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giovedì 29 settembre 2022

Recensione: CATTIVE RAGAZZE di Maria Hesse

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Solferino, oggi vi parlo di Cattive ragazze, un graphic novel di Maria Hesse.

cattive ragazze

di Maria Hesse
Editore: Solferino
Pagine: 176
GENERE: Graphic novel
Prezzo: 20,00 
Formato: Cartaceo
Data d'uscita: 2022
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Fin dai primi miti, il mondo è stato raccontato dagli uomini, e il punto di vista maschile ha indicato alle donne un modello di purezza e docilità come premessa per l’accettazione sociale. Le altre, le ribelli, le irriducibili, le eterodosse erano duramente stigmatizzate, sia che fossero gorgoni vendicative, matrigne crudeli, fastidiose pandore, problematiche Elene o Eve ignare cui addossare la colpa del destino dell’umanità. Da qualche tempo si è aperto uno spiraglio per una narrazione diversa: scopriamo che streghe perverse, cattive madri, femmes fatales, pazze passionali fanno parte di noi, e possono essere più istruttive e ispiratrici delle loro edulcorate controparti. Il racconto di María Hesse ci induce così a specchiarci in un’altra versione della storia, che rappresenta in modo assai più complesso, sfaccettato e aggiornato ai tempi l’«eterno femminino». «Pretendiamo di poter creare le nostre storie e la nostra vita. E se quelle storie turbano e disturbano pazienza. È arrivato il momento di ascoltare, parlare e occupare gli spazi che ci sono sempre stati negati.»

RECENSIONE

Cattive ragazze è una graphic novel bellissima. Come tutte le illustrazioni di Maria Hesse, all’interno troviamo disegni che s’ispirano al suo stile e al suo inconfondibile tocco. 
Le cattive ragazze sono tutte quelle donne da cui le nostre madri ci hanno messo in guardia. Lilith, Medusa, Circe, le streghe, e tutte quelle figure femminili considerate il male da società patriarcali e che si sono opposte al femminismo. 

Maria Hesse racconta, attraverso parole e immagini, la sua versione delle fiabe più importanti. Biancaneve, La bella addormentata, Cenerentola, tutte donne sottomesse e remissive con l’unico desiderio di essere salvate dal principe azzurro. Da quando siamo piccole ci hanno sempre insegnato che la donna deve essere protetta e salvata. Che è l’uomo l’essere più forte e che il controllo è racchiuso nelle sue mani. Infatti, rispetto ai fratelli Grimm, le favole più famose, ossia quelle della Disney, rendono più accettabile determinati aspetti che invece nelle versioni originali sono decisamente più crudi e brutali. 

In sostanza, però, la questione non cambia: le donne sono gli esseri deboli e quelli più fragili, così come ci insegna anche la Bibbia. Prima di Eva, era Lilith la moglie di Adamo. Si narra che fosse una ribelle, così come lo è stata Eva che ha colto il frutto proibito. Le donne, quindi, sono esseri poco intelligenti, di cui non ci si può fidare. Mentre Lilith era vendicativa e non voleva sottostare agli ordini del marito, Eva nasce già subordinata all’essere maschile, perché nasce da una costola di Adamo. Rispetto a Lilith non è cattiva, ma è stupida. 
Persino Platone e Aristotele sostenevano che la donna è un essere incompleto a livello razionale. La definiscono: maschio incompleto, e quindi, difettoso. 

Attraverso questo libro, ripercorriamo le storie di tutti i tempi, e conosciamo da vicino le vicende che hanno caratterizzato le donne più famose, reali o immaginarie, che hanno contribuito a formare il nostro patrimonio culturale. Anche nella letteratura troviamo esempi di donne o troppo deboli, oppure se sono donne forti, sono destinate a perdere. Pensiamo a Madame Bovary, macchiata di adulterio, che alla fine muore da sola. Oppure ad Anna Karenina, la cui vita è triste e malinconica. Insomma, pare che in un mondo dove ci sono delle regole evidenti che le donne devono rispettare, non ci sia possibilità di accettare la liberazione femminile che diventa uno strumento abbordabile soltanto nei libri e nella letteratura. Quindi per queste donne così lontane dai dogmi sociali, esiste solo il suicidio, la morte o l’esilio. 

Per non parlare delle cattive madri come Medea che uccide i propri figli per vendicarsi del tradimento del marito. Oppure Lady Macbeth che minaccia di sfondare il cranio della creatura che sta allattando. Lei è l’esempio tipico di una madre ambiziosa, crudele, sensuale e dalla lingua tagliente. Tutto ciò che una donna non dovrebbe essere. 

Insomma quando una donna diventa potente, è un problema. Anche nei film accade. Pensate alla protagonista di Il diavolo veste Prada. È bella, ha tutto sotto controllo, ma è sola. Non la ama nessuno, bensì la temono. Quindi il destino delle donne potenti sembra quello di essere considerate pazze o maledette. Anche Giovanna di Castiglia, fu definita pazza semplicemente perché non voleva sottostare alle decisioni patriarcali. Passò gran parte della sua vita reclusa in una torre. E ricordiamo che fu la prima regina in assoluto a regnare su tutta la Spagna. 

Cattive ragazze è un libro che va letto per avere una panoramica su tutto ciò che riguarda le donne nel corso della Storia. In fin dei conti, anche oggi, gli esempi di donne che ci vengono forniti dai film o dalle serie TV, sono sempre controversi. Se da un lato abbiamo donne forti e potenti, dall’altro notiamo sempre che devono pagarla in qualche modo, con la solitudine, il tradimento, l’abbandono, o il fallimento. 

Non è semplice accettare che la storia sta cambiando. Dobbiamo riconoscere che tutte quelle donne che per secoli ci hanno fatto credere fossero “cattive” non erano altro che donne coraggiose, che hanno permesso ad altre e a noi di vivere con un pizzico di libertà in più. 
Purtroppo non è dappertutto così. Non lo è ancora oggi. 
Ecco perché non bisogna fermarsi, ma continuare a credere in noi stesse. 
Dobbiamo fregarcene delle etichette. 
Dobbiamo imparare ad ascoltarci, anche se nessuno lo fa.

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