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giovedì 22 settembre 2022

Recensione: TEDDY di Jason Rekulak

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Giunti, oggi vi parlo di uno dei romanzi più discussi del momento. Teddy di Jason Rekulak, un thriller davvero inquietante che, però, non ha fatto breccia nel mio cuore come avrei voluto.

teddy

di Jason Rekulak
Editore: Giunti
Pagine: 416
GENERE: Thriller
Prezzo: € 9,99 - 16,90€ 
Formato: eBook - Cartaceo 
Data d'uscita: 2022
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Un thriller che sconfina nel paranormale e che, grazie alla forza espressiva delle illustrazioni, vi sorprenderà, pagina dopo pagina, in un inquietante crescendo, fino all’imprevedibile colpo di scena finale. Teddy è un dolce bambino di cinque anni, intelligente e curioso, che ama disegnare qualsiasi cosa: gli alberi, gli animali, i genitori e, occasionalmente, anche la sua amica immaginaria, Anya, che dorme sotto il suo letto e gioca con lui quando è da solo. Ma ora a occuparsi di lui per tutta l’estate c’è Mallory, la nuova babysitter. I due si sono piaciuti fin dal primo incontro, tanto che il signor Maxwell non ha potuto opporsi all’assunzione della ragazza, che nonostante la giovane età ha dei difficili trascorsi con la droga. All’apparenza tutto è perfetto: i Maxwell sono gentili e comprensivi, la loro casa sembra uscita direttamente dalla copertina di una rivista e le giornate sono scandite da una routine serena, che comprende giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a cambiare, diventano sempre più strani, cupi, quasi macabri e rivelano un tratto decisamente troppo complesso per un bambino di quell’età. Che cosa sta succedendo? Per Teddy è colpa di Anya, è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va e, anche se può sembrare una follia, solo Mallory può scoprire la verità prima che sia troppo tardi.

RECENSIONE

Teddy è stato definito il thriller più originale dell’anno. Parola di Stephen King. Beh, le premesse sembrano buone, non trovate? Io, però, ho un problema con i romanzi che vengono definiti dei capolavori. Di solito non rispecchiano quasi mai i miei gusti, ecco perché non mi fido ciecamente. 
Con Teddy è stato diverso. 

Posso subito dire che la storia è inquietante per davvero, non tanto per quello che racconta, ma per i disegni presenti all’interno, molto suggestivi. 
Teddy è un bambino di cinque anni che vive con i genitori. Quando Mallory arriva nella loro casa per fare la baby sitter, ha alle spalle un passato di droga e di dipendenza. Adesso ne è uscita, ma la situazione in cui verrà coinvolta, metterà a dura prova la sua forza d’animo e il suo coraggio. 

Teddy fa dei disegni. Disegna una donna morta, una certa Anya. In particolare illustra i vari momenti della sua morte. Quando Mallory vede per la prima volta questi disegni, rimane sconvolta. In realtà sono talmente precisi e dettagliati che è impossibile pensare che li abbia realizzati davvero un bambino. 
Ecco allora che Teddy fornisce una spiegazione. Quei disegni glieli suggerisce proprio Anya. L’uomo ha scavato una buca così nessuno l’avrebbe trovata, ma credo che sia riuscita a uscire. 
Chi è questa donna? 
Mallory scopre che si tratta di una ragazza assassinata proprio nel cottage dove lei vive. Inoltre, i genitori di Teddy non sembrano sconvolti più di tanto dai disegni, mentre Mallory, piano piano scopre, che durante il riposino pomeridiano, Teddy viene posseduto dallo spirito di Anya e comincia a disegnare.

  
A volte sogno che disegniamo, ma quando mi sveglio non trovo mai niente.

Sarà vero? 
Difficile dirlo perché l’autore crea una trama molto traballante, che non ti porta a fidarti di nessuno. O almeno, per me è stato così. Posso dire che ho pensato addirittura a un risvolto da thriller psicologico, ma alla fine ho sbagliato.
Purtroppo l’escamotage del fantasma è quello che mi ha dato un po’ fastidio. Del resto è un thriller paranormale, e trovo che l’uso di questo espediente sia un cliché ampiamente sfruttato che, soprattutto nella parte finale, ho trovato un po’ troppo esagerato. 
Ok, che esistono i fantasmi. 
Ok, che possono impossessarsi o interagire con il mondo reale. 
Ma che poi addirittura fanno quello che fanno in questo libro, per me è un po’ troppo. 

La scrittura è molto scorrevole. Non è pesante e nemmeno così tendente allo spaventare il lettore. Per buona parte del libro si assiste a cose di vita molto comuni, tranne i momenti in cui appaiono i disegni che fanno percepire la presenza di qualcosa di soprannaturale. Non è una storia intricata, è scritta in modo lineare, si capisce tutto quello che accade, quindi si arriva alla fine avendo un’idea molto chiara del percorso che ci ha condotto al finale. 

E parlando del finale, è davvero molto interessante. Ho fatto tante congetture, ma non ho indovinato. Indi il finale mi ha sorpreso e, tutto sommato, mi è piaciuto, anche se avrei preferito qualcosa di più crudele, probabilmente. 

 
Forse è un fantasma, forse è solo senso di colpa.

    
Teddy è un romanzo che si legge velocemente, ma gli manca qualcosa.
Non saprei dire cosa con esattezza.
L'elemento forte è sicuramente il finale.
È capace di spiazzarti.
Pensi che Teddy sia un bambino.
Sì, continua pure a pensarlo. Non puoi immaginare cosa in realtà sia.
A parte questo, paragonerei questo romanzo a un oggetto bellissimo che vedi in una vetrina.
Ti piace, ma non ti viene voglia di toccarlo. Nè di portarlo a casa con te.
Perchè sai che averlo o meno, non ti cambia niente.

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