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giovedì 6 ottobre 2022

Recensione: IL GIROTONDO DELLE IENE di Luca D'Andrea

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Feltrinelli, oggi vi parlo di un romanzo che attinge alla storia del mostro di Bolzano, dal titolo Il girotondo delle iene di Luca D'Andrea. Un fatto di cronaca che mette i brividi!

Il girotondo delle iene

di Luca D'Andrea
Editore: Feltrinelli
Pagine: 612
GENERE: Thriller
Prezzo: 12,99€ - 22,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2022
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
1992. È il cadavere di Lorena Haller, ventiquattro anni, ventiquattro coltellate – la prostituta che clienti, spacciatori e colleghe chiamavano “la bambina” –, a gridare: il vostro Paradiso è solo una bugia. È così che chiamano Bolzano, la città che ha preso Lorena, l’ha illusa, poi l’ha usata e gettata via, come immondizia. Paradiso. Isola felice. Nonostante la prostituzione, l’alcol, i suicidi, la violenza, l’eroina a fiumi e gli omicidi irrisolti a prendere polvere nei fascicoli della questura. Lì, in una cella che non dovrebbe esistere, viene plasmata l’immagine di una terra dove ogni crimine diventa colpa del benessere. Ma Lorena è stata uccisa da un uomo brutale e determinato che soltanto Luther Krupp, il commissario troppo giovane, troppo inesperto e troppo ligio alle regole, ha il coraggio di chiamare, da subito: serial killer. E in quegli anni, senza manuali da studiare o unità specializzate a cui scaricare l’indagine, arrestare un mostro che uccide per il piacere di uccidere è come andare a caccia di un unicorno. Inoltre: il Paradiso non si deve sporcare. Questo lo sa persino Alex Milla, lo “spalatore di ghiaia”, come lo chiamano alla redazione della “Voce delle Alpi”. Anche lui troppo giovane, troppo inesperto e con il cuore troppo tenero per essere un vero reporter. E per uscire indenne da ciò che si è appena scatenato. Perché in Paradiso, se vai a caccia di unicorni, rischi di trovare le iene. Partendo dal clamoroso caso criminale del “Mostro di Bolzano”, Luca D’Andrea si spinge fino ai confini della morale: dove inizia la cronaca e dove il gusto del sangue? Con ritmo implacabile, nelle sue mani il crime si trasforma in una narrazione epica capace di far riesplodere nella contemporaneità conflitti e interrogativi eterni: che cosa diventa la giustizia quando, seguendo la via del Male minore, si tramuta in ossessione?

RECENSIONE

Il girotondo delle iene è il libro che molti di voi non vorrebbero leggere. A chi piacciono i racconti ispirati a storie realmente accadute? A me. Mi piacciono da morire. 
L’autore attinge all’universo brutale e malvagio di cui fa parte la vita di Marco Bergamo, il famoso Mostro di Bolzano. 

Un uomo qualunque, che per anni uccide senza essere preso. Le sue vittime sono cinque. Tutte donne. Dopo il primo omicidio, di una ragazzina di quindici anni, si fermerà. Non verrà preso. Sarà catturato soltanto anni dopo, quando morirà un’altra ragazza. 
Una prostituta che tutti chiamavano “bambina” perché indossava una mantellina rossa. Lui lascerà un biglietto sulla sua tomba. Attraverso una fitta rete di testimonianze, l’uomo che guidava una panda, viene individuato e quindi denunciato. 
Da quel momento in poi, verranno fuori altre vittime, uccise dal 1985 al 1992. 

Nel libro assistiamo all’unione tra realtà e fantasia. L’autore, come egli stesso scrive alla fine del libro, è stato per anni ossessionato da questa vicenda. Ha studiato gli atti, le inchieste, ha valutato con attenzione le indagini, ha cercato di scovare in quel marasma di notizie più o meno pubbliche, quel qualcosa che mancava. Perché secondo lui, mancava assolutamente qualcosa. 

Soltanto quando ha scritto il libro, ha capito che ciò che mancava e che rendeva questa storia davvero reale, era la voce di tutta quella gente che faceva da contorno al fatto principale. È proprio a loro che lui ha deciso di dare voce. Nei documenti ufficiali c’è la verità dei fatti. Ma la verità è come la la luce della luna. Un semplice riflesso. Poi c’è la verosimiglianza che l’autore ha ottenuto raccontando le vicende degli spacciatori, delle prostitute, dei tassisti, dei teppisti e di tutti quelli che gravitavano intorno a quel mondo. E poi c’è ancora qualcosa altro: la magia. Quella immensa capacità che ha un autore di mescolare verità e finzione per dare vita a un mondo così reale da coinvolgere completamente chi legge. È quello che accade se leggete questo romanzo. 

Vi troverete davanti l’omicidio di Lorena Haller, questa bellissima ragazza di ventiquattro anni che muore con ventiquattro coltellate. Bambina, la chiamavano in una città come Bolzano che aveva il soprannome di Paradiso in quegli anni, così integerrima, così pulita, così piena di morale che quando accadde il fatto, cadde precipitosamente nel vortice del male, sporcandosi senza più tornare indietro. 

Prostituzione, omicidi, alcol, droga, una città bianca che si trasforma nel buio più scuro. Sono in pochi a credere a quello che è successo. Solo il commissario Krupp parlerà per la prima volta di serial killer. Sia lui che il giornalista Alex Milla diventeranno le voci fuori dal coro di questa indagine. Attraverso i loro occhi scopriamo cosa accade in un mondo all’apparenza così perfetto quando emerge un mostro che uccide per nessuno motivo. Soltanto per il piacere di uccidere. 
Come si fa fronte a tutto questo? Come si giustifica la morte per la morte? 

Il commissario, per scoprire la verità, guarda le facce, non i corpi. Perché i corpi dei cadaveri parlano dell’assassino, le facce, della vittima. E proprio in mezzo a questo girotondo di facce più evidenti, si nascondono quelle che hanno mentito o che si sono tirate indietro di fronte a quel male. 
Politica, stato, gente comune, tutti sono coinvolti in questa vicenda che non è altro che il riflesso di ciò che viviamo giorno dopo giorno. 
La gente mente. La gente è disposta a fare qualunque cosa per salvarsi. La gente accusa, critica, ferisce perché non capisce. 

All’inizio del libro, quando viene trovato il cadavere di Lorena, la maggior parte della gente sostiene che se l’è cercata. La definiscono una lucciola. Quindi, un insetto. E degli insetti, a nessuno importa.
Molti non ci fanno caso. 
La loro faccia? L’indifferenza. 
Quanto odio quella frase. 
Nessuno se la cerca. Mai. Nessuno. 
E so che leggere questo libro, vi farà molta rabbia. 
Ma tanto, è un libro, penserete. 
Io non posso mentirvi. 
Se salite sulla giostra, incontrerete le iene. 
Con le stesse facce di chi vi circonda nella realtà.

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