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giovedì 21 luglio 2022

Recensione: IL TUO MERAVIGLIOSO SILENZIO DI KATJA MILLAY

Buongiorno! Oggi vi parlo di Il tuo meraviglioso silenzio di Katja Millay, pubblicato da Mondadori. Ho atteso anni per leggerlo, e forse, era meglio lasciar perdere.

IL TUO MERAVIGLIOSO SILENZIO

di Katja Millay
Editore: Mondadori
Pagine: 392
GENERE: New Adult
Prezzo: 7,99€ - 14,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2014
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟 

Trama:
Le sue dita non possono più correre sul pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio. La storia di Josh non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all'unica cosa che lo tiene in vita: intagliare il legno. Quando sembra non esserci più luce né speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l'una nell'altra la forza per superare il passato e rinascere davvero.

RECENSIONE

Il tuo meraviglioso silenzio è uno di quei romanzi che hanno avuto un grande successo. Volevo leggerlo da tempo, e secondo me, devo imparare a leggere un romanzo subito, quando ne sono incuriosita. Questo è uscito anni fa e avendolo letto solo adesso, non l’ho trovato bello come immaginavo e speravo. Forse ho raggiunto una maturazione tale che trovo certe storie troppo lente, banali, ripetitive e piuttosto adolescenziali. 

La protagonista, Nastya, si trasferisce a casa della zia e frequenta una nuova scuola. Il modo in cui si presenta non è dei migliori. Nasconde il viso sotto strati pazzeschi di trucco, tanto mascara a tal punto che i suoi occhi sembrano due macchie nere come due pozzi senza fondo. L’abbigliamento non è da meno. Tacchi vertiginosi, pantaloni attillati che mettono in mostra il suo fisico. 

C’è un particolare però che supera di gran lunga tutto questo: il suo silenzio. Nastya non parla. Non ha nessuna intenzione di parlare con anima viva. Da quando l’è capitato un incidente drastico che le ha fatto perdere l’uso della mano sinistra per suonare il suo pianoforte. Era una vera promessa della musica mondiale. Adesso, invece, è solo una diciassettenne che odia la sua vita e il suo futuro. 
 
Cerco di espellere dal sistema tutte le parole.

A scuola conosce Josh. Un ragazzo taciturno, che tutti lasciano in pace, e che adora lavorare il legno. I loro primi incontri fatti di sguardi, avvengono quasi tutti nel garage di lui dove si dedica alla sua passione. Il problema è che anche Josh ha un passato tragico alle spalle. Ha perso tutte le persone che amava in una sola volta. 
Morte. 
Tutte. 
Ahia. 

C’è da dire subito che la maggior parte dei capitoli di questo libro sono molto pesanti. Descrizioni lunghissime principalmente concentrate sui pensieri di lei. 
Un esempio? All’inizio Nastya va nella nuova scuola e dobbiamo sorbirci capitoli interi dedicati ai suoi pensieri su tutto ciò che vede, anche le cose più inutili ai fini della storia. Credetemi, non ho mai letto nulla di così dettagliato e senza senso. Pagine e pagine di trastulli mentali, di considerazioni prive di fondamento. Forse l’autrice voleva comunicare che la protagonista è intelligente e sa osservare i dettagli? Boh, del tutto inutile. 

Mi sono annoiata parecchio per buona parte del libro, a tal punto che ho saltato le pagine. Poi sono arrivata al momento in cui il rapporto tra i due protagonisti comincia a diventare sostanziale. 
E lì qualcosa è cambiato. 

Per scoprire che cosa sia accaduto esattamente a Nastya dobbiamo aspettare quasi la fine del libro. È quello l’unico colpo di scena, se così vogliamo chiamarlo, che troverete in tutto il libro. 
Un altro momento interessante è quando i due si dichiarano il loro reciproco affetto, anche se non ho provato chissà quante emozioni, perchè ormai ero già sfinita e distrutta da tutte le paranoie mentali della protagonista. 

 Volevi rovinarti? Hai distrutto pure me.

In conclusione, questo romanzo è triste ed è breve, se vogliamo, considerando i veri cambiamenti che avvengono nella trama (quasi zero). Incentrato sulla crescita del rapporto tra i protagonisti, dovrebbe essere bello almeno dal punto di vista psicologico, ma per me non lo è stato. È stato solo una gran noia. 

Capisco che alla fine, i due si trovano a essere l’uno la salvezza dell’altro, ma è una storia banale, secondo me, che non provoca nessun sussulto, nessun patimento, nessun battito indimenticabile. 
Quando storie del genere non mi piacciono, penso sempre di essere arrivata in ritardo. Forse sono troppo vecchia per racconti del genere. Anche se, in passato, già non amavo storie con pochi colpi di scena, eccessivamente descrittive e molto lente. 
Adesso preferisco storie più frenetiche. 
E questa sicuramente manca di frenesia.

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