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lunedì 5 settembre 2016

Bad Boy. Mai più senza di te di Blair Holden Recensione

Buon lunedì cari lettori! Grazie alla Sperling&Kupfer ho letto anche il secondo volume della serie Young Adult Bad Boy. Mai più senza di te di Blair Holden. La storia tra Tessa e Cole non si è ancora conlcusa...



Titolo: Bad Boy. Mai più senza di te
Autore: Blair Holden
Editore: Sperling&Kupfer
Genere: Romanzo Young Adult
Pagine: 352
Prezzo: 17,90
Uscita: Agosto 2016

L'amore è un po' come una caduta libera: più intensamente ti innamori, più è doloroso toccare il fondo. E Tessa lo sa bene: dopo la rottura con Cole, è quasi certa che nessuna parte di sé sia sopravvissuta alla caduta. Con il cuore e l'anima in mille pezzi, ogni volta che lo vede, si destreggia in equilibrio precario tra la voglia di urlargli contro tutta la sua rabbia e la sua delusione, e quella di implorarlo di sdraiarsi accanto a lei e stringerla tra le braccia. Perché lei ci aveva creduto…

















Bad Boy. Mai più senza di te è il sequel tanto atteso della storia tra Tessa e Cole, nata inizialmente su Wattpad e che ha raggiunto, in poco tempo, un grande successo.
Una coppia che è scoppiata proprio alla fine del primo libro e che ha faticato davvero tanto per costruirsi.
Tessa è una ragazza profondamente insicura, che ha vissuto fin da bambina, atti di bullismo di ogni genere. Vive con estrema difficoltà l’aspetto sociale della sua esistenza ed è continuamente preda di fragilità e ripensamenti.

Cole è il classico bad boy dal cuore d’oro. Inutile girarci intorno. Ci troviamo di fronte un ragazzo davvero bello che fa strage di cuori da tutte le parti. Nonostante la loro sostanziale diversità, nel primo libro assistiamo al lento avvicinarsi dei due che avviene in modo spontaneo e naturale. Certo, Tessa ha non poche difficoltà a fidarsi di uno come Cole, così bello e così ricercato ma soprattutto così diverso da lei e da tutto ciò che la giovane donna è sempre stata costretta ad affrontare. Ma il ragazzo è molto protettivo e si adopera in tutti i modi affinchè Tessa possa avvicinarsi a lui senza alcun timore.
Ecco qual è il problema del tempo: non gliene frega niente di te. Non gl’importa se sei stato distrutto o massacrato senza rimedio. Non gl’importa se soffri per una perdita talmente grande che ti fa male il cuore ogni volta che respiri. Magari avresti voglia che rimanesse immobile, all’infinito, ma non è così che funziona, vero?
Ed è così che assistiamo alla nascita di una delicata ma anche divertente storia d’amore, caratterizzata da uno stile di scrittura frizzante e approfondito che non lascia irrisolta nessuna manifestazione caratteriale dei due protagonisti.
Cover originale
L’autrice li inserisce a tutto tondo all’interno del contesto, creando due protagonisti che già alla prima occhiata saltano all’occhio per le loro differenze di personalità e soprattutto di stili di vita eppure ci si affeziona subito ad entrambi, riconoscendo, pur nelle loro numerose opposizioni, quell’armonia e quella complicità tale da renderli una coppia perfetta.

Peccato che l’impressione sia soltanto nostra perché ben presto sarà proprio Tessa a rendersi conto che Cole non è così ineccepibile come immaginava. Il ragazzo le confessa di averla tradita in una notte di cui, tristemente non ricorda assolutamente nulla.
Sono confusa. Da una parte ho avuto tempo di pensarci e ho capito che forse abbiamo fatto un sacco di errori entrambi, quel giorno. E’ stata tutta una catena di disastri. Dall’altra parte però, c’è lei ed è qui. L’hai portata tu e non so più cosa pensare. Ma non stai proprio dicendo che mi odi.
La donna soffre terribilmente per questa scoperta e per tutto ciò che rappresenta. Una rottura, dunque, che mette in dubbio tutto il loro rapporto e soprattutto il futuro delle loro vite. Infatti Tessa, nonostante l’angoscia della perdita e la delusione profonda, cerca di affrontare il problema pensando al college e all’inizio di una nuova fase della sua esistenza.

Grazie alla presenza di Lan, amico di entrambi, i due cominciano a riavvicinarsi anche perché Cole non ha nessuna intenzione di perdere l’amore della sua vita.
Purtroppo però la loro storia d’amore non è destinata alla felicità o quantomeno alla serenità e alla pace immediata perché pur tornando insieme e frequentando il college, il loro legame sarà messo continuamente alla prova da una serie di ostacoli tra cui la presenza costante di giovani donzelle in calore che non vogliono altro che saltare addosso a Cole.
Tessa combatte continuamente contro le sue insicurezze mentre Cole cerca di rassicurarla in tutti i modi, sinceramente pentito dell’errore commesso.
Io peggioro soltanto le cose, non è vero? No, tu hai sempre reso tutto migliore. Ho solo bisogno che tu capisca da dove vengo. Se faccio qualcosa di stupido, se per me è difficile fidarmi di te, devi sapere perché.
La psicologia dei personaggi, come era accaduto anche nel primo romanzo, è presente e realizzata in modo esaustivo e completo. Assistiamo con il magone e con i nervi a fior di pelle alla sofferenza di Tessa e alla presenza di avances di ogni genere dedicate a Cole, che diventa il premio più ambito per le ragazze del college. Insomma, l’autrice è molto brava a fare in modo che il lettore si senta completamente addentrato nella storia, perché nulla viene scritto ed affrontato in modo superficiale, ma tutto segue un percorso ben definito che porta con sé delucidazioni e logiche.

Voglio dire, chi nella sua vita non ha vissuto quelle piccole tragedie che hanno adombrato il proprio cuore? Chi non ha subito delusioni, non è stata ferita e chi non ha dovuto perdonare?

A parte qualche nota negativa da appuntare al personaggio di Tessa, a volte troppo poco combattiva, Cole riesce ancora una volta a conquistare l’animo di noi romantiche, ancora di più dopo aver capito di aver sbagliato e di voler in ogni modo possibile rimediare.
E’ fin troppo chiaro l’amore che prova per Tessa e il suo carattere dolce e dannato, rende ancora più deliziosa la lettura.
Un aspetto che però non ho condiviso è la scelta di non esaurire la storia in questi due volumi ma di proseguire verso un terzo. Inizialmente si era detto che fosse una duologia ma per evidenti circostanze di mercato, hanno cambiato idea.
In questo modo abbiamo ancora una volta un finale che non è conclusivo ma che rimanda evidentemente ad una prossima lettura. Nonostante questo aspetto che può piacere o meno ma lascia sicuramente il tempo che trova, Bad Boy. Mai più senza di te si conferma una lettura per le giovani anime innamorate dell’amore ancora in cerca di qualcosa di tormentato ma delicato che sappia rendere caldo e al contempo coinvolgente e leggero un momento dedicato al sogno e all’immaginazione.



venerdì 2 settembre 2016

La ragazza silenziosa di Luigi Mancini Recensione

Buon venerdì lettori! La recensione di oggi è dedicata ad un autore che conosco e di cui ho già letto opere precedenti. Sto parlando di Luigi Mancini e del suo ultimo romanzo, La ragazza silenziosa. Una storia dalle venature thriller ma che colpisce e conquista l'anima del lettore per la sua potenza evocativa, per la poeticità insita tra le pagine e per quella magia capace di dare voce al cuore attraverso il senso eterno di malinconia e speranza.


Titolo: La ragazza silenziosa
Autore: Luigi Mancini
Editore: Les Flaneurs
Genere: Romanzo
Prezzo: 12,00
Uscita: Luglio 2016
Manuel De Luca vive diviso a metà: da una parte la sua routine a Reggio Emilia, il lavoro da copywriter e la frequentazione del Kiss Café, gestito dalla bella barista Nicole; dall’altra i ricordi di un passato fatto di momenti felici, in cui le scene domestiche, l’esempio paterno e la dolcezza di sua madre si affiancano agli incontri intensi con una compagna di scuola. Quello per la ragazza silenziosa è un amore casto, fatto di sguardi e attese, un legame fortissimo che non ha mai avuto un esito. Ma il passato è destinato a riaffiorare nel corso di un’uscita con Grido, il compagno a quattro zampe di incantevoli passeggiate in campagna; Manuel sarà costretto a chiedersi se rivedrà mai la sua anima gemella: dov’è Giulia?

















La ragazza silenziosa è un romanzo sul tempo, sui ricordi, sulla malinconia che scivola via tra le pieghe della terra e gli intrighi delicati e soffusi dell’anima. Una storia che non è una storia ma una lunga lettera d’amore dedicata ad un qualcosa che non ha un vero e proprio nome ma che si avverte sbattere feroce e lusinghiero negli anfratti più nascosti del nostro sentire umano e magico.

E’ un romanzo breve che non deve essere letto ma sentito, interamente e totalmente con l’uso esclusivo dei sensi, dei sapori e degli odori che ciascuno di noi si porta dentro. Una storia diversa da qualunque altra non tanto per l’intreccio necessariamente costruito in base a norme comuni ma per ciò che si legge e si avverte in fondo, dietro, negli angoli più bui della mente che l’ha prodotta e di chi, con prontezza e rispetto, si accinge a lasciarsi coinvolgere da un’armonia distorta ma avvolgente, capace di riportarti alla luce il mondo.

Manuel è il protagonista. La sua vita è legata ai ricordi e alla memoria. Al padre che gli ha insegnato ad essere quello che è, alla madre, agli odori della sua terra ma ciò che lo rende un uomo che si sente vivo e legato alla vita è Giulia, una creatura quasi fantastica che conosce da tempo pur senza averci mai realmente parlato. I loro incontri sono fatti di passato e di nostalgia, di rumori assordanti e di un silenzio talmente tuonante da riempire tutto il resto.
Un silenzio che riempie il cuore di vita e il corpo di passione. E’ per Giulia che Manuel scrive, è a lei che dedica pensieri sparsi, volanti e sognanti, che si accavallano incastrati tra le pagine.
Ogni volta si mantiene tutta la magia del primo sguardo, tutto il fascino irrequieto dell’ultimo incontro, e ci guardiamo sempre come se fosse la fine, siamo in un continuo addio. Sorridi per un istante, sembra che tu voglia dirmi qualcosa, ma non lo fai, prendi a camminare, ti volti tre volte, l’ultima prima di girare l’angolo della scuola. Vuoi chiedermi qualcosa? Dovrei offrirmi di accompagnarti sotto il parapioggia fino alla fermata del tram? Forse, ma non ne ho il coraggio e nemmeno tu riesci a dire nulla, eppure il nostro legame, quest’intreccio di dita invisibili, diventa sempre più forte.
La ragazza silenziosa non è un romanzo usuale. La trama caratterizzata dalla scomparsa misteriosa di Giulia e dall’intento di Manuel di scoprire la verità, dopo il ritrovamento della sua borsa nel bosco, è offuscata dalla vena poetica e fortemente evocativa che colora di eternità e di sogno l’intera storia.

L’intreccio classico assume toni certamente da thriller ma non è questo che colpisce e conquista il lettore bensì tutto quello che l’autore si tiene dentro e lentamente lascia scivolare fuori come se le parole scorressero sinuose tra le curve di una pagina fatta di seta.

Seta nera perché il silenzio di questo romanzo l’ho immaginato oscuro e buio, introverso, racchiuso in un bozzolo di restrizione e desideri infranti.
Malinconia, amore, desiderio, carnalità, visione, sono tutti aspetti che caratterizzano lo stile di Luigi Mancini che non dice mai solo quello che appare. La sua scrittura apre una porta apparentemente insondabile su altri luoghi, altre circostanze, altre creature che popolano il suo petto e infervorano i battiti del suo cuore.

Emozioni e sensazioni languide e multiformi si mescolano nell’atmosfera così carica di sogni e di incubi costanti, di fantasmi e figure magiche.
La ragazza silenziosa è Giulia, la sua essenza inafferrabile, quella voglia eterna di tenerla lì ad un passo da lui senza mai afferrarla.

La sospensione di un attimo che dura una vita intera e la consapevolezza di poter condividere tanto, persino tutto, anche senza voce, anche senza sguardo, solo con la condivisione e lo sfioramento dell’anima.
Leggendo sono stata trasportata in spazi alternativi, culle di dolore e incanto.
Mi piaceva vagare nei sentieri di campagna, soprattutto quand’era grigio, quel cielo prossimo a piovere che sembra dire: Ho dentro tanto dolore e vorrei farlo cadere.
Un mare di silenzio che con le sue onde rendeva al mio cuore una melodia straziante ma vera. Una presenza costante della fine, della morte, della caducità dell’esistenza attraverso il pensiero incessante del passare del tempo e della distorsione degli attimi felici in gelide manifestazioni di staticità.

Manuel ama Giulia di un amore che aleggia come un’ombra che non teme la luce. Un’ombra che non esisterebbe senza i momenti più luminosi che fanno parte della vita ma è nella dimensione più nascosta e celata che si nutre di se stessa. Un amore evocato, che è invaghito ed invaghisce, un amore torturato e adorato, leggero ma corposo, sentito nella mente come nelle ossa.
Giulia, l’incantevole ragazza che era scomparsa nel nulla, si era accorta di me, ancora una volta, gridava aiuto e io non potevo non sentirla.
Luigi Mancini, ancora una volta, ci regala un pezzo del suo mondo, del suo sentire vago ed incerto eppure fisico, capace di tracciare percorsi di insane meraviglie e vellutate tragicità sulla nostra stessa pelle. Lui scrive, noi leggiamo e ci ritroviamo con i segni addosso. Piccole punte nere di sacrificio e soddisfazione che decretano la sua capacità di parlare direttamente alla parte più istintiva, romanticamente sbagliata di una vita che non sarebbe nulla senza l’emozione.
Senza la fuga delle sensazioni, senza la poesia dell’eternità, senza il richiamo lugubre e dissonante dell’ammaliante malinconia.

Quello che racconta è la storia di un rapimento ma non nel senso fisico del termine. Il rapimento della parola, del silenzio, della poeticità. Luigi Mancini scrive per rapire e per rapirsi, ogni volta, ogni dannata volta. Rapimento e libertà sono un’unica cosa indissolubile e contrastante che rende il suo stile personale ed unico.
Forse, anche tu, mio amante silenzioso, mentre non dici, mi parli d’amore.


giovedì 1 settembre 2016

Il primo inganno di Riccardo Landini Recensione

Buon giovedì cari lettori! Grazie alla CentoAutori ho letto un Noir molto accattivante, di un autore, Riccardo Landini, davvero capace di intrigare ed inquietare al tempo stesso con il suo Il primo inganno.



Titolo: Il primo inganno
Autore: Riccardo Landini
Editore: CentoAutori
Genere: Thriller/Noir
Pagine: 232
Prezzo: 13,00
Uscita: Giugno 2016
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TRAMA

Cosa succede se, mentre sei intento a spiare una coppia clandestina, ti capita di vedere nella finestra del palazzo di fronte due balordi che violentano una ragazzina? E se nessuno ti crede quando lo racconti? E se ti intestardisci a voler scoprire a cosa hai realmente assistito? Brenno Sandrelli, perito assicurativo e detective a tempo perso incappa in una banda di stupratori assassini, ma la sua voglia di ficcare il naso dove non dovrebbe gli porterà un sacco di guai. Senza contare che, nell'ombra, qualcuno trama per ammazzarlo, inscenando un finto suicidio. La sua vita sarà sconvolta per sempre. E non ci sarà ritorno...



















Il primo inganno è un romanzo pieno di suspense, di intrighi, con un intreccio davvero complicato ma che risulta paradossalmente semplice nella sua fruizione e nel suo meritato apprezzamento.

Il protagonista è chiaramente un antieroe. Brenno è un uomo che ha una vita che gli scivola noiosamente dalle dita, senza più slanci, né alcuna forma di passione. Ha quarant'anni e un matrimonio che fa acqua da tutte le parti. Una moglie che è distante, lontana, che sembra non provare più nulla di sentimentalmente valido per lui. Un rapporto in pieno stordimento, dettato da una confusione alienante che non fa altro che gettare Brenno ancora di più in una forma di apatia tuonante dalla quale cerca di uscire impegnando tutto il suo tempo nel lavoro. Fa il perito assicurativo ma nel tempo libero si trasforma in detective privato offrendo il suo intuito e fiuto investigativo a tutti quei mariti e a quelle mogli che temono il tradimento del loro compagno/a.

Ed è proprio durante un appostamento che lo vede alle prese con la scoperta e la conferma di un adulterio, che Brenno si ritrova gli occhi puntati al di là di una finestra come un’altra, dietro la quale però sta avvenendo uno stupro. Una ragazzina nuda, è inginocchiata davanti a due uomini che stanno per adoperarsi in modo indegno e colposo. La scena è un attimo, un fluire velocissimo di immagini che non lasciano il tempo al protagonista di rendersi conto realmente di ciò che sta accadendo. E’ vero ciò che ha visto o è stato tutto frutto della sua mente?
Non posso lasciar perdere. So quello che ho visto e so anche che in quell’appartamento ci sono le prove di quello che le hanno fatto.
Una domanda che turberà l’animo di Brenno per lungo tempo soprattutto perché nessuno sembrerà volergli credere quando racconterà di quell’atto immorale ed ingiusto.

Cosa fare, dunque? Lasciar perdere o cercare di capire davvero cosa è accaduto?

La risposta arriva quando l’uomo scopre che proprio in quei giorni è scomparsa una ragazzina. A quel punto decide di indagare da solo e di cercare la verità.
Lo stile di Riccardo Landini è coinvolgente ed è deliziosamente noir. Le atmosfere sono cupe ed ombrose, il protagonista è marchiato dall’antieroismo, ma è un uomo che persegue la verità e come tale risulta empaticamente apprezzabile da parte del lettore. In più è dotato di una buona dose di autoironia che lo rende un compagno ideale in una lettura che si affronta in poche ore sia per la mole limitata del libro, sia per la capacità dell’autore di non perdersi in lungaggini inutili e di concentrare tutto il possibile in pagine limitate e per questo estremamente consistenti.
La seconda cosa a cui pensai fu di procurarmi un’arma. Non ero mai stato il tipo che smaniava per un fucile a pompa sotto il letto ma, con gente che aveva tentato di ammazzarmi senza alcuno scrupolo, dovevo rivedere le mie priorità.
Brenno si troverà coinvolto in una serie di situazioni che metteranno in pericolo la sua stessa vita, avendo lentamente tutte le conferme che cerca.
La sua esistenza sarà completamente stravolta dall’entrata in scena di un Male che non è più neanche tanto nascosto e che si manifesta attraverso gli aspetti più abietti e brutali della nostra società come la corruzione e la pedofilia.

I personaggi, le comparse, le voci sono tante e tutte riconducibili ad un unico gioco: l’inganno che sta a testimoniare, ancora una volta, che le apparenze, appunto, ingannano.
La faccia dell’uomo di fronte a me era più bianca della neve che stava riempiendo di fiocchi il cielo. Aveva l’espressione di chi si era visto sorpassare sul traguardo, dopo aver condotto in testa la gara fin dall’inizio. Io invece mi sentivo bruciare dal freddo, un freddo che non aveva nulla a che fare con l’atmosfera intorno. Un freddo che nasceva da dentro l’anima.
Il primo inganno è il primo romanzo di una trilogia che sarà pubblicata prossimamente. Una storia che ha la sua resa dei conti ma che lascia il lettore con un finale pronto per mantenere alta e vivida la sua curiosità.


Una storia perfetta per gli amanti dei thriller e del genere noir, con uno stile avvolgente ma semplice, diretto, sintetico che arriva direttamente al punto focale. Non mancano i colpi di scena che rendono serrata ed inquietante la lettura. E non mancano neanche piccoli spunti di riflessione che riguardano la nostra realtà, capaci di evidenziare la strutturazione complessa ma completa dell’opera che si conclude rimandando esattamente all’inizio del romanzo, accentuando l’attenzione sulla perfetta circolarità della storia che lascia pienamente soddisfatti.