di Smilzo risulta immediatamente simpatico, un confuso e disordinato barbone, dal passato d’oro, che non sa come gestire una bambina, sbucata dal nulla ma che non ha la coscienza di abbandonare. 

Carla Vistarini è brava a creare l’aspettativa e a calibrare le parole che contengono i fatti, portando il lettore ad interessarsi sempre di più alla storia, che si carica, con il tempo di nuove sfumature ed intricati misteri. I personaggi di contorno sono abilmente accennati, istruiti ad hoc dall’autrice a fare il loro sporco lavoro, ossia quello di parlare, non dichiarando mai subito chi sono e perché. Ed è così che ci troviamo davanti un prete di cui capiamo poco e ancor meno capiamo di Brandt, l’avvocato, e di un altro oscuro personaggio che vuole uccidere a tutti i costi Smilzo. 
Tutto questo moltiplica la voglia di sapere in cosa ci stiamo coinvolgendo, superando qualsiasi ritrosia e spingendoci a sfogliare le pagine, alla ricerca di nuovi elementi che ci conducano, finalmente, fuori dai vicoli bui nei quali questo indecifrabile enigma ci ha richiusi. 

La bambina è descritta quasi come un fantasma, come un essere fuori dal mondo, un estraneo, senza alcun appiglio. Smilzo invece, l’ho immaginato come il vento, come un soffio, un’ombra, un raggio di sole di passaggio. Un invisibile a cui comincia a ribollire l’anima quando si trova davanti il candore e la fragilità di quella bambina. La sua vita si risveglia. 

Non ci sono molte descrizioni, tutto è incentrato nei dialoghi che ho amato proprio per l’immediatezza e la quotidianità. Discorsi seri, di fuga, di probabili assassini, morti indecifrabili, uniti a battute comiche e a pensieri sparsi che fanno dolcemente sorridere. 
Apparentemente non diresti mai che questo romanzo è un thriller, eppure lo è. La copertina può ingannare, eppure in essa, nonostante ci sia questa bambina legata al suo palloncino bianco, si avverte un sottile tono di malinconia, come di qualcosa che si è perso o che non si è mai avuto. I colori così neutrali, raccontano di qualcosa di delicato, che però avrà a che fare con le brutture e le ingiustizie della vita e del mondo, davanti alle quali, proprio quella bambina, resterà con gli occhi chiusi. 
Il palloncino a cuore richiama l’attenzione su un altro aspetto del romanzo: l’amore, l’affetto, la ricerca della propria identità e l’accettazione di ciò che siamo da parte degli altri. 
Questa bambina sembra venire da un sogno, e portare con sé un fardello troppo pesante eppure di inestimabile valore: la sua stessa vita per la quale combatteranno tutti. 
Ci sono molte scene divertenti, che provocano facilmente un sorriso e sono quelle che raccontano dell’amicizia strampalata tra Smilzo e il professore con l’Alzheimer che è convinto che il suo cane, Picchio, sappia parlare. Quando entrano in gioco loro, l’atmosfera per certi versi non solo si rallegra ma si alleggerisce proprio perché in mezzo a tutti quelli che dovrebbero essere “i grandi”, la bambina, così seria e imbronciata, sembra essere l’unica adulta. 

Mi è piaciuto molto il personaggio di Smilzo, così terreno, naturale, reale, quasi come se parlasse direttamente a me. Lo stesso posso dire della bambina, verso la quale ho provato un immediato senso di protezione e di affetto. Impossibile dunque non affezionarsi ai protagonisti di questo romanzo, così umani e vittime di una storia che senza dubbio è cattiva e nella quale io per prima, non ho fatto altro che tifare per Smilzo e la sua nana, dall’inizio alla fine. 

Codici indecifrabili, commissari stralunati, corse contro il tempo, assassini vaganti pronti a sparare su tutti e nessuno e un uomo talmente cattivo da far accapponare la pelle che considera la bambina come un trofeo, il premio per la sua miserabile e vigliacca esistenza. Se ho paura prendimi per mano è un romanzo che inizia con un colpo ben assestato, che si colora di sfumature gialle e misteriose ma nello stesso tempo abbraccia il lettore con note dolci e delicate che si raccolgono sapientemente nella piccola e fragile figura della bambina senza nome. 
Un romanzo bianco che si sporca di nero, piccole e crescenti macchie scure che sembrano incarnare un enorme mostro malvagio che vuole distruggere tutto ciò che riguarda la vita di quel piccolo essere indifeso che trova in Smilzo e nel prete, accompagnati dal professore e dal cane parlante, un gruppo di strampalati amici, pronti a qualsiasi cosa pur di portarla in salvo. 
Scene da film si alternano a momenti di pura e silenziosa calma. Dolci note di abbandono e pace si avvertono in un sottofondo dove è il dolore della separazione e della lontananza a fare da leitmotiv a tutta la storia. Perché a dispetto delle premesse iniziali, nelle quali la bimba sembra essere figlia del nulla, ella una madre ce l’ha ma è rinchiusa nella propria follia. E allora i nostri pazzi amici non dovranno più salvare un’anima sola ma due anime innocenti dall’infinita cattiveria del mondo. 

Questa storia è dolce e violenta al tempo stesso, parla del nero dell’anima e della luminosità dei mille colori dell’arcobaleno, tutto insieme, tutto in un unico tocco, quello universale della scrittura di chi ci sa fare. 
Carla Vistarini riesce con una semplicità disarmante a scrivere un romanzo che ti lascia soddisfatto quando lo chiudi, con la consapevolezza di aver letto una bella storia perché ben scritta. La semplicità a volte ripaga. Per essere bravi scrittori non serve scrivere in pompa magna, usando parole complicate o creando storie dalle trame intricate. A volte basta essere semplici e avere un dono: quello di saper raccontare, a prescindere da cosa si racconta. 
Carla Vistarini, quel dono, ce l’ha. 

“Correva, correva e correva. Un’ombra bianca nel buio della notte. Era scalza e i piedi cominciavano a sanguinare, ma lei non li sentiva più. Sentiva solo la sua bambina fra le braccia, appesa al collo, il profumo di quei capelli fini come fili di seta d’oro.”



giovedì 9 ottobre 2014

*Segnalazioni* Piemme, Harlequin Mondadori, Bompiani, Anordest

Buongiorno! Anche oggi è una giornata di segnalazioni, nella quale voglio presentarvi 4 libri, usciti da pochissimo in libreria, di importanti case editrici. 
Sono tutti libri che vorrei leggere...Ci riuscirò ma?!  *_*

Alcuni forse già li conoscete, altri li conoscerete adesso! 



♤ Black Ice ♤  


Titolo: Black Ice
Autore: Becca Fitzpatrick
Editore: Piemme
Pubblicazione: Ottobre 2014
Genere: Romance Thriller
Pagine: 480
Prezzo: 17.50


Trama 

Britt si è preparata per più di un anno a un trekking sul Teton Range. Quello a cui non era preparata, però, è scoprire che Calvin, il suo ex ragazzo e unico grande amore, si unirà a lei. Prima che Britt abbia tempo di esplorare i propri sentimenti, si scatena una terribile tormenta che la obbliga a rifugarsi in una baita sperduta. Peccato che gli occupanti, entrambi giovani e molto affascinanti, siano anche due fuggitivi decisi a prenderla in ostaggio. Britt sa che la conoscenza dei sentieri e l’attrezzatura da trekking che ha con sé rappresentano la sua assicurazione sulla vita, e che deve solo resistere abbastanza a lungo perché Calvin la raggiunga, eppure… In una disperata corsa contro il tempo e il freddo, Britt scoprirà che sotto la neve si nascondono moltissimi segreti e che forse il suo rapitore, la cui gentilezza è decisamente seducente, non è quello che sembra.


 Biografia 

Becca Fiztpatrick, autrice della seri “Hush”, ha una laurea in medicina, che però ha subito abbandonato per dedicarsi alla narrativa. Quando non è impegnata a scrivere, fa jogging oppure guarda telefilm polizieschi in Tv. Vive in Colorado.




♡ Il mio sbaglio preferito ♡


Titolo: Il mio sbaglio preferito
Autore: Chelsea Cameron
Editore: Harlequin Mondadori
Pubblicazione: Ottobre 2014
Genere: New Adult
Pagine: 400
Prezzo: 12.90


Trama

Fin dal loro primo incontro, Taylor Caldwell non sa se desidera baciare o prendere a pugni Hunter Zaccadelli, il suo nuovo coinquilino. Da una parte Hunter è un affascinante ragazzo dagli occhi blu, irresistibile e pieno di charme. Dall'altra è il tipico bad boy, con la chitarra sempre in mano e il corpo coperto di tatuaggi. Forse è per questo motivo che Taylor ha paura di innamorarsi di lui, non vuole restare scottata e quindi è necessario che Hunter se ne vada... prima che sia troppo tardi. Anche Hunter ha avuto le sue delusioni e i suoi dolori nel passato, ma Taylor ha una risata così sexy e inoltre non gliene fa passare una liscia! Insomma non può darsi per vinto facilmente e le propone una scommessa: se lei riuscirà a convincerlo che lo odia o lo ama sul serio, lui se ne andrà dall'appartamento, lasciandola finalmente in pace. Ma quando il passato riemerge all'improvviso Taylor deve decidere: fidarsi di Hunter confidandogli il suo segreto più nascosto o fare tutto il possibile per vincere la scommessa e allontanarlo per sempre.


Biografia

Chelsea M. Cameron, americana originaria del Maine è una giovane scrittrice di NA/YA, autrice bestseller nelle classifiche di New York Times e USA Today. Fan di Jane Austen e delle sorelle Bronte, amante della red velvet cake, consumatrice ossessiva di thè, vegetariana, con un passato da cheerleader. Quando non scrive le piace cantare in macchina e tweettare. Dopo la laurea in giornalismo, si è dedicata alla scrittura e a raccontare le storie dei personaggi che abitano la sua fantasia.




♧ La bambola di porcellana ♧



Titolo: La bambola di porcellana
Autore: Maxence Fermine
Editore: Bompiani
Pubblicazione: Ottobre 2014
Genere: Narrativa
Pagine: 215
Prezzo: 12.00


Trama

È ormai trascorso un anno da quando Malo è tornato dal Regno delle Ombre. Da allora Lili, la piccola mercante di sogni dagli occhi dorati, occupa tutti i suoi pensieri. Quando, in un luna park di Edimburgo, il ragazzo rivede due abitanti del paese immaginario, decide di seguirli, determinato a reincontrare la sua amica. Sfortunatamente, il Regno delle Ombre si è trasformato più in un incubo che in un sogno a occhi aperti. Trovato rifugio dal sinistro Sir Luke, Malo non si sente per nulla rassicurato dall'interesse del suo ospite verso una meravigliosa bambola di porcellana. Quali oscuri disegni nasconde il misterioso fabbricante di giocattoli? Malo farebbe qualsiasi cosa pur di non restare al suo servizio, ma l'amicizia merita di affrontare qualunque rischio... 


Biografia

Maxence Fermine è nato ad Albertville, ha trascorso parte della sua infanzia a Grenoble e attualmente vive in Alta Savoia. Di lui Bompiani ha pubblicato Neve (1999), che ha già raggiunto ventisei edizioni, Il violino nero (2001), L’apicoltore (2002), che ha ricevuto il Premio Murat “Un romanzo francese per l’Italia”, La trilogia dei colori (2003), cofanetto che raccoglie i tre volumi precedenti, Opium (2003), Billard Blues (2004), Amazone e la leggenda del pianoforte bianco (2005) e Tango Masai, l’ultimo sultano (2006). In uscita in contemporanea con questa edizione illustrata di Neve, sempre per Bompiani, il nuovo romanzo, Il labirinto del tempo.




♢ Assedio ♢

Titolo: Assedio
Autore: Vincent Spasaro
Editore: Anordest
Pubblicazione: Settembre 2014
Genere: Dark Thriller
Pagine: 316
Prezzo: 12.90


Trama 

Nella Sarajevo stretta nella morsa dell'assedio più spaventoso che l'Europa abbia visto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, l'agente Stefan Weiss sta per vivere una notte davvero speciale. Perché a Sarajevo, di notte, il tiro di un cecchino non è la sorte peggiore cui si può andare incontro. Fra le ombre, tra le macerie, negli oscuri palazzi della città vecchia e nei nuovi quartieri già disintegrati si agitano presenze inquiete e malevole che prosperano nel dolore e nella violenza. Ma, soprattutto, perché stanotte a Sarajevo si apre la porta della stanza 41, il luogo che ingoia le anime e che gli stessi demoni temono più di ogni altra cosa. Il luogo più oscuro che esista e dal quale non si esce vivi. Definito da Alan D. Altieri “un dark thriller che infrange ogni regola”, Assedio è un romanzo cinematografico, cupissimo e visionario che vi farà attraversare la notte a rotta di collo inseguiti da fantasmi, proiettili ed entità arcane in un crescendo di colpi di scena e rivelazioni. Il romanzo horror che rivoluziona la narrativa di genere e che non ha paura di misurarsi col fantastico, l'hard boiled, il thriller e la fantascienza. Una storia per cuori saldi e amanti delle emozioni forti. Buio in sala. La notte sta per cominciare.


Biografia

Vincent Spasaro è nato a Roma nel 1972. Ha pubblicato l'horror paranormale Assedio (Mondadori 2011, ripubblicato nella versione originale da Anordest nel 2014) e il dark fantasy Il demone sterminatore (Anordest 2013). È stato tre volte di seguito finalista al Premio Urania e una al Solaria. Ha curato per anni la collana di letteratura weird Fantastico e Altri Orrori delle Edizioni Il Foglio.

mercoledì 8 ottobre 2014

*Segnalazioni* Made In Italy Quando l'amore è amore, Città senza eroi e Roba da bambini

Buongiorno! Oggi vi segnalo tre libri rigorosamente Made In Italy, appartenenti a tre generi narrativi differenti in modo da accontentare un po' tutti. 
Partiamo con Emme X e il suo Quando l'amore è amore, un appassionante romance, per poi passare a Città senza eroi di Roberto Gerilli e Giacomo Bernini, una storia a metà tra il fantasy e il pulp ed infine una raccolta di piccoli racconti, frutto di esperienze vere, riportate dai bambini, nel libro di Alessandro Ghebreigziabiher, intitolato Roba da bambini
Eccovi tutte le copertine e le trame!



Titolo: Quando l'amore è amore
Autore: EmmeX
Editore: Narcissus.me
Pubblicazione: giugno 2014
Pagine: 218
Genere: Chick-lit romantico-erotico
Formato: Ebook-Pdf
Prezzo:3,99


Trama

Maya Belli, siciliana e ultima figlia di una numerosa famiglia, si sente soffocare dalle continue interferenze ed eccessive protezioni che le impongono i suoi fratelli e le sue sorelle. Assillanti e invadenti fino al punto di renderla incapace di prendere anche la benché minima decisione, per “respirare” Maya sceglie la fuga. Prende alla lettera il detto “anno nuovo, vita nuova” e, prima ancora di rendersene conto, si ritrova in Sardegna, dall’amica Priscilla Belfiore. L’amica la presenta subito alla sua comitiva, compagni di svago e divertimento, esortandola a sentirsi libera e indipendente, oltre che a essere se stessa. Il fatto è che Maya non si conosce affatto, non sa bene cosa vuole, l’unica cosa che sa di se stessa è quella di essere una ragazza goffa, imbranata e molto brava a fare brutte figure. Nonostante questo, Mirko, un affascinante amico di Priscilla, dimostra subito interesse per quella ragazza strampalata. I due non sembrano essere compatibili, anzi sono molto diversi in tutto. Ma questa diversità non scoraggia Mirko che, testardo e determinato, farà di tutto per conquistare Maya. Ci riuscirà? Niente è scontato, soprattutto perché Maya incontrerà un uomo del suo passato di cui aveva perso le tracce e che le era rimasto nel cuore. Inoltre, ognuno di noi ha una paura inconfessata, un timore segreto. Qual è quello di Mirko? Un romanzo divertente e ironico, dai dialoghi scorrevoli, in cui non mancherà qualche momento di commozione.


Biografia


Ho 37 anni e abito in Sardegna con mio marito e la nostra figlia di tre anni e mezzo. Scrivere è sempre stata la mia passione, ma non ho mai avuto modo di realizzarmi. Da un paio d'anni ho ricominciato a dedicarmi alla lettura e alla scrittura. "Quando l'amore è amore" è il mio secondo romanzo. Presto ne pubblicherò un altro.




Titolo: Città senza eroi
Autore: Roberto Gerilli e Giacomo Bernini
Pubblicazione: Ottobre 2014
Editore: UTE Libri
Genere: Fantasy Pulp
Pagine: 316
Prezzo: 15,00


Trama

Tra gli sterili confini delle Wasteland, le fatiscenti baracche della periferia e i futuristici grattacieli del centro, si intersecano le insidiose vicende di esseri umani ed esseri fantastici costretti a condividere le loro vane esistenze in una Città dilaniata dall’odio e dal razzismo. Gli Uomini, favoriti dalla Legge, abusano della tecnologia per dominare gli altri esseri che, relegati nei bassifondi, sono marchiati come Inumani e perseguono, a loro volta, i più spregevoli scopi fomentando un clima di violenza e paura. Armi, poteri extrasensoriali e ogni sorta di magia sono benvenuti e accettati laddove le speranze lasciano il posto alla più cupa rappresentanza della morte, perché in un luogo dominato dalle Leggi, sembra non esserci spazio per alcuna moralità. In questa polveriera sociale si sviluppano le vicende di molti personaggi, per altrettante storie, intrecciate in una trama eterogenea di volti, fatti, pensieri ed emozioni. Città senza eroi è un intreccio di storie ma, soprattutto, una fusione di generi letterari: fantascienza, fantasy, thriller e pulp, in un condensato di azione e sarcasmo che coinvolge, diverte e appassiona. Una storia priva di stereotipi e priva di eroi.

Biografia 

Roberto Gerilli, nato ad Ancona nel 1980, laureato in Ingegneria Elettronica, vive da sempre a Falconara Marittima. Appassionato di letteratura, cinema e serie tv, è membro dello staff di Speechless Magazine e Diario di Pensieri Persi. Ha pubblicato diversi racconti in varie antologie cartacee e digitali. Giacomo Bernini, nato a Venezia nel 1983, laureato in Ingegneria Informatica, oggi lavora a Falconara Marittima. È stato premiato in alcuni concorsi per racconti di genere fantastico. Nel 2013 ha vinto il concorso Chrysalide Emozioni in Metamorfosi – sezione Urban Fantasy, indetto dalla Mondadori.




Titolo: Roba da bambini
Autore: Alessandro Ghebreigziabiher
Illustrazioni: Viviana Cazzato
Pubblicazione: 2014
Editore:Tempesta
Pagine: 48
Prezzo: 14,00


Trama 

Questa è roba da bambini. È proprio con tali parole che spesso cataloghiamo quel che non riteniamo sufficientemente degno della nostra attenzione. Il tempo per la roba da bambini è ovviamente per costoro. Che tali sono. E per chi crede ancora che da qualche parte, tra una stella e l’altra, si nasconda un manipolo di mocciosi volanti. Magari fosse così. Storie di bambini da tutto il mondo, raccolte e raccontate, con lo stile che lo contraddistingue, da Alessandro Ghebreighziabiher, professione: narratore. Storie dure, spesso difficili in cui però l’autore cerca di entrare nello spirito del bambino che cerca di tirare fuori il lato positivo anche delle situazioni più difficili. 


Biografia


Alessandro Ghebreigziabiher, scrittore, attore, regista teatrale e blogger è nato a Napoli nel 1968 e attualmente vive a Roma. Dal 1994 ad oggi ha condotto molti laboratori formativi ed esperienziali su teatro, narrazione e animazione sociale in ambito clinico e terapeutico lavorando in comunità di recupero, centri di salute mentale e varie realtà del sociale e del sanitario, oltre ad intervenire in vari convegni sul tema dell'educazione, rivolti a professionisti del settore.

martedì 7 ottobre 2014

La stagione degli scapoli di Vincenzo Monfrecola recensione + intervista autore

Buon pomeriggio carissimi lettori, oggi posto la recensione di un libro inviatomi gentilmente dalla casa editrice GargoyleBooks del giornalista e scrittore Vincenzo Monfrecola, intitolato La stagione degli scapoli. Un romanzo divertente e allegro, carico di personaggi pieni di positivismo e simpatia. Una storia che, se la leggerete, terrà lontano per un po' ansia e tristezza, ve lo assicuro! 
Insieme alla recensione, ho inserito anche l'intervista che l'autore mi ha gentilmente concesso.



Titolo: La stagione degli scapoli
Autore: Vincenzo Monfrecola
Editore: Gargoyle Books
Pubblicazione: Settembre 2014
Genere: Romanzo
Pagine: 207
Prezzo: 16,00


Trama

È il 1910, all’Eghoist Club di Londra il critico letterario Cyril Billingwest sta festeggiando l’addio al celibato, quando il suo ispirato discorso viene bruscamente interrotto da una telefonata che lo informa che la sua futura moglie è scappata con i regali di nozze. Scioccato dalla notizia, Cyril decide non solo di rimanere per sempre lontano dalla perfidia delle donne, ma addirittura di salvare gli scapoli londinesi dalle insidie del matrimonio. Così, dopo aver scritto di suo pugno un “manuale dello scapolo”, insieme allo scaltro cugino George fonderà un sindacato maschile: lo Scapolificio Billingwest. Ma gli uomini possono davvero fare a meno delle donne? A quanto pare, aiutare gli scapoli a rimanere tali non è semplice come Cyril e George pensavano e la sopravvivenza dello Scapolificio di famiglia è sin da subito minacciata da fidanzate abbandonate, mogli furiose e segretarie dal sorriso irresistibile. Ecco allora che prende vita una divertente commedia “d’altri tempi” in cui bugie, arguti sotterfugi e strampalati colpi bassi vi faranno correre da una sponda all’altra del Tamigi verso la resa dei conti. 
                                                   



❀ Recensione  ❀ 


La stagione degli scapoli è un romanzo che sin da subito mostra di avere tutte le carte in regola per essere una divertente commedia teatrale. Il tono dell’autore, squisitamente ironico, carico di paradossali vicissitudini che si snodano all’interno di un contesto come l’Inghilterra dei primi del ‘900, si presta magnificamente ad una rappresentazione narrativa esilarante ma non per questo superficiale. 

La storia di Cyril Billingwest, giovane 28enne in procinto di sposarsi, che viene abbandonato malamente dalla fidanzata Vera che scappa con il maggiordomo e tutti i regali di nozze, diventa uno spunto tragicomico, utile alla realizzazione di un eccentrico sindacato, chiamato “Lo scapolificio Billingwest”. 
Ad aiutarlo in questa ardua ed improbabile impresa è il cugino arrogante e presuntuoso George, che considera le donne come prugne e passa la sua vita architettando nuovi modi per spillare denaro ad amici e parenti, senza mai instaurare un rapporto sincero e duraturo con una donna. Non a caso l’idea dello scapolificio è sua e nasce semplicemente dalla volontà di accumulare sempre più denaro a danno dei poveri malcapitati che illusi e distrutti dalle moine amorose, troveranno, o meglio crederanno di trovare, in questa nuova istituzione, la loro tanto agognata salvezza. 

Cyril è un personaggio che conquista immediatamente la simpatia e la comprensione del lettore e aggiungerei, persino il suo totale e spassionato appoggio. E’ la vittima per eccellenza che addolcisce anche i cuori più duri ma la sua identità non si esaurisce soltanto in una personificazione cupa e dolorante di un uomo ammalato d’amore. Grazie alla bravura dell’autore, il carattere di Cyril assume anche piacevoli sfumature divertenti ed ironiche che lo fanno apparire persino accattivante nella sua eccessiva timidezza e cronico imbarazzo. Al contrario di George, che con la sua baldanza e sicurezza, senza contare la sua innaturale avversione per tutto l’universo femminile e per tutte le donne in cerca di marito, appare antipatico ed eccessivamente narciso, oltre che fin troppo spesso superficiale ed irrispettoso. 

 “Le dodici mosse di Ulisse” scritte da Cyril sulla scia della sua cocente delusione d’amore, rappresentano il Manuale dello Scapolificio, grazie al quale, i cugini Billingwest assicurano di proteggere tutti gli uomini ancora scapoli di Londra dalle mire opportunistiche di tutte quelle donne che all’apparenza sembrano dolci ed ingenue e dopo il matrimonio, diventano feroci e terrificanti tiranne. Nessuno dei due uomini però, è preparato all’arrivo di Penelope (guarda caso moglie letteraria di Ulisse) che sconvolgerà la vita del nascente sindacato e soprattutto quella di Cyril che, dimentico della recente ferita d’amore, sembra essere già pronto ad accogliere una nuova donna nel suo cuore. 

La lettura scorre veloce, la storia cattura l’attenzione, catapultando il lettore in una serie di paradossali scenette dove equivoci, ritrovamenti, inganni e vendette diventano i motori principali che danno energia all’intera macchina narrativa. La sagacia dell’autore ci permette di essere travolti da un’atmosfera che conquista, vivificata da personaggi caratterizzati alla perfezione, alcuni come delle macchiette che nonostante siano indiscutibili vittime di dolori e perdite amorose, non mancano mai di essere i protagonisti di momenti carichi di vivacità e spensieratezza. Il fulcro centrale resta il rapporto tra uomo e donna e l’intenzione, ben riuscita, di far nascere un sorriso in chi legge senza mai abbandonare la riflessione. 

Una femminilità ghettizzata, incarnata da donne che vengono percepite come mostri pronti a divorare qualsiasi proprietà o possedimento degli uomini, perché incapaci di farsi bastare il loro cuore. Dall’altra parte abbiamo scapoli d’argento e di bronzo (l’oro è soltanto un sogno), incapaci di imporsi e che nonostante i consigli eccelsi del sindacato, sembrano essere fin troppo confusi e persino spaventati di fronte all’intraprendenza e alla fermezza femminile. 
La prova lampante è il contrasto tra i due cugini e l’avvenente tuttofare Penelope, che nonostante sia giovane ed apparentemente sprovveduta fanciulla che viene dalla campagna, si dimostra molto più determinata e furba dei due uomini messi insieme. 

 “Come vedi il mercato matrimoniale è nel panico e il tuo Ulisse può ben poco contro un’orda di donne da marito.” 

Mi è piaciuto molto il titolo perché stagione mi ha ricordato il teatro e ho facilmente immaginato l’ambientazione di questa storia e i suoi personaggi direttamente su un palcoscenico teatrale, proprio per la consistenza delle scene e dei dialoghi, impregnati sempre di una sequela di battute che non perdono mai tono, scadendo in quelle banalità che provocano soltanto noia e perdita di interesse. 

L’atmosfera è baldanzosa, esilarante, motivata e motivante, incastrata molto bene nel gioco di ruoli e nelle angherie dei personaggi che si muovono da un luogo ad un altro alla ricerca di un improbabile stagione d’amore, ognuno a modo proprio. 
Situazioni divertenti, scambi di persona, bugie, tradimenti e una fila lunghissima di personaggi che si trovano a dover risolvere intricati fatti di cui loro stessi sono vittime e carnefici, esattamente come i promotori dello Scapolificio, che con le loro promesse di difesa e protezione di ogni scapolo, non fanno altro che provocare ammirazione ma anche tanta apprensione nei soggetti altamente strambi e simpaticamente inquietanti che accorrono nel sindacato in virtù di un allarmante richiesta di aiuto. 

C’è una chiara rappresentazione della società e della cultura dell’epoca, dei salotti letterari, dove ci si riuniva per leggere le poesie, mettendo in evidenza l’ipocrisia che caratterizzava questo luoghi d’incontro e di scambi, dove c’era un finto e calcolato apprezzamento, utilizzato per celare un cronico disinteresse generale. 

“Sembravano proprio comparse di un varietà di infima categoria.” 

Una società di facciata, distaccata ed ignorante che funge semplicemente da comparsa, sullo sfondo di una totale e deliberata mancanza di attenzione per la consistenza e la profondità dell’arte e della letteratura. Però anche i momenti più seri sono sempre conditi da una battuta o da qualche beffa che a ragion veduta, mitiga l’inevitabile amaro in bocca che certe situazioni generano. 

E’ l’amore a far saltellare i protagonisti da una scena all’altra e tra una parola ed un sorriso, un ammiccamento ed un dispetto, non c’è nient’altro che venga preso così seriamente quanto comicamente. Cuori innamorati, cuori abbandonati, cuori di mariti che sognano di diventare scapoli eppure sono pronti a tornare dalle loro mogli. Insomma uno scapolificio che a dispetto delle sue intenzioni iniziali, alla fine diventa, paradossalmente, l’ultima speranza dei cuori infranti. 

Capovolgimenti di fronte, personaggi che da arroganti e millantatori diventano timidi agnellini dagli occhi innamorati, fulgidi esempi di cosa può creare una fervida commedia dell’amore e dell’equivoco. L’amore può rendere debole il forte e forte il debole, nel rispetto della più classica tradizione dello scambio di ruoli che genera divertimento e leggerezza. Una lettura immediata, dunque, con qualche riflessione più intensa sparsa qui e lì per il romanzo, senza che appesantisca l’aria boriosa e fintamente intellettuale che si respira per tutta la storia. 

I personaggi acquistano sempre più vigore e personalità ed è difficile resistergli. Cyril è goffo, imbranato, bruttino, con il viso piccolo, dominato da un paio di occhiali di corno, che lo espongono immediatamente ad un confronto immeritevole con il cugino George, di ben altra pasta esteticamente e soprattutto caratterialmente, dal quale il primo ne esce rovinosamente perdente. 
L’arguta ed affascinante Penelope conquista il cuore dei due uomini o meglio l’incavo vuoto del petto di George che appare un irrimediabile e disgustoso calcolatore che nonostante tutto non può far altro che far sorridere il lettore per i suoi piani, puntualmente sfasciati dalle idee della simpatica segretaria. 
La stagione degli scapoli è un romanzo divertente e pacato, raffinato nell’humor e nelle frasi ad effetto. Gag tipicamente da commedia ci accompagnano in questa lettura deliziosa che ci permette di riflettere suoi capovolgimenti della vita e su un finale decisamente ad hoc per ciascuno dei personaggi. 
Vincenzo Monfrecola, con la sua scrittura che si presta perfettamente a questo genere narrativo, ci conduce tra i sentieri ben disposti della trama, regalandoci momenti di sincero divertimento. La serietà e la cupezza narrativa ed esistenziale sono bandite rigorosamente da questo romanzo che esige la più fulgida e vivace attenzione. E’ penetrante e giocoso e assicura positivismo e leggerezza, il tutto condito da un irrefrenabile voglia tragicomica. 
Non c’è tempo per annoiarsi, ma solo di leggere, entusiasti, le folli ed intricate peripezie che la storia ci propone, con la grazia e la maestria di un vero autore. 

Ancora una volta Monfrecola dimostra la sua verve narrativa, appassionando il lettore e lasciandogli, senza dubbio, un sorriso sulle labbra. 

Ed ora come dice Penelope: Et voilà.






❀ Intervista  ❀ 


Salve Vincenzo, innanzitutto grazie per aver accettato questa intervista. 

Prima di tutto le chiedo com’è nato l’amore per la scrittura e quando ha iniziato a dedicarsi seriamente ad essa. 

Tutto è nato per caso nel 2009. Non avevo mai pensato di scrivere un libro. Per oltre 30 anni ho fatto il giornalista e i miei articoli si attenevano ai fatti di cronaca. Poi però le cose cambiano. Per fortuna. 


L’idea del romanzo da dove nasce e che genere di storia devono aspettarsi i lettori? 

I miei romanzi nascono dalla quotidianità dei piccoli episodi che un tempo ci si raccontava la domenica attorno al tavolo quando la famiglia era riunita per il pranzo. Oggi quei momenti sono persi perché computer e telefonini assorbono ogni momento. L’idea di scrivere La stagione degli scapoli è nata dopo aver ascoltato casualmente mia figlia Federica discutere di matrimonio con i suoi amici. Sembrava che parlassero di una fastidiosa malattia da evitare assolutamente. Per un momento ho immaginato cosa si sarebbero detto i nostri nonni quando ad inizio ‘900 erano solo dei ventenni. Poi come spesso avviene nei romanzi, i personaggi acquistano un’anima e camminano da soli. Lo scrittore diventa solo spettatore ed i lettori dovranno aspettarsi di tutto. Anche che un romanzo si trasformi in commedia. Però il bello sta proprio qua. 

Che definizione darebbe di se stesso come scrittore? 

Amo gli stati d’animo. Odio prendermi sul serio. Adoro trasmettere emozioni che non siano solo di cupo pessimismo. A quello già ci pensano i telegiornali, i nostri politici e tutto il resto. 

Senza anticipare nulla, vuole raccontarci qualcosa sui protagonisti? 

I protagonisti sono normalissimi giovani che vorrebbero vivere la loro vita. Sposarsi ed essere felici. Ma la vita ci insegna che non sempre funziona così. Può anche succedere che la futura sposa scappi alla vigilia del matrimonio con i regali di nozze. Allora le cose cambiano e cambia la strada che si apprestavano a percorrere. Ma non è detto che il cupo pessimismo prenda poi il sopravvento anzi, può diventare tutto più divertente se ci affidiamo alla stravaganza dei giovani personaggi.

Quanto cura i personaggi di contorno? 

Nei miei romanzi tutti i personaggi entrano ed escono dalla scena come succede nella vita. Quante volte abbiamo avuto a che fare con qualcuno che poi non rivedremo più. Nel romanzo succede lo stesso. 

Nel suo ultimo libro, La stagione degli scapoli, l’ambientazione è l’Inghilterra dei primi anni del ‘900. Perché ha scelto questo contesto e quest’epoca? 

Perché è un’epoca più ingenua rispetto alla nostra. Oggi una donna non scapperebbe mai prima del matrimonio con i regali di nozze. Magari lo farebbe subito dopo e dopo aver concordato sui profitti della separazione con il proprio avvocato. Ma gli inizi del ‘900 è anche un’epoca con più entusiasmo visto che il nuovo secolo aveva portato tante aspettative nella gente. L’ho ambientato a Londra perché è una città che conosco e che mi ha conquistato non solo come metropoli cosmopolita ma anche per come difende le proprie tradizioni. E tutti sono orgogliosi del loro passato. Questa mentalità servirebbe anche al nostro Paese. 

L’universo maschile e quello femminile sono descritti in maniera chiara e contrapposta. Sembrano due mondi in continua collisione, dove c’è una predominanza femminile che fa apparire gli uomini come delle vittime inconsapevoli di una “tirannia” matrimoniale. Cosa pensa in realtà dell’uomo e della donna e del loro rapporto? 

Penso che gli uomini sono vittime consapevoli mentre la donna non è tiranna come si vuol fare apparire. Nel mio romanzo ciò emerge chiaramente ed è divertente stare al gioco. 

L’humor è sempre presente nei suoi romanzi. Ironia e battute, condite da beffe ed equivoci sono i tratti salienti che accompagnano le sue storie. Cosa cela in realtà questa visione tanto “scoppiettante” della vita nelle sue opere rispetto alla sua identità di uomo e di scrittore? 

Se da un lato amo Londra e il suo humor dall’altro sono pur sempre un napoletano. L’umorismo sta nel mio dna. Nei miei romanzi mi diverto a far incrociare queste due anime tanto uguali ma cosi diverse. Il segreto sta nel bilanciarle senza far prevalere l’uno rispetto all’altro.

Meglio cartaceo o ebook? L’editoria sta cambiando ma secondo lei cosa offre oggi di diverso rispetto al passato quando un autore emergente faticava davvero a farsi conoscere? 

E’ difficile anche adesso farsi conoscere. Il problema è che in Italia ci sono più scrittori che lettori. Nelle famiglie non c’è la cultura della lettura e d’altronde il costo di un libro è veramente alto rispetto al resto d’Europa. Io preferisco il cartaceo perché mi da contatto. Posso stringerlo, buttarlo su una poltrona. Strapazzarlo e riprenderlo. Tutto ciò mi da conforto. 

Quali sono i suoi autori preferiti e quali considera i suoi maestri e fonte d’ispirazione per la sua opera? 

Le mie letture spaziano da Maugham a Georgette Heyer, da Wilkie Collins al pessimista Gissing fino a Wodehouse. Non tralascio Waugh e neanche Joyce. 

C’è un romanzo che le piace particolarmente e vorrebbe essere stato scritto da Lei? 

Vorrei riuscire a scrivere un romanzo serio. Uno di quelli che ti fa venire la pelle d’oca e le lacrime agli occhi. O magari con un personaggio che sia veramente cattivo. Purtroppo non ci riesco. Le lacrime si trasformano in sorriso e il cattivo mi diventa buono.

Grazie per la gentilezza e la disponibilità e alla prossima!

sabato 4 ottobre 2014

*Segnalazione* Corbaccio, GargoyleBooks, Metropoli d'Asia e Fanucci

Titolo: Se ho paura prendimi per mano 
Autore: Carla Vistarini
Editore: Corbaccio
Pubblicazione: Settembre 2014
Genere: Romanzo
Pagine: 240
Prezzo: Cartaceo: 14,90 - Ebook: 4,99


Trama

Smilzo, fallimentare barbone nonché ex analista finanziario di successo, è al supermercato quando avviene una rapina in cui resta uccisa una donna. Vicino a lei c’è una bambina di tre anni, impietrita dallo choc. Prima che la polizia si renda conto di quel che sta succedendo, un energumeno cerca di rapire la piccola, ma Smilzo riesce a prenderla e a portarla via con sé. Non sa esattamente cosa l’abbia spinto e non sa che farsene di lei. Però sa che lei ha bisogno di protezione e, incredibilmente, sente che lui può esserle di aiuto. Non importa se finirà nei guai e dovrà nascondersi per mezza Roma, inseguito da una banda di criminali. Smilzo non è uno sprovveduto, e con l’aiuto di un’improbabile squadra costituita da un prete e da un attempato professore universitario (per non parlare di un saccente chihuahua) riuscirà a cambiare il destino della bambina e anche il suo. Un bellissimo romanzo d’esordio, una commedia romantica, allegra e commovente dei nostri giorni, narrata da Carla Vistarini con tocco lieve e affettuoso.
   
Biografia

Carla Vistarini, nata a Roma nel 1948, ha scritto canzoni indimenticabili per cantanti come Ornella Vanoni («La voglia di sognare»), Mina («Buonanotte buonanotte»), Mia Martini («La nevicata del ’56»), Patty Pravo, Riccardo Fogli, Amedeo Minghi, Renato Zero… Ha scritto i testi per alcuni dei programmi televisivi di intrattenimento di maggior successo fra gli anni Settanta e Duemila collaborando, fra gli altri, con Gigi Proietti, Loretta Goggi, Fabio Fazio, Maurizio Costanzo; è autrice di commedie premiate dalla critica come «Ugo» con Alessandro Haber, e di sceneggiature di film come «Nemici d’infanzia» di Luigi Magni con cui ha vinto il premio David di Donatello. Nella sua lunga e fortunata carriera di autrice le mancava solo un tassello: Se ho paura prendimi per mano è il suo primo romanzo.




Titolo: La stagione degli scapoli
Autore: Vincenzo Monfrecola
Editore: Gargoyle Books
Pubblicazione: Settembre 2014
Genere: Romanzo
Pagine: 207
Prezzo: 16,00


Trama

È il 1910, all’Eghoist Club di Londra il critico letterario Cyril Billingwest sta festeggiando l’addio al celibato, quando il suo ispirato discorso viene bruscamente interrotto da una telefonata che lo informa che la sua futura moglie è scappata con i regali di nozze. Scioccato dalla notizia, Cyril decide non solo di rimanere per sempre lontano dalla perfidia delle donne, ma addirittura di salvare gli scapoli londinesi dalle insidie del matrimonio. Così, dopo aver scritto di suo pugno un “manuale dello scapolo”, insieme allo scaltro cugino George fonderà un sindacato maschile: lo Scapolificio Billingwest. Ma gli uomini possono davvero fare a meno delle donne? A quanto pare, aiutare gli scapoli a rimanere tali non è semplice come Cyril e George pensavano e la sopravvivenza dello Scapolificio di famiglia è sin da subito minacciata da fidanzate abbandonate, mogli furiose e segretarie dal sorriso irresistibile. Ecco allora che prende vita una divertente commedia “d’altri tempi” in cui bugie, arguti sotterfugi e strampalati colpi bassi vi faranno correre da una sponda all’altra del Tamigi verso la resa dei conti. 

Biografia


Vincenzo Monfrecola, giornalista napoletano, ha collaborato con Napolinotte, il Roma e l’Avanti! ed è stato responsabile della sede di Londra dell’Osservatorio sui Beni Culturali, Faldbac Trade Union. Attualmente lavora per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha pubblicato Il Decisionista (Cavallo di Ferro 2010) e Lo strano furto di Savile Row (Cavallo di Ferro 2012).




Titolo: La somma delle nostre follie
Autore: Shih-Li Kow
Editore: Metropoli d'Asia
Pubblicazione: Settembre 2014
Genere: Romanzo
Pagine: 300
Prezzo: 14,50


Trama

A Lubok Sayong, cittadina immaginaria della penisola del Perak, in Malesia, situata in un avvallamento tra fiume e montagna e soggetta a frequenti inondazioni, s’intrecciano le vicende di Auyong, un ex direttore di supermercato che si trasferisce da Kuala Lumpur per dirigere una fabbrica di litchi in scatola, e di Mami Beevi, un’anziana lunatica e stravagante che, in seguito a una grave alluvione, si stabilisce nella grande casa di famiglia e la trasforma in struttura turistica. Alle loro storie si affiancano quelle di altri personaggi della cittadina: Ismet, l’artigiano vasaio; Sevaraja, il vicecommissario di polizia; Miss Boonsidik, simpaticissimo transessuale. Ma soprattutto, a un certo punto entra nelle loro vite Mary Anne, una ragazzina sopravvissuta all’incidente costato la vita alla sorellastra di Beevi e al marito, i quali la stavano portando a casa dopo averla inspiegabilmente adottata alla Casa per Fanciulle St. Mary, un orfanotrofio diretto da una religiosa truccata e vestita in modo appariscente, Suor Tan. Da quel momento le voci di Auyong e di Mary Anne si alternano nel narrare le loro storie e quelle di Lubok Sayong tra leggende ancestrali, fatti di cronaca, turisti in cerca di emozioni e ONG inutili e fastidiose, pesci assassini ed eventi paranormali. Con un scrittura fresca e coinvolgente, l’autrice ci regala uno sguardo giovane su Kuala Lumpur, centro economico, sociale e finanziario di tutta la Malesia e confluenza di tantissime culture.

Biografia


Shih-Li Kow è nata a Kuala Lumpur nel 1968. È considerata uno dei nuovi talenti della letteratura malese. La sua raccolta di racconti Ripples and Other Stories (2008) è stata candidata a prestigiosi premi: il Commonwealth Writers’ Prize (nella categoria “Opera prima”) e il Frank O’ Connor Short Story Award. Attualmente vive a Kuala Lumpur. La somma delle nostre follie è il suo romanzo d’esordio.




Titolo: Gala Cox
Autore: Raffaella Fenoglio
Editore: Fanucci
Pubblicazione: Ottobre 2014
Genere: Fantasy
Pagine: 496
Prezzo: Cartaceo 14,90 - Ebook 4,99


Trama

Gala Cox Gloucestershire ha quindici anni e frequenta il liceo artistico. Ha un carattere indeciso, un’intelligenza fuori dal comune e la passione per le materie tecniche. E non sta affrontando un bel momento: ha appena perso la sua migliore amica, Nadia, in un terribile incidente dai risvolti misteriosi e il suo amatissimo papà se n’è andato di casa senza una ragione apparente. Ora Gala vive con la mamma Orietta, medium scostante e autoritaria, e alcuni spiriti vaganti tra i quali l’indiano Matunaaga e la monaca benedettina Ildegarda di Bingen. Gala crede di sapere tutto sull’aldilà, fino a quando non inizia a frugare nello studio del padre alla ricerca di una traccia che le permetta di ritrovarlo. Qui, una scoperta casuale le aprirà le porte di un mondo prima sconosciuto, catapultandola in una realtà parallela e pericolosa. In un graduale e inesorabile susseguirsi di avvenimenti e scoperte, Gala vedrà crollare le proprie certezze una ad una. L’amore per le persone a lei care la spingerà a intraprendere una lotta che la renderà una ragazza più forte, molto più di quanto abbia mai potuto immaginare. La storia di un’adolescente quasi normale, che tra appassionanti viaggi nel tempo e dialoghi con gli spiriti, diventa una riflessione sulla vita e su cosa ci attende nel nostro futuro. 

Biografia


Raffaella Fenoglio vive e lavora a Vallebona, paesino nell’entroterra di Bordighera, nell’estremo ponente della Riviera Ligure, con il marito, il figlio e il cane. Nasce nel 1966 a Sanremo e dopo le scuole dell’obbligo frequenta l’Istituto Tecnico per Ragionieri “E.Fermi” a Ventimiglia. Lavora dal 1994 presso un commercialista a Sanremo. Nel 1995 supera l’esame di Stato come Consulente del Lavoro. Nel 2003, alla tenera età di 37 anni, si iscrive alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Genova, sede distaccata di Imperia, e nel 2006 consegue la laurea triennale con votazione 90/110. Si iscrive presso lo stesso ateneo alla Laurea Specialistica di Economia “Europea, Internazionale e Trasfrontaliera” e nel 2009 ne ha discusso la tesi finale con la votazione di 104/110. Nel 2010, si è iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea DAMS ad indirizzo teatro. A novembre 2009 esce "Pan e Pumata e l'incubo che qualcuno sganciasse la fatidica bomba" (Seneca Edizioni), che ripercorre alcune storie famigliari intervallando il racconto con ricette bordigotte. Ha presentato il volume in diverse occasioni, compresa quella offerta dai prestigiosi Martedì Letterari del Casinò di Sanremo, con il professor Gian Luigi Beccaria. L’ebooket sulla stenografia nasce dalla voglia di trattare più approfonditamente un argomento a lei caro, già brevemente accennato in “Laurearsi a Tutte le Età".